COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 3 maggio 2022

3 Maggio 2022
News La Forza del Territorio del 3 maggio 2022

Primo piano

 

 

TRENTO, 180 MLN MUTUI SALVANO MADE IN ITALY

Fotovoltaico su stalle e cascine e proroga agevolazioni gasolio

 

“Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzie Ismea sui mutui nel Dl Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti”. Lo rende noto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dal Cibus di Parma dove si è aperta la mostra shock sui rincari da campi a tavola e diffusa l’indagine Coldiretti “La guerra nel piatto” sugli effetti del conflitto sulla filiera agroalimentare.

Con più di 1 azienda agricola su 10 a rischio chiusura e il 30% che si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in perdita, la misura varata dal Governo Draghi – spiega Prandini – consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

“Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo -commenta il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi– è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr”.

Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto.

“Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – aggiunge Barbacovi – anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione”.

 

 

Dal Territorio

 

 

PIEMONTE, ADDIO A GREEN PASS, ORA PROCEDURE PER LAVORATORI STRANIERI

 

L’addio al green pass salva i raccolti agricoli garantiti in Italia dalla presenza nelle campagne di lavoratori stranieri che rischiavano di essere bloccati da appesantimenti burocratici e costi dovuti a regole sanitarie diverse o all’uso nei propri paesi di vaccini come Sinovak o Sputnik non riconosciuti. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento al superamento dell’emergenza con l’entrata in vigore dal 1 maggio delle nuove regole sanitarie per il Covid proprio nel momento in cui è più forte la domanda di lavoro in agricoltura dove è in piena ripresa l’attività con le semine e, in seguito, con l’avvio della raccolta delle principali produzioni di frutta.

In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. 

“L’arrivo dei lavoratori stranieri nelle nostre campagne è sicuramente importante, poiché, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani, resta fondamentale il contributo dei lavoratori stranieri al successo dell’agroalimentare Made in Piemonte nel mondo, dall’orticoltura alla frutticoltura fino alla viticoltura – fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –. Tutto questo ancor più alla luce degli attuali scenari in cui è necessario garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite. Per questo occorre al più presto velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole”.

 

 

CAMPANIA, PREZZI: TOP TEN RINCARI DA +63,5% OLIO SEMI A +8,4% PANE

La paura della guerra spinge accumulo di scorte in dispensa

 

Dal +63.5% dell’olio di semi che sta diventando introvabile al +8,4% del pane il caro energia alimentato dalla guerra contagia i prezzi nel carrello della spesa con aumenti che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. E’ quanto emerge dallo studio della a Coldiretti che ha stilato una black list degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad aprile 2022, alla vigilia del Cibus che martedì 3 maggio alle ore 9,30 con la prima mostra per toccare con mano “La guerra nel piatto” nello stand della Coldiretti al Padiglione 8 – Stand J024 – I024.

Se i prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del 6,3%, in cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole – sottolinea Coldiretti – che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c’è la farina, con i prezzi in salita del 17,2% trainati dagli aumenti del grano, e al terzo il burro (+15,7%). Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – anche per la pasta (+14,1%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte, seguita da carne di pollo (+12,2%) e verdura fresca (+12%).

A seguire nella graduatoria dei rincari – precisa la Coldiretti – ci sono frutti di mare con +10,2%, gelati a +9,5%, uova con +9,3%, mentre chiude la classifica il pane, che costa l’8,4% in più rispetto allo scorso anno.

Dinamiche che – sottolinea la Coldiretti – sono anche il frutto del fatto che la guerra ha modificato la composizione del carrello della spesa segnato da comportamenti emotivi che hanno spinto molti a fare scorta nelle dispense di prodotti, per paura di non trovarli sullo scaffale. Sono infatti aumentati – precisa la Coldiretti – i volumi di acquisto di alcune categorie di prodotti come zucchero, pasta di semola, farina, riso e l’olio di semi ma anche di conserve di verdure, legumi, carne e pesce che garantiscono una più lunga scadenza.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole.

LA TOP TEN DEGLI AUMENTI DEI PREZZI NEL CARRELLO

Olio di semi (girasole, mais, ecc.)     +63,5%

Farina                                                 +17,2%

Burro                                                  +15,7%

Pasta                                                  +14,1%

Carne di pollo                                    +12,2%

Verdura fresca                                   +12%  

Frutti di mare                                    +10,2%

Gelati                                                 +9,5% 

Uova                                                   +9,3%

Pane                                                   +8,4%

PREZZI ALIMENTARI                          +6,3%

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat a aprile 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente

 

 

PUGLIA, CARO BOLLETTE: STANGATA SU IMPRESE E FAMIGLIE NEL PRIMO MESE DI GUERRA

 

Con un traumatico aumento del 160,7% dei prezzi alla produzione di energia elettrica e gas è stangata su imprese e famiglie nel primo mese di guerra, con i pugliesi che si fanno i conti in tasca e risparmiano principalmente su gas ed elettricità, uscite al ristorante e sulle spese per il tempo libero. È il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito https://puglia.coldiretti.it/, dal quale emerge che per far fronte ai rincari il 54% dei cittadini sta riducendo i consumi di corrente elettrica e gas, il 25% il budget per ristoranti, bari e viaggi, il 12,5% ha tagliato le spese per lo sport e il tempo libero e il 4% per l’abbigliamento.

L’impennata della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali, secondo l’analisi di Coldiretti Puglia su dati MISE/ENEA/Terna.

Svetta, intanto, il cibo locale con la propensione dei consumatori a scegliere prodotti di qualità made in Italy al giusto prezzo, dove a tallonare la spesa al supermercato da parte del 42% dei consumatori, sono gli acquisti ai mercati dei contadini per il 31% dei cittadini, seguiti dai mercati rionali 11%, negozi di vicinato per il 10%, mentre crollano gli acquisti dai discount 6%.

“Contenere il caro carburanti e ridurre la dipendenza dall’estero sui prodotti alimentari sono scelte strategiche per il Paese. La Puglia, come tutta l’Italia, deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia – i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti regionale – non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera. Infatti è bene ricordare che un chilo di grano nonostante gli aumenti viene pagato agli agricoltori 31 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

La corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, pesa dai campi alle tavole, passando per logistica e trasporti, con i costi di lavorazione dei terreni cresciuti dal  25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni, una emergenza – conclude Coldiretti Puglia – proprio alla vigilia delle semine primaverili per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all’importazione derivate dalla guerra in Ucraina.

Il caro energia – spiega Coldiretti – pesa anche su quegli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, cioè con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. Sono 4 milioni – conclude la Coldiretti – le famiglie in condizioni di povertà energetica messe in crisi dalle bollette di luce e gas che colpiscono cittadini ed imprese con l’aumento dei costi che rende più onerosa la produzione e la commercializzazione.

