Ad aprire i lavori, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, che ha messo in guardia dai rischi di una tecnologia senza controllo: «Se la tecnologia finisse nelle mani di pochi, rischieremmo di avere un uomo al servizio della tecnologia e non il contrario». Ha poi aggiunto: «Non è accettabile che sette agricoltori su dieci abbiano perso il senso del futuro. Senza i contadini, in Europa non si governa».
Il dibattito si è poi allargato alle sfide globali: il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato che «pace e sicurezza sono prerequisiti anche per l’agricoltura», mentre Giulio Tremonti ha sottolineato la necessità di «una difesa europea condivisa». Matteo Renzi ha invece ammonito: «Senza politica, l’Europa è destinata a fallire. Non possiamo fermare la globalizzazione, ma dobbiamo governarla».
Nel panel dedicato all’energia, l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ha denunciato «una transizione trasformata in bandiera ideologica, spesso scollegata dalla realtà industriale», invitando a un approccio pragmatico e bilanciato.
Il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha garantito il sostegno dell’Europarlamento agli agricoltori: «Siamo pronti a dire no se la nuova PAC non sarà adeguata. Meno burocrazia e più risultati: il Parlamento è al vostro fianco».
In chiusura, il presidente Ettore Prandini ha rilanciato il ruolo strategico dell’agricoltura: «Vogliamo che le future generazioni siano libere di scegliere cibo di qualità. Il cibo è una risorsa strategica, non una merce qualunque. No al riarmo con i soldi degli agricoltori: l’Europa deve tornare a investire nella sicurezza alimentare».
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