COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 3 agosto 2018

3 Agosto 2018
News La Forza del Territorio del 3 agosto 2018

Primo piano

TOSCANA

AL VIA PROGETTI FILIERA AGROALIMENTARE

Ammontano a 30 milioni di euro – informa la Coldiretti regionale – i contributi per finanziare 18 progetti che coinvolgeranno 561 aziende agricole e agroalimentari e altri soggetti del comparto. Sono alcuni dei numeri più significativi del bando per i Pif, Progetti integrati della filiera agroalimentare.

 

Sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana del 1°agosto è stato pubblicato il decreto di approvazione della graduatoria, annualità 2017: sono 18, come detto, i progetti ammessi e finanziabili, 16, quelli ammessi ma non attualmente finanziabili per mancanza di risorse e 20 i progetti non ammessi.

Le risorse del bando, 30 milioni di euro, che attiveranno 67 milioni di investimenti, saranno dunque a disposizione dei vari attori del sistema agroalimentare (agricoltori, imprese di trasformazione e commercializzazione) che si sono dimostrate capaci di aggregarsi per favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento e produrre azioni di rilancio.

“E’ un’occasione importante – sostiene Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – per costruire un pezzo del nostro progetto di una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori; una filiera che risponde alla richiesta di qualità, trasparenza e certezza dell’origine che ci viene dal modo dei consumatori”.

I soggetti che partecipano direttamente alla realizzazione dei 18 Pif attualmente finanziabili sono in tutto 561, fra aziende agricole primarie, aziende della trasformazione e della commercializzazione e distribuzione dei prodotti agro-alimentari, soggetti scientifici, reti di imprese ed agenzie formative.

Ci sono 5 Progetti per sviluppare la filiera olivo-oleicola (per complessivi 21 milioni di euro circa di investimenti e 9,5 milioni di contributo), altrettanti 5 progetti rivolti alla filiera cerealicola (ma limitatamente al frumento tenero e al frumento duro) che prevedono investimenti per 17 milioni di euro (e 7,5 milioni di contributo), 2 progetti sulla filiera bovina e 1 sulla filiera ovi-caprina (complessivamente per 11 milioni di spesa e 5 di contributo). Gli altri progetti finanziabili saranno rivolti alla filiera vitivinicola e alle colture industriali.

Vi sono poi 2 progetti, cosiddetti “multifiliera”, che raccolgono accordi e perseguono obiettivi rivolti a più filiere agroalimentari. “Coldiretti è pronta ad offrire alle imprese agricole ed ai soggetti delle filiere – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – tutta l’assistenza ed il supporto necessario per condurre a termine una progettazione innovativa ma al tempo stesso assai complessa. Per alcuni di questi progetti che hanno caratteristiche adeguate – conclude De Concilio- cercheremo il collegamento a filiere con più ampio respiro, sulle quali Coldiretti sta lavorando, assicurando una maggiore efficacia nel perseguimento dell’obiettivo di assicurare un’equa remunerazione a tutti gli attori della filiera ed un giusto prezzo ai consumatori “.

 

Dal territorio

PUGLIA, TURISMO: SUCCESSO TUTTO ENOGASTRONOMICO, PER 60% FATTORE ATTRATTIVO

Il boom turistico in ‘salsa’ pugliese, nel vero senso della parola, è determinato per il 60% dall’enogastronomia che i mercati esteri non considerano una “nicchia turistica”, ma uno dei fattori attrattivi più forti per scegliere la destinazione, secondo quanto rilevato da un’analisi di Campagna Amica sulle presenze registrate negli agriturismi.

“Ciò che fa ricadere la scelta sul luogo dove soggiornare è il cibo – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e quello che convince i turisti, secondo una recentissima indagine dell’Istituto IXè, al primo posto è proprio la relazione positiva che può instaurarsi con il gestore e la qualità del servizio e la varietà di scelta e l’ampiezza dell’offerta di cibo tradizionale di qualità. In fatto di cibo gli italiani sembrano badare più alla sostanza che alla forma – conclude Cantele – tanto che uno su tre risponde di fare attenzione all’origine e la qualità delle materie prime usate, piuttosto che l’estetica dei piatti o del locale”.

