COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 22 luglio 2019

22 Luglio 2019
News La Forza del Territorio del 22 luglio 2019

Primo piano

 

BASILICATA

IL PROGETTO “IO SONO LUCANO” DIVENTA DETERMINANTE

“Le imprese agricole e il settore agroalimentare rimangono il punto di riferimento in termini di possibilità di crescita e di sviluppo del nostro Paese. Bisogna far capire alle nuove generazioni – ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini rivolgendosi alla dirigenza regionale e provinciale di Coldiretti Basilicata –  che sulla qualità dobbiamo ripartire in termini di consapevolezza rispetto a quello che potremmo offrire ai cittadini di tutto il mondo”.

 

“Le istituzioni possono fare molto soprattutto rispetto a quello che sta avvenendo anche in altri Paesi dove vengono particolarmente esaltate le capacità produttive, la storia, la cultura e la tradizione dei territori”. Lo ha detto il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, incontrando a Matera il consiglio regionale di Coldiretti Basilicata.  “Le imprese agricole e il settore agroalimentare rimangono il punto di riferimento in termini di possibilità di crescita e di sviluppo del nostro Paese. Bisogna far capire alle nuove generazioni – ha aggiunto Pandini rivolgendosi alla dirigenza regionale e provinciale di Coldiretti Basilicata –  che sulla qualità dobbiamo ripartire in termini di consapevolezza rispetto a quello che potremmo offrire ai cittadini di tutto il mondo”.

Nel corso della riunione il presidente regionale Antonio Pessolani ha ribadito anche le richieste avanzate da Coldiretti Basilicata alla Regione affinchè “venga messa in cantiere, tra le altre cose, la realizzazione di una più efficiente rete di infrastrutture che consentano un più facile trasporto dei prodotti agricoli lucani, sia sui mercati nazionali che su quelli internazionali. Tutte misure – secondo Pessolani – che dovrebbero riuscire a rilanciare il comparto agricolo lucano”.

L’incontro con Prandini è stata anche l’occasione per fare il punto sulle attività promosse dalla confederazione agricola in Basilicata e sui programmi futuri. “Il progetto ‘Io Sono Lucano’ diventa determinante proprio nel coniugare quelle che sono le qualità dei nostri prodotti, la giusta informazione che i nostri cittadini /consumatori debbono avere, ma soprattutto dando consapevolezza a quella rete che oggi va sviluppata fra industria e distribuzione per far sì che queste cose vengano realmente offerte ai consumatori. E’ necessario poi valorizzare le filiere che hanno come unico obiettivo quello di distribuire il valore in modo diverso rispetto al passato – ha concluso Prandini – mettendo al centro quella che è l’attività che viene svolta dall’impresa agricola. Un giusto reddito economico per gli imprenditori agricoli vuol dire parlare di ambiente, di territorio, di sviluppo e di bellezza rispetto a quello che noi possiamo offrire ai turisti che verranno a visitare un territorio straordinario come è quello della Basilicata”. 

 

 

Dal territorio

 

LECCE, CALDO: DA CICALE A CIMICI E’ INVASIONE IN CITTA’ E CAMPAGNE 

Invasione di cicale e cimici in provincia di Lecce, nelle campagne dove gli agricoltori hanno provveduto a reimpiantare le piante di ulivo dopo gli espianti di ulivi morti a causa della Xylella fastidiosa, mentre nei centri urbani sciami di cimici di campagna costringono nei centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse. A denunciare l’ennesima piaga che sta affliggendo parte della penisola salentina è la Coldiretti Lecce che sta mappando estensione ed entità del fenomeno. “Lo scenario nelle campagne a Ugento, Melissano, Presicce, Acquarica del Capo, Racale, Taviano, Taurisano ha dell’incredibile, perché le cicale saltano sulle auto e attaccano le piantine giovani di ulivo, appena piantumate, con gravi danni su foglie e sui rami che arrivano addirittura a spezzarsi. Vanno alla ricerca di acqua ed è in corso di studio la probabile migrazione da sud a nord, perché non avendo più possibilità di nutrirsi dagli alberi ormai secchi e senza chioma nella zona gravemente compromessa dalla Xyella, sono costrette a spostarsi nelle aree dove la malattia non ha ancora seccato tutti gli ulivi”, è l’allarme lanciato da Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.

Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura.

“Le temperature alte e lo stato di abbandono delle campagne stanno aggravando una situazione già critica – aggiunge il presidente Cantele – con la presenza di popolazioni di cicale e cimici di campagna che stanno invadendo anche i centri abitati, una infestazione con un numero di insetti eccessivamente elevato”.

Se le cimici provocano fastidio perché si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, le cicale, succhiando la linfa, procurano danni alla vegetazione ed in particolare si possono notare decolorazione, disseccamento e malformazioni – arricciamenti e rigonfiamenti – delle foglie, conclude Coldiretti Lecce.

 

PAVIA, VIOLENZA DONNE, RISO DELLA RINASCITA PER LE VITTIME DI STALKING 

Sono state vittime di violenza e di stalking, ma ora ripartono dalle campagne per rifarsi una vita. Sono le donne seguite dalla Cooperativa Kore di Vigevano, che grazie al progetto “Coltiviamo il rispetto” realizzato insieme a Coldiretti Pavia e all’azienda agricola Riva di Cilavegna (PV) si sono lasciate alle spalle un passato di soprusi e oggi provano a costruirsi un futuro più felice grazie al lavoro nelle risaie.

Nelle campagne della Lomellina, infatti, l’azienda agricola Riva produce riso Carnaroli. “Nelle risaie dedicate a questo progetto non usiamo diserbanti o prodotti chimici – spiega Milko Riva, che gestisce l’azienda insieme a sua moglie Laura e alla sua famiglia – ma coltiviamo come si faceva un tempo”. Questo significa che le erbacce sono strappate a mano, con l’aiuto di zappe e rastrelli. Ed è qui che intervengono le quattro donne seguite dalla Cooperativa Kore. Alle spalle hanno storie di violenze, soprusi e maltrattamenti: tutte hanno dovuto abbandonare la propria vita precedente. E ora ricominciano da un campo di riso.

Questo autunno, dopo che il “riso anti violenza” sarà raccolto, verrà insacchettato e venduto col marchio della Cooperativa. Detratte le spese, il ricavato andrà alle lavoratrici stesse. “Nel loro percorso di allontanamento dalla violenza le donne vittime hanno bisogno anche di realizzare la propria autonomia economica – spiega Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Il progetto le affianca anche in questo, offrendo una nuova prospettiva di futuro grazie al lavoro in agricoltura”.

In Italia – sottolinea Coldiretti Pavia – ogni giorno oltre 100 donne si rivolgono ai centri anti violenza, con quasi 1 su 3 (31,5%) fra i 16 e i 70 anni che ha subito una qualche forma di abuso fisico o sessuale. Negli ultimi cinque anni le case rifugio per le donne vittime di violenza sono salite a 228 in tutta Italia, mentre i centri antiviolenza sono cresciuti fino a 285. In prima linea nell’affrontare questo fenomeno che – spiega ancora Coldiretti Pavia – secondo gli ultimi dati riguarda oltre 6 milioni e mezzo di donne, ci sono anche le cooperative sociali di assistenza. “Il rispetto per la figura femminile deve tornare ad essere un tema centrale – conclude Il Presidente Greppi – altrimenti continueremo a retrocedere, nonostante i tanti passi in avanti finora compiuti per contrastare questo odioso fenomeno”.

 

LOMBARDIA, CLIMA, CROLLA IL MIELE D’ACACIA: PERSI 3 VASETTI SU 4 

In Lombardia persi 3 vasetti di miele d’acacia su 4, a causa del crollo della produzione nella prima parte della campagna 2019. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia sulla base degli ultimi dati regionali, secondo cui la produzione del miele di acacia quest’anno è inferiore del 75% rispetto alla media. In termini economici – precisa la Coldiretti su stime Ismea – sulla produzione commerciale significa una riduzione dei ricavi per gli apicoltori di 10 milioni di euro.

