Pesca: Coldiretti, no a quote di cattura pesce spada

10 Ottobre 2016
Pesca: Coldiretti, no a quote di cattura pesce spada

Prima di prevedere qualsiasi forma di fissazione di quote per la cattura del pesce spada occorre conoscere i dati tecnico scientifici della Commissione internazionale per i tunnidi (ICCAD). È quanto rileva Coldiretti Impresapesca in riferimento alla proposta del commissario europeo per l’ambiente e gli affari marittimi Karmenu Vella di chiedere l’introduzione e la progressiva riduzione di un totale ammissibile di catture (TAC) del pesce spada nel Mediterraneo. Anche dopo l’abolizione delle spadare i pescatori italiani – sottolinea Coldiretti Impresapesca – hanno dato un fortissimo contributo alla riduzione dell’attività della pesca del pesce spada con un ridimensionamento della flotta di palangari che negli anni sono passati da 6500 unità a 3000 sino alle 900 autorizzate in base alle ultime normative. Inoltre – prosegue Coldiretti Impresapesca – la sospensione dell’attività di pesca nei mesi di marzo, ottobre e novembre ha contribuito a una sia pur lentissima ripresa della presenza di pesce spada. La fissazione di quote di cattura – aggiunge Coldiretti Impresapesca – rischierebbe di innescare manovre speculative sul prodotto e di causare ulteriore disoccupazione in un settore che da qualche anno sta vivendo una congiuntura decisamente negativa. Non va dimenticato – conclude Coldiretti Impresapesca – che l’introduzione delle quote per il tonno alcuni anni fa fu traumatica per il nostro mondo della pesca. Quindi, occorre fare una attenta valutazione prima di introdurre misure che vanno a toccare la tradizione e la cultura delle pesca italiana.