Grassi trans, entro 2018 probabile legge europea

1 Dicembre 2016
Grassi trans, entro 2018 probabile legge europea

contenuto di grassi trans (TFAs) negli alimenti trasformati (dolci, biscotti, patatine, pop corn, etc), la Commissione europea ha rilasciato alcuni chiarimenti in settimana.

Una proposta normativa potrebbe arrivare a finalizzazione nel 2018, e potrebbe prevedere sia una soglia legale di grassi trans nel cibo (che si stabilirebbe intorno al 2% massimo per 100 g come in Danimarca, Austria, Ungheria e Lettonia), sia indicazioni del contenuto in etichetta.

Oggi il secondo aspetto è poco chiaro: sebbene la normativa imponga di indicare se i grassi aggiunti sono idrogenati o parzialmente idrogenati, dando una indicazione indiretta sul contenuto di TFAs, all’atto pratico tali grassi non figurano tra le indicazioni né obbligatorie né volontarie della tabella nutrizionale. Con il rischio addirittura di sanzione in caso venga indicato il loro contenuto. Una situazione che fa a pugni con le reali necessità di tutela della salute dei consumatori.

Le tappe

Prima della proposta normativa, la Commissione si è impegnata a proporre uno studio di impatto, della durata di 7 mesi –per raccogliere dati e opzioni disponibili.

Il percorso giuridico per autorizzare le indicazioni dei TFA in etichetta o metterne al bando la presenza, potrebbero dipendere dall’articolo 8 del regolamento europeo sulle vitamine e minerali aggiunti al cibo (reg. 1925/2006 della Commissione), che prevede una procedura con decisioni di scrutinio su sostanze diverse da vitamine e minerali, che costituiscono un rischio per la salute umana. Tali sostanze potrebbero poi- in base al regolamento- essere proibite o regolamentate.

La procedura prevista è quella dagli articoli 5 e 7 della decisione 1999/468/CE, tenendo conto delle disposizioni dell’articolo 8 della stessa -Procedura di regolamentazione, con la Commissione assistita dai rappresentanti degli Stati membri.