Primo piano
CAMPANIA, MOZZARELLA DOP: ATTENTI A PARLARE DI CALI
In otto anni produzione di mozzarella dop + 60% da 35 a 56 milioni di kg
“Se raccontiamo che la locomotiva agroalimentare della Campania sta frenando, rischiamo di condizionare il rinnovo dei rapporti contrattuali per l’acquisto del latte di bufala”. Commenta così Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, le dichiarazioni di Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ha lanciato l’allarme di un trend negativo a settembre e ottobre, con previsioni fosche sia per l’export che per il mercato 2023.
“Se guardiamo ai dati, che sono pubblici – spiega il direttore Loffreda – possiamo constatare che il 2022 si chiuderà come un anno di ulteriore crescita per il comparto bufalino. Il trend di crescita della mozzarella di bufala campana dop ha il segno positivo da almeno otto anni, senza interruzione. Nel 2013 sono stati prodotti 35 milioni di chili di mozzarella dop. Nel 2021 sono 56 milioni. In otto anni quindi la produzione ha avuto un incremento del 60%. A questi va aggiunta la produzione non dop, ma la tendenza è la medesima. Non capisco che senso ha dare un messaggio negativo sulle vendite a fine anno e una previsione negativa sul 2023. Siamo ormai ai rinnovi contrattuali tra allevatori e caseifici. Far passare l’idea che si prevede un crollo nel nuovo anno, potrebbe influenzare al ribasso il prezzo del latte alla stalla. Non mi pare che ci troviamo in queste condizioni.”
Nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2021 – sostiene Coldiretti Campania – sono stati ritirati quasi 254 milioni di chili di latte di bufala dop. Nello stesso periodo del 2022 sono stati ritirati dalle stalle quasi 258 milioni di chili. Nei primi dieci mesi del 2021 sono stati prodotti quasi 47 milioni di chili di mozzarella di bufala campana dop. Nello stesso periodo del 2022 sono stati quasi 49 milioni.
Altro dato che deve far riflettere è il numero delle bufale in lattazione, che registrano un aumento confrontando giugno 2022 con giugno 2021 sulla banca dati nazionale zootecnica, attestandosi su circa 160 mila capi. Quindi crescono sia le bufale che il latte. Un dato che fa prevedere che il 2022 si chiuderà con un’ulteriore crescita. Se analizziamo nello specifico i dati di produzione di settembre e ottobre 2022, che segnano un calo sul 2021, dobbiamo evidenziare che mentre il dato di settembre è più alto rispetto al calo dell’anno precedente, il dato di ottobre 2022 è più alto di quasi il 7% sul 2020.
“Questo significa – conclude il direttore Loffreda – che l’annuncio di pesanti aumenti sulla bolletta energetica, avvenuto tra agosto e settembre, ha generato una contrazione generale dei consumi, che per la mozzarella di bufala dop è del 3/4%. Ma su altri comparti, dati Ismea, si registrano cali peggiori come ad esempio -31% per il pesce fresco, -10% dell’ortofrutta”.
Dal Territorio
EMILIA ROMAGNA, EMERGENZA LUPI IN APPENNINO
Frequenti attacchi a ovicaprini, bovini e animali domestici
“È necessario un aggiornamento del Piano Lupo nel più breve tempo possibile, cioè la possibilità per le Regioni di intervenire medio tempore al fine di contenere la proliferazione incontrollata di questi selvatici e i conseguenti danni. Le criticità non riguardano più solo il settore agricolo ma si tratta di una minaccia per tutta la popolazione”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli nel sottolineare come l’aumento della popolazione del lupo in Appennino coinvolga direttamente gli agricoltori del territorio, che si trovano a fare i conti con episodi di predazione, sia di animali domestici che bestiame di allevamento.
“I segnali della presenza del lupo sono identificabili con sempre maggior frequenza” ha proseguito Bertinelli “così come sono aumentati gli avvistamenti e gli attacchi. Se il problema lupo esisteva già da qualche anno, oggi si deve fare i conti con una situazione che preoccupa in modo particolare chi vive in montagna e tutti i giorni deve fare i conti con la presenza di questo predatore”.