A pesare è stato l’andamento climatico anomalo del 2019 – sottolinea la Coldiretti –caratterizzato da primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi, ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato. La sofferenza delle api – precisa la Coldiretti – è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto che sconvolgono la natura e si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità – consiglia la Coldiretti –, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

In Italia – spiega la Coldiretti – esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Nelle campagne lombarde – conclude la Coldiretti – ci sono circa 160 mila alveari curati da oltre 6 mila apicoltori tra professionisti e hobbisti. In Italia, invece, gli alveari sono 1,4 milioni mentre gli apicoltori sono 51.500 di cui 33.800 circa producono per autoconsumo (65%) e il resto con partita iva che producono per il mercato (35%).

 

REGGIO-EMILIA, LAMBRUSCO E SPERGOLA: VINI FRIZZANTI REGGIANI PLURIPREMIATI 

Reggio Emilia è frizzante e le conferme, se mai fossero servite, arrivano subito dopo lo storico sorpasso dell?Italia sulla Francia dove anche il Lambrusco ha trovato il posto alla “Wine World Champ” di Londra, dove ad essere premiata è stata la varietà dei territori italiani. In particolare le soddisfazioni e le conferme sono arrivate a Borzano di Albinea, grazie ai riconoscimenti a regionali e nazionali conquistati dall’azienda agricola Reggiana con i propri Lambruschi e con la Spergola.

“È sempre enorme la soddisfazione che registriamo – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Maria Cerabona – per risultati così importanti portati a casa grazie all’impegno di una azienda agricola che diventano valorizzazione di un intero comparto produttivo e prestigio per un territorio”.

“Il legame con il nostro territorio e la cura della filiera, dalla potatura dei vigneti all’imbottigliamento, sono i nostri punti di forza – raccontano le famiglie Coloretti e Ferrari dopo la consegna dei premi. Mettiamo passione in ogni fase della lavorazione per ottenere il meglio dai nostri prodotti”.

La guida “Emilia Romagna da Bere e da Mangiare”, curata dall’Associazione Italiana Sommelier, che premia le eccellenze enologiche regionali, ha inserito nell’edizione 2018/2020, il Lambrusco Vigna di Tedola valutato come Eccellenza, con un punteggio superiore a 87/100, e due etichette prodotte con Spergola, una frizzante ed uno spumante dolce che hanno ottenuto una valutazione di 6 acini su 6, riservata ai vini con punteggi superiori a 85/100.

Il Lambrusco reggiano ha ottenuto anche una eco nazionale con il concorso Premio Qualità della Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento “Leonardo”, di Città Sant’Angelo (PE). Il Lambrusco Vecchio Filare è risultato come miglior vino rosso frizzante del concorso, mentre lo spumante Rosato Le Rose è stato premiato come miglior vino della categoria. Non da meno sono risultate ancora una volta la Spergola frizzante e la Spergola spumante dolce che hanno ricevuta una menzione di merito a testa, piazzandosi tra i migliori 5 vini delle rispettive categorie.

“Il nostro augurio – conclude la Cerabona – è che il Lambrusco e le Doc della nostra provincia possano continuare a ricevere i meritati prestigi ed essere sempre più conosciute ed apprezzate anche fuori dai nostri confini per giungere sulle tavole degli italiani”.

 

CALABRIA, 300MILA CINGHIALI, MA LA REGIONE ESULTA PER 3500 ABBATTIMENTI 

Da una valutazione, seppur sommaria, ma che trova conferme, la Calabria – riferisce Coldiretti – è “occupata” da circa 300mila cinghiali e la Regione esulta per aver ottenuto il permesso di abbatterne 3500, poco più dell’1% e questo numero- prosegue- è destinato a crescere considerata la loro velocità di riproduzione. “Questo – afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – equivale a dire che gli agricoltori calabresi stanno diventando gradualmente tutti allevatori di cinghiali. Infatti –  aggiunge i suini allevati in Calabria, come certifica la Banca Dati Nazionale, sono circa 50mila. Ciò significa che ci sono almeno sei cinghiali per ogni suino allevato e il rapporto crescerà poiché gli abbattimenti dei cinghiali sono nettamente inferiori alle nascite”.

La presenza dei cinghiali è ormai una costante e non passa giorno che non ci siano avvistamenti anche nelle città, ovviamente nelle aree agricole e rurali con rilevanti danni alle coltivazioni e causa di problemi sanitari, sulle strade dove sono motivo spesso di incidenti. “Non sono più possibili misure tampone e una tantum che non hanno inciso in modo strutturale alla definizione dell’emergenza che ha avuto un peggioramento – conferma Francesco Cosentini direttore di Coldiretti – e che per come vengono annunciate si vuole far credere rassicuranti e risolutive dei problemi.