Il gradimento dei turisti è confermato dai dati relativi agli aeroporti italiani di destinazione dove, rispetto all’estate 2017, si registrano aumenti considerevoli – segnala Coldiretti Puglia – su Bari (+26,3%), Cagliari (+25,2%) e Genova (+19,9%), crescono anche Roma Fiumicino (+3%), Milano Malpensa (+3%) e Venezia (+5,3%). Analizzando i dati – in base ai ritorni prenotati – per permanenza (durata del soggiorno), aumentano rispetto all’estate 2017 i viaggiatori che soggiornano da 9 a 13 notti (+6,1%). Più di 6 arrivi su 10 sono motivati da ragioni di “svago”, in aumento (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2017, la maggior parte dei visitatori viaggia in coppia, si registrano comunque incrementi delle prenotazioni anche per più di 3 passeggeri e gruppi da 6 a 9 passeggeri (+3,7%), secondo l’elaborazione di Campagna Amica su dati Enit e Forwardkeys.

“La ricerca di itinerari enogastronomici, incluse le visite a cantine, agriturismi e aziende agricole  – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – sembra spingere gran parte degli italiani a voler programmare in futuro una vacanza in campagna, infatti, secondo un’altra ricerca dell’Istituto Ixè, la metà di coloro che negli ultimi anni sono stati in vacanza in campagna hanno infatti partecipato a sagre gastronomiche e feste popolari o hanno mangiato in un agriturismo, mentre 1/3 ne ha approfittato per visitare cantine o fare acquisti agroalimentari direttamente in azienda”.

Il brand ‘Puglia’ ha un grande appeal anche sui turisti stranieri – conclude Coldiretti Puglia – e le aree rurali sono tra le mete favorite, grazie al buon cibo, alla tranquillità e alla bellezza del paesaggio caratterizzato da 60 milioni di ulivi monumentali, 231 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 8 prodotti DOP e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia, dove è possibile rilassarsi al fresco della campagna, degustando i piatti preparati dagli agrichef di Campagna Amica con i prodotti aziendali e del territorio.

 

SALERNO, CAPORALATO: AZIENDE AGRICOLE OPERANO NELLA PIENA LEGALITA’

“Le aziende salernitane operano in un clima di piena legalità: i rapporti commerciali con la grande distribuzione e con i mercati italiani e internazionali impongono certificazioni di qualità ed etiche che tutelano le norme sui lavoratori”. Lo scrive in una nota Coldiretti Salerno, a proposito del recente report presentato da alcuni operatori dalla Caritas Diocesi Teggiano Policastro. “Il caporalato è un fenomeno che non deve essere generalizzato – sottolinea il presidente di Coldiretti Vito Busillo – laddove esistono casi di sfruttamento della manodopera, parliamo di imprese non strutturate che vivono ai margini della legalità.

La grande distribuzione – primo mercato per i prodotti di quarta gamma – richiede le certificazioni sulla regolarità dei rapporti. La quasi totalità delle aziende della Piana del Sele adotta la certificazione etica Grasp, richiesta dalle più importanti catene distributive europee per sostenere la commercializzazione dei prodotti agricoli nel rispetto di protocolli che garantiscano produzioni sicure per il consumatore, rispetto dell’ambiente, salvaguardia della salute dei lavoratori. Lo stesso si dica della certificazione SA 8000, richiesta dalla GDO per il rispetto dei diritti umani. Insomma – conclude Busillo – le nostre aziende operano nel pieno rispetto delle norme sulla manodopera”.