 

 

TOSCANA, 180 MLN MUTUI SALVANO MADE IN ITALY

 

“Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzie Ismea sui mutui nel DL Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti”. Lo rende noto Coldiretti Toscana.

Con più di 1 azienda agricola su 10 a rischio chiusura (5.000 in Toscana) e il 38% che si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in perdita, la misura varata dal Governo Draghi – spiega Coldiretti Toscana – consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua la principale organizzazione agricola – per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – rileva infine Coldiretti Toscana – anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

 

 

PUGLIA, 180 MLN MUTUI SALVANO MADE IN ITALY

 

Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alle garanzie Ismea sui mutui nel DL Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola e per tenere accesi vivai e serre con piante e fiori in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti. A comunicarlo è Coldiretti Puglia, in occasione dell’approvazione del DL Aiuti, dopo lo tsunami alimentato dall’invasione Russa in Ucraina sull’economia che colpisce anche la coltivazione di piante e fiori Made in Italy con il 15% delle aziende floricole che è a rischio per i costi di produzione superiori ai ricavi.

Con più di 1 azienda agricola su 10 a rischio chiusura e il 30% che si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in perdita, la misura varata dal Governo Draghi – spiega Prandini – consente alle piccole e medie imprese agricole, ai vivai e alle serre, ad aziende della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

“Quest’anno produrre piante e fiori costa ai vivaisti il 30% in più a causa dell’impennata dei costi energetici, con i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita, perché l’emergenza energetica si riversa– sottolinea Coldiretti regionale – non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Nelle serre si spende dal 50% in più per il gasolio e l’elettricità al 400% in più per concimi e metano, mentre i prezzi degli imballaggi in plastica sono triplicati”, denuncia Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Il risultato è, ad esempio, che per una serra di mille metri dove si coltiva un fiore del periodo come la viola a ciocche la perdita netta per i vivaisti è di 1250 euro, con i costi di produzione che superano di gran lunga quelli di vendita. Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua Coldiretti – per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

“Da difendere c’è un settore cardine per l’economia italiana – afferma Nada Forbici, coordinatore della Consulta Florovivaistica di Coldiretti e presidente Assofloro – con un valore di oltre 2,57 miliardi di euro con il coinvolgimento di 27.000 aziende florovivaistiche attive in Italia su 30mila ettari coltivati che garantiscono il lavoro di 200.000 persone a livello nazionale. La crisi dei fiori italiani dai mercati rischia peraltro di favorire le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 7% in valore per arrivare a sfiorare i 580 milioni di euro”.

La guerra e i rincari energetici – sottolinea la Coldiretti – spingono l’aumento del 67% dei costi correnti per la floricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. L’emergenza energetica si riversa – continua Coldiretti – non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni.

Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – non risparmia fattori fondamentali di produzione come sementi e piantine (+134%), i fertilizzanti con aumenti che vanno da un +150 ad oltre + 200% (l’urea è passata da 350 euro a 1.150 euro a tonnellata, +228%), alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. Con il caro benzina – sottolinea Coldiretti – crescono poi le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

Una spinta positiva è arrivata dalla conferma nel 2022 del Bonus verde grazie al pressing di Coldiretti per una misura che ha permesso di creare 2,6 milioni di metri quadrati di verde nelle città fornendo ossigeno e aria pulita a oltre mezzo milione di persone ogni giorno, di piantare 100.000 nuovi alberi e organizzare 5400 nuovi terrazzi con piante e fiori in abitazioni, uffici e condomini. Tra le proposte della Coldiretti, c’è poi tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole.

 

 

LAZIO, CINGHIALI: SITUAZIONE PERICOLOSA E INSOSTENIBILE

 

“I cittadini a Roma sono ostaggio dei cinghiali. La situazione che denunciamo da anni è inaccettabile e ormai fuori controllo”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, riguardo all’aggressione subita da una donna a Roma da parte di un branco di otto cinghiali, tra cui sei cuccioli. Questa volta è accaduto alla Balduina, a Roma Nord, in via Anneo Lucano, dove una residente è stata attaccata alla testa da un grande esemplare di ungulato, mentre andava a buttare la spazzatura. A salvarla è stato il suo cane e un automobilista che fortunatamente si trovava lì in quel momento e li ha caricati in macchina. 

“Questo non è ammissibile in una Capitale – prosegue Granieri – i cinghiali rappresentano ormai un serio pericolo per i cittadini e anche per in nostri agricoltori, che a causa della loro proliferazione sono costretti a subire costanti invasioni nei campi che distruggono i loro raccolti”. 

Nel Lazio i danni causati dai cinghiali stimati dalla federazione regionale di Coldiretti, sono passati dai 3,5 milioni di media degli anni precedenti, ai 10 milioni solo nel periodo pandemico, nel corso del quale si è assistito ad una proliferazione senza precedenti. Di questi due milioni i danni calcolati solo a Roma e provincia in un anno. Nella Capitale e nella provincia si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali. Un numero destinato a crescere, che nel Lazio supera oltre 100 mila. In alcuni casi sono gli agricoltori si sono visti danneggiare fino all’80 per cento del raccolto. 

“Questa situazione ha costretto molte aziende agricole ad abbandonare coltivazioni che portavano avanti da generazione – continua Granieri – per convertire il terreno ad altre colture, abbandonando ad esempio il mais, che è una delle colture più colpite e tra le preferite dei cinghiali. Una coltivazione, quella del mais, fondamentale soprattutto ora a causa delle ripercussioni del conflitto in Ucraina che ne hanno visto lievitare i costi. Non possiamo permetterci queste perdite”. 

Il numero delle aggressioni da parte dei cinghiali continua a crescere a Roma e provincia. Era già accaduto a Labaro, dove un ragazzo era rimasto chiuso per alcuni minuti nell’area cani, circondato da un branco di venti cinghiali. E poi in un supermercato a Formello, dove gli ungulati avevano rotto le buste della spesa ad una donna nel parcheggio di un supermercato. Stessa situazione sempre a Roma nord in zona viale Cortina d’Ampezzo, dove nei mesi scorsi un cinghiale ha caricato un giovane residente, che è stato inseguito per oltre 100 metri. Le cose non cambiano nella zona dei Castelli Romani. Al lago di Albano era stato aggredito e morso da un cinghiale anche un bambino di 11 anni, costretto a ricorrere alle cure mediche. 

“C’è una totale inerzia da parte di Roma Natura e del suo presidente, Maurizio Gubbiotti, che è evidente nella loro gestione delle aree protette a causa della proliferazione dei cinghiali. I residenti non si sentono al sicuro al loro interno”, prosegue Granieri nel sottolineare che “in tempi in cui il Paese sta puntando alla sovranità alimentare, non possiamo mettere a rischio questo percorso per la mancata gestione di un problema che esiste ed è sotto gli occhi di tutti”.

