ARTICOLO | Economia

Coronavirus, bene no tax su aiuti alimentari a 3,2 mln di affamati

3 Aprile 2020
Coronavirus, bene no tax su aiuti alimentari a 3,2 mln di affamati

Con 3,2 milioni di persone che in questo momento in Italia hanno bisogno di aiuto per mangiare è importante incentivare le donazioni. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare   il comunicato dell’Agenzia delle Entrate dove si precisa che “le donazioni effettuate dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali e dai soggetti titolari di reddito d’impresa aventi ad oggetto misure di solidarietà alimentare nell’ambito dell’emergenza da Covid-19 ed effettuate a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, rientrano tra le erogazioni liberali che beneficiano degli incentivi fiscali introdotti con il Dl n. 18/2020.
 
Con l’inizio dell’emergenza coronavirus e con le limitazioni rese necessarie si è verificata – sottolinea la Coldiretti – la perdita per molti di opportunità di lavoro anche occasionali con l’aumento del 25.30% della popolazione indigente.
 
Le situazioni di difficoltà sono diffuse in tutta Italia ma le maggiori criticità – sottolinea la Coldiretti – si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma situazione diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria.

Contro la povertà – continua la Coldiretti – si attiva la solidarietà con molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, e si contano in Italia circa diecimila strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute che si occupa della distribuzione degli aiuti Fead erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

Per aiutare a combattere la nuova crisi alimentare, un impegno è arrivato direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica che hanno avviato l’iniziativa “Spesa sospesa del contadino a domicilio” che mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto. In questo caso i cittadini che ricevono la spesa a casa attraverso i mercati e le fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari. Inoltre è anche possibile fare una donazione tramite bonifico e Campagna Amica provvederà con quei soldi ad acquistare presso i suoi agricoltori dei prodotti di qualità che saranno consegnati gratuitamente alle famiglie più bisognose. Al momento della donazione, sarà fondamentale indicare nella causale, oltre a Spesa Sospesa Campagna Amica, anche il nome, cognome e indirizzo comprensivo del comune di residenza e della provincia dove far arrivare la spesa. IBAN: IT43V0200805364000030087695.

Anche le erogazioni liberali effettuate nell’ambito del progetto “spesa sospesa” – conclude la Coldiretti – sono detraibili dalle imposte sul reddito delle persone fisiche nella misura del 30 per cento dell’importo donato (con un massimo di 30.000 euro) come previsto dall’Agenzia delle entrate che ha definito l’ambito di applicazione della norma agevolativa contenuta nel decreto legge “Cura Italia” includendo le donazioni aventi ad oggetto misure di solidarietà alimentare tra quelle che danno diritto all’incentivo fiscale.

 

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