Con quasi tre italiani su quattro (73%) che durante l’estate si recheranno a visitare uno dei piccoli borghi sul territorio nazionale è importante mantenere la presenza e i servizi nelle aree interne, un motore turistico che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale del Paese.
L’analisi Coldiretti/Ixè fotografa l’importanza dei centri sotto i 5.000 abitanti, protagonisti del premio “Piccolo Comune amico” promosso dal Codacons in collaborazione con Coldiretti e dedicato ai paesi che, nell’ultimo anno, si sono impegnati per valorizzare il territorio e i prodotti locali, incentivando il turismo.
Premio “Piccolo Comune Amico”: riconoscimenti all’imprenditoria giovanile
Alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti, svoltasi a Palazzo Rospigliosi a Roma, hanno preso parte il segretario generale Vincenzo Gesmundo e il presidente Codacons Carlo Rienzi. Un premio speciale, promosso da Coldiretti Giovani, è stato assegnato a cinque imprenditori under 30 che operano proprio nei piccoli centri, contribuendo ad arricchire il valore agricolo del comune stesso e del territorio circostante.
Storie di successo: giovani imprenditori che rivitalizzano i borghi
Valentina Allaria (Murazzano, Cuneo): rilancio della pecora delle Langhe
Un esempio è Valentina Allaria, giovane imprenditrice di Murazzano (Cuneo) che, dopo esperienze di lavoro all’estero, è tornata tra le campagne piemontesi per rilanciare l’azienda agricola familiare dedicandosi alla produzione di formaggi di pecora delle Langhe, razza autoctona in via d’estinzione. Oltre al punto vendita di Campagna Amica dove propone i suoi prodotti a turisti e residenti, Valentina ha attivato anche una fattoria didattica, rendendo la zona attrattiva per visitatori e scolaresche.
Luca Marasca (Monte Roberto, Ancona): innovazione nel vino biologico
A Monte Roberto, borgo della provincia di Ancona, Luca Marasca ha aperto con il fratello una cantina biologica che produce vini di qualità, valorizzando Verdicchio e vitigni autoctoni nel segno dell’innovazione. Le uve biologiche sono raccolte a mano e abbattute termicamente in una cella frigo per esaltarne le caratteristiche organolettiche, lavorate con una pressa ad azoto per eliminare l’ossidazione dei mosti, con sonde per il controllo termico della fase di fermentazione. La cantina ha una struttura coibentata con pannelli fotovoltaici che riducono i consumi elettrici e creano energia pulita.
Miriana Coccia (Villavallelonga, L’Aquila): transumanza e fattoria didattica
Miriana Coccia, abruzzese, è partita dall’esperienza dei suoi nonni, che praticavano la transumanza e, una volta conseguita la laurea in Produzioni animali, ha aperto una sua azienda a Villavallelonga (L’Aquila), un borgo montano svantaggiato, puntando sull‘allevamento estensivo di Chianina. Qui ha avviato anche una fattoria didattica che coinvolge scuole e famiglie, favorendo un turismo esperienziale e formativo. Un presidio attivo e innovativo contro lo spopolamento.
Michele Di Cairano (Calitri, Avellino): la “Festa della mietitura” come promozione territoriale
In Campania Michele Di Cairano, agricoltore con una laurea in Enologia, organizza ogni anno nel paese di Calitri (Avellino) una “Festa della Mietitura”, che è rapidamente diventata un’occasione di promozione turistica, culturale e identitaria del borgo, celebrando assieme alla comunità le tradizioni agricole locali. Nella sua azienda produce con metodo biologico grano, olive e uva
Edoardo Turra (Modenese): agriturismo, didattica e turismo lento
Una vocazione al turismo che emerge anche dalla storia di Edoardo Turra che nel Modenese manda avanti assieme alla famiglia un caratteristico agriturismo dove integra agricoltura, ristorazione e didattica. Un vero e proprio presidio attivo del territorio e laboratorio di educazione ambientale e turismo lento, grazie anche all’organizzazione di centri estivi e laboratori per bambini.