Numerosi poi i rischi per la viabilità. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Asaps si verifica un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti. E’ il tragico bilancio nell’anno dell’emergenza Covid dell’invasione di cinghiali e animali selvatici, che non si fermano più davanti a nulla, abbattendo recinzioni, guadando fiumi e attraversando strade e autostrade mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle persone. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. 

Coldiretti Lazio lo scorso luglio era scesa in piazza con lo slogan #bastacinghiali per manifestare davanti alla sede della Regione Lazio. Una mobilitazione nazionale che ha visto la partecipazione di agricoltori, cittadini e istituzione da tutta Italia a Montecitorio.

 

 

CALABRIA, DAL DL AIUTI MUTUI, FOTOVOLTAICO E PROROGA AGEVOLAZIONI GASOLIO

 

“Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alle garanzie Ismea sui mutui nel “Decreto Legge Aiuti”. Una misura importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, che risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti”. Lo ha reso noto la Coldiretti dal Cibus di Parma, al quale stanno partecipando i Consorzi di Tutela della Calabria, diverse aziende e Organizzazioni di Produttori, dove la Coldiretti, ha aperto la mostra shock sui rincari da campi a tavola e diffuso l’indagine “La guerra nel piatto” sugli effetti del conflitto sulla filiera agroalimentare.

Con più di 1 azienda agricola su 10 a rischio chiusura e oltre il 40% che si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in perdita, con la Calabria che vede una  situazione è ancora più difficile, la misura varata dal Governo Draghi – spiega Coldiretti – consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua Coldiretti- per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr. Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto. Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – rileva Coldiretti – anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

 

 

LOMBARDIA, CIBUS, DOP ECONOMY LOMBARDA VALE 2 MLD

Nei campi 49% aziende con conti in rosso

 

La Lombardia è la terza regione italiana per valore economico generato da cibo e vini DOP e IGP, che è pari a circa 2 miliardi di euro. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base dei dati Ismea-Qualivita in occasione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma dove nello stand della Coldiretti è aperta la mostra shock sui rincari dai campi alla tavola.

Il cibo – spiega la Coldiretti – è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Non a caso con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina con i rincari energetici stanno colpendo i consumi a livello globale, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi due mesi del 2022.

E proprio l’effetto della guerra in Ucraina si fa sentire sul lavoro quotidiano nelle campagne. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale in base a un’analisi su dati Crea – il 49% delle aziende agricole, in pratica una su due, in questo momento si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne italiane – continua la Coldiretti Lombardia – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, secondo lo studio del Crea. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole italiane – precisa la Coldiretti – supera i 9 miliardi di euro.

In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.

“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” afferma Paolo Carra, vice presidente di Coldiretti Lombardia, nel sottolineare  “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.

In questo contesto – continua la Coldiretti – è importante nel Dl Aiuti il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzia Ismea sui mutui. La misura, che risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti, consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica nel Paese oggi legato al gas russo – prosegue la Coldiretti – è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo, che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

Infine – conclude la Coldiretti – per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

 

 

LAZIO, CAMBIO AL VERTICE IN PREFETTURA: AUGURI DI BUON LAVORO

 

“I miei auguri buon lavoro e benvenuto a nome personale e della federazione provinciale di Coldiretti, al nuovo prefetto di Viterbo, il dott. Antonio Cananà”. Così il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici, riguardo all’insediamento del neo Prefetto Antonio Cananà, che lascia la prefettura di Savona, dove era in carica dal 2018. 

“Sarà un punto di riferimento per i cittadini – aggiunge Pacifici – e le istituzioni e siamo sicuri che saprà ascoltare il mondo agricolo e le associazioni che lo rappresentano”. Viterbo è una città che il neo Prefetto ha già avuto modo di conoscere nel 2008 nel ruolo di funzionario come sub-commissario straordinario. 

“Una carriera prefettizia iniziata nel 1990 e segnata da importanti traguardi. Un uomo di grande levatura istituzionale che siamo orgogliosi di avere nella nostra città”, prosegue il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici“Ci tengo anche ad esprimere un sentito ringraziamento al suo predecessore – conclude – il dott. Giovanni Bruno, per il lavoro che ha svolto e la sua collaborazione. Gli auguriamo buon lavoro per il nuovo incarico a Terni, dove svolgerà le funzioni di Prefetto”. 

 

 

PIEMONTE, FILIERA CIBO PRIMA RICCHEZZA DELL’ITALIA

 

Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro nel 2021 con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione del Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma.

Non a caso con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2022 anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina con i rincari energetici stanno colpendo i consumi a livello globale, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi due mesi del 2022 che vedono le esportazioni alimentari in aumento sul record annuale di 52 miliardi fatto registrare nel 2021.

“L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. L’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e può contare sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare ed il Piemonte contribuisce a questa eccellenza con 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc e oltre 40 prodotti “Sigillo”, tutelando la biodiversità agricola ed investendo sulla distintività, condizione necessaria per distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Il nostro Paese deve ora investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. Fondamentale ed urgente intervenire ora per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende. Occorre lavorare da subito per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Serve, infine, anche avversare ogni tentativo di ridurre gli standard di sicurezza”.

 

 

ASTI, “STELLE DI SPERANZA PER L’UCRAINA”

Il simposio che ha coniugato agroalimentare, socialità e solidarietà

 

Sold out alla conviviale benefica “Stelle di Speranza per l’Ucraina”, con interpretazione dello chef Luca Zecchin (Ristorante stellato Da Guido di Costigliole del Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo), svoltasi giovedì 28 aprile al Mercato Contadino di Campagna Amica Coldiretti Asti.

Dall’iniziativa, promossa da Coldiretti Asti, sono stati raccolti circa 3mila euro che verranno interamente devoluti per l’acquisto di farmaci da destinare alla popolazione ucraina. Tutte le materie prime sono state offerte dai contadini del Mercato di Campagna Amica, così come i servizi cucina e sala sono stati garantiti gratuitamente dal cuoco Zecchin e dello staff Coldiretti.

In tavola, alcune tra le eccellenze astigiane a km0: Uova Asparagi e Cardoncelli con salsa acida al burro, Plin cotti nel brodo e serviti al tovagliolo, Coniglio Grigio in salsa alla Salvia e all’Aglio Nero, Torta di Nocciole con crema fredda allo Zabaione. In abbinamento ad ogni portata, il sommelier e wine coach di EnotecAmica Paolo Noto ha proposto calici di vino selezionati tra la vasta gamma di circa 500 etichette presenti in Enoteca.

Un simposio che ha unito agroalimentare, cucina, socialità e solidarietà all’ascolto della narrazione diretta sulla drammatica situazione nei territori colpiti dalla guerra da parte dell’ucraina Elena, costantemente in dialogo e a supporto delle associazioni di volontariato attive nel suo Paese.

Grazie al suo impegno, infatti, i farmaci acquistati vengono direttamente recapitati alle popolazioni ucraine, con la restituzione di immagini fotografiche a comprova dell’avvenuta consegna.