Cosa fare? Lo proponiamo da tempo! Occorre ridefinire le aree vocate e non vocate al cinghiale servendosi dei dati ARCEA che sono aggiornatissimi e quindi liberare dai cinghiali le aree non vocate, che sono poi quelle agricole, autorizzando ed incentivando i piani di contenimento numerico, di controllo e di abbattimento.  Necessariamente occorre la modifica delle norme regionali che risalgono a ventidue anni fa e che erano state pensate per la tutela e protezione della fauna selvatica, al fine della ricostituzione del patrimonio faunistico e che oggi evidentemente si sono dimostrate non più idonee.

Richiedere ancora – conclude- l’aggiornamento del “Piano di Riequilibrio della specie” agli Enti Parco e più in generale all’interno delle aree naturali e protette, al fine di ripristinare la sostenibilità ambientale ed economica. Non è più rinviabile la risoluzione del problema – concludono presidente e direttore di Coldiretti – ed è assolutamente necessario assicurare la giusta tutela del lavoro di chi si guadagna da vivere in campagna, la sicurezza delle persone e la vivibilità dei luoghi”.

 

MOLISE, PIÙ “FILIERA CORTA”: IL DDL TEDESCHI VA NELLA DIREZIONE GIUSTA 

Il problema delle persone in sovrappeso ed obese, con una percentuale in Molise al di sopra della media nazionale, spinge le istituzioni ad attivarsi per combattere stili di vita ed abitudini alimentari sbagliate. E’ quanto sottolinea Coldiretti Molise nel commentare la proposta di legge di modifica della normativa regionale sugli Organismi Geneticamente Modificati, introducendo specifici riferimenti a sostegno della “filiera corta” nelle mense.

Il problema, può trovare soluzione, in particolare per i giovani, nel lavoro di informazione che deve essere incentivato nelle scuole, a partire da quelle dell’infanzia, individuando nel consumo dei pasti in mensa, un ruolo formativo ed informativo che deve divenire un momento di educazione alimentare.

Coldiretti auspica, inoltre, che grazie la norma in esame possa prevedere l’introduzione di puntuali criteri di valutazione della qualità dell’offerta, introducendo premialità per l’impiego di prodotti che abbiano viaggiato poco e abbiano subito pochi passaggi commerciali prima di arrivare alla cucina o alla tavola, a chilometro zero appunto, a partire dalla pasta, dal pane, dall’ortofrutta e dalle carni delle varie specie. Per favorire l’utilizzo di tali alimenti, possono essere attribuiti punteggi diversi per le diverse provenienze premiando i prodotti locali e di quelli stagionali.

Nei punti vendita e nei mercati di Campagna Amica, – continua Coldiretti Molise – si registra grande attenzione dei genitori nella scelta dei prodotti agricoli, per sé e per i propri figli, con particolare riguardo alla provenienza degli stessi, ma non sempre tale adeguata attenzione si traduce in controllo sulle scelte che vengono fatte nei menù e nei capitolati d’appalto delle mense scolastiche, non sempre coerenti con le indicazioni per la definizione del capitolato delle mense scolastiche del Ministero della Salute.

Inoltre, la scelta di prodotti agricoli ed agroalimentari locali, oltre ad essere più qualificante e salutistica per l’alimentazione, sostiene l’economia regionale ed aiuta la tutela del territorio e dell’ambiente, in quanto incentiva le aziende agricole locali, che, con la loro naturale attività agronomica, contrastano l’abbandono ed il degrado dei terreni e riducono il rischio idrogeologico, particolarmente elevato nella nostra Regione.

 

LIGURIA, VACANZE: REGIONE “PET FRIENDLY”, 1 SU 5 CON ANIMALI NELLE METE LIGURI 

Dalle strutture ricettive che accettano animali alle spiagge dove sono graditi gli amici a quattro zampe: cresce l’ospitalità “pet friendly” in Liguria, dove si è pronti ad accogliere un italiano su cinque (19%) che, quest’anno, sceglierà di viaggiare con il proprio animale domestico.