Il lupo – fa presente Coldiretti regionale – rappresenta sempre più una minaccia per gli animali al pascolo ma anche per gli animali domestici e sono sempre più frequenti le segnalazioni di avvistamenti anche in prossimità di stalle e centri abitativi. C’è il rischio concreto che quella che è sempre più un’emergenza comporti l’abbandono delle aree interne e montane, con evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici.
“A oggi sono attivi bandi sia sul PSR sia bandi regionali che prevedono contributi a fondo perduto per la prevenzione e la difesa degli allevamenti dai danni provocati dalla fauna selvatica, compreso il lupo” ha detto il Direttore regionale di Coldiretti, Marco Allaria Olivieri, che ha proseguito “anche se i fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione sono troppo lunghi. Per questo come Coldiretti abbiamo chiesto l’implementazione dei fondi per far sì che tutte le aziende danneggiate possano avere il giusto risarcimento. Ma l’obiettivo prioritario resta evitare che i risarcimenti siano necessari”.
PUGLIA, NATALE: NIENTE REGALI PER 4 PUGLIESI SU 10; AL TOP DONI ‘UTILI’
La crisi economica legata agli effetti della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione tagliano la spesa per i regali di Natale, con 4 pugliesi su 10 costretti a tirare la cinghia, rinunciando al classico scambio dei doni natalizi. E’ il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito https://puglia.coldiretti.it/ dal quale emerge che il 38% dei pugliesi non acquisterà regali natalizi, il 22% ridurrà la spesa del 70%, il 16% spenderà la metà rispetto all’anno scorso e solo il 9% destinerà lo stesso budget dell’anno scorso all’acquisto dei cadeau di Natale.
Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione.
I rincari dei prezzi spinti dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina spingono dunque quest’anno verso spese utili che – continua la Coldiretti regionale – premiano soprattutto il cibo che risulta la migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che – sottolinea la Coldiretti Puglia – può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati.
Nella classifica dei prodotti enogastronomici più colpiti dalla scure dei consumatori ci sono al primo posto gli alcolici ai quali – riferisce Coldiretti – sono stati costretti a dire addio, del tutto o anche solo parzialmente, il 44% dei cittadini. Al secondo posto i dolci che vengono tagliati in quantità dal 44%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Ma il carovita porta addirittura a ridurre gli acquisti di alimenti per bambini, con il 31% di persone che ne acquista di meno. In situazione di difficoltà i meno colpiti sono alcuni prodotti base della dieta mediterranea come frutta (tagliata del 16% dei consumatori), verdura (dal 12%) e pasta (dall’11%).
Anche quest’anno l’on line si conferma come un canale importante per la spesa dei regali. Le motivazioni per la spesa in rete – spiega la Coldiretti – sono la possibilità di avere la consegna a domicilio, una più ampia possibilità di scelta, l’opportunità di fare confronti e i prezzi convenienti anche se restano perplessità soprattutto sulla sicurezza dell’acquisto, la consegna di un prodotto integro e i rischi per la mancata corrispondenza del prodotto sul video rispetto a quello consegnato.
Ma resistono anche i tradizionali luoghi di consumo dai negozi fino – continua la Coldiretti – ai mercatini che in vista delle festività iniziano a popolare i centri delle città e dei luoghi di villeggiatura e che garantiscono spesso la possibilità di trovare regali ad “originalità garantita” al giusto prezzo. Un orientamento che – conclude la Coldiretti – riguarda anche l’alimentazione con la ricerca di prodotti del territorio da acquistare direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
EMILIA ROMAGNA, SELVATICI: EMERGENZA LUPI IN APPENNINO
Frequenti attacchi a ovicaprini, bovini e animali domestici
“È necessario un aggiornamento del Piano Lupo nel più breve tempo possibile, cioè la possibilità per le Regioni di intervenire medio tempore al fine di contenere la proliferazione incontrollata di questi selvatici e i conseguenti danni. Le criticità non riguardano più solo il settore agricolo ma si tratta di una minaccia per tutta la popolazione”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli nel sottolineare come l’aumento della popolazione del lupo in Appennino coinvolga direttamente gli agricoltori del territorio, che si trovano a fare i conti con episodi di predazione, sia di animali domestici che bestiame di allevamento.
