Acido erucico: possibile rischio per la salute dei bambini altamente esposti

22 Novembre 2016
Acido erucico: possibile rischio per la salute dei bambini altamente esposti

L’acido erucico, un contaminante naturale presente in alcuni oli vegetali, può costituire un rischio a lungo termine per la salute di bambini di età fino a 10 anni che consumino elevate quantità di alimenti contenenti questa sostanza. Per la maggior parte dei consumatori, soprattutto quelli più piccoli (1-2 anni) e gli altri bambini (3-10 anni), i principali contributori all’esposizione all’acido erucico nella dieta sono dolci, torte e biscotti. Per i neonati (0-12 mesi), la fonte principale è il latte artificiale.

L’acido erucico è un acido grasso omega-9 monoinsaturo presente nei semi oleosi della famiglia botanica delle Brassicacee, come colza e senape in particolare. Entra nella catena alimentare per lo più quando l’olio di colza viene utilizzato per la trasformazione industriale degli alimenti. E’ presente in dolci, torte e nel latte artificiale/di proseguimento e anche in alcuni mangimi (ad esempio la farina di colza). EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile di 7 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo (mg/kg p.c.) al giorno. L’esposizione media del consumatore varia da 0,3 a 4,4 mg/kg di peso corporeo al giorno ma i neonati e altri bambini potrebbero essere esposti sino a un massimo di 7,4 mg/kg di p.c. al giorno.

Anche se colza e senape selvatiche contengono elevati livelli di acido erucico (oltre il 40% degli acidi grassi totali), i tenori nella colza coltivata per uso alimentare sono in genere al di sotto dello 0,5%.

L’olio di colza va considerato con attenzione soprattutto nei paesi nordici, in cui l’uso alimentare è più frequente, e in Italia potrebbe (ma al momento non vi sono forti evidenze in tal senso) diventarlo, in ragione della sostituzione crescente dell’olio di palma con grassi poco costosi e con un profilo lipidico caratterizzato da una prevalenza di monoinsaturi, come il colza.

Problemi cardiaci

Test condotti su animali evidenziano che l’ingestione di oli contenenti acido erucico può portare nel corso del tempo a una malattia del cuore chiamata lipidosi del miocardio. La patologia è temporanea e reversibile. Altri effetti potenziali osservati negli animali – incluse variazioni di peso del fegato, dei reni e del muscolo scheletrico – si verificano a dosi lievemente superiori.