COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio dell’11 luglio 2022

11 Luglio 2022
News La Forza del Territorio dell’11 luglio 2022

Primo piano

PUGLIA, CAMPAGNE TRASFORMATE IN DISCARICHE A CIELO APERTO

Cresce pericolo incendi e danno ambientale

Con lo sversamento dei rifiuti nelle campagne cresce il rischio incendi, in questa estate torrida e siccitosa con temperature al di sopra delle medie stagionali, in Puglia che è al terzo posto per reati ambientali, pari all’11% delle infrazioni accertate sul totale nazionale. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, con i monitoraggi dei tecnici nei campi dove, oltre a verificare i danni causati dalla mancanza di acqua sulle produzioni e negli allevamenti, stanno registrando la presenza di rifiuti di ogni genere.  

Al danno si aggiunge la beffa, incalza Coldiretti Puglia, con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti.

Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere – aggiunge Coldiretti Puglia – non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile.

Una delle regole basilari per non causare l’insorgenza di un incendio – afferma la Coldiretti Puglia – è proprio quella di non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone di campagna o boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti regionale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti Puglia – occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi.

Dal Territorio

TRENTO, PREZZI: RINCARI FINO A 100MILA EURO IN STALLE, OK AIUTI

Gli aumenti di mangimi ed energia scatenati dalla guerra in Ucraina costano fino a 100mila euro agli allevamenti italiani, colpiti anche dalla siccità che brucia i foraggi nei campi per l’alimentazione degli animali. 

E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per la firma da parte del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanell del decreto da 80 milioni di euro per le filiere zootecniche. Un provvedimento fortemente voluto da Coldiretti per sostenere le imprese colpite dall’aumento dei costi delle materie prime, dal caro energia e dalle conseguenze dirette e indirette del conflitto in Ucraina.

“Ringraziamo il Ministro Patuanelli e le Regioni – dichiara il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini – per l’azione congiunta a favore di un settore che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro”.

A causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali anche a causa dell’attuale crisi Ucraina – spiega Coldiretti – il prezzo dei mangimi che è praticamente raddoppiato (+90%). Il risultato è che quasi un allevamento su dieci è a serio rischio di chiusura, secondo un’analisi Coldiretti su dati Crea.

“Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado” afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi.?

TOSCANA, COME “RISPARMIANO” ACQUA? UNO SU DUE CHIUDE IL RUBINETTO

Un toscano su due (55%) chiude il rubinetto quando si lava i denti o si fa lo shampoo per evitare lo spreco inutile di acqua: è una piccola attenzione che può “salvare” fino a cinque litri di preziosa risorsa idrica al minuto. Quasi uno su tre (29%) aziona invece la lavastoviglie o la lavatrice solo a pieno carico per ridurre i consumi di acqua (ed elettricità). Sono alcuni dei principali accorgimenti che i toscani mettono in pratica per far fronte alle conseguenze dell’emergenza siccità in regione dove si stanno moltiplicando le ordinanze dei sindaci per il razionamento dell’utilizzo dell’acqua in tutto il periodo estivo 2022. A dirlo è un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sul sito https://toscana.coldiretti.it/ 

Tra le pratiche più comuni utilizzate da coloro che hanno risposto al sondaggio c’è quella di preferire la doccia (8%) al riempimento della vasca, favorendo così una riduzione del consumo fino a 100 litri di oro blu. Una percentuale analoga (8%) conserva invece l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori oppure l’acqua di cottura per lavare i piatti (l’acqua di cottura ha tra le altre cose un grande potere sgrassante). 

Per stimolare e suggerire ai cittadini comportamenti virtuosi Coldiretti Toscana ha elaborato e promosso un vademecum “salva acqua”. I consigli di Coldiretti Toscana sono semplici e facilmente attuabili da tutti. Si parte dalle più frequenti azioni quotidiane come appunto lavarsi i denti, il viso, radersi o lavarsi: per risparmiare decine di litri di preziosa risorsa idrica il rubinetto deve essere aperto solo durante le fasi di risciacquo e non durante tutta l’azione. Lo stesso accorgimento usiamolo in doccia mentre ci insaponiamo. Tra la doccia e il riempimento della vasca da bagno preferiamo la seconda soluzione che ci consente di risparmiare fino a 100 litri di acqua. Si può evitare di utilizzare tantissima acqua anche in cucina. Per esempio conservando l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori oppure l’acqua di cottura per lavare i piatti (l’acqua di cottura ha tra le altre cose un grande potere sgrassante); ed ancora fare sempre a pieno carico lavatrici e lavastoviglie così da risparmiare non solo acqua, ma anche energia. Se proprio dobbiamo lavare l’auto evitiamo di usare acqua corrente ma riempiamo un secchio. Per la cura dell’orto e del giardino Coldiretti Toscana consiglia di innaffiare solo nelle ore più fresche della giornata e lo stretto necessario. Infine spazzate i vialetti e i marciapiedi anziché pulirli con l’acqua dell’innaffiatoio. 

Il vademecum di Coldiretti contro gli sprechi d’acqua

– Chiudere il rubinetto anche quando svolgiamo altre azioni quotidiane come lavarsi i denti, la faccia, radersi. Aprire l’acqua solo durante le fasi di risciacquo.

– Preferire la doccia alla vasca da bagno: si risparmiano fino a 100 litri di acqua. Quando ci insaponiamo, chiudere sempre il rubinetto.

– Conservare l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori.

– Conservare l’acqua di cottura per lavare i piatti (l’acqua di cottura ha tra le altre cose un grande potere sgrassante).

– Fare sempre a pieno carico lavatrici e lavastoviglie così da risparmiare non solo acqua, ma anche energia.

– Evitare di usare acqua corrente per lavare la macchina. Se proprio necessario, riempire un secchio per lavare l’auto comporta l’utilizzo di 30 litri d’acqua, l’uso della pompa fino a 150 litri.

– Innaffiare orti e giardini solo nelle ore più fresche della giornata e lo stretto necessario.

– Spazzare i vialetti e i marciapiedi anziché pulirli con l’acqua dell’innaffiatoio.