“I segnali della presenza del lupo sono identificabili con sempre maggior frequenza” ha proseguito Bertinelli “così come sono aumentati gli avvistamenti e gli attacchi. Se il problema lupo esisteva già da qualche anno, oggi si deve fare i conti con una situazione che preoccupa in modo particolare chi vive in montagna e tutti i giorni deve fare i conti con la presenza di questo predatore”.
Il lupo – fa presente Coldiretti regionale – rappresenta sempre più una minaccia per gli animali al pascolo ma anche per gli animali domestici e sono sempre più frequenti le segnalazioni di avvistamenti anche in prossimità di stalle e centri abitativi. C’è il rischio concreto che quella che è sempre più un’emergenza comporti l’abbandono delle aree interne e montane, con evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici.
“A oggi sono attivi bandi sia sul PSR sia bandi regionali che prevedono contributi a fondo perduto per la prevenzione e la difesa degli allevamenti dai danni provocati dalla fauna selvatica, compreso il lupo” ha detto il Direttore regionale di Coldiretti, Marco Allaria Olivieri, che ha proseguito “anche se i fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione sono troppo lunghi. Per questo come Coldiretti abbiamo chiesto l’implementazione dei fondi per far sì che tutte le aziende danneggiate possano avere il giusto risarcimento. Ma l’obiettivo prioritario resta evitare che i risarcimenti siano necessari”.
ALESSANDRIA, FORMAZIONE: IL NO AL CIBO SINTETICO ENTRA IN CLASSE
Il valore della biodiversità spiegato agli studenti
Le differenze tra cibo naturale e cibo sintetico, le ragioni del No di Coldiretti al Frankenstein food, il valore della biodiversità e della consapevolezza in merito all’utilizzo di prodotti locali e di stagione.
Sono stati questi gli argomenti protagonisti della mattinata formativa al centro Professionale Alberghiero di Acqui Terme e della lezione rivolta agli studenti, o meglio ai futuri chef, che una volta entrati nel mondo del lavoro diverranno poi ‘ambasciatori del territorio’ proprio attraverso il cibo.
Un percorso didattico finalizzato a far conoscere e toccare con mano la qualità dei prodotti a filiera corta nonché conoscerne i valori: salute, genuinità, sostenibilità ambientale, valori cui si ispira l’intera attività didattica e formativa dell’istituto.
L’incontro, con gli studenti del 4° anno, ha visto come relatori il Presidente di Zona Coldiretti di Acqui Terme Bruno Roffredo, il cuoco contadino Stefania Grandinetti titolare dell’agriturismo “Le Piagge” di Ponzone e Presidente regionale e provinciale Terranostra-Agriturismi di Campagna Amica e il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Mondo agricolo e formazione professionale in ambito enogastronomico e ricettivo insieme: una strategia importante per l’intero territorio messa in atto da Coldiretti Alessandria, Campagna Amica e Centro Formazione Professionale Alberghiero di Acqui Terme per portare dal campo alle aule di cucina i prodotti a chilometro zero.
“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare – ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Per questo è fondamentale far conoscere alle nuove generazioni il territorio, i prodotti e il livello qualitativo delle produzioni delle nostre aziende agricole che hanno alla base la tutela dell’ambiente. Azioni concrete che rientrano nelle buone prassi da seguire per dare il giusto valore al cibo lungo l’intera filiera, cibo che oggi non è più solo materia prima o prodotto, bensì un vettore culturale e sociale chiave per la promozione e la crescita economico-turistica dell’intera provincia alessandrina”.