E’ quanto commenta Coldiretti Liguria, su dati Coldiretti/Ixè, pubblicati in occasione dell’inizio del periodo a bollino rosso per tutta la Penisola, dai quali si evidenzia che appena una minoranza del 13% rinuncia alla propria vacanza perché non è possibile accogliere nella struttura di permanenza cani e gatti, ma anche uccelli conigli, tartarughe e pesci. L’accresciuta disponibilità purtroppo non ha ancora debellato completamente la piaga degli abbandoni che proprio nei mesi estivi registra il picco per strada circa 20mila cani al mese che vengono lasciati per strada.

Ma se si parte con il proprio animale è utile adottare alcune misure preventive a partire dal viaggio, durante il quale occorre garantire le condizioni migliori per sopportare il grande caldo, garantendo una adeguata scorta di acqua. In vacanza si passa molto tempo all’aperto dove si possono incontrare altri animali ed è quindi consigliabile una visita dal veterinario per una verifica di tutte le vaccinazioni. In valigia poi è utile avere scorte del cibo preferito dal proprio pet, qualche giocattolo che può farlo sentire a casa e anche un kit del pronto soccorso con disinfettante, garze, cerotti per animali, una pinzetta per asportare corpi estranei da zampe e magari un prodotto contro il mal d’auto se si devono affrontare viaggi lunghi.

“Per chi ama viaggiare con il proprio cane – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – la Liguria è una meta ideale, dove, sia in costa che nell’entroterra, si possono trovare strutture ricettive che accettano di buon grado gli animali. Oltre le passeggiate nella zona costiera e il rilassarsi al mare con il nostro fedele amico, si possono visitare i borghi dell’entroterra dove scoprire le tradizioni e le ricette locali che fanno dell’enogastronomia ligure una delle più ricercate. Ad essere scelti, soprattutto nell’entroterra sono i circa 600 agriturismi, tra cui si contano quelli di Campagna Amica Liguria che danno la possibilità di vivere realmente il territorio, la sua agricoltura e storia, anche con il proprio animale domestico. È sempre bene però rispettare regole di buona educazione e convivenza che non valgono solo per gli animali”.

 

CAMPANIA, CONSORZIO AURUNCO: RICORSO AL TAR DI COLDIRETTI E ANBI CAMPANIA 

La federazione regionale di Coldiretti della Campania, la federazione provinciale di Caserta, l’ANBI Campania e singoli imprenditori agricoli hanno notificato ieri, con il patrocinio dello studio legale Chiacchio, ricorso al TAR contro la Regione Campania per l’annullamento parziale delle deliberazioni della Giunta regionale in merito alla soppressione del Consorzio Aurunco di Bonifica (n.220 del 20-31 maggio 2019 e n.268 del 17-21 giugno 2019).

Oggetto del ricorso sono le parti delle deliberazioni con le quali – nelle more della “soppressione del Consorzio Aurunco di Bonifica” – si trasferiscono illegittimamente al Consorzio del Bacino Inferiore del Volturno le funzioni e le titolarità del primo. Ad avviso dei ricorrenti, le deliberazioni sono viziate da palese violazione di quanto previsto dalla Legge Regionale n.4 del 2003 (“Nuove norme in materia di bonifica integrale”) ed eccesso di potere. Si reputa pertanto che la Giunta, in assenza di una rivisitazione della legge vigente da parte del Consiglio Regionale, non poteva, per incompetenza, spogliare il Consorzio Aurunco delle funzioni di cui, in assenza di soppressione, è sino ad oggi titolare.

Peraltro, l’estemporaneità ed l’eccentricità delle delibere compromettono di fatto la fruizione efficiente e tempestiva dei servizi consortili, indispensabili per l’esercizio delle attività agricole (“adduzione e distribuzione d’acqua ad usi irrigui”; la “sistemazione idraulico agraria”; gli “impianti per l’utilizzazione in agricoltura di acque reflue; gli “acquedotti rurali”) e per la tutela e la salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio. Sono evidenti, di conseguenza, il rischio di collasso delle aziende agricole ricadenti nel territorio aurunco e i danni inferti ad un comparto produttivo di grandi potenzialità, con conseguenze pesanti per l’occupazione.