MARCHE, MALTEMPO: NECESSARIO ASSICURARSI CONTRO I DANNI

E dopo la grande siccità ecco la grandine. I danni si sono concentrati tra le province di Ancona e Macerata con un fronte temporalesco arrivato da mare in nottata con fulmini, venti che hanno superato i 100 chilometri orari e grandine. Il fronte dei danni corre in linea parallela alla costa da Morro d’Alba a Montelupone. A farne le spese colture di ortaggi, di girasole e vigneti. Danni anche sulle coperture delle serre, bucate dalla grandine o strappate dalle forti raffiche di vento. Fenomeni climatici violenti contro i quali diventano indispensabili polizze assicurative, in gran parte finanziate da un importante contributo della Pac. Sono ancora troppo poche, tuttavia le aziende che ne approfittano. Nelle Marche appena il 13,5% della superficie agricola è assicurato. La maggior parte delle polizie riguarda la produzione vitivinicola: ben 620 aziende. Al secondo posto ci sono le polizze sul grano duro (385), girasole (148) e piselli (109). Numeri raddoppiati rispetto allo scorso anno ma è ancora troppo poco. “Le aziende devono convincersi che ormai il clima è cambiato e questi eventi non sono più eccezionali – avvertono dal Coldiretti Marche – non esiste altro modo per essere risarciti”.

CAMPANIA, INFLAZIONE: VOLANO PREZZI GRANO, +6,6% IN UN GIORNO

I prezzi del grano balzano a livello mondiale del 6,6% in un solo giorno con una decisa inversione di tendenza sotto la spinta della ripresa del dialogo tra Usa e Cina che sembra interessata ad acquistare per l’importazione grano straniero ma anche mais che fa segnare un deciso aumento del +4,6%.È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale del Chicago Board of Trade, punto di riferimento internazionale del mercato future dei cereali con il grano che è salito a 8,91 dollari a bushel e il mais a 6,23 dollari per bushel dopo un periodo di ribassi.

Una scossa per i mercati dopo il lungo stallo sullo sblocco nei trasporti delle produzioni dell’Ucraina che – sottolinea la Coldiretti – e’ uno dei principali produttori ed esportatori e nel mondo esporta il 10% del frumento tenero destinato alla panificazione per un totale di oltre 18 milioni di tonnellate ma anche il 15% del mais per oltre 27 milioni di tonnellate.

Il balzo delle quotazioni delle materie prime alimentari a livello mondiale causa gravi carestie e fame nei paesi poveri e inflazione ed aumento dell’indigenza alimentare in quelli ricchi. L’andamento delle quotazioni riflette anche il ridimensionamento delle previsioni produttive a livello globale dove la produzione mondiale di grano per il 2022/23 è stimata in calo a 769 milioni, per effetto della riduzione in Ucraina con un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione ma anche negli Stati Uniti (46,8 milioni) e in India (105 milioni), secondo l’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati dell’International Grains Council che evidenzia peraltro  che in controtendenza il raccolto di grano cresce del 2,6% in Russia per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate).

Anche la Commissione europea – continua la Coldiretti – ha rivisto al ribasso le prospettive a breve termine del mercato agricolo con la produzione totale di cereali nei Ventisette Paesi che dovrebbe raggiungere 286,4 milioni di tonnellate, il 2,5% in meno rispetto alla stagione 2021/2022, anche se le riserve esistenti “aiuteranno a soddisfare le esigenze del consumo interno e parte della domanda di esportazione, che dovrebbe rimanere elevata in considerazione delle pressioni sui mercati globali.

La produzione di grano è stimata quest’anno in forte calo anche in Italia con un taglio medio superiore al 15% per effetto dei rincari dei costi di produzione e della siccità che ha tagliato le rese dal Nord a Sud del Paese, secondo la Coldiretti che evidenzia come in alcune aree più produttive del Paese il crollo supera il 30%. Per effetto della riduzione delle rese a causa dei cambiamenti climatici complessivamente – conclude la Coldiretti – il raccolto dovrebbe attestarsi attorno ai 6,5 miliardi di chili a livello nazionale su una superficie totale di 1,71 milioni di ettari coltivati fra grano duro per la pasta (1,21 milioni di ettari) e grano tenero per pane e biscotti (oltre mezzo milione di ettari).

MOLISE, AGRITURISMI: FELICE AMICONE RIELETTO PRESIDENTE DI TERRANOSTRA

Alla vicepresidenza eletta l’agrichef elisa vitone

Felice Amicone, imprenditore agricolo e agrichef, titolare dell’agriturismo “Guado Cannavina” di Capracotta (IS), è stato eletto, nel corso dell’Assemblea dei soci tenuta nei giorni scorsi a Campobasso, Presidente di Terranostra Molise, l’Associazione che unisce gli agriturismi soci di Campagna Amica Coldiretti. Classe 1978, Amicone è al suo secondo mandato, che lo porterà a guidare l’Associazione per i prossimi cinque anni, ovvero fino al 2027. 

Ad affiancare il Presidente nella gestione dell’Associazione saranno: Elisa Vitone (vicepresidente), titolare dell’agriturismo “Terra e Sapori” di Campodipietra (CB), anch’essa agrichef, e Adamo Spagnoletti, titolare dell’agriturismo “Casetta Don Carlino” di Campomarino (CB).

Ringraziando i soci che hanno voluto confermarlo alla guida dell’Associazione, Amicone ha assicurato il massimo impegno a sostegno dell’intera categoria degli imprenditori agrituristici sottolineando l’importanza della cooperazione fra le aziende. “Il periodo buio della pandemia da cui stiamo lentamente venendo fuori – ha detto subito dopo la sua elezione – ci ha insegnato l’importanza di restare uniti, soprattutto nelle difficoltà, perché è solo con la collaborazione e l’impegno comune che si possono superare le difficoltà del difficile periodo storico che stiamo vivendo. Continuerò ad impegnarmi – ha concluso Amicone – per realizzare tutti i progetti che avevamo messo in cantiere, come quello della formazione di nuovi agrichef, e che purtroppo l’emergenza sanitaria ci ha impedito di realizzare”.

Al termine dell’Assemblea, Coldiretti Molise ha organizzato un momento formativo, aperto a tutte le imprese agrituristiche socie, che vi hanno preso parte sia in presenza che collegate in videoconferenza. L’incontro, molto apprezzato dai partecipanti, è consistito in un approfondimento sulle modifiche apportate di recente alla Legge Regionale n. 9 del 22.03.2010, denominata “Disciplina delle attività agrituristiche”, ed a seguire in un focus sulle normative che regolano gli adempimenti per l’HCCP.