“L’iscrizione alla Rete Agricola di Qualità è un’altra certificazione obbligatoria per chi consegna alla grande distribuzione – ricorda il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – lavoro sommerso e caporalato sono piaghe che danneggiano l’intero settore e le tante imprese oneste che hanno scelto la via della legalità. La Coldiretti ha fortemente voluto e sostenuto la legge per il contrasto al fenomeno del caporalato, convinta che il contrasto al lavoro nero sia una priorità per il sistema imprenditoriale onesto”.

 

ROVIGO, CALDO E NUOVE TENDENZE: +20% ACQUISTI FRUTTA NEGLI ULTIMI 10 GIORNI 

Con il grande caldo i consumi di frutta hanno fatto registrare un balzo del 20% negli ultimi dieci giorni rispetto alla decade precedente. È quanto stima Coldiretti sulla base delle indicazioni di Campagna Amica in riferimento all’impatto sugli acquisti provocato dal forte innalzamento delle temperature, anche se continuano a preoccupare le tempeste estive che con nubifragi e grandine provocano danni irreversibili alle produzioni come accaduto poche settimane fa.

“L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche –  sostiene Coldiretti Rovigo – dalle preferenze alimentari di giovani e meno giovani che fanno sempre più attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici”. Con gli stili di vita più salutistici si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli, a casa, o in spiaggia.

“Il risultato – precisa Coldiretti Rovigo – è che il 2018, se sarà mantenuto il trend attuale, si appresta a far registrare il record del decennio nei consumi di frutta e verdura dopo che già nel 2017 erano saliti a 8,5 miliardi di chili”. Una decisa inversione di tendenza dopo che il consumo in Italia era sceso in passato addirittura sotto il limite di 400 grammi a testa al giorno, come è invece consigliato dall’ Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Ad essere apprezzato è il fatto che frutta e verdura sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

Antiossidanti “naturali” sono infatti le vitamine A, C ed E che sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. “La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera ed a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura made in Italy secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, visto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%).

 

BERGAMO, ANIMALI STRESSATI DAL CALDO TORRIDO, DIMINUISCE PRODUZIONE DI LATTE

Il temporale che l’altra sera si è abbattuto su alcune zone della Bergamasca non è stato sufficiente a mitigare le alte temperature e l’afa continua a far sentire i suoi effetti deleteri. A causa del grande caldo infatti le mucche stanno producendo mediamente fino al 15 per cento in meno di latte rispetto ai periodi normali, la produzione è crollata anche negli allevamenti caprini. È quanto emerge da un monitoraggio realizzato dai tecnici di Coldiretti Bergamo. 

Per quanto riguarda gli allevamenti bovini il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Coldiretti Bergamo informa che per cercare di contenere il problema, nelle stalle sono scattate le contromisure per combattere lo stress da afa: i ventilatori sono accesi, l’acqua fresca viene nebulizzata grazie ad apposite doccine e i pasti sono serviti nelle ore più fresche per invogliare gli animali a sfamarsi e scongiurare il pericolo disidratazione.  “Il caldo torrido ha fatto diminuire la produzione di latte di circa il 10-15% – dice Giorgio Piovanelli, allevatore di Zanica (Bg) -; anche se abbiamo adottato sistemi di raffrescamento, le nostre vacche continuano a patire le alte temperature che si fanno sentire sia di giorno sia di notte. L’altra sera le piogge sono state molto deboli e hanno portato solo un leggero e momentaneo sollievo, che purtroppo non è servito a molto”.

Nelle zone dove non piove da giorni, la situazione è ancora più critica.  “Nell’ultima settimana abbiamo registrato un calo drastico per quanto riguarda la produzione di latte – spiega Nazzareno Samuel Ferro, allevatore di vacche di Torre Pallavicina (Bg) -. Gli elementi di criticità sono diversi e vanno dall’umidità relativa che tocca punte fino all’85% nella fase notturna al caldo soffocante con temperature che in stalla possono arrivare fino ai 37 gradi. Altro aspetto è la velocità del vento che è praticamente a zero da una settimana. Questi tre parametri fanno sì che gli animali bevano molto e non trovino un ambiente ideale per la respirazione, la digestione/ingestione degli alimenti e il movimento, determinando perdite di produzione di latte fino al 20%”.