Ancora una volta – sottolinea Coldiretti Campania – la Regione, al di là delle enunciazioni, assume atti immediatamente lesivi del comparto agricolo, che una più attenta e dovuta concertazione avrebbe potuto evitare. Coldiretti ribadisce il proprio impegno per la riforma dell’attuale assetto dei Consorzi di bonifica e delle relative funzioni in un contesto strategico ed unitario.

 

BASILICATA, INNOVAZIONE GIOVANILE: I VINCITORI LUCANI DEI PREMI OSCAR GREEN

Contadini del futuro protagonisti a Senise (Potenza) per la cerimonia di  premiazione dell’Oscar Green 2019, il premio che da anni, siamo alla 13esima edizione, Coldiretti mette in palio per gli under 40 che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione in campagna. Numerosi i partecipanti da tutta la Basilicata suddivisi in 6 categorie. Per la sezione “Creatività” l’oscar è andato a Francesca Viola, per aver ideato un formaggio ad alto contenuto di acido linoleico coniugato (i meglio conosciuti omega3) attraverso la somministrazione di un concentrato a base di lino e di un antiossidante (l’origano) alle capre, a zero contenuto di lattosi con aggiunta di fermenti probiotici a ridotto contenuto di sodio.

Per  “Campagna Amica” premiato Donato Piliero per aver messo in piedi un allevamento allo stato brado dal quale si ottiene un latte unico dal profumo inconfondibile che rimanda ad antichi sapori; i prodotti vengono lavorati secondo antiche tradizioni e senza l’ausilio di additivi quali fermenti o acidi provenienti dall’esterno ma utilizzando esclusivamente innesti autoprodotti ed infine venduti all’interno dei mercati di Campagna Amica.

A Francesco Vena, dell’azienda “Lucano 1984” , il premio “Fare rete” per aver messo insieme un’azienda storica per la realtà della Basilicata quale “Amaro Lucano”, da poco passata in mano alla nuova generazione della famiglia Vena con 30 realtà agricole di tutta la Regione condotte da giovani imprenditori agricoli beneficiari dell’aiuto Primo Insediamento per costituire una filiera regionale  delle erbe officinali interamente condotta e realizzata da giovani imprenditrici ed imprenditori capace di rilanciare antiche tradizioni di coltivazione, trasformazione e produzione.

Per la sezione “Impresa 4 terra” premiato Giovanni Pergola che con la società “Boote” ha ideato una piattaforma tecnologica (hardware, software e logica) che raccogliere i dati dello stato di salute e benessere degli animali al pascolo. I dati analizzati, integrati ed elaborati, forniscono all’allevatore indicazioni sui comportamenti da adottare, analisi predittive ed informazioni per migliorare ed ottimizzare il suo lavoro.

Il premio “Noi per il sociale” è stato assegnato all’Officina Verde, rappresentata da Giovanni Ferrarese, per aver portato avanti un progetto di agricoltura sociale finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva. Si concretizza nella localizzazione di un mulino a pietra per la macina dei cereali nei locali del centro diurno. 

Infine per la sezione “Sostenibilità” premiata Sara Maria Collarino. Dal 2012, l’azienda agricola vitivinicola “Torre Rosano” (già in biologico dal 2002) ha iniziato ad applicare criteri più impegnativi a riguardo della sostenibilità per tutte le produzioni agricole e in particolar modo per l’attività vitivinicola. L’azienda produce vini dop grottino di Roccanova e igp Basilicata applicando l’inerbimento spontaneo, reintroducendo le siepi spontanee, producendo compost aziendale e utilizzando erbe officinali per alcuni trattamenti antiparassitari. Alla premiazione presenti i vertici regionali e provinciali di Coldiretti Basilicata.

 

LIGURIA, PSR INVESTIMENTI: RISORSE TROVATE, MA DOVE VANNO? 

Un altro mese si somma all’anno e mezzo di silenzio: alle imprese agricole non è dato sapere se potranno portare a termine i loro investimenti oppure no. È l’allarme lanciato da Coldiretti Liguria che questa mattina ha scritto una lettera all’Assessore Regionale all’Agricoltura Stefano Mai.