GENOVA, PSA: RETE DI CONTENIMENTO COSI’ COSTRUITA SERVE A BEN POCO

Si discute oramai da mesi sulla recinzione per il contenimento degli ungulati all’interno della zona rossa. La costruzione di un’opera faraonica come questa ha sempre destato tante perplessità sin dalla sua prima annunciazione; dai consigli degli esperti inviati da Bruxelles è emersa la soluzione di utilizzare questo sistema per contenere il diffondersi dell’epidemia nei cinghiali. E l’Italia anche questa volta ha eseguito alla lettera quanto consigliato dall’Unione Europea, pur non essendo la nostra regione pianeggiante come gli altri paesi europei in cui è stata usata questa metodologia. E’ quanto fa notare Coldiretti Genova nel ricordare che la Liguria è una delle regioni più impervie d’Italia con un paesaggio collinare e tanti dislivelli, con la presenza di numerosi corsi d’acqua e tantissime gallerie e viadotti.

E’ stato raccontato che la presenza delle due autostrade avrebbe in qualche maniera migliorato e consentito con maggior facilità la posa di questa recinzione. Sono stati fatti proclami e date rassicurazioni in merito ai tempi ragionevoli di realizzazione sbeffeggiando per l’ennesima volta i nostri produttori che, lavorando duramente tutti i giorni nei campi sanno bene cosa vuol dire in termini di tempi di realizzazione e costi, difendere, innalzando “barriere”, il proprio terreno, il proprio lavoro ed il relativo reddito. Sono anni, infatti, che le nostre imprese sono costrette a spendere dei soldi in “robuste” recinzioni per non lasciarsi abbandonare alla razzia quotidiana degli animali selvatici; tutti i tentativi di difesa con il cd “pastore elettrico” e reti leggere nel corso degli anni sono stati pressoché vani perché la forza dei cinghiali, soprattutto quando corrono, è tale da fargli superare senza neanche accorgersene tali minime barriere. 

Da meno di un mese è iniziata in Liguria la costruzione di questa recinzione che dovrebbe avere, almeno a preventivo, un costo tra i 6 e i 10 milioni di euro; nell’immaginario degli addetti ai lavori ci si aspettava che si sarebbe proceduto con l’istallazione di reti elettrosaldate, mentre da sopralluoghi effettuati direttamente dai nostri Dirigenti è emerso che si tratta di reti molto leggere, nemmeno ancorate al terreno del tipo di quelle che solitamente si utilizzano per la recinzione dei piccoli animali da cortile.

“Qualcuno, di ciò che si sta realizzando, deve prendersi la responsabilità. Dopo il balletto interminabile della nomina del Commissario Straordinario ora è arrivato il tempo di decidere se il problema dei danni causati dagli animali selvatici in Liguria si vuole risolvere o se ci si vuole semplicemente togliere di dosso delle responsabilità anche effettuando opere inutili e costose – denunciano Luca Dalpian e Paolo Campocci rispettivamente Presidente e Direttore di Coldiretti Genova -. Nel frattempo le nostre aziende suinicole dell’area rossa non esistono più, tutti i maiali sono stati macellati o abbattuti senza aver ancora avuto neanche un euro di indennizzo né per il mancato reddito, né per i costi di un’eventuale riconversione produttiva. All’esterno dell’area rossa gli oramai pochi allevamenti, che con tanto coraggio non hanno ancora “buttato la spugna”, sono stremati dovendosi districare tra norme poco chiare, vincoli e divieti. Nel frattempo le aziende agricole tutte, in un anno calamitoso per quanto riguarda la siccità da record, per l’aumento delle materie prime e per il calo dei consumi in generale dovuto all’aumento dell’inflazione, sono costrette ogni giorno a fare i conti con i danni da cinghiali e caprioli. Non siamo più disposti ad accettare quanto sta accadendo e ci faremo sempre più parte attiva nel denunciare con tutti i mezzi possibili. Questa recinzione, che una volta ultimata dovrebbe dare il via agli abbattimenti, così come viene realizzata, non può funzionare e si esortano le autorità competenti ad intervenire al più presto – proseguono Dalpian e Campocci –. Sono mesi che chiediamo un piano di depopolamento dei cinghiali fuori dalla zona rossa ed indennizzi immediati per le imprese. Nella nostra regione gli ungulati vivono beati, passeggiano indisturbati per le strade, depredano i frutti del lavoro dei nostri produttori associati ed oramai non è più così raro vederli sui litorali, mentre la nostra agricoltura rischia il tracollo”.

PADOVA, STALLE IN CRISI CON +57% COSTI CHE PESANO PER OLTRE 15 MILA EURO

Con il rincaro record dei costi di produzione cresciuti del 57% a causa della guerra in Ucraina che mette in ginocchio le stalle è importante lo stanziamento di oltre 220 milioni di euro da parte del Governo per gli allevamenti nazionali, di cui circa 6 saranno destinati alla provincia di Padova, dove la zootecnia vale almeno 350 milioni di euro. Un patrimonio di razze pregiate conservato dagli imprenditori agricoli custodi oltre che professionalmente preparati con allevamenti altamente specializzati sul territorio nel rispetto del benessere animale. L’accordo fortemente sostenuto da Coldiretti è stato raggiunto in Conferenza Stato Regioni sui due decreti del Ministero delle Politiche agricole per le filiere zootecniche. “Un primo segnale importante dal Governo e dalle regioni – sottolinea Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – segno dell’azione a favore di un settore che rappresenta la spina dorsale del nostro sistema agroalimentare.

L’aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali anche a causa dell’attuale crisi Ucraina ha prodotto –aggiunge Bressan – un aumento dei costi per le produzioni delle uova, del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari su dell’energia. Nelle aziende zootecniche si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.  Il risultato è un crollo del valore aggiunto che che mette un allevamento su dieci a serio rischio di chiusura, secondo un’analisi Coldiretti su dati Crea.

Le risorse sono indirizzate a tutti i tipi di allevamento: vacche da latte, vitelloni, bufale, suinicola, carni bovine di età inferiore agli 8 mesi, bovini di razze autoctone in contratti di filiera di tipo privatistico o in Sistema di qualità nazionale o in Sistemi di qualità Dop/Igp, ovicaprina: allevamento di conigli, galline ovaiole, tacchini, polli, imprese di trasformazione, incubatoi e centri di imballaggio uova”.