Ortofrutta, farine, latticini, carne, salumi, olio extravergine, vini autoctoni che parte dai campi della nostra provincia e diventa argomento di studio e discussione nelle aule dell’Istituto innescando, di fatto, un rapporto virtuoso tra territorio, agricoltura e istituzione scolastica, rapporto che consente di valorizzare le produzioni locali, con ricadute positive non solo per il sistema agricolo ma anche per quello turistico e per l’ambiente.
“E’ sempre coinvolgente ed entusiasmante osservare l’interesse che richiama il mondo dell’agricoltura tra gli studenti. Coinvolgere i giovani pensiamo sia il modo migliore per divulgare e far crescere le opportunità legate ai progetti di filiera e continuare un percorso che sta dando risultati sorprendenti in una provincia di Alessandria tra le protagoniste della “svolta green” – ha aggiunto il Presidente di Zona di Acqui Terme Bruno Roffredo -. E’ sempre un onore e un piacere poter collaborare con le scuole, l’idea di organizzare momenti didattico-formativi è scaturita dal fatto che i giovani hanno capito che per far crescere il territorio si deve puntare sulla distintività, garantendo un valore aggiunto nella competizione globale che vedono al centro, turismo, cultura, arte, cibo e cucina”.
“La collaborazione con Coldiretti Alessandria ha avuto inizio nel 2019 e, dopo uno stop forzato a causa del Covid, è ripresa la scorsa primavera con una lezione tra i produttori, al Mercato di Campagna Amica in piazza Addolorata – ha sottolineato la professoressa Samuela Mattarella, responsabile del progetto -. L’evento di oggi è un ulteriore importante tassello: è fondamentale che i ragazzi capiscano l’importanza di partire da un prodotto di qualità e del territorio per creare piatti unici. Noi siamo quello che mangiamo. Per questo il dialogo con Coldiretti è fondamentale, per far acquisire ai ragazzi ancora più consapevolezza in merito all’utilizzo di prodotti locali e di stagione”.
La mattinata si è conclusa con lo show cooking durante il quale è stato ‘raccontato’, cucinato, impiattato e servito filetto in crosta accompagnato da salsa al Barbera e cavolo verza.
“Sono sempre felice di poter incontrare i futuri chef e proporre ricette per promuovere le tipicità locali, portare la mia esperienza ai ragazzi spiegando l’importanza del turismo rurale e della rete delle aziende e degli agriturismi di Campagna Amica – ha concluso Stefania Grandinetti -. Soprattutto, però, è una gioia poter incontrare e dialogare con le nuove generazioni di studenti che hanno scelto di frequentare l’istituto alberghiero dove l‘arte dell’accoglienza a tavola e l’amore per il buon cibo si traducono nell’essere innovatori, salvaguardando ricette e tradizioni”.
SAVONA, UN INVESTIMENTO PER E SUL FUTURO
Coldiretti incontra le aziende floricole per parlare di assicurazioni
Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 5 dicembre, come Coldiretti Savona abbiamo organizzato un incontro presso i nostri uffici di Albenga per approfondire insieme ad alcune imprese floricole del territorio le modalità e le specifiche dei nuovi strumenti assicurativi dedicati alle produzioni a pieno campo. “Un’occasione utile e interessante – commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore della Federazione provinciale di Savona – per sensibilizzare le imprese e analizzare insieme l’importanza di uno strumento come le assicurazioni sui prodotti”.
