Ridurre carbammato di etile nelle acquaviti di frutta con nocciolo, l’obiettivo della Commissione europea

13 Gennaio 2016
Ridurre carbammato di etile nelle acquaviti di frutta con nocciolo, l’obiettivo della Commissione europea

Il carbammato di etile è un composto che si forma naturalmente nei cibi e nelle bevande alcoliche, contenuto in pane, yogurt, salsa di soia, vino, birra e in particolare nelle acquaviti di frutta con nocciolo e nelle acquaviti di residui di frutta con nocciolo, soprttutto quelle a base di ciliegie, prugne, mirabelle e albicocche.

Con Raccomandazione (Ue) 2016/22 Della Commissione del 7 gennaio 2016, la Commissione intende fare un passo avanti per meglio tutelare i consumatori dalla contaminazione con carbammato di etile e acido cianidrico (un precursore).

Infatti, in base a parere del 2007 di Efsa, circa il carbammato di etile e l’acido cianidrico in alimenti e bevande, l’autorità concludeva che tali sostanze costituivano un rischio per la salute dei consumatori. E che si rendeva necessario adottare misure per ridurne la presenza nelle bevande, e in particolare per le acquaviti con frutta a guscio.

 

In base alla normativa UE, l’acido cianidrico va limitato a 35 mg/kg nelle bevande alcoliche, in base alla normativa sugli additivi (reg. 1334/2008), ma con possibilità più ampie (70 mg/litro) operate dal regolamento 110/2008, circa le bevande spiritose.

Tuttavia, nonostante questi limiti, la Commissione ha istituito un Codice per la prevenzione e riduzione da contaminazione di carbammato di etile nelle acquaviti da frutta a nocciolo. Tale Codice prevede un obiettivo di  1 mg /litro di carbammato.

In seguito a monitoraggio del carbammato di etile negli anni 2010-2012, Efsa ha rilevato che oltre l’80% dei risultati analitici in «acquaviti di frutta a nocciolo» e oltre il 95 % dei risultati analitici in «acquaviti di frutta diversa da frutta a nocciolo» si sono attestati al di sotto del valore obiettivo di 1 mg/l (e pari circa a 0,6 mg e 0,3 ,g per litro per le due diverse tipologie di acquaviti).

Alla luce dell’esperienza acquisita, la Commissione intende raccomandare agli Stati membri l’adozione edlle misure necessarie per ridurre la contaminazione da carbammato nelle acquaviti di frutta a nocciolo e simili. Tali raccomandazioni sono contenute nell’Allegato della raccomandazione e dovrà essere considerato da da tutti gli operatori partecipanti alla fabbricazione, all’imballaggio, al trasporto, alla conservazione e allo stoccaggio di acquaviti di frutta a nocciolo e acquaviti di residui di frutta a nocciolo;

Inoltre la Commissione dichiara la necessità di raggiungere il livello più basso possibile di carbammato di etile. La raccomandazione 2010/133/CE è inoltre abrogata.

 La raccomandazione non ha valore legale vincolante. In ogni caso, in base a un monitoraggio della regione Piemonte di 3 anni fa, tutte le acquaviti analizzate risultavano abbondantemente entro il range di 1 mg per litro proposto come obiettivo da raggiungere.