La storia di Gabriella Rondini è una di quelle che mostrano, in modo concreto e potente, come l’agricoltura possa diventare un luogo di cura, ripartenza e riscatto. Nel cuore delle campagne del Salento, tra filari di piante aromatiche e i colori intensi della terra rossa, Gabriella ha costruito molto più di un’azienda agricola: ha trasformato la sua masseria in un rifugio per donne che cercano un nuovo inizio, lontano dalla violenza.
Il suo percorso nasce da un’idea semplice ma rivoluzionaria: un’azienda agricola può essere anche un centro di protezione, un luogo sicuro dove ricostruire autostima e autonomia. Attorno alla coltivazione dello zafferano – un prodotto prezioso e delicato come le storie delle donne che accoglie – ha creato opportunità di lavoro, formazione e accompagnamento alla vita quotidiana.
La masseria non è solo un “luogo” fisico, ma un simbolo. Qui le donne trovano non soltanto riparo, ma anche la forza di rimettersi in cammino: imparano a prendersi cura dei campi, a trasformare i prodotti, a collaborare, a condividere storie e a ritrovare la fiducia negli altri. Il lavoro manuale diventa terapia, la terra diventa maestra.
Il riconoscimento “Amiche della Terra” celebra proprio questo: la capacità di Gabriella di usare l’agricoltura non solo come fonte di reddito, ma come strumento culturale e sociale. La sua masseria è un porto sicuro, un piccolo ecosistema di dignità dove la violenza non ha più spazio e dove il futuro torna a nascere, giorno per giorno, come un bulbo di zafferano che rompe la terra per fiorire.