La zootecnia padovana vale quasi 350 milioni di euro nel complesso, tra produzione di latte e bovini da carne, suini, carne avicola e conigli. Nel 2021 il fatturato è in aumento del 2% per la carne bovina, che vale 93 milioni di euro, mentre si arriva circa al 3% per la produzione di latte. A Padova il settore lattiero caseario conta, specie nell’Alta Padova e Destra Brenta, circa 500 aziende con un fatturato di oltre 82 milioni di euro nel 2020, cresciuto di quasi tre punti percentuali (dati Veneto Agricoltura), quasi 40 mila vacche da latte, e una produzione di 2 milioni 300 mila quintali di latte l’anno, un quinto del totale veneto, destinato per lo più alla produzione di formaggi Dop e di latticini. Dopo un anno difficile anche la filiera suina recupera terreno sul fronte della produzione e del fatturato che supera i 35 milioni di euro. Nonostante l’emergenza avaria tiene anche la filiera avicola: la nostra è la seconda provincia in Veneto con un fatturato di 130 milioni di euro e una produzione di 93 mila tonnellate di carne, su un totale di mezzo milione in tutto il Veneto.

TERNI, AUMENTO COSTI DI PARTECIPAZIONE, A RISCHIO IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

La presenza dei produttori agricoli del territorio e del Mercato di Campagna Amica alla Cascata delle Marmore è a forte rischio. È quanto rende noto la Coldiretti Terni che con l’Associazione Agrimercato ha incontrato il Sindaco Leonardo Latini, per denunciare l’aumento insostenibile dei costi di partecipazione per le imprese.

Una problematica – sottolinea Paolo Lanzi Presidente Coldiretti Terni – che avevamo già posto all’attenzione dell’Amministrazione, esprimendo tutta la nostra preoccupazione e il nostro disappunto, considerando che solo tra il 2020 ed il 2022 l’aumento complessivo della spesa è del 306%.

Nonostante le nostre richieste di interlocuzioni e di riduzione dei costi – spiega Lanzi – si è scelto di applicare tariffe spropositate, in maniera autonoma e senza una qualsiasi forma di condivisione. Il tutto in un momento di grande difficoltà per l’intero mondo imprenditoriale, agricolo in particolare, che dopo due anni di pandemia si trova ora a far fronte alle conseguenze della guerra in Ucraina, con costi di produzione alle stelle e speculazioni sui mercati, e, non da ultimo, con gli evidenti effetti della siccità e dell’emergenza cinghiali.

Dato lo sviluppo del sito delle Cascate delle Marmore in termini di presenze – ribadisce Federico Leonardi Vicepresidente Coldiretti Terni e Presidente dell’Associazione Agrimercato Terni – ci siamo mostrati aperti e disponibili ad un dialogo sul tema, ma l’aumento irragionevole del costo per la partecipazione, non è stato preceduto da nessun tipo di condivisione preventiva con il Comune. A questo punto, date le ingenti spese che hanno ormai oltrepassato i limiti dell’accettabilità e della sostenibilità, le aziende agricole non riescono ad oggi, a garantire la propria partecipazione. Il rammarico è grande, perché sarebbe proprio questo il momento di supportare maggiormente il lavoro e l’occupazione locale, alle prese con una congiuntura economica a dir poco complicata.

L’assenza “forzata” del Mercato di Campagna Amica presso la Cascata delle Marmore – prosegue Leonardi – rappresenterebbe, tra l’altro, un disincentivo alla valorizzazione e promozione del territorio tramite i suoi ambasciatori principali, gli agricoltori, tra i custodi del patrimonio culturale, naturale e produttivo delle nostre zone.

Mercato che ormai dopo dieci anni di presenza – conclude Coldiretti – è diventato caratteristico del sito delle Cascate, apportando un importante valore aggiunto all’area stessa e garantendo quel legame tra produttore, consumatore e ambiente che permette lo sviluppo e la valorizzazione delle aziende e delle eccellenze locali oltre che del turismo.

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FORLI’-CESENA, CARO PREZZI SVUOTA CARRELLO SPESA (-2,8%)

ll caro prezzi taglia la spesa alimentare degli italiani che risultano in calo in quantità del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dall’ analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio, che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate per il quinto mese consecutivo.

Il risultato positivo in valore è dovuto esclusivamente alla crescita dei prezzi che per i beni alimentari sono aumentati in media dell’8,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat a giugno. Dal +68,6% dell’olio di semi al +13,4% dei gelati, i rincari dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina contagiano i prezzi nel carrello della spesa con aumenti che – sottolinea la Coldiretti – che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. Se in cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi al secondo posto c’è il burro con un +27,7% e al terzo la farina, con i prezzi in salita del 20,5% trainati dagli aumenti del grano che interessano anche la pasta, in salita del 18,3%. Quinta piazza per la margarina (+16,8%) e sesta per la carne di pollo (+15,1%), mentre alla settima c’è il riso, con diecimila ettari seminati in meno quest’anno per la siccità che sta tagliando anche i raccolti. Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – pure per le uova (+13,6%).

L’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,8% nelle vendite in valore, il piu’ elevato nel dettaglio tradizionale. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali.

La punta dell’iceberg della situazione di difficoltà in cui si trovano i consumatori sono 2,6 milioni di persone costrette addirittura a chiedere aiuto per mangiare, in aumento nel 2022 a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con l’aumento dell’inflazione, dei prezzi alimentari e i rincari delle bollette energetiche, secondo l’analisi Coldiretti su dati Fead. Il Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in Italia aiuta 2.645.064 persone tra cui 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili, secondo l’analisi della Coldiretti.

Se i prezzi per le famiglie corrono, spinte dal caro energia e dalla guerra, l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare, con i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori che non riescono ormai neanche a coprire i costi di produzione. Più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole. “Nelle nostre campagne – precisa Massimiliano Bernabini Presidente di Coldiretti Forlì-Cesena – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.

“Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro. Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

MANTOVA, CAMPAGNA AMICA DONA 50 BORSE ALIMENTARI AL CLUB DELLE TRE ETÀ

Solidarietà a km0 per Campagna Amica, che questa mattina ha donato al Club delle Tre Età di Mantova 50 borse con prodotti alimentari di qualità del territorio, destinati agli anziani con fragilità economiche.

Il progetto solidale si inserisce all’interno di un percorso di collaborazione ormai consolidato nel tempo con l’associazione presieduta da Luciano Tonelli e rivolto a sostenere gli assistiti del Club delle Tre Età con cibo di qualità del territorio, dal formaggio dell’azienda agricola Casarole di Dolfini di Guidizzolo a mele e gallette dell’Ortoforno del Contadino di Emiliano Bianchini di Porto Mantovano.