Per le alte temperature anche le capre hanno diminuito la produzione di latte mediamente di circa il 15%.  “Per noi che ci troviamo in una zona montana è una situazione del tutto eccezionale – evidenzia Andrea Moretti, allevatore di San Giovanni Bianco (Bg) – quindi non siamo strutturati per affrontare simili evenienze. Siamo dovuti ricorrere a soluzioni di emergenza per portare un po’ di sollievo alle capre in stalla, ma il calo c’è comunque stato”.

Oltre che con la contrazione delle produzioni di latte, rileva Coldiretti Bergamo, le aziende agricole devono confrontarsi anche con un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia sostenuti per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.

 

LIGURIA, CRESCONO LE IMPRESE AGRICOLE E ITTICHE NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2018

Settori dinamici e sempre in evoluzione: per l’agricoltura e il comparto ittico ligure, il 2° trimestre del 2018 è iniziato in segno positivo, con una cresciuta di 20 unità (saldo tra iscrizioni e cessazioni) di imprese attive. Lo rende noto Coldiretti Liguria su base dati Unioncamere, che registra una crescita maggiore per le province di Genova, dove da aprile a giugno sono state aperte 8 nuove imprese e di Imperia dove sono state addirittura 10 in soli tre mesi. Numericamente maggiori sono le imprese attive che producono ortaggi, radici e tuberi (1.960 unità) e quelle che producono fiori e altre colture non permanenti (2.785). Inoltre a livello generale, per tutti i settori economici regionali, si sottolinea una riduzione dell’8,3% delle chiusure d’imprese, dato più basso registrato dal 2011 e segno di una lenta ma continua ripresa dalla crisi economica.

“Il settore primario in Liguria – affermano il Presidente di Coldiretti Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è un comparto economico sempre vivo e dinamico che, nonostante le difficoltà morfologiche del territorio e la presenza di grandi aree boschive, produce eccellenze conosciute in tutto il mondo. La nostra è una terra di vino, dove la produzione, compresi i vini DOP e IGP, ha raggiunto per l’annata 2017, circa i 76.000 hl e di olio, dove, sempre nel 2017, si sono raccolti circa 218.120 quintali di olive. Ma è anche, allo stesso tempo, terra di fiori, di frutta e verdura, dalle produzioni più conosciute, come il basilico genovese DOP alle più rare e di nicchia come l’asparago violetto d’Albenga e il fagiolo bianco di Pigna. Allo stesso modo il settore ittico locale, che si compone per l’80% di imprese che svolgono la piccola pesca, è un comparto fondamentale per l’economia ligure. Grazie a formule quali la vendita diretta a miglio zero è possibile avere a disposizione pesce sempre fresco e proveniente dal nostro mare e allo stesso modo grazie alla nuova formula dell’itturismo turisti e non hanno la possibilità di gustare il nostro prodotto locale direttamente dalla barca. 

La Liguria non è, quindi, soltanto una regione a vocazione turistica come molti credono, ma ha una tradizione contadina millenaria, e prodotti che sono bandiere importanti del Made in Italy. Proprio per questo è incoraggiante il fatto che il numero di imprese agricole stia costantemente crescendo, numero che mostra un rinnovato interesse da parte dei liguri nei confronti del proprio territorio, della sua valorizzazione e salvaguardia e che, allo stesso tempo, mette in evidenza un aumento della domanda del consumatore, che ricerca sempre più spesso prodotti locali interamente a chilometro zero”.

 

LUCCA, VALLE DEL SERCHIO: PIROGASSIFICATORE, TIMORI PER TURISMO E BIODIVERSITA’

“Il futuro della Valle del Serchio non può prescindere da una analisi sincera ed oggettiva degli effetti reali per l’ambiente, l’agricoltura, il turismo e la biodiversità in presenza di un impianto di smaltimento di scarti della filiera cartaria. E’ per questa ragione che osserviamo con interesse ma anche con preoccupazione il progetto del pirogassificatore della Kme”: è la presa di posizione di Coldiretti, la principale organizzazione agricola della Provincia di Lucca, che da mesi sta seguendo con molta attenzione l’evolversi del progetto della Kme a Fornaci di Barga.

