Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo del settore da primato dopo una stagione complessa dal punto di vista meteo che, fra maltempo e ondate di calore, ha tagliato la produzione nazionale stimata in calo di circa il 14% ma con crolli fino al 50% nel Centro Sud. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al bilancio delle attività di controllo effettuate nel mese di settembre dai Carabinieri dei Nas nel settore di produzione e commercializzazione dei vini che ha portato al sequestro di oltre 300 mila litri di prodotto in fermentazione o già trasformato in vino finiti sotto sequestro per un valore commerciale complessivo di circa 11 milioni di euro.
La produzione italiana – sottolinea la Coldiretti – dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra gli anni più magri della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. In Italia si attende comunque una produzione di qualità, anche grazie all’estate fuori stagione con il clima mite e asciutto che favorisce la qualità del raccolto grazie all’assenza di umidità e per le elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte che contribuiscono ad arricchire il patrimonio di profumi e la qualità dei vini con le uve senza il rischio di muffe e marciumi favoriti da piogge e umidità.
Si tratta di tutelare un settore che – conclude la Coldiretti – ha raggiunto un fatturato di quasi 14 miliardi nel 2022 grazie all’impegno di 310mila aziende agricole da dove nascono opportunità di lavoro nella filiera per 1,3 milioni di persone, impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale o in attività connesse e di servizio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
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