ARTICOLO | Qualità

Ue: dalla riforma di Dop e Igp in gioco 16,6 mld di cibo e vino

3 Aprile 2022
Ue: dalla riforma di Dop e Igp in gioco 16,6 mld di cibo e vino

Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 843 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore della produzione di 16,6 miliardi di euro e un export da 9,5 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento la proposta di regolamento della Commissione europea che modifica il sistema delle indicazioni geografiche (IG), in particolare i Regolamenti 1308/2013 (IG vino) e 2019/787 (IG liquori) e di abrogazione del Reg. 1151/2012 (DOP/IGP/STG), che passerà ora all’esame del Parlamento europeo con l’importante ruolo di relatore dell’italiano Paolo De Castro. Una presenza importante – sottolinea la Coldiretti – di fronte ad una proposta che presenta luci ed ombre che potranno essere dissipate nel corso della discussione.

“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 100 miliardi di euro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “dal contrasto  alle imitazioni dipende la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.

Tra gli elementi positivi – sottolinea la Coldiretti – va segnalata la semplificazione delle procedure di registrazione: infatti, le diverse norme tecniche e procedurali attualmente vigenti sulle IG “saranno fuse” dando luogo a un’unica procedura di registrazione per i richiedenti UE e non UE, che dovrebbe abbreviare i tempi tra la domanda e la registrazione e quindi essere più attrattivo per i produttori. Inoltre – continua la Coldiretti –  si aumenta la tutela delle IG, in particolare si rafforza il controllo sulle merci vendute dalle piattaforme online e contro l’uso in malafede, anche attraverso il sistema dei nomi di dominio internet.
In tal senso – precisa la Coldiretti – si riconosce ai “gruppi di produttori riconosciuti” di poter far rispettare e sviluppare le loro IG, in particolare avendo accesso alle autorità anti-contraffazione e alle dogane di tutti gli Stati membri e di poter impedire a tutti i terzi l’introduzione di merci nell’UE che violano le norme sulle IG.

La proposta presenta al contempo aspetti delicati, che imporranno la massima attenzione in fase di attuazione. Sul piano delle competenze – riferisce la Coldiretti – nel documento licenziato dalla Commissione gli Stati membri rimangono responsabili dell’applicazione a livello nazionale mentre alla Commissione spettano i compiti di registrazione, modifica e cancellazione delle IG, con il supporto tecnico dell’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (Euipo). Poiché la Commissione si riserva di delegare alcuni aspetti della gestione delle IG all’EUIPO, occorre vigilare – precisa la Coldiretti – affinché la valutazione e la gestione delle IG continui ad essere eseguita dai responsabili esperti della Commissione, evitando il passaggio ad Agenzie o Uffici esterni che non possono garantire lo stesso livello di competenza e responsabilità.

 

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