ARTICOLO | Lavoro

Migranti, stop alle frontiere per il 65% degli stagionali nel 2020

28 Ottobre 2020
Migranti, stop alle frontiere per il 65% degli stagionali nel 2020

La pandemia con il blocco delle frontiere ha impedito l’arrivo in Italia di quasi 2 lavoratori stagionali su 3 (65,1%) da Paesi extra Ue con un impatto drammatico sulle attività agricole. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della presentazione Dossier Statistico Immigrazione 2020 di IDOS sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre del 2020.  La situazione – sottolinea la Coldiretti – non è migliorata nella seconda metà dell’anno per effetto del ritardo nell’emanazione del decreto flussi che ha dato il via libera all’ingresso di 18mila lavoratori stagionali extracomunitari solo a partire da metà ottobre.

Il risultato è stato quest’anno un drastico ridimensionamento della presenza di lavoratori agricoli stranieri che nel 2019 concorrevano al 28,6% dell’occupazione complessiva in termini di giornate di occupazione (34.476.582 su 120.553.064), secondo il Dossier di IDOS al quale ha collaborato la Coldiretti. A fine 2019 – continua la Coldiretti – i lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono 368.000 per la maggior parte provenienti da Romania (98.011), Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568).

Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese ma cresce anche la presenza di stranieri – precisa la Coldiretti – alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana. Sono molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso – aggiunge la Coldiretti – della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani.

L’emergenza provocata dal Coronavirus – continua la Coldiretti – ha avuto un impatto sulle attività di raccolta, dalla frutta alle olive fino alla vendemmia, in assenza di strumenti flessibili adeguati per affrontare l’emergenza. Il mancato arrivo di braccianti che non è stato infatti fino ad ora accompagnato – conclude la Coldiretti – da misure per favorire l’accesso al lavoro degli italiani come l’introduzione di voucher semplificati per consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

 

 

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