“Ci aspettiamo – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – una informazione ampia e puntuale da parte della multinazionale. Vogliamo capire, i cittadini e le imprese che vivono qui devono capire. L’agricoltura è un esempio di sviluppo e sostenibilità ma anche di tutela del territorio, salvaguardia dell’ecosistema e soprattutto turismo che in Garfagnana ha grandissimi margini di crescita molti dei quali ancora inespressi. E’ con questo approccio che guarderemo e valuteremo il progetto del pirogassificatore.

La presenza del pirogassificatore rischia di minare il futuro turistico della nostra terra. La tutela dell’ambiente deve essere e restare la priorità assoluta per ogni futuro investimento e progetto, non solo per la Valle del Serchio, ma per tutto il paese. Il tema dell’occupazione è un tema cardine per il futuro di un’area in forte difficoltà come quella della Valle del Serchio ma che non deve essere svincolato in nessuna maniera dalla necessità di sviluppare un piano che pensi prima a proteggere ambiente e salute e poi successivamente a produrre utili e benefici collettivi. La nostra organizzazione – conclude Elmi – intende essere parte attiva in questo delicato frangente che separa il territorio della Valle del Serchio da prospettive diverse”.

 

VENEZIA, AZIENDA LOAKER CERCA PRODUTTORI DI NOCCIOLE: INCONTRO CON COLDIRETTI 

Non più nocciole turche, per questo la famosa azienda Loacker cerca di potenziare la produzione di nocciole italiane ed ha presentato ieri sera agli agricoltori di Coldiretti Venezia un progetto studiato ad hoc con la presenza anche dell’Istituto  Intesa San Paolo.

Attualmente Loacker necessita di 1300 tonnellate di nocciole per produrre le specialità di wafer, di pasticceria e cioccolato, per il 75% ora provenienti dalla Turchia e per un 15% dall’Italia: l’obiettivo è di capovolgere la situazione sviluppando la coltivazione del nocciolo in particolare nel centro Italia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. “Negli anni a venire vogliamo soddisfare il nostro fabbisogno di nocciole italiane tramite piantagione proprie e in collaborazione con gli agricoltori. La sostenibilità, la collocazione in Italia e la qualità sono i principi che ci distingueranno e che ci garantiranno l’indipendenza” ha affermato ieri sera nella sede di Coldiretti Venezia in via Torino 180, il portavoce del marchio leader mondiale nelle specialità di wafer.

Produrre nocciole non è la cosa più semplice, per questo l’azienda ha proposto un contratto di filiera con la durata minima di 15 anni prevedendo la fornitura di materiale vivaistico, la consulenza agronomica, la pulizia l’essicazione, lo stoccaggio con un ritiro garantito ad un prezzo minimo per la durata del contratto. Ma non è tutto oro quello che luccica, infatti per chi si avventura in questo tipo di coltivazione deve attendere almeno sei anni per vedere i frutti del suo lavoro. Non sono pochi, ecco giustificata la presenza dell’Istituto Intesa San Paolo che in accordo con Loacker ha studiato un prodotto finanziario per consentire alle start up di partire con questa esperienza.

“Abbiamo organizzato questo incontro – spiega il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali- per dare alle nostre imprese un’opportunità di valutare una diversificazione in azienda”, si tratta in particolare della varietà di nocciole “romana tonda” che si presta alle esigenze di produzione della pasta di nocciole, la messa a dimora è semplice, la prescrizione principale è relativa al terreno che deve essere capace di sgrondare le acque, non troppo argilloso perché la pianta teme il ristagno d’acqua. Il clima ottimale è quello mediterraneo.

