Nello sforzo di maggiore trasparenza, lo scorso 27 aprile la Commissione europea ha pubblicato un documento sullo stato di avanzamento dei negoziati sul Transatlantic Trade and Investment Partnership –meglio noto come TTIP- Dopo una fase interlocutoria, dal 2011 al 2013, gli USA e Europa hanno lanciato un ambizioso programma di negoziati per creare la più interconnessa area di scambio a livello globale, cercando di abbattere le barriere di vario tipo che ostacolassero il commercio- stimate in 3, 6 miliardi di euro. Dal momento di inizio, al luglio 2013, i negoziatori di entrambe le parti si sono riuniti per 12 round di discussioni, sulle varie parti del futuro accordo. L’ultimo round si è svolto a Bruxelles la settimana del 22 febbraio 2016. Gli incontri tecnici sono accompagnati a livello politico, tra il Commissario Malmström e il suo omologo, US Trade Representative Michael Froman, che si incontrano su base regolare (almeno una volta ogni 4-6 settimane ). Agricoltura e sicurezza alimentare Circa i temi delicati della sicurezza alimentare e agricoltura, che avevano visto dichiarazioni dell’Unione per poter mantenere la propria distintività produttiva, a partire dalle Indicazioni Geografiche, vale la pena fare alcune riflessioni: – Le IG tutelate saranno circa 200- una su quattro- di fatto, quelle con volumi commerciali maggiori- in modo da replicare l’esperienza ed il compromesso avvenuto con il CETA tra UE e Canada lo scorso anno; – Circa gli standard di sicurezza alimentare (Limiti Massimi di Residuo per i pesticidi, si farà riferimento- salvo quanto espressamente previsto- alle regole armonizzate del Codex Alimentarius – La bozza di proposta negoziale sulle Misure Sanitarie e Fitosanitarie (SPS) dell’Unione è stata depositata, e prevede un approccio che- come nella tradizione dei negoziati WTO- limiti le barriere tecniche che possono ostare agli scambi commerciali. In tal senso si conferma la contrarietà a misure che possano costituire una discriminazione arbitraria o ingiustificata contro il partner commerciale di riferimento. – Si prevede una eliminazione dei controlli ridondanti e superflui lasciando alle autorità di controllo nazionali la responsabilità specifica; – Il paese partner dovrà riconoscere lo stato di salute animale e vegetale di zone geografiche come riferite dall’esportatore; – Il paese importatore ha il diritto di audit e verifiche al fine di valutare lo stato di esportazione adotti tutte le misure necessarie a garantire standard equivalenti di sicurezza. – I certificati per l’esportazione dovranno essere conformi a linee guida internazionali (Fao, Codex Alimentarius, IPCC, OIE) – Le parti stabiliscono un Joint Management Committee per la gestione di controversie – Si mantiene la possibilità di “misure di emergenza” in casi eccezionali, per proteggere la salute di persone, piante o animali in via temporanea. Resistenza microbica Un nuovo passaggio del negoziato TTIP riguarda poi la resistenza agli antibiotici da parte di un numero sempre maggiore di batteri. SI stima che l’uso di antibiotici nel settore zootecnico aumenterà del 70% entro il 2030- un dato di assoluta preoccupazione. Ogni anno in Europa circa 25000 persone muoiono a causa di batteri resistenti agli antibiotici e oltre 2 milioni di persone negli USA si ammalano di infezioni dovute a batteri resistenti, con almeno 23000 morti. Le parti riconoscono la rilevanza del tema, e si impegnano a ridurre l’uso di antibiotici. Inoltre, le parti commerciali si impegnano (questa la proposta europea) a costituire una task force UE-USA per ridurre l’uso di antibiotici nella produzione animale così da ridurre la resistenza agli antibiotici. E’ un aspetto interesante che potrebbe segnare un cambio di sensibilitù- qualora sottoscritto- da parte degli USA, Vai al documento
27 Aprile 2016
TTIP, passi avanti, con cautela