ARTICOLO | Meteo e Clima

Maltempo: stato di calamità a Crotone per l’agricoltura

21 Novembre 2020
Maltempo: stato di calamità a Crotone per l’agricoltura

E’ calamità nelle campagne devastate dal maltempo nel crotonese con ettari di coltivazioni andati sott’acqua e completamente distrutti e serre divelte per il forte vento. E’ quanto emerge dal monitoraggio dei danni dalla Coldiretti che fatto scattare la richiesta di verifica dello stato di calamità per l’agricoltura per i danni provocati dalla tempesta che ha colpito la provincia di Crotone con un violento nubifragio che si è abbattuto sui terreni agricoli dopo un lungo periodo di siccità che fa salire il conto dei danni al settore. 

Per la nuova perturbazione pesanti perdite si registrano anche nell’Agro Sarnese Nocerino nella provincia di Salerno dove sono stati abbattuti alberi, distrutti serre, scoperchiati capannoni e danneggiate intere colture di cipollotto nocerino, finocchi, scarole verze e cavolfiori secondo la prima analisi della Coldiretti.

Il maltempo si abbatte improvvisamente a macchia di leopardo nella Penisola – continua la Coldiretti – in un 2020 che si classifica fino ad ora come il quinto più bollente mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di quasi un grado (+0,91 gradi) più elevata della media storica secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi dieci mesi dell’anno. Il moltiplicarsi di eventi estremi – continua la Coldiretti – è la conseguenza dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

L’arrivo del maltempo con un forte abbassamento delle temperature, forte vento e violenti temporali arriva dopo un lungo periodo di siccita’ con la mancanza di precipitazioni nel mese di novembre che tradizionalmente è il piu’ piovoso dell’anno. Il fiume Po ha lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ed inferiore di due metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo il monitoraggio della Coldiretti al Ponte della Becca dove è sceso ad un livello idrometrico di -2,39 metri, come nel mese di luglio. Ma tutti i principali corsi d’acqua presentano un deficit idrico rispetto allo scorso anno, dall’Emilia Romagna al Veneto, dalla Toscana al Lazio fino alla stessa Campania. Nel mezzogiorno – continua la Coldiretti – la situazione idrica è grave in Basilicata dove negli invasi si segnala un deficit di oltre 47 milioni sull’anno scorso e va verso il profondo rosso la situazione idrica in Puglia, i cui bacini trattengono ormai meno di 47 milioni di metri cubi, con un deficit di oltre 76 milioni sul 2019 secondo l’Anbi.

La pioggia – continua la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti, frane e smottamenti.

Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione ed il moltiplicarsi di eventi estremi che costa oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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