A partire da settembre verranno organizzate da Campagna Amica Mantova e Club delle Tre Età nuove iniziative a sostegno delle persone più fragili sul piano economico, proprio per rispondere a una situazione che, a causa dell’inflazione innescata dalla guerra in Ucraina, sta mettendo in difficoltà sempre più anziani e famiglie.

Solo fra il 2018 e il 2020, rileva Coldiretti su dati Istat, la percentuale di soggetti in povertà relativa individuale in Lombardia è passata dall’8,6% al 9,3%, con trend in aumento anche nei mesi successivi.

NOVARA-VCO, ALLARME POPILIA: PRESENZA SUPERIORE AGLI ANNI PASSATI

L’insetto colpisce ogni tipo di coltura. urgente un tavolo regionale

Non solo siccità. L’agricoltura del territorio deve affrontare un’altra problematica che mette in crisi il raccolto. Si moltiplicano infatti, specialmente nel Novarese, i danni provocati dalla Popilia Japonica. Il coleottero giapponese, che già da diversi anni abita le campagne piemontesi, è in grado di infestare tutte le specie vegetali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo. Nel Novarese perdura la criticità ormai conclamata da anni sui vigneti, sia su uva da vino che su uva da mensa. Vengono però attaccate anche colture seminative come la soia, oltre a tutti gli alberi da frutto in genere. La stessa problematica si ravvisa anche nella zona di Borgomanero.

Per contrastarne la diffusione è in corso il posizionamento di trappole “attract and kill”, con forma a ombrello con una rete impregnata di insetticida, che attirano il coleottero con esche specifiche e lo eliminano. Le trappole hanno un cartello informativo ed è importante non spostarle o distruggerle. In alcune aree sono presenti trappole per il monitoraggio settimanale per valutare la popolazione del coleottero.

“Si stanno attuando specifiche misure fitosanitarie di prevenzione e di lotta per evitare la continua diffusione, ma quest’anno le infestazioni sono aumentate in maniera esponenziale con danni insostenibili alle colture che si vanno a sommare a quelli provocati dalla siccità ed alle difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo a causa del conflitto ucraino. Serve un impegno ancora più serrato per evitare di perdere i raccolti per questo chiediamo, con urgenza, che la Regione convochi uno specifico tavolo – evidenziano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – La Popillia Japonica è solo l’ultimo degli insetti alieni che minacciano la biodiversità del territorio. Purtroppo, dalla Drosophila suzukii alla cimice asiatica negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di specie straniere che si diffondono nei nostri territori perché non hanno antagonisti naturali che invece trovano nei loro paesi d’origine. Di fronte a questo fenomeno sono strategiche la prevenzione, le segnalazioni degli agricoltori e l’intervento tempestivo dei servizi fitosanitari. Insieme al cambiamento climatico, sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Risultato di una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici in Europa senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”.

ROMA, INCENDI TRIPLICATI NEL 2022: A RISCHIO LE AZIENDE AGRICOLE

Distrutti migliaia di ettari di terreno. subito ristori

Sono incalcolabili i danni per le aziende agricole di Roma e provincia a causa degli incendi, che in questi giorni stanno devastando i loro terreni, distruggendo le loro coltivazioni e uccidendo animali. 

“Siamo davvero preoccupati – spiega il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti – i danni alle nostre aziende agricole sono incalcolabili. Gli incendi hanno distrutto coltivazioni di frutteti, vigneti e uliveti, ma a risentirne sono state anche le aziende zootecniche che si trovano nelle numerose aree colpite dagli incendi. Registriamo danni anche alle colture cerealicole. Devastate molte coltivazioni di kiwi, soprattutto nell’area del litorale romano e in particolar modo a Pomezia. Danneggiati, inoltre, gli impianti di irrigazioni e le coperture antigrandine. Le nostre aziende devono essere sostenute con lo stanziamento di fondi. Servono ristori immediati”.

L’allarme era stato lanciato da Coldiretti Roma già subito dopo il rogo di Malagrotta, a cui ne sono susseguiti molti altri. Fino ad arrivare nei giorni scorsi ad oltre 400 richieste di intervento ai vigili del fuoco in 72 ore. Richieste che solo da metà giugno sono state oltre 1200. Oltre sedicimila gli ettari di boschi e terreni andati a fuoco in tutta Italia dall’inizio del 2022, una superficie pari a ventiduemila campi da calcio. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis. Il risultato è che i roghi segnalati sono già il triplo rispetto alla media degli ultimi quindici anni.

“Le nostre aziende – prosegue Sacchetti – già sul lastrico per numerose difficoltà che in questi anni hanno dovuto affrontare, rischiano di chiudere e tagliare migliaia di posti di lavoro. La loro funzione è fondamentale per la sorveglianza di vaste aeree, che senza la loro presenza sarebbero maggiormente esposte a calamità e al rischio roghi. Gli agricoltori sono le sentinelle dei territori, una sorta di piccolo presidio di protezione civile, pronti ad intervenire anche con i loro mezzi, qualora sia necessario”. 

Ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.

“Occorre creare le condizioni economiche e sociali – conclude Sacchetti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali. Bisogna saper cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile”.

VERCELLI-BIELLA, ALLARME POPILIA: PRESENZA SUPERIORE AGLI ANNI PASSATI

Non solo siccità. L’agricoltura del territorio deve affrontare un’altra problematica che mette in crisi il raccolto. Si moltiplicano infatti, sia nel Vercellese che nel Biellese, i danni provocati dalla Popilia Japonica. Il coleottero giapponese, che già da diversi anni abita le campagne piemontesi, è in grado di infestare tutte le specie vegetali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo. A Biella, Vercelli ma anche nelle zone di Cigliano e Santhià la popolazione di Popilia è decisamente superiore rispetto agli scorsi anni. L’insetto, in quanto polifago, colpisce qualsiasi coltura dai frutteti ai seminativi. Nella zona di Borgosesia, invece, la presenza massiccia riguarda anche i vigneti senza differenza di altitudine.

Per contrastarne la diffusione è in corso il posizionamento di trappole “attract and kill”, con forma a ombrello con una rete impregnata di insetticida, che attirano il coleottero con esche specifiche e lo eliminano. Le trappole hanno un cartello informativo ed è importante non spostarle o distruggerle. In alcune aree sono presenti trappole per il monitoraggio settimanale per valutare la popolazione del coleottero.

