ARTICOLO | Economia

Ok alla riforma dei reati agroalimentari, business da 21,8 mld

1 Dicembre 2017
Ok alla riforma dei reati agroalimentari, business da 21,8 mld
L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora piu’ pericolosa la criminalità nell’agroalimentare dove sviluppa un business da 21,8 miliardi di euro in aumento del 30% nel 2017 che va quindi contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato, come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge presentato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando con nuove norme in materia di reati agroalimentari sulla base delle proposte presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti (www.coldiretti.it). La malavita si appropria di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano soffocando l’imprenditoria onesta ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza alimentare. Due italiani su tre (68%) sono preoccupati dell’impatto di quello che mangiano sulla salute anche per effetto del ripetersi degli scandali alimentari, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. L’Italia – sostiene Moncalvo – deve tutelare i primati internazionali conquistati nella qualita’ alimentare, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 292 prodotti Dop/Igp alla leadership europea nel biologico con 60mila imprese che lo coltivano biologico, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare Ogm. Proprio per questo – continua Moncalvo – l’Italia deve porsi all’avanguardia in Europa nelle politiche rivolte alla rintracciabilità con l’etichettatura di origine degli alimenti e nell’ azione di contrasto alle alterazioni, sofisticazioni e adulterazioni degli alimenti. Va quindi sottolineata con soddisfazione – conclude Moncalvo – la volontà con l’approvazione della riforma di procedere ad un aggiornamento delle norme penali, risalenti agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.
 
 
 
 
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