Negli ultimi mesi, a causa soprattutto del mutamento radicale del clima e delle violente precipitazioni che hanno interessato la Liguria e, nello specifico, la nostra provincia – con l’importante alternarsi di episodi meteorologici avversi di forte intensità quali grandine, gelo, forti raffiche di vento, siccità e fenomeni alluvionali – in concomitanza alla diffusione di diverse fitopatie, il lavoro di un’intera stagione è stato sempre più spesso messo a rischio. “In una situazione come questa – continuano Grenna e Ciotta – le imprese oggi non possono più permettersi di rischiare il capitale d’esercizio. Proprio per questo, riteniamo fondamentale sottolineare come lo strumento dell’assicurazione sia ormai divenuto fondamentale per attutire il rischio di impresa, soprattutto quando si parla di produzioni come quelle del settore floricolo in vaso, siano esse sotto serra o sotto ombrai”. In questo scenario, se da un lato esistono fondi comunitari e nazionali che intervengono a parziale copertura del costo di queste particolari assicurazioni, dall’altro vien da sé che comunque “l’impresa deve dimostrarsi sempre più attenta e imparare sfruttare le opportunità che le vengono offerte”.
“I danni causati dal maltempo e dai sempre più violenti fenomeni atmosferici avversi – concludono il Presidente e il Direttore di Coldiretti Savona – sono ormai, purtroppo, all’ordine del giorno. Tutto questo fa sì che le imprese si trovino costrette a rinunciare a parte o, nella peggiore delle ipotesi, a tutta la produzione, mettendo in serio pericolo la continuità dell’attività imprenditoriali. Proprio per questo, oggi le assicurazioni rappresentano una forma di difesa fondamentale contro questo genere di calamità naturali, nonché uno strumento fondamentale per garantire continuità alle aziende e un futuro quanto più stabile possibile al settore. L’assicurazione non è un onere aggiuntivo e non deve essere visto come tale: è un investimento sul futuro dell’impresa”.
PADOVA, COLLI EUGANEI PREMIATI CON LA CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE
Riconosciuto il lavoro degli operatori agrituristici e dei nostri agricoltori
Il riconoscimento del Parco Colli Euganei come area protetta accessibile dalla Carta Europea del Turismo Sostenibile premia anche l’impegno e il lavoro degli operatori agrituristici e delle centinaia di agricoltori di tutta la zona, impegnati quotidianamente proprio nell’accoglienza degli ospiti e nella promozione del nostro territorio. E’ il commento di Coldiretti Padova alla novità annunciata dall’assessore regionale al turismo Federico Caner in occasione del riconoscimento della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle are protette ottenuta dal Parco dei Colli Euganei.
Tra gli assi strategici che hanno accompagnato il progetto premiato dall’Europa spiccano la valorizzazione dei prodotti tipici e della cucina euganea, la manutenzione del territorio, la realizzazione di esperienze inclusive e accessibili, il dialogo con le comunità locali. Tutti ambiti, sottolinea Coldiretti Padova, nei quali sono attivi sia gli oltre 120 agriturismi dell’area euganea che gli agricoltori impegnati nelle attività di vendita diretta, fattoria didattica, promozione delle tipicità del territorio.
Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova ricorda che “proprio il presidio degli agricoltori nelle aree come i Colli Euganei o altri angoli della provincia permette di promuovere nuovi flussi turistici come coesione tra città e campagna in una logica di nuove geografie territoriali. Gli agriturismi e con essi le aziende agricole svolgono una funzione vitale sul territorio dei Colli Euganei e contribuiscono a qualificare l’offerta turistica e ricettiva proprio in un’ottica di sostenibilità e accessibilità, privilegiando un’accoglienza a misura di famiglie e di turisti alla ricerca di un contatto vero e genuino con l’ambiente naturale, con i gusti e le eccellenze dei nostri Colli Euganei. L’agriturismo è stato particolarmente colpito durante l’emergenza sanitaria ma ha saputo ripartire di slancio e qualificare la propria offerta. Ora questo riconoscimento conferma che siamo sulla strada giusta”, conclude Bressan.
