ARTICOLO | Economia

Un milione in agriturismo a settembre tra funghi e vino

5 Settembre 2018
Un milione in agriturismo a settembre tra funghi e vino

Una stagione da record per i funghi e il tradizionale rito della vendemmia spingono ad oltre un milione le presenze in agriturismo a settembre, particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che in questo ultimo scampolo dell’estate si registra un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della raccolta dell’uva o passeggiare nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette.

Una attività particolarmente proficua quest’anno perché le perturbazioni che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni agricole hanno invece favorito la nascita dei funghi che – sottolinea la Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Una rivincita per appassionati e professionisti negli oltre 10 milioni di ettari di bosco dopo un 2017 particolarmente negativo – continua la Coldiretti – per gli effetti della siccità che hanno lasciato a mani vuote molti ricercatori.

Per gli amanti del relax la vacanza a contatto con la natura a settembre è – precisa la Coldiretti – l’ideale per tanti turisti e buongustai che possono anche approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano. E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. Se la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la caratteristica più apprezzata, gli agriturismi in Italia hanno arricchito la propria offerta – continua la Coldiretti – con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.

L’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze con 7 turisti su 10 (71%) nel Belpaese, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, che hanno deciso per il 2018 di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende agricole o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Una opportunità – sottolinea la Coldiretti – garantita dalle circa 23.000 aziende agrituristiche presenti in Italia che sono in grado di offrire un potenziale di più di 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.400 mila piazzole per l’agricampeggio e a circa 1500 attività di fattoria didattica per i più piccoli. Rivolgersi direttamente al produttore – continua la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalla voce di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale.

In molti casi – conclude la Coldiretti – la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”, che consentono di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.

 

 

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