“Questa drammatica guerra che sta scuotendo il mondo intero, sempre più, ci catapulta indietro nel tempo riproponendoci condizioni e immagini che mai più avremmo voluto vedere – ha commentato il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio. – Alla crudeltà del dramma umano, gli effetti della guerra aggiungono ripercussioni su scala globale che, a partire dal caro energetico, impattano fortemente anche sul comparto agricolo. Occorre alzare lo sguardo e avere una visione d’insieme oltre i confini di spazio, tempo e cultura, per guidare e non subire i cambiamenti epocali, ma anche per garantire una pace perpetua e una florida economia”. 

“Anche Coldiretti Asti, attraverso l’iniziativa coordinata da Enrico Lorenzato Responsabile del Mercato Contadino di Campagna Amica e da Paolo Noto dell’EnotecAmica insieme al nostro staff, ha voluto dare un fattivo contributo, quale espressione dello spirito di comunità e mutualità che da sempre animano e caratterizzano il mondo contadino – ha apprezzato il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. – Per noi, l’agricoltura è: terra, alimentazione, ambiente, salute, cultura e, anche, solidarietà”.

 

 

LIVORNO, CAMBIO ALLA DIREZIONE

 

Cambio alla direzione di Coldiretti. Il bolognese Giovanni Duò è il nuovo direttore della federazione di Coldiretti Livorno. Duò, che subentra a Francesco Ciarrocchi chiamato a dirigere la federazione di Pistoia, arriva in Toscana dopo una lunga esperienza all’interno del sistema Coldiretti prima come segretario di zona nella Coldiretti felsinea ed in affiancamento alla direzione regionale del Friuli Venezia Giulia poi alla direzione della federazione di Modena da cui proviene. La nomina è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio Direttivo della federazione capitanata dal Presidente di Coldiretti Livorno, Simone Ferri Graziani, alla presenza del Direttore regionale, Angelo Corsetti e del Capo Area confederale, Giovanni Benedetti.

“Sono molto felice di arrivare in Toscana. L’impatto con il territorio e con le strutture federali è stato formidabile. – ha detto il neodirettore – Il ruolo di primo piano di Coldiretti ci porta ad essere punto di riferimento indiscutibile per le aziende agricole a cui siamo in grado di assicurare competenze tecniche, fiscali e previdenziali, professionalità ed esperienza sindacale, consulenze personalizzate e capillarità sul territorio così come lo siamo per i consumatori attraverso il progetto di Campagna Amica e la nostra rete di vendita diretta rappresentata dai mercati e dai punti aziendali. Davanti a noi abbiamo un periodo molto complicato rappresentato da un’emergenza rincari che non cenna a placarsi e dalle tensioni internazionali che stanno indebolendo il nostro sistema economico con un’azienda su dieci che non è più in grado di far fronte agli impegni finanziari. Molto Coldiretti ha ottenuto in questi mesi di mobilitazione, confronti e proposte concrete, ma molto c’è ancora da fare per ottenere nuove misure a sostegno della redditività, della competitività e della salvaguardia dell’occupazione. Coldiretti è e continuerà ad essere in prima linea”. Duò sta già lavorando per organizzare un calendario di assemblee con lo scopo di “conoscere i soci, le imprese e dare continuità al lavoro organizzativo di ascolto e presenza sul territorio”.

Congratulazioni per la nomina di Duò arrivano, a nome della federazione e dalla presidenza: “Benvenuto a Giovanni Duò, e grazie a Francesco Ciarrocchi per la professionalità, serietà ed impegno che ha dedicato al nostro territorio”.

 

 

VICENZA, DL AIUTI: 180 MLN MUTUI SALVANO MADE IN ITALY

 

“Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzie Ismea sui mutui nel Dl Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti”. Lo rende noto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dal Cibus di Parma, dove si è aperta la mostra shock sui rincari da campi a tavola e diffusa l’indagine Coldiretti “La guerra nel piatto” sugli effetti del conflitto sulla filiera agroalimentare.

“Con più di un’azienda agricola su dieci a rischio chiusura ed il 30% che si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in perdita, la misura varata dal Governo Draghi – spiega Prandini – consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro”.

“Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua Prandini – per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr”.

Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto.

“Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – rileva il presidente della Coldiretti – anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione”.

 

 

PIACENZA, UN’AZIENDA SU 10 A RISCHIO CRACK, SOS COSTI

 
Più di un’azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti “La guerra nel piatto” sugli effetti del conflitto sulla filiera agroalimentare presentato all’apertura del Cibus nello stand della Coldiretti al Padiglione 8 – Stand J024 – I024 con la presenza del presidente nazionale Ettore Prandini.

Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli presente all’apertura di Cibus – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole – precisa la Coldiretti supera i 9 miliardi di euro.

In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti – ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali.

Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

Sono gli effetti diretti ed indiretti del caro energia con la produzione agricola e quella alimentare che in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno. I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti – hanno dunque un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola. Nel sistema agricolo i consumi diretti di ener­gia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiret­ti ci sono quelli che derivano da fitosani­tari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica (4,7 Mtep). Il comparto alimentare richiede invece – continua la Coldiretti – in­genti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origi­ne animale e vegetale, funzionamen­to delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep).

“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare  “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.

IL COSTO DELLA GUERRA NEL PIATTO

Tetrapack:                                        +15%

Bottiglie e vasetti di vetro:              + 30%

Cartoni di imballaggio:                   + 45%

Etichette:                                          + 35%

Tappi in metallo:                             + 40%

Tappi in sughero:                           + 20% 

Barattoli di banda stagnata           + 60%

Contenitori in plastica                    + 70%

Cassette in legno                           + 75%

Fertilizzanti                                       +170%

Fonte. Stime Coldiretti

 

 

COMO, TENSIONI E SICCITÀ, PREZZI IMPAZZITI: 230€/TON PER IL FIENO DI ERBA MEDICA

 

La siccità spinge in alto i prezzi dei foraggi, con quotazioni schizzate a 230 euro alla tonnellata per il fieno di erba medica pressato, oltre il 51% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Dal 1999 a oggi, solamente nell’aprile del 2014 i listini avevano raggiunto valori più elevati (248 euro alla tonnellata) e sempre per una congiuntura meteo sfavorevole a causa della siccità.

Lo rileva Coldiretti Como Lecco su dati Teseo.Clal.it, che mettono in evidenza gli effetti sulle mercuriali di oltre 120 giorni di assenza di precipitazioni in Pianura Padana e, naturalmente, sui costi di produzione per gli allevatori che devono acquistare l’erba medica per alimentare le bovine in stalla.

“Oltre agli incrementi alle stelle dei prezzi dei cereali, dei fertilizzanti, del gasolio agricolo, del gas, dell’energia elettrica – afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco – pesano anche i rincari legati alla medica, che rappresentano una parte significativa della razione alimentare delle bovine da latte”.