È nota la spinosa questione dei bandi PSR atti a finanziare l’ammodernamento e il miglioramento aziendale, che hanno visto un enorme overbooking pari al 70%, a causa dell’elevato numero di domande presentate, testimonianza di quanto le imprese agricole liguri abbiano necessità e anche volontà di investire per crescere ed innovare. Per questo in una lettera di Coldiretti Liguria oggi è stato chiesto alla Regione di mettere nero su bianco dove e quando intende stanziare i fondi trovati per le imprese agricole locali, le quali con il loro lavoro preservano il territorio, creano occupazione e sostengono l’economia regionale.

Dall’ultimo Tavolo Verde tenutosi lo scorso 26 giugno – prosegue Coldiretti Liguria –  le ipotesi prospettate dalla Regione non sono ancora state concretizzate, facendo perpetuare quello stato di incertezza e mantenendo alto il pericolo che molte imprese si vedano impossibilitate ad investire. Regione Liguria ha infatti dichiarato di avere a disposizione risorse da impegnare derivanti da una rimodulazione finanziaria, ma ad oggi non è chiaro come saranno distribuite: se utilizzate per sanare i bandi già chiusi o per incrementare gli ultimi tre rimasti, dove tra l’altro, uno scade il prossimo 31 luglio.

“Questo silenzio preoccupa molto le nostre imprese – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – che ad un anno e mezzo dalla presentazione della domanda si sono viste respingere la richiesta di finanziamento per mancanza di risorse.  Come Coldiretti Liguria chiediamo di rendere noto il prima possibile come e quando si intendono collocare le nuove risorse; in mancanza di queste informazioni non siamo in grado di dare risposte alle numerose imprese che in questi giorni stanno contattando i nostri uffici per sapere se la loro domanda sarà finanziata o no”.

 

MARCHE, MENO INFORTUNI AGRICOLI: OLTRE 300 ORE DI FORMAZIONE SU SICUREZZA 

Infortuni ancora in calo nelle campagne marchigiane con l’agricoltura che resta l’unico settore a sorridere sotto questo aspetto. Merito anche delle oltre 300 ore di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, commentano da Coldiretti Marche nel commentare i dati Inail sulle denunce di infortunio. Nel settore dell’agricoltura, nei primi 5 mesi del 2019, si sono registrati 514 infortuni, in calo del 3,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il segno è purtroppo positivo se invece si guarda il totale: 7766 infortuni, +0,8%. Un trend, quello dell’agricoltura, che si conferma in ribasso da anni.

Gli infortuni nelle campagne, nella nostra regione, sono il 65% in meno rispetto a 15 anni fa. Un punto, quelle della sicurezza sul lavoro, molto battuto da Coldiretti. Da gennaio a oggi sono state organizzate ed effettuate più di 300 ore di lezione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che comprendono anche aggiornamenti per responsabile alla prevenzione e protezione dagli incidenti al primo soccorso, fino all’antincendio ma anche corsi per la conduzione di macchine movimento terra, trattori, piattaforme di lavoro mobili e carrelli elevatori.

Nei prossimi mesi è previsto l’avvio di ulteriori sessioni di corsi. “Le nostre imprese agricole hanno lavorato tanto, in questi anni, per ammodernare sia le strutture che i processi lavorativi – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – arrivando a modificare la concezione stessa di imprenditoria agricola oggi più moderna, più sicura e meno usurante di una volta. Da parte nostra cerchiamo di organizzare corsi di formazione anche sulla base delle esigenze emerse dal confronto continuo con la categoria e dai feedback che riceviamo sulla qualità della programmazione proposta”.

 

 

Appuntamenti

 

VENETO: COLDIRETTI, REGIONE E OSSERVATORIO AGROMAFIE SULLA CONTRAFFAZIONE

Mercoledì 24 luglio 

L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa l’industria del malaffare che va contrastato a tutti i livelli.  Nonostante l’aumento dei controlli, il volume d’affari annuale delle agromafie – sottolinea Coldiretti –   è salito a 24,5 miliardi di euro con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno è dunque importante realizzare una riforma totale per aggiornare definitivamente le norme attuali, risalenti addirittura agli inizi del 1900. Anche il patrimonio agroalimentare veneