ARTICOLO | Consumi

Mele italiane, via alla raccolta

8 Agosto 2025
Mele italiane, via alla raccolta

Partenza dal Trentino Alto Adige

È ufficialmente iniziata la raccolta delle mele, il frutto più consumato dagli italiani e il più esportato nel mondo. Secondo Coldiretti, nel 2024 le vendite all’estero hanno superato il miliardo di euro.
Le operazioni sono partite dal Trentino Alto Adige, la principale area produttrice, dove si coltivano circa due terzi del raccolto nazionale, per proseguire fino al Piemonte. La prima varietà a essere raccolta è la Gala, seguita nei mesi di settembre e ottobre dalle altre tipologie, fino a inizio novembre per le varietà tardive.

Produzione 2025: 2,25 miliardi di chili

L’analisi Coldiretti su dati Prognosfruit stima un raccolto nazionale di 2,25 miliardi di chili, in leggero calo (-3%) rispetto al 2024.
Il dato però varia molto tra le regioni:

  • Trentino: +5%, favorito da una stagione climatica positiva
  • Veneto: -11% per le grandinate
  • Alto Adige: -3%
  • Emilia-Romagna: -6%
  • Friuli Venezia Giulia: -5%
  • Piemonte: -15%, il calo più significativo
  • Lombardia: +35% rispetto a un 2024 particolarmente scarso

Varietà: crescita per le Golden, crollo per le Red Delicious

Nel dettaglio delle varietà:

  • Golden Delicious: +3%
  • Varietà “club”: in aumento
  • Mele tradizionali: in calo
  • Red Delicious: -21%, minimo storico di 156.366 tonnellate
  • Gala: -7%
  • Granny Smith: -16%
  • Fuji: -3%
  • Mele biologiche: -12%, rappresentano il 7% del raccolto totale

Italia leader in biodiversità

L’Italia resta il secondo produttore europeo dietro la Polonia (+3%) e davanti a Francia e Germania. Nel 2025 l’Unione Europea produrrà circa 10,5 miliardi di chili di mele.
Il nostro Paese detiene però il primato per biodiversità, con sei denominazioni di origine riconosciute dall’Ue:

  • Mela Val di Non Dop
  • Mela Alto Adige Igp
  • Mela del Trentino Igp
  • Melannurca Campana Igp
  • Mela Valtellina Igp
  • Mela Rossa Cuneo Igp

Clima, parassiti e norme fitosanitarie: le sfide del settore

Il settore è minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli attacchi di insetti alieni come cimice asiatica e Popillia japonica, che colpiscono i frutteti. La situazione è aggravata dalla riduzione dei prodotti fitosanitari autorizzati senza adeguate alternative di difesa integrata.
Coldiretti ha chiesto alla Commissione Europea un’armonizzazione delle normative fitosanitarie, poiché oggi ogni sostanza deve essere approvata e valutata a livello nazionale, rallentando le risposte alle emergenze.