ARTICOLO | Economia

Covid: chiusura a primavera affossa 24mila agriturismi

27 Marzo 2021
Covid: chiusura a primavera affossa 24mila agriturismi

La chiusura fino a maggio affossa i 24mila agriturismi italiani con la primavera che è la stagione preferita dagli italiani per gite fuori porta e scampagnate ma ad essere colpita è tutta la ristorazione per la chiusura del servizio al tavolo o al bancone dei 360mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi presenti lungo l’intera Penisola con un crack da 7 miliardi per l’intero mese di aprile. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla possibilità di una Italia solo rossa e arancione fino a maggio.

L’arrivo della bella stagione – sottolinea la Coldiretti – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa Coldiretti – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

La chiusura è insostenibile – sottolinea la Coldiretti – dopo la decisione di blindare Pasqua e Pasquetta che ha fermato i programmi di viaggio di un italiano su tre (32%) per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici mentre 7 milioni di italiani sono stati costretti a rinunciare al pranzo fuori casa.

Ristorazione ed alberghi sono i settori piu’ colpiti dalla pandemia Covid che ha tagliato i consumi del 40,2% nel corso del 2020 con un effetto a valanga che – sottolinea la Coldiretti – ha travolto interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino – precisa la Coldiretti – non siano mai arrivati nel 2020 sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori.

Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione – conclude la Coldiretti – è importante quindi iniziare a pensare alle riaperture in sicurezza dei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.

COLDIRETTI – 335 8245417 – 06 4682487 – relazioniesterne@coldiretti.it