RIMINI, COLDIRETTI INCONTRA LE AZIENDE DI TUTTA LA PROVINCIA
14 appuntamenti che chiudono il cerchio
Sono iniziati già da qualche settimana e proseguiranno per tutto il mese di Dicembre gli incontri territoriali che Coldiretti Rimini ha organizzato e promosso in tutta la provincia, aperti agli imprenditori agricoli per affrontare le tematiche di attualità, fiscali e tecniche grazie all’apporto degli esperti di Coldiretti. Coinvolte tutte le vallate, comuni e località, da Novafeltria a Rimini, a San Vito e Morciano, un viaggio sul territorio molto importante per il comparto agricolo di Coldiretti Rimini, che rappresenta un’ulteriore occasione di confronto, condivisione e crescita. “Sono momenti estremamente costruttivi e propositivi – sottolinea il Presidente di Coldiretti Rimini, Guido Cardelli Masini Palazzi – con una platea di imprenditori attenta ed interessata alle tematiche dibattute. Siamo in piena fase di trasformazione per il settore agricolo che è tornato a svolgere un ruolo chiave all’interno del sistema economico.” “Gli incontri sono un’importante occasione anche per sottolineare il valore della petizione lanciata da Coldiretti per proporre una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia” racconta Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Rimini”. Il cibo sintetico, creato in laboratorio è pericoloso per la salute umana, dannoso per l’ambiente e molto inquinante -. Coldiretti invece dice sì al cibo naturale: a tutela dell’ambiente, sostegno della biodiversità e valorizzazione delle risorse naturali”. La petizione, che in questi giorni tanti cittadini stanno firmando negli uffici di Coldiretti e nei mercati, compreso il mercato di Campagna Amica è supportata da tantissime amministrazioni comunali. “La minaccia è reale – prosegue Alessandro Corsini -. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Per non parlare del miele senza il volo delle api. Il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo, poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Una proposta, quella del cibo sintetico, guidata da investimenti di colossi dell’high tech, della chimica, della finanza e presentata strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la salute”. “La carne in provetta, cancella l’identità di una intera nazione e del nostro territorio – afferma il Presidente – È importante sostenere e difendere il cibo naturale, salutare e sostenibile contro i surrogati biotecnologici spacciati per alimenti che aiutano l’ambiente.”
Appuntamenti
GENOVA, CAMPAGNA AMICA LIGURIA PROTAGONISTA AL MERCATO DI VIA DEL CAMPO
All’insegna della genuinità del territorio e dell’importanza sociale del comparto agricolo
In occasione della manifestazione Green Christmas party, patrocinata dal Comune di Genova e dal Municipio centro-est, in programma in via del Campo e nel Sestiere di Prè per il prossimo sabato 10 dicembre, Campagna Amica Liguria e la qualità del territorio e dei suoi produttori certificati diventano protagonisti nella verde cornice della sostenibilità portata avanti da questo particolare evento natalizio.
Organizzata dalle associazioni “La coscienza di Zena” e “Via del Campo e caruggi”, la manifestazione vede per la prima volta insieme diverse realtà del territorio, a cui i produttori associati di Coldiretti hanno voluto unirsi per rispondere unitamente alla voglia di cambiamento proposta da un territorio che, proprio questo sabato, è deciso a dimostrare quanto questo nobile fine possa farsi concreto. Diversi i banchi Coldiretti e Campagna Amica presenti per l’occasione lungo tutta via del Campo, pronti a farsi promotori di un territorio che ha davvero tanto da offrire a turisti e residenti. Area, questa, su cui Coldiretti sta altresì investendo concretamente, anche su sollecitazioni delle Istituzioni, in attività che, nell’immediato futuro, potranno diventare un punto di incontro stabile tra produttore agricolo e consumatore e dar, così, vita a un vero e proprio agorà nel cuore della città in cui la valorizzazione dei prodotti d’eccellenza liguri si interseca in maniera proficua con la popolazione.
“Siamo felici – commentano Luca Dalpian e Paolo Campocci, Presidente e Direttore di Coldiretti Genova – di dare il via a questa interessante collaborazione con le associazioni di quartiere in un’area tanto importante e rappresentativa del territorio genovese, preludio delle molteplici attività che abbiamo in programma di realizzare a beneficio delle nostre imprese associate, delle famiglie e di cittadini e turisti tutti”.