Cervi e malattie spongiformi trasmissibili: non ci sono evidenze di barriere tra specie

30 Gennaio 2017
Cervi e malattie spongiformi trasmissibili: non ci sono evidenze di barriere tra specie

Lo scorso anno, tra marzo e aprile, la Norvegia ha confermato due casi di malattia nota come Chronic Wasting Disease (CWD) in un cervo e renna selvatica. La Commissione europea aveva chiesto ad Efsa attività di sorveglianza e ulteriori misure basate sul rischio per prevenire una eventuale diffusione della malattia in Europa, nonché di verificare eventuali rischi per la salute pubblica. Nello specifico, Finlandia, Islandia, Lettonia, Lituani, Estonia, Polonia e Svezia sono i paesi confinanti più a rischio anche in ragione degli spostamenti delle specie selvatiche.

Inoltre un aspetto delicato riguarda la possibilità di trasmissione della malattia a specie semi-domestiche e da allevamento (Eurasian tundra reindeer, Finnish forest reindeer, renna, capriolo, daino tra le altre).

Efsa propone una sorveglianza triennale, con misure di gestione del rischio per limitare e controllare l’infezione dove si manifesti.

Efa ha inoltre verificato il potenziale zoonotico- sembra che vi siano possibilità che la malattia a base di un prione, possa trasmettersi all’uomo, a partire da muscoli e altri tessuti edibili-di modo tale che un consumo alimentare di cervidi infettati nelle zone zoonotiche può costituire una fonte di rischio.