Ancora più in alto sono schizzati i prezzi dell’erba medica disidratata in balloni, che ha sfondato il tetto dei 300 euro alla tonnellata (+56% rispetto ad aprile 2021).

La siccità ha rallentato la crescita in campo, con ritardi che oscillano intorno ai 15 giorni, ma si spingono anche a 20 giorni o un mese: la pioggia degli ultimi giorni ha allontanato lo stress degli erbai  ma l’assenza di precipitazioni delle scorse settimane non ha favorito la ripresa vegetativa e i tempi previsti per la raccolta si sono allungati.

Anche gli sbalzi di temperatura dell’ultima settimana hanno contribuito a rallentare l’evoluzione in campo e hanno comportato qualche rallentamento ruminale nelle bovine.

L’incognita delle precipitazioni e il rischio di un maggiore fabbisogno di foraggi e di erba medica ha fatto crollare l’export di fieno di medica pressato nel corso del 2021 e nel gennaio 2022: le esportazioni di erba medica, intanto sono diminuite del 20,4% lo scorso anno rispetto al 2020, mentre a gennaio 2022 la contrazione è stata addirittura del 75,8% rispetto a gennaio 2021. Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sono i principali acquirenti, seguiti da Svizzera, Corea del Sud e Oman. L’area del Golfo negli ultimi anni ha potenziato la zootecnia da latte e da lì, appunto, la richiesta di medica per alimentare il bestiame.

Intanto i prezzi continuano anche a schizzare in alto anche in ordine ai costi di produzione che gravano sulla filiera florovivaistica lariana: l’invasione Russa in Ucraina ha fatto esplodere i costi di produzione aumentati del 67%. Con un’emergenza energetica che si è riversata non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartone.

Il rincaro dell’energia – continua l’organizzazione degli agricoltori – non risparmia fattori fondamentali di produzione come sementi e piantine (+134%), i fertilizzanti con aumenti che vanno da un +150 ad oltre + 200% (l’urea è passata da 350 euro a 1.150 euro a tonnellata, +228%), alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati .

 

 

VARESE, GUERRA DIMEZZA L’EXPORT: RITORSIONI RUSSE COLPISCONO AGROALIMENTARE

 

La guerra fa più che dimezzare le esportazioni Made in Italy in Russia che crollano del 50,9% per effetto delle sanzioni e delle difficoltà conseguenti per le tensioni sul commercio internazionale, la svalutazione del rublo e le difficoltà nei pagamenti. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul commercio estero in Russia a marzo sulla base dei dati Istat che evidenziano peraltro un aumento del 158,2% delle importazioni in Italia da Mosca.

“Il risultato è un saldo commerciale negativo per l’Italia nel primo mese di guerra pari a 2,7 miliardi cui si aggiungono le difficoltà che i produttori incontrano, anche nella nostra provincia di Varese, a fronte dei rincari delle materie prime che stanno mettendo sotto stress tutte le filiere produttive, dal comparto zootecnico e lattiero caseario a quello ortoflorovivaistico, per citare solo alcuni dei settori portanti dell’economia agricola della nostra provincia” commenta il presidente di Coldiretti Varese, Fernando Fiori.

Le sanzioni dell’Unione europea scattate a marzo, oltre al blocco dell’import di acciaio, hanno colpito anche i consumi e le abitudini dell’elite russa che ama il lusso europeo come prodotti della moda, automobili costose e vini di pregio. Tra i prodotti alimentari Made in Italy più venduti nel Paese di Putin ci sono infatti prodotti come il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, il caffè per 80 milioni di euro, l’olio di oliva per 32 milioni di euro e la pasta per 27 milioni di euro.

In particolare l’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di vini spumanti.

Secondo l’analisi Coldiretti, la scelta di impedire, con le sanzioni Ue per la guerra in Ucraina, sole le vendite di prodotti sopra il valore di 300 euro ad articolo va a colpire una selezione ristretta di vini italiani (con l’esplicita esclusione del solo Prosecco), come ad esempio alcune bottiglie di Sassicaia, Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite.

“Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare completamente il Made in Italy a tavola dai mercati e dai ristoranti di Mosca aggravando ulteriormente – denuncia il presidente di Coldiretti Varese – gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alle sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e 9 mesi.  Il decreto tuttora in vigore colpisce una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. L’agroalimentare è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera come salumi, formaggi e ortofrutta Made in Italy”.

 

 

NOVARA-VCO, ADDIO A GREEN PASS MA ORA PROCEDURE PER LAVORATORI STRANIERI

 

L’addio al green pass salva i raccolti agricoli. In Italia, infatti, sono garantiti dalla presenza nelle campagne di lavoratori stranieri che rischiavano di essere bloccati da appesantimenti burocratici e costi dovuti a regole sanitarie diverse o all’uso nei propri paesi di vaccini come Sinovak o Sputnik non riconosciuti. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento al superamento dell’emergenza con l’entrata in vigore dal 1° maggio delle nuove regole sanitarie per il Covid proprio nel momento in cui è più forte la domanda di lavoro in agricoltura dove è in piena ripresa l’attività con le semine e, in seguito, con l’avvio della raccolta delle principali produzioni di frutta.

In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. 

“L’arrivo dei lavoratori stranieri nelle nostre campagne, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani, il loro contributo è fondamentale per il successo dell’agroalimentare Made in Piemonte nel mondo, dall’orticoltura alla frutticoltura fino alla viticoltura – evidenziano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Tutto questo ancor più alla luce degli attuali scenari in cui è necessario garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite. Per questo occorre al più presto velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole”.

 

 

SONDRIO: MUTUI ED ENERGIA, BENE DL AIUTI PER FRONTEGGIARE LA CRISI

 

“Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzie Ismea sui mutui nel Dl Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti”. Lo rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini, nel fare il punto sulla situazione dell’agricoltura in provincia di Sondrio, anche all’indomani di AgriValtellina, “una fiera il cui successo e la condivisione con il pubblico hanno rimarcato il ruolo, il valore e l’importanza del settore primario nel coprensorio valtellinese e chiavennasco”.

La situazione non è rosea, con 30% delle imprese che si trovano costrette a lavorare in perdita a causa del caro-materie: “La misura varata dal Governo Draghi registra tale difficoltà e consente alle piccole e medie imprese agricole che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione di dimensioni medio-grandi.

Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – conclude Marchesini – anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

 

 

FORLI’, RECORD STORICO EXPORT ALIMENTARE, + 21,6% NEL 2022

 

Con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2022 anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici stanno colpendo i consumi a livello globale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi due mesi del 2022 diffusa in occasione del Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che si svolge dal 3 al 6 maggio a Parma dove nello stand della Coldiretti al Padiglione 8 – Stand J024 – I024 apre la mostra shock sui rincari da campi a tavola e diffusa l’indagine Coldiretti-Divulga “La guerra nel piatto” sugli effetti del conflitto sulla filiera agroalimentare.

