La lista degli alimenti d’importazione ad elevato rischio sicurezza alimentare è stata aggiornata: ciò dovrebbe garantire un più adeguato sistema di controlli transfrontalieri. La notizia viene da un nuovo Regolamento CE n. 878/2010 del 7 ottobre 2010, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale CE.
La nuova lista garantisce le percentuali dei controlli da effettuarsi su determinati alimenti dalle autorità europee transfrontaliere, in modo aggiornato rispetto a quanto già fatto dal Regolamento 669/2009.
Ed eliminando alcuni cibi che ora non avrebbero bisogno di ulteriori controlli, ma aggiungendone appunto di nuovi a partire da emergenti rischi di sicurezza alimentare.
La Commissione Europea si dichiara in questo modo pronta ad aggiornare progressivamente la valutazione di alimenti da precisi paesi, che in base alle conoscenze emerse, possono presentare una maggiore contaminazione o pericolo per la salute umana. A tal proposito, il Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) , insieme alle visite ispettive del Food Veterinary Office (FVO) costituiscono la base documentale per aggiornare la “lista nera”degli alimenti/paesi a rischio.
Una delle cause più frequenti di rischio accresciuto riguarda la contaminazione da aflatossine, cancerogene. Le noci tendono a essere il prodotto principale colpito. Di conseguenza, i controlli su arachidi, burro di arachidi dall’Argentina, India, Vietnam dovrebbero essere portati al 10%, ma addirittura al 50% per Brasile, Ghana. Le angurie nigeriane parimenti devono ricevere controlli nell’ordine del 50% dei lotti, mentre un 20% delle partite di riso basmati dal Pakistan va controllato, ed un 10% del peperoncino dal Perù.
La situazione delle importazioni dalla Cina risulta critica per i metalli pesanti: 50% degli alimenti vanno controllati circa cadmio e piombo, un 10% degli spaghetti di grano tenero (cd noodles) devono invece essere controllati per l’alluminio.
Anche i residui di fitosanitari riguardanti frutta e verdure sono soggetti a diversi regimi di controllo: la Repubblica Domenicana vede controllati il 50% dei prodotti, l’Egitto il 10%; il 10% del coriandolo dalla Thailandia, così come del Basilico o della Menta, va controllato per la salmonella.
Anche le spezie continuano ad essere critiche: un 20% delle importazioni di curcuma, di peperoncino andranno controllati, così come l’olio di palma rosso, da tutti i paesi Terzi incriminati in precedenza per i coloranti della classe “Sudan”, già dimostrati cancerogeni.
Link utili:
- Regolamento CE n. 878/2010
- Regolamento CE n. 669/2009
Dal sito:
- RASFF: come funziona