L’accordo raggiunto dal Consiglio Ue sulle giornate di pesca salva il futuro della flotta italiana con 12mila pescherecci e 28mila posti di lavoro. E’ quanto afferma la Coldiretti Impresapesca nel commentare positivamente il raggiungimento dell’intesa che limita la riduzione delle giornate di lavoro per i pescatori tricolori operanti nel Mediterraneo Occidentale al 7,5% del totale attuale, rispetto alla proposta di un calo del 15% inizialmente avanzata dalla Commissione Europea.
L’accordo conseguito in Consiglio – rileva Coldiretti – giunge nella giornata della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo sequestrati dalle autorità libiche e rappresenta una vittoria importante per tutto il settore, già provato dalla pandemia per effetto di produzione invenduta, perdite economiche derivanti dal crollo dei prezzi e dal deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza.
Un compromesso frutto di un articolata mediazione – spiega Coldiretti Impresapesca – che ha visto prolungarsi le trattative relative alla pesca sugli argomenti più scottanti, Brexit e Mediterraneo, con un braccio di ferro tra Commissione da una parte e l’Italia, Francia e Spagna dall’altra. E’ stata così scongiurata una soluzione che, se accolta in sede di Consiglio d’Europa, avrebbe di fatto portato l’attività di pesca al di sotto della sostenibilità economica – denuncia Coldiretti Impresapesca – in un settore che non possiede peraltro un sistema di ammortizzatori sociali in grado di compensare le interruzioni prolungate di produzione nell’arco dell’anno solare.
Più rispondente alle esigenze della flotta italiana – conclude Coldiretti Impresapesca sarebbe comunque un budget di giornate da gestire dalle singole imprese per ottimizzare l’attività di pesca.
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