“Si stanno attuando specifiche misure fitosanitarie di prevenzione e di lotta per evitare la continua diffusione, ma quest’anno le infestazioni sono aumentate in maniera esponenziale con danni insostenibili alle colture che si vanno a sommare a quelli provocati dalla siccità ed alle difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo a causa del conflitto ucraino. Serve un impegno ancora più serrato per evitare di perdere i raccolti per questo chiediamo, con urgenza, che la Regione convochi uno specifico tavolo – evidenziano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – La Popillia Japonica è solo l’ultimo degli insetti alieni che minacciano la biodiversità del territorio. Purtroppo, dalla Drosophila suzukii alla cimice asiatica negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di specie straniere che si diffondono nei nostri territori perché non hanno antagonisti naturali che invece trovano nei loro paesi d’origine. Di fronte a questo fenomeno sono strategiche la prevenzione, le segnalazioni degli agricoltori e l’intervento tempestivo dei servizi fitosanitari. Insieme al cambiamento climatico, sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Risultato di una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici in Europa senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”.

ALESSANDRIA, PER QUINTO MESE CONSECUTIVO CARO PREZZI SVUOTA CARRELLO SPESA

Il caro prezzi taglia la spesa alimentare degli alessandrini che risulta in calo in quantità del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate per il quinto mese consecutivo.

Il risultato positivo in valore è dovuto esclusivamente all’aumento dei prezzi che per i beni alimentari sono aumentati in media dell’8,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat a giugno.

Dal +68,6% dell’olio di semi al +13,4% dei gelati, i rincari dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina contagiano i prezzi nel carrello della spesa con aumenti che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori.

Se in cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi al secondo posto c’è il burro con un +27,7% e al terzo la farina, con i prezzi in salita del 20,5% trainati dagli aumenti del grano che interessano anche la pasta, in salita del 18,3%. Quinta piazza per la margarina (+16,8%) e sesta per la carne di pollo (+15,1%), mentre alla settima c’è il riso, con diecimila ettari seminati in meno quest’anno per la siccità che sta tagliando anche i raccolti. Rincari a doppia cifra pure per le uova (+13,6%).

“L’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che in controtendenza volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,8% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio tradizionale. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Se i prezzi corrono, a causa del caro energia e della guerra, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare, con i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori che non riescono ormai neanche a coprire i costi di produzione”.

La punta dell’iceberg della situazione di difficoltà in cui si trovano i consumatori sono 2,6 milioni di persone costrette addirittura a chiedere aiuto per mangiare, in aumento nel 2022 a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con l’aumento dell’inflazione, dei prezzi alimentari e i rincari delle bollette energetiche.

Più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole.

Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.

“Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco, nel sottolineare che “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

Appuntamenti

PUGLIA, DOMANI 12/7 A LECCE PRIMO RAPPORTO DI NOMISMA SUL VINO

Sarà presentato a Lecce il primo rapporto di Nomisma sul vino pugliese, una fotografia dello stato di salute del settore, di come ha reagito agli effetti del Covid e della guerra in Ucraina e i nuovi scenari di mercato.

L’iniziativa è di Coldiretti Puglia, domani martedì 12 luglio 2022, all’Hilton Garden Hinn a Lecce, a partire dalle ore 10,00, dove il presidente regionale, Savino Muraglia, con il direttore Pietro Piccioni ed il responsabile della Consulta Vitivinicola regionale Gianni Cantele, parleranno di mercati, identità territoriali, di scenario e futuro del vino della Puglia con Denis Pantini,  Responsabile agroalimentare e di Wine Monitor di Nomisma, Riccardo Cotarella, Coordinatore del comitato di supporto delle politiche del mercato del vino di Coldiretti, Massimo Tripaldi, Presidente di Assoenologi Puglia, Donato Pentassuglia, Assessore regionale Agricoltura e Francesco Ferreri, Presidente della Consulta Nazionale Vino di Coldiretti.

Sarà allestita la prima mostra della biodiversità vitivinicola con tutte le ‘terre’ dalle rosse alle nere fino alle argillose, passando attraverso colori e caratteristiche unici, che danno vita a vitigni pregiati come il Primitivo di Manduria e di Gioia del Colle, Il Nero di Troia e il Negroamaro o il Susumaniello e il Bombino, in un viaggio da nord a sud della Puglia del vino.

VENETO, OSCAR GREEN DELL’AGRICOLTURA, LA FINALE REGIONALE CON ZAIA

DOMANI, 12 LUGLIO ALLE ORE 10.00 NELLA SALA DEL CONSIGLIO DI CA’ CORNER, un centinaio di giovani agricoltori si contenderanno il titolo di vincitore dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto. Il concorso giunto alla 16^ edizione valorizza ingegno, capacità e fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni dell’agricoltura veneta. I candidati in gara hanno presentato i loro progetti classificandoli in 6 categorie: impresa digitale (alta tecnologia applicata), campagna amica (rapporto tra produttore e consumatore), coltiviamo la solidarietà (esperienze di agricoltura sociale), custodi d’Italia (storie di salvaguardia e recupero del territorio) energie per il futuro (sostenibilità ambientale), fare filiera (capacità di mettersi in rete).  I talenti dell’agricoltura veneta saranno premiati dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dalla Delegata Nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e dal Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro.  

L’iniziativa gode del patrocinio del Città Metropolitana di Venezia e del sostegno di: Intesa San Paolo, Maschio Gaspardo, Forgreen, Bassan Group, Consorzio Agrario Nord Est e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno.?

UMBRIA, OSCAR GREEN 2022, I VINCITORI REGIONALI “RIPRENDIAMOCI IL FUTURO”

Verranno premiati presso l’Anfiteatro del Teatro Cucinelli di Solomeo, i vincitori della selezione regionale del concorso Oscar Green 2022 “Riprendiamoci il futuro”, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che punta a valorizzare il lavoro di giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura.

Gli Oscar dell’agricoltura umbra saranno consegnati mercoledì 13 luglio dalle ore 18,00, nel corso di un’iniziativa organizzata da Coldiretti Giovani Impresa Umbria, in collaborazione con la Famiglia Cucinelli.

Un appuntamento per celebrare la capacità e la perizia delle nostre imprese nel realizzare produzioni uniche e distintive, con l’obiettivo di evidenziare la connessione tra i diversi settori di eccellenza che poggiano sulla creatività e professionalità degli imprenditori, veri ambasciatori del 100% made in Italy dell’agroalimentare e dell’artigianalità.