“E’ positiva questa occasione di confronto e nuova opportunità di contratto di filiera offerta da Loacker che è in linea con la valorizzazione del made in Italy per cui Coldiretti sta lottando da anni – commenta il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla- i nostri coltivatori hanno bisogno di spaziare e di provare nuove colture ma chiediamo uno sforzo maggiore all’Istituto San Paolo per poter realmente venire incontro con dei tassi agevolati per un accesso al credito più agevolato in particolare per la giovane impresa che deve essere più spronata ad investire. Se il territorio è produttivo ne beneficiano tutti”.

 

Appuntamenti

LOMBARDIA: ARRIVA CAMPAGNA #SALVAIBOSCHI. ¼ REGIONE COPERTA DA FORESTE

Sabato 4 e domenica 5 agosto

In occasione del primo weekend di agosto, mese per tradizione dedicato alle vacanze, negli agriturismi lombardi arriva la campagna #salvaiboschiitaliani, promossa da Terranostra per sensibilizzare turisti e viaggiatori sul tema della tutela, della gestione e della salvaguardia delle foreste. “I boschi – spiega Massimo Grignani, Presidente di Terranostra Lombardia – sono un patrimonio di biodiversità e, se gestiti in modo corretto, possono rappresentare una leva fondamentale per la crescita dei nostri territori da un punto di vista turistico, ambientale e occupazionale. Per questo è importante educare le persone al rispetto e alla conoscenza di questi ambienti”.

Nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 agosto – spiega la Coldiretti Lombardia – in diversi agriturismi Terranostra saranno organizzate attività dedicate ai boschi, ai suoi abitanti e ai suoi prodotti, fornendo informazioni e proponendo menù a tema. L’elenco completo e i dettagli di tutte le iniziative sono disponibili sulla pagina Facebook di Terranostra Lombardia.

Nella nostra regione – spiega la Coldiretti Lombardia in base ai più recenti dati Ersaf – il 26,4% del territorio è ricoperto da boschi, che ormai si estendono su oltre 629 mila ettari. Un polmone verde concentrato prevalentemente nelle province di Brescia (oltre 170 mila ettari), Sondrio (117 mila ettari) e Bergamo (quasi 116 mila ettari) che da sole rappresentano i due terzi della superficie boscata. Seguono Como (oltre 63 mila ettari), Varese (55 mila ettari), Lecco (più di 42mila ettari), Pavia (40 mila ettari), Milano (oltre 10 mila ettari), Monza Brianza (4 mila ettari), Cremona (quasi 4 mila ettari), Mantova (più di 3 mila ettari) e Lodi (più di 2 mila ettari).

 

PISA: LO STORICO MERCATO A KM ZERO TRASLOCA NELLA DARSENA PISANA (NAVICELLI)

Sabato 4 agosto

Lo storico mercato di Campagna Amica del Consorzio Agrario trasloca alla Darsena Pisana (Navicelli). Lo spostamento è stato reso necessario a causa dei lavori di riqualificazione dei locali del Consorzio Agrario in via Aurelia Nord, 4 che aveva visto nascere ed ospitato fino alla scorsa settimana una delle esperienze a filiera corta più positive della Toscana. Da sabato 4 agosto il mercato degli agricoltori di Coldiretti sarà trasferito negli spazi della Darsena Toscana a poche centinaia di metri dalla sede del Consorzio Agrario. Inaugurazione in programma alle ore 9.30.

Invariato l’orario di apertura (dalle 7.30 alle 12.30) così come la presenza delle aziende agricole che hanno contribuito alla fortuna di un appuntamento con la stagionalità e le produzioni locali che ha avvicinato migliaia di pisani e turisti al consumo consapevole, alla ricerca della tracciabilità e della genuinità. Una scelta che accomuna 4 consumatori pisani su 10 che hanno acquistato almeno una volta ortaggi, frutta, olio, vino, pasta, confetture ed altri prodotti a km zero, biologici e non, direttamente nelle fattorie, agriturismi, mercati e botteghe di Campagna Amica.