La protesta contro il Mercosur delle associazioni agricole di Repubblica Ceca e Slovacchia, con il supporto delle organizzazioni di Ungheria, Austria, Germania, Polonia e Romania, evidenzia come l’agricoltura europea percepisca ormai compatta i pericoli legati a un accordo dagli effetti dirompenti per il settore nel momento in cui non viene rispettato il principio di reciprocità delle regole. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia in merito alle manifestazioni degli agricoltori cechi e slovacchi contro l’intesa commerciale tra l’Ue e i Paesi sudamericani che apre la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali.
L’accordo non prende minimamente in considerazione – ricordano Coldiretti e Filiera Italia – le differenze negli standard produttivi oggi esistenti tra Europa e Paesi Mercosur, con l’uso di sostanze vietate da decenni nell’Unione ma anche numerosi dubbi sul rispetto dei diritti dei lavoratori e della tutela dell’ambiente.
Nell’ambito della manifestazione verranno raccolte le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Coldiretti per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella Ue. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.
“La protesta degli agricoltori cechi e slovacchi, sostenuta da numerosi Paesi europei – spiega il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – dimostra che l’opposizione all’accordo Mercosur sta crescendo in tutta l’Unione. È inaccettabile che l’Europa continui a sacrificare il proprio settore agricolo in nome di interessi commerciali che favoriscono prodotti importati senza rispettare le stesse regole ambientali, sanitarie e di sicurezza alimentare imposte ai nostri agricoltori. La battaglia per la reciprocità è fondamentale per difendere il futuro del nostro comparto produttivo e per garantire ai cittadini cibo sano e trasparente. Con la nostra proposta di legge di iniziativa popolare – conclude Prandini – vogliamo portare questo tema al centro dell’agenda europea e ribadire che i consumatori hanno il diritto di sapere da dove provengono gli ingredienti degli alimenti che acquistano.
“Oltre al netto no all’accordo Mercosur – aggiunge l’ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia – le proteste delle organizzazioni agricole di Ungheria, Austria, Germania, Polonia e Romania sono assolutamente condivisibili laddove sono rivolte contro la revisione dell’accordo con l’Ucraina per una maggiore tutela degli agricoltori europei, una lotta più efficace alle pratiche sleali di mercato, e punto centrale contro un eventuale taglio alle risorse PAC. La vision appena presentata dal Commissario Hansen si potrà tradurre in fatti concreti solo mantenendo adeguate risorse dedicate ai veri agricoltori europei, in caso contrario sarebbero solo parole vuote”.