Durante la finale regionale, giunta alla sedicesima edizione, dal titolo “Tutto il Bello del Made in Italy” – spiega Coldiretti – saranno raccontate le esperienze innovative e originali dei vincitori. Un’iniziativa che, grazie alla vivacità dei giovani impegnati nel settore primario, permetterà anche di affrontare i temi legati all’imprenditoria giovanile, ma anche di riflettere sulle ulteriori strategie da mettere in campo in questa complessa fase storica, in cui occorre ancor di più valorizzare e puntare sulle eccellenze del nostro territorio.

Interverranno, tra gli altri, Francesco Panella, Delegato Coldiretti Giovani Impresa Umbria, Roberto Morroni, Assessore regionale all’Agricoltura, Michele Fioroni, Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Cristian Betti, Vicepresidente della Provincia di Perugia e Sindaco di Corciano, Carolina Cucinelli Co-Presidente e Co-Direttore Creativo e Michele Baiocco Facility Manager della Brunello Cucinelli SPA, Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria.

In occasione dell’evento, che permette di dare un giusto riconoscimento ai giovani che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione nel comparto, verrà allestita l’esposizione dei prodotti e delle idee dei finalisti.

RAVENNA, ULTIMO APPUNTAMENTO CON I “TEODORICO GREEN DAYS”

La rassegna sostenibile a misura di cittadino, turista e famiglie promossa da Coldiretti Ravenna, Campagna Amica, Terranostra, Coop San Vitale si chiude con le note al tramonto dei Solmeriggio, il mercato del cibo giusto, la smielatura in diretta per i più piccoli e ovviamente aperitivi contadini e cena pic-nic nel cuore verde di Ravenna

Ultimo appuntamento mercoledì 13 luglio con i “Teodorico Green Days”, la campagna nel cuore verde di Ravenna per tutta la famiglia, tra la natura del Parco Teodorico con agri-laboratori didattici, cibo a km 0, aperitivi contadini, cene-picnic, mercatini e musica dal vivo.

Dalle 18 alle 23 sarà possibile gustare il buon cibo del territorio con gli aperitivi a km0 e la cena picnic preparati dal Ristoro Teodorico (per info menù e prenotazioni 342 0781133) seguendo la stagionalità delle produzioni fornite dagli agricoltori di Campagna Amica che saranno presenti con un mercato contadino per una spesa ad origine garantita e di qualità. Faranno da cornice al tutto la pace e il relax del parco Teodorico che con i suoi quattordici ettari costituisce un autentico polmone verde cittadino. Un luogo che può divenire un significativo centro di aggregazione sociale e culturale oltre che, ovviamente, una meta ricorrente per i turisti in visita al vicino Mausoleo patrimonio Unesco.

Dal tramonto non mancherà la buona musica dal vivo con il concerto all’insegna del folk d’autore dei Solmeriggio. 

Inoltre, dalle 18.30, non mancherà un agri-laboratorio per tutta la famiglia con l’apicoltore Max Fabbri che ci condurrà alla scoperta dei segreti delle api e del miele mostrando il rito della smielatura in diretta. 

La rassegna è promossa da Coldiretti Ravenna, Campagna Amica, Terranostra in collaborazione con la Cooperativa sociale San Vitale e il suo Ristoro Teodorico, un contesto formativo per giovani con disabilità che si specializzano in attività lavorative legate alla gestione di un bar e alla piccola ristorazione. I “Teodorico Green Days” sono inoltre patrocinati dall’Assessorato all’Agricoltura ed Agroalimentare del Comune di Ravenna.

GROSSETO, ALIMENTAZIONE, IGIENE E SALUTE NELLE STALLE BOVINE ED OVINE

Il corso è suddiviso in tre sessioni. E’ rivolto agli allevatori ed addetti ai lavori. E’ in programma martedì 12 luglio a Grosseto.

“Allevamenti bovini e ovini: alimentazione, igiene e salute” è il titolo del corso gratuito rivolto agli allevatori ed addetti ai lavori toscani promosso dal Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana nell’ambito del progetto Go-Card finanziato dalla sottomisura 1.1 del Bando relativo al Sostegno per l’attuazione dei piani strategici e la costituzione dei Gruppi Operativi del PSR 2014-2020 della Regione Toscana. Il corso si terrà presso la sede di Coldiretti Grosseto in via Roccastrada, 2 in tre differenti sessioni.

Nella prima sessione in agenda martedì 12 luglio (dalle 10.00 alle 13.00) si parlerà della moderna alimentazione negli allevamenti bovini e ovini con l’agronomo Francesca Vichi; nella seconda sessione in calendario giovedì 14 luglio (dalle 10.00 alle 14.00) si entrerà invece nel merito del progetto sperimentale sulla farina di cardo come quota proteica nella dieta con Lapo Nannucci ed Elisa Gasparoni che tratterà invece gli aspetti igienici legati all’impianto di mungitura. Chiude il ciclo venerdì 15 luglio (dalle 10.00 alle 13.00) la sessione sull’igiene e salute negli allevamenti con un focus sulla salute delle mammelle, il controllo delle mastiti, l’igiene in mungitura e la conservazione del latte con Dario Deni, Letizia Ciofi, Gianluca Fichi, Marco Montagnani, Gabriella Perfetti dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana. “Le imprese zootecniche sia bovine che ovine – spiega Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto – attraverso questi moduli avranno la possibilità di conoscere nuove tecniche di alimentazione come quella derivante dal cardo che in questo periodo di scarsità di reperimento di materie prime può rappresentare una ulteriore e vantaggiosa opportunità. Il corso è stato strutturato per aggiornare gli allevatori sulle pratiche di gestione della stalla dal punto di vista igienico ed alimentare con l’obiettivo di migliorare il benessere animale”.  

Ai partecipanti che avranno frequentato almeno il 70% delle ore, sarà rilasciato un attestato di frequenza che consente ai lavoratori addetti alla mansione della mungitura di adeguare le aziende ai requisiti normativi (Reg. CE 852/04 e Reg. CE 853/04). 

Per informazioni ed iscrizioni scrivere a francesco.giorgi@coldiretti.it oppure contattare il 333.3654326.

