ARTICOLO | Economia

Mercosur, le false certezze di Federalimentare non parlano a nome dell’agricoltura italiana

16 Dicembre 2025
Mercosur, le false certezze di Federalimentare non parlano a nome dell’agricoltura italiana

Coldiretti e Filiera Italia esprimono sconcerto e profonda preoccupazione per le dichiarazioni del presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, che ha definito le clausole di salvaguardia dell’accordo Mercosur “solide ed efficaci” e in grado di garantire una presunta reciprocità anche a tutela del settore agricolo.

Si tratta di affermazioni prive di fondamento, alla luce delle gravi e ben note lacune contenute nell’attuale versione dell’accordo, lacune che non vengono sanate neppure dagli emendamenti approvati dal Parlamento europeo nella giornata di oggi. Una debolezza così evidente da aver spinto perfino il Primo Ministro francese a indicare il rinvio dei tempi di approvazione come condizione imprescindibile per proseguire il percorso del Mercosur.

Eppure, nonostante questo quadro oggettivo, il presidente di Federalimentare liquida tali criticità come irrilevanti, sostenendo con una sicurezza ingiustificata che l’accordo offrirebbe addirittura garanzie agli agricoltori. Non è chiaro a nome di chi vengano espresse queste posizioni, ma è certo che non parlano a nome di Coldiretti, che ha sempre sostenuto il Governo italiano solo nella prospettiva di un’approvazione del Mercosur subordinata all’introduzione reale e vincolante dei principi di salvaguardia e di piena reciprocità, e non di clausole formali o strumentali.

C’è chi sembra affascinato dall’idea di importare prodotti realizzati in violazione delle norme sulla deforestazione, con sfruttamento del lavoro minorile e standard sanitari e ambientali che non sarebbero mai consentiti in Europa, mettendo a rischio la salute dei cittadini e soprattutto delle giovani generazioni. Ma tutto questo non può avvenire in nostro nome, né in quello dell’agricoltura italiana né in quello del Paese.

Coldiretti e Filiera Italia giudicano responsabile e necessaria la richiesta avanzata dal Primo Ministro francese di posticipare l’approvazione dell’accordo, per consentire le correzioni indispensabili a tutelare davvero produttori, consumatori e ambiente, e per evitare che l’Europa sacrifichi l’agricoltura sull’altare di un libero scambio senza regole.

È anche per questo che Coldiretti manifesterà giovedì 18 dicembre a Bruxelles con migliaia di agricoltori, per chiedere a gran voce un’Europa diversa, più democratica e vicina alle esigenze di cittadini e imprese.