Le esportazioni alimentari nazionali sono in aumento sul record annuale di 52 miliardi fatto registrare nel 2021 con la Germania che è il principale mercato di sbocco in aumento nel bimestre dell’11,1% mentre – sottolinea la Coldiretti – gli Stati Uniti che si classificano al secondo posto con una crescita del 21,9% e la Francia chiude il podio con +17,9%. Un vero boom – precisa la Coldiretti – si è verificato nel Regno Unito con un +39,5% nonostante la Brexit ma pesa il crollo del 29,5% in Cina dovuto probabilmente anche alle conseguenze della pandemia Covid.

A trainare la crescita – sostiene Massimiliano Bernabini Presidente Coldiretti Forlì-Cesena  – ci sono infatti prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.

A preoccupare – conclude– sono gli effetti diretti ed indiretti della guerra con la chiusura dei mercati nei Paesi più direttamente coinvolti come la Russia che aveva messo a segno nel bimestre un aumento del 29% e dove sono scattate sanzioni che colpiscono le esportazioni di alcune specialità oltre il valore di 300 euro come tartufi, vini top e caviale si aggiungono le difficoltà all’export per i pagamenti.

 

 

VERONA, NUOVI CUOCHI CONTADINI, AMBASCIATORI DI PRODOTTI, RICETTE E TRADIZIONE

 

Prova superata per i 20 cuochi contadini di Campagna Amica di Coldiretti che si sono impegnati per superare l’esame finale oggi al Mercato Coperto nel quartiere Filippini. Gli aspiranti cuochi contadini, 12 della provincia veronese e 8 di quella trevigiana, hanno preparato e illustrato piatti per valorizzare gli ingredienti di stagione e del territorio giudicati da una commissione composta da imprenditori agricoli, docenti, giornalisti ed esperti. Erano presenti, tra gli altri, il direttore regionale di Coldiretti Marina Montedoro, il presidente e direttore provinciali Alex Vantini e Giuseppe Ruffini, Massimo Marzano Bernardi della direzione della formazione regionale e Diego Scaramuzza, presidente nazionale di Terranostra-Campagna Amica (associazione di Coldiretti che riunisce gli agriturismi) e fondatore dell’Agrichef Academy di Coldiretti. Presenti anche Piero Battistoni e Luca Fiorini ristoratori locali.

I criteri per superare l’ultima selezione sono stati il rispetto della tradizione, la valorizzazione del prodotto agricolo del territorio, la cultura contadina senza dimenticare la fantasia personale con un pizzico di innovazione culinaria oltre all’equilibrio complessivo degli ingredienti.

«Dopo oltre 128 ore di formazione – evidenzia Diego Scaramuzza – gli allievi hanno dimostrato di meritare la divisa di cuoco contadino, grazie a un percorso di crescita professionale». «Gli allievi sono tutti agricoltori, – aggiunge Scaramuzza – che hanno seguito lezioni in aula e online per il percorso teorico pratico puntando l’attenzione sulla valorizzazione, soprattutto, del territorio e del suo grande patrimonio enogastronomico, dando anche spunti per osare con l’innovazione in un’ottica di proposta sempre al passo con i tempi, con i gusti degli ospiti e della cucina anti-spreco».

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei piatti sono stati prodotti del territorio e di stagione tra cui: sarde fresche, faraona, uova, riso vialone nano, tarassaco, patate viola, fragole, ricotta, farina di riso nero, guancia di maiale.

«Il cuoco contadino – precisa Stefano Chiavegato, presidente di Terranostra-Campagna Amica Verona – oltre che ad essere un agricoltore e abile cuoco, è anche un conoscitore e perfetto ambasciatore dei prodotti locali che cucina e presenta in modo eccellente per soddisfare le diverse esigenze della clientela».

Hanno conquistato il titolo di cuochi contadini per la provincia di Verona: Mirko Gaspari dell’agriturismo Camposilvano, Alessandro Giacomazzi di Malga Ime, Andrea Mantovanelli dell’azienda agricola Eredi Moggi Giovanna, Laura Brunelli di Malga Vazzo, Daniela Formenti di Malga Cime, Francesca Novello dell’azienda agricola di Novello Gianfranco, Loredana Bimestre dell’agriturismo El Bacan, Alessio Caceffo dell’agriturismo Casa Aurora, Mirta Savoia della società agricola El Gigi, Donato L’Erario dell’agriturismo Macole, Lara Merlin dell’agriturismo La Motta e Martina Pavoni della società agricola Genziana.

L’agriturismo è un fenomeno in ascesa da trent’anni con la particolarità che l’attività può essere svolta solo in aziende agricole e a cura di agricoltori, che ne sono i veri protagonisti. Il corso da cuoco contadino dell’Agrichef Academy di Coldiretti è giunto nella provincia veronese alla quinta edizione. Finora sono stati diplomati quasi 200 cuochi a livello regionale di cui una cinquantina a livello scaligero.

In provincia di Verona sono attivi oltre 400 agriturismi dislocati per il 20% circa in area montana, il 38% in collina ed il resto in pianura. Circa la metà sono soci di Terranostra Verona. La provincia veronese ha circa 1/3 degli agriturismi veneti.

Gli agriturismi veronesi offrono per il 45% solo il servizio di alloggio, per il 25% alloggio e ristorazione, per il 13% solo ristorazione, per il 10% circa il servizio di alloggio e somministrazione di spuntini e per il 7% somministrazione di spuntini.

 

 

VERCELLI-BIELLA, ADDIO A GREEN PASS, ORA PROCEDURE PER LAVORATORI STRANIERI

 

L’addio al green pass salva i raccolti agricoli. In Italia, infatti, sono garantiti dalla presenza nelle campagne di lavoratori stranieri che rischiavano di essere bloccati da appesantimenti burocratici e costi dovuti a regole sanitarie diverse o all’uso nei propri paesi di vaccini come Sinovak o Sputnik non riconosciuti. È quanto afferma Coldiretti in riferimento al superamento dell’emergenza con l’entrata in vigore dal 1° maggio delle nuove regole sanitarie per il Covid proprio nel momento in cui è più forte la domanda di lavoro in agricoltura dove è in piena ripresa l’attività con le semine e, in seguito, con l’avvio della raccolta delle principali produzioni di frutta.

In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. 

“L’arrivo dei lavoratori stranieri nelle nostre campagne, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani, il loro contributo è fondamentale per il successo dell’agroalimentare Made in Piemonte nel mondo, dall’orticoltura alla frutticoltura fino alla viticoltura – evidenziano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – Tutto questo ancor più alla luce degli attuali scenari in cui è necessario garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite. Per questo occorre al più presto velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole”.