VICENZA, OSCAR GREEN 2022: 16 VICENTINI PER RICONOSCIMENTO DELL’AGRICOLTURA

Domani alle 12 nella sala del Consiglio di Ca’ Corner, sede della Città Metropolitana di Venezia, 16 giovani agricoltori vicentini, si contenderanno l’Oscar Green di Coldiretti Veneto, il premio per l’innovazione in agricoltura promosso da Giovani Impresa, su un totale di oltre cento neo-agricoltori provenienti da tutta la regione.

Un concorso giunto alla 16a edizione, che valorizza ingegno, capacità e fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni dell’agricoltura.

I candidati in gara hanno presentato i loro progetti classificandoli in sei categorie: Campagna amica (rapporto tra produttore e consumatore), Coltiviamo la solidarietà (esperienze di agricoltura sociale), Custodi d’Italia (storie di salvaguardia e recupero del territorio), Energie per il futuro (sostenibilità ambientale), Fare filiera (capacità di mettersi in rete) ed Impresa digitale (alta tecnologia applicata).

Sarà una sfida avvincente ed in cui a vincere saranno le migliori idee per ciascuna delle categorie. “I nostri giovani sono sempre più preparanti ed innovativi – commenta Coldiretti Vicenza – pronti a competere in un futuro in cui la formazione è una delle chiavi del successo imprenditoriale”.

I talenti dell’agricoltura veneta saranno premiati dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dalla delegata nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e dal direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro.

L’iniziativa gode del patrocinio del Città Metropolitana di Venezia e del sostegno di: Intesa San Paolo, Maschio Gaspardo, Forgreen, Bassan Group, Consorzio Agrario Nord Est e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno.

VENEZIA, OSCAR GREEN AGRICOLTURA. FINALE REGIONALE IL PRESIDENTE ZAIA

DOMANI, 12 LUGLIO ALLE ORE 10.00 NELLA SALA DEL CONSIGLIO DI CA’ CORNER, un centinaio di giovani agricoltori si contenderanno il titolo di vincitore dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto. Il concorso giunto alla 16^ edizione valorizza ingegno, capacità e fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni dell’agricoltura veneta. I candidati in gara hanno presentato i loro progetti classificandoli in 6 categorie: impresa digitale (alta tecnologia applicata), campagna amica (rapporto tra produttore e consumatore), coltiviamo la solidarietà (esperienze di agricoltura sociale), custodi d’Italia (storie di salvaguardia e recupero del territorio) energie per il futuro (sostenibilità ambientale), fare filiera (capacità di mettersi in rete). 

Tra i progetti veneziani c’è chi coltiva peperoncino e lo trasforma abilmente in prelibati stuzzichini conquistando il palato dei consumatori, chi utilizza tecniche di pesca altamente sostenibili salvaguardando le aree di pesca e valorizzando il pescato, chi alleva cavalli e sviluppa progetti riabilitativi individuali con un metodo riconosciuto dal Miur e dal Ministero della Sanità. C’è chi fa tesoro delle tradizioni del territorio e ne fa il suo cavallo di battaglia facendo conoscere a turisti e visitatori sapori, usi e costumi della terra in cui vive. C’è anche chi ha messo in atto un’azione di recupero e salvaguardia della biodiversità, sviluppando la ricerca genetica su prodotti tipici del territorio.

I talenti dell’agricoltura veneta saranno premiati dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dalla Delegata Nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e dal Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro. La delegazione degli agricoltori veneziani sarà guidata dal presidente Andrea Colla e dal direttore Giovanni Pasquali.

L’iniziativa gode del patrocinio del Città Metropolitana di Venezia e del sostegno di: Intesa San Paolo, Maschio Gaspardo, Forgreen, Bassan Group, Consorzio Agrario Nord Est e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno.?

VERONA, OSCAR GREEN AGRICOLTURA. ANCHE I VERONESI ALLA FINALE REGIONALE

Domani, 12 luglio alle ore 10.00 nella sala del consiglio di Ca’ Corner, saranno presenti anche i giovani agricoltori veronesi a contendersi il titolo di vincitore dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto insieme ai colleghi delle altre province. Il concorso, giunto alla 16^ edizione, valorizza ingegno, capacità e fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni dell’agricoltura veneta. I candidati in gara hanno presentato i loro progetti classificandoli in 6 categorie: impresa digitale (alta tecnologia applicata), campagna amica (rapporto tra produttore e consumatore), coltiviamo la solidarietà (esperienze di agricoltura sociale), custodi d’Italia (storie di salvaguardia e recupero del territorio) energie per il futuro (sostenibilità ambientale), fare filiera (capacità di mettersi in rete).  

I talenti dell’agricoltura veneta saranno premiati dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dalla Delegata Nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e dal Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro.

L’iniziativa gode del patrocinio del Città Metropolitana di Venezia e del sostegno di Intesa San Paolo, Maschio Gaspardo, Forgreen, Bassan Group, Consorzio Agrario Nord Est e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno.

PADOVA, OSCAR GREEN AGRICOLTURA. FINALE REGIONALE CON IL PRESIDENTE ZAIA

DOMANI, 12 LUGLIO ALLE ORE 10.00 NELLA SALA DEL CONSIGLIO DI CA’ CORNER, un centinaio di giovani agricoltori si contenderanno il titolo di vincitore dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto. Il concorso giunto alla 16^ edizione valorizza ingegno, capacità e fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni dell’agricoltura veneta. 

Tredici finalisti padovani che si contenderanno la vittoria, giovani arrivati da tutta la provincia con idee vincenti messe in pratica nella propria azienda, con un alto tasso di innovazione e creatività, grazie all’impiego delle nuove tecnologie e alla valorizzazione di antiche tradizioni, dai grani pregiati al luppolo. Il tutto con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità di fornire prodotti di qualità. Non manca anche una strizzata d’occhio ai social per avvicinare i più giovani e far conoscere al popolo della rete i dettagli della vita in campagna.

I candidati in gara hanno presentato i loro progetti classificandoli in 6 categorie: impresa digitale (alta tecnologia applicata), campagna amica (rapporto tra produttore e consumatore), coltiviamo la solidarietà (esperienze di agricoltura sociale), custodi d’Italia (storie di salvaguardia e recupero del territorio) energie per il futuro (sostenibilità ambientale), fare filiera (capacità di mettersi in rete).  I talenti dell’agricoltura veneta saranno premiati dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dalla Delegata Nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e dal Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro.  

L’iniziativa gode del patrocinio del Città Metropolitana di Venezia e del sostegno di: Intesa San Paolo, Maschio Gaspardo, Forgreen, Bassan Group, Consorzio Agrario Nord Est e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno.?