ARTICOLO | Economia

Vacanze: transumanza e gastronomia salvano la montagna

29 Giugno 2023
Vacanze: transumanza e gastronomia salvano la montagna

Con l’arrivo dell’estate scatta la transumanza con quasi mezzo milione di pecore, mucche e capre che “migrano” guidati da pastori e bovari e animano la vita delle montagne ed il turismo ambientale ed enogastronomico, che in questa stagione rappresenta il vero valore aggiunto di questi territori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell’Osservatorio jfc che prevede che “tra gli Italiani che faranno una vacanza nell’estate 2023, ben il 15,2% sceglierà una destinazione alpina o appenninica”. L’Italia può contare secondo Terranostra e Campagna Amica su oltre 7500 agriturismi situati in montagna dove svolgono una funzione centrale per la tutela del territorio e la difesa della biodiversità a sostegno del turismo sostenibile.

L’ agriturismo – precisa la Coldiretti – è la struttura turistica piu’ integrata nel territorio montano del quale segue i ritmi con l’attività di coltivazione e di allevamento e ne tutela l’identità anche nell’offerta enogastronomica, dai formaggi ai salumi fino ai vini di grande pregio. Un valore aggiunto determinante in un Paese come l’Italia dove oltre un terzo della spesa turistica nell’estate 2023 secondo la Coldiretti è destinato alla tavola per un valore che supera i 15 miliardi di euro per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese, dedicate anche alla transumanza.

Una pratica ancora oggi diffusa soprattutto – rileva Coldiretti – nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise Ma pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige, oltre che nel Veneto e Piemonte. Per godere della bellezza della montagna – continua la Coldiretti – occorre quindi ricordare e sostenere il ruolo svolto in questo ambiente dall’agricoltura e dall’allevamento che ne assicura la vitalità e ne disegna in modo profondo le forme ed i colori.

La montagna copre oltre 1/3 del territorio nazionale (35%) secondo la Coldiretti ma c’è il pericolo dell’abbandono per le difficoltà che hanno costretto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità. Il rischio concreto è lo spopolamento della montagna anche dalla presenza degli allevamenti, che hanno garantito fino ad ora biodiversità, ambiente e equilibrio socio-economico delle aree più sensibili del Paese perché – conclude la Coldiretti – quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere l’abbandono e il degrado spesso da intere generazioni.
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