 

 

PISTOIA, DECRETO ‘AIUTI’: GLI AGRICOLTORI POTRANNO VENDERE L’ENERGIA PRODOTTA

 

“Il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alle garanzie Ismea sui mutui nel DL Aiuti è importante per salvare il Made in Italy a tavola in un momento di drammatica difficoltà per il settore, a causa degli effetti della guerra e dei rincari, e risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti. Un provvedimento che darà agio anche alle imprese agricole pistoiesi”, spiega Coldiretti Pistoia.

La misura varata dal Governo Draghi – spiega Coldiretti Pistoia – consente alle piccole e medie imprese agricole che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo, che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. “Sono decine le aziende che si stanno attivando, in collaborazione con i tecnici –prosegue Coldiretti Pistoia- per procedere. E saranno tanti i nostri vivai che miglioreranno il loro grado di sostenibilità ambientale grazie a tanti impianti che saranno istallati sui capannoni adibiti alla logistica. Analogo interesse, riscontriamo nelle aziende con serre e stalle”.

Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

Per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva – rileva infine Coldiretti– anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

 

 

BRESCIA, CIBUS, DOP ECONOMY BRESCIANA VALE 690 MILIONI DI EURO

 

Brescia è tra le prime dieci provincia italiane, esattamente al sesto posto a livello nazionale e prima a livello lombardo, per valore economico generato da cibo e vini DOP e IGP, con un valore complessivo che è pari a 697 milioni di euro. È quanto afferma Coldiretti Brescia sulla base dei dati Ismea-Qualivita in occasione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma dove nello stand della Coldiretti è aperta la mostra shock sui rincari dai campi alla tavola.

Il cibo – spiega Coldiretti – è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Non a caso con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina con i rincari energetici stanno colpendo i consumi a livello globale, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi due mesi del 2022.

E proprio l’effetto della guerra in Ucraina si fa sentire sul lavoro quotidiano nelle campagne. In provincia di Brescia – spiega Coldiretti in base a ad una stima di Coldiretti provinciale – 1 azienda agricola su 2, in questo momento si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne italiane – continua Coldiretti Brescia – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, secondo una stima di Coldiretti Brescia. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole italiane – precisa Coldiretti – supera i 9 miliardi di euro.

In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.

“In un momento particolare in cui si è aperto uno scenario fatto di accaparramenti, speculazioni e incertezze generali, è necessario avere a disposizione risorse utili a difendere il nostro valore agro-alimentare – afferma Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia, nel sottolineare  che: “serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione”.

 

 

Appuntamenti

 

 

CALABRIA, “UN ALBERO PER IL FUTURO”: INIZIATIVA A SERRASTRETTA E DECOLLATURA

 

Nelle giornate del mercoledì 4 e giovedì 5 maggio p.v. il progetto “UN ALBERO PER IL FUTURO” con la collaborazione di Donne Impresa Calabria, approda nei Comuni di Serrastretta e Decollatura. La manifestazione rientra nel progetto nazionale triennale di educazione ambientale “Un albero per il futuro” o “tree 4 future” messo in campo dal Ministero della Transizione ecologica con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità  ed è rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni al patrimonio naturale e di biodiversità esistente, evidenziando i valori eco-sostenibilità puntando ad una maggiore qualità ambientale a vantaggio della salute dell’uomo e lo fa con la creazione di un bosco diffuso su tutto il territorio italiano.

Per i Comuni di Serrastretta e Decollatura, promotore del progetto è il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro che in partenariato con Coldiretti  Donne Impresa Calabria, rappresentata dalla dott.ssa Maria Antonietta Mascaro e in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Serrastretta nelle persone del Dirigente Scolastico il dott. Antonio Caligiuri e la referente del progetto la Prof.ssa Raffaella Pascuzzi e con la disponibilità dei sindaci Antonio Muraca e Raffaella Perri, saranno coinvolti circa 450 studenti e saranno messi a dimora nuovi alberi nei rispettivi comuni. Inoltre gli alunni della Secondaria con il supporto del prof. Giuseppe Caruso, metteranno in scena un coinvolgente spettacolo musicale a tema. 

Sarà un’occasione per conoscere i tesori naturali, accrescere la biodiversità del nostro Paese e contrastare il riscaldamento globale, ed in questa ottica Carabinieri, Scuola e Comuni troveranno un forte contributo da parte di Coldiretti che della sostenibilità ambientale, dello sviluppo delle aree rurali, della tutela delle biodiversità, del contrasto ai cambiamenti climatici, della lotta allo spreco e alla fame e di molto, molto altro ne ha fatto dei capisaldi,  per portare avanti le attività didattiche che pone in essere quotidianamente,  per ampliare la comunicazione costante di modelli positivi di comportamento miranti alla tutela di diritti e di esercizio di cittadinanza attiva andando così a consolidare un’etica della responsabilità.

 

 

CREMONA, AISLA STAMATTINA AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

 

La Festa della Mamma comincia stamattina al mercato di Campagna Amica, presso il portico del Consorzio Agrario a Cremona, e diventa occasione per un gesto di solidarietà.

Accolto tra i gazebo gialli degli agricoltori della Coldiretti, fino alle ore 12, c’è infatti anche lo stand di Aisla Cremona, l’associazione che è punto di riferimento sul territorio per i malati di SLA e per le loro famiglie.

In questa occasione la sezione di Cremona di Aisla ha ideato, e propone presso il mercato, una serie di bellissime t-shirt dedicate alla mamma, in una collezione denominata “Magliette wow”, in vendita anche sul negozio solidale dell’associazione (https://www.negoziosolidaleaisla.it). Dopo il successo della linea di shopper solidali chiamate “La borsa di Alba”, la fiaba di Rossella Galletti, socia dell’associazione e scrittrice cremonese, quest’anno Aisla ha scelto di “vestire le mamme” grazie alla produzione di t-shirt dipinte a mano di Martina Capolupo – spiegano le volontarie di Aila, sezione Cremona –. La giovane artista cremonese ha selezionato soggetti originali e situazioni ordinarie per rendere omaggio alle tantissime donne che ogni giorno si occupano di lavoro, casa e famiglia. Con amore, dedizione e, soprattutto, instancabilmente. Da qui il titolo di “Magliette wow!”: perché davanti alle mamme di ogni generazione non si può che esclamarne la meraviglia.

“Con gioia, e con grande orgoglio, il nostro mercato continua ad aprirsi alle realtà che danno valore, bellezza e speranza al nostro territorio – sottolineano gli agricoltori di Coldiretti presenti presso il mercato di Campagna Amica –. Siamo particolarmente felici di accogliere questa prima iniziativa dedicata alla Festa della mamma proprio presso il mercato del martedì mattina a Cremona. Un mercato che, da sempre, vede in prima linea tante imprenditrici agricole, che con entusiasmo e dedizione contribuiscono al successo della nostra proposta, tutta nel segno del buono e del bello che nascono dalla campagna e dall’agricoltura cremonese”.

L’appuntamento è dunque in mattinata, entro le ore 12, sotto i gazebo gialli che s’affacciano su via Monteverdi e piazza Marconi.

 

 

TREVISO, OGGI ESAME FINALE PER 20 NUOVI CUOCHI CONTADINI

 

Sono 20 i nuovi aspiranti cuochi contadini pronti per il diploma dopo aver frequentato l’Agrichef Academy promossa da Coldiretti. La prova finale, a cui hanno partecipato 12 imprenditori agricoli della provincia di Verona e 8 della provincia di Treviso, si è svolta al Mercato Coperto di Verona in Via Macello 5/A.

Davanti a una giuria composta da docenti, giornalisti, funzionari della Regione Veneto ed esperti del settore agroalimentare oltre che dal direttore regionale di Coldiretti Marina Montedoro, dal presidente e direttore provinciali Alex Vantini e Giuseppe Ruffini per Coldiretti Verona e il direttore Giuseppe Satalino con Mattia Mattiuzzo  vice presidente di Coldiretti Treviso e Loris De Miranda, presidente Terranostra Treviso, oltre che dal presidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza, gli aspiranti cuochi contadini dovranno superare

dovranno superare delle prove per dimostrare di saper coniugare pratica e teoria con l’obiettivo di aumentare la qualità negli agriturismi di Campagna Amica e renderli portavoce dei valori del territorio. Il tutto per conquistare l’ambita giacca personalizzata con nome e cognome dell’aspirante chef.

Il cuoco contadino oltre che essere un agricoltore e abile cuoco, è anche un conoscitore e perfetto ambasciatore dei prodotti locali che cucina e presenta in modo eccellente per soddisfare le diverse esigenze della clientela. La prova d’esame terminerà con la consegna degli attestati e delle giacche firmate Terranostra Campagna Amica.

 

 

PADOVA,NON SOLO MERCE,NON SOLO CIBO: MINACCE PER PATRIMONIO AGROALIMENTARE

 

Con un patrimonio agroalimentare che vale circa 6 miliardi di euro il Veneto si pone come regione ai vertici dei fatturati italiani, con cibo e vino che trainano il comparto. In questi due anni difficili, segnati fortemente dalla pandemia, questa filiera rappresenta il motore della promozione dei territori e segno distintivo del Made in Italy. Il sistema ricco di denominazioni e prodotti ad indicazione geografica, oltre che alle tipicità inserite nell’albo ministeriale conferma la potenza della ‘Dop economy’ e il ruolo strategico esercitato dalle imprese agricole che insieme al settore manifatturiero sviluppano competenze e talenti all’altezza della qualità e di uno stile vanto mondiale. A maggior ragione occorre insistere anche sul valore intangibile dell’italian sounding – sostiene Coldiretti Veneto – per evitare che marchi e specialità siano imitati alimentando, solamente, la concorrenza sleale. Sono queste le motivazioni che hanno spinto Unioncamere, Coldiretti e Regione del Veneto con l’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura a promuovere una serie di webinar dove rappresentanti delle istituzioni, esperti in materia, docenti universitari si sono confrontati. Il quarto appuntamento del road show della legalità è in programma a Padova per MERCOLEDI’ 4 MAGGIO DALLE ORE 15.00 ALLE 17.00. Coordinato dalla giornalista Alessandra Mercanzin di 7Gold Telepadova prevede in scaletta il saluto del Presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan e del Segretario della Camera di Commercio di Padova Roberto Crosta. Particolarità dell’evento è la partecipazione degli studenti della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università di Padova guidati dal Presidente Matteo Gianesella che interverrà in apertura dei lavori. A seguire le relazioni di Rolando Manfredini Capo Area Sicurezza Alimentare di Coldiretti, Francesco Aversano Docente di legislazione alimentare e avvocato del Foro di Salerno, Valeria Paganizza Ricercatrice del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali dell’Ateneo patavino, Felice Assenza Capo Dipartimento Ispettorato centrale repressioni frodi e Marco Lombardo Referente regionale dell’Associazione “Libera contro le mafie”. Le conclusioni sono affidate a Gian Carlo Caselli Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie.

PER ACCEDERE ALLA RIUNIONE E’ DISPONIBILE IL SEGUENTE LINK

https://bluarancio.webex.com/bluarancio/onstage/g.php?MTID=e5fe9f74910c0551b375b3bcc03d337ac ATTIVO SOLO DAL MOMENTO DELL’INIZIO DEL COLLEGAMENTO

 

 

BRESCIA, SCUOLA IN FATTORIA, IL PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE

 

Quiz sull’agricoltura, visita alla fattoria degli animali e una agri-bag a km zero: ecco le attività dedicate agli studenti durante la festa finale organizzata da Coldiretti Brescia per le scuole primarie bresciane che hanno partecipato al progetto di educazione alimentare e si sono classificate nei primi posti dei “Campionati dell’agricoltura”.  

Nella mattinata di lunedì 9 maggio 2022, dalle ore 9.30, gli studenti delle scuole primarie di Mazzano, Trenzano e Sabbio Chiese, si ritroveranno nel cortile della fattoria didattica Dosso Badino a Monticelli Brusati per affrontare le finali dei “Campionati dell’Agricoltura”, un progetto realizzato e sostenuto con la collaborazione con l’Ufficio Territoriale Scolastico di Brescia. Durante la mattinata, i ragazzi della quattro classi finaliste si sfideranno a colpi di quiz legati al mondo agricolo, agroalimentare e di educazione civica. Parteciperanno anche ai laboratori didattici all’interno della fattoria degli animali e al termine della mattinata gusteranno un’agri-bag nel cortile dell’azienda agricola.

Previste per le ore 11.30 le premiazioni agli studenti che hanno partecipato alla mattinata alla presenza, tra gli altri, del Presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli, dell’Assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi, dell’UTS di Brescia e di numerose autorità e rappresentanti locali.

«Il progetto di educazione alimentare promosso da Coldiretti Brescia permette a tutti gli studenti delle scuole bresciane di conoscere le eccellenze agroalimentari della provincia – spiega Valter Giacomelli Presidente di Coldiretti Brescia – nonché la storia, la cultura e le tradizioni del mondo contadino. Il focus è trasmettere ai giovani lo straordinario patrimonio bresciano e la sua grande biodiversità attraverso l’instancabile lavoro degli imprenditori agricoli, custodi del territorio”.

La mattinata terminerà con l’apertura delle buste contenenti i vincitori – divisi per categoria – degli elaborati più meritevoli realizzati dalle numerose classi che hanno partecipato al progetto scuola di Coldiretti Brescia e che varranno esposti in cascina. Nei giorni scorsi si è infatti riunita una giuria composta da Nadia Turelli, vicepresidente di Coldiretti Brescia, delegata di Donne Impresa Brescia con delega alle attività di educazione alimentare nelle scuole, insieme alle due vicepresidenti di Donne Impresa Brescia Sonia Moletta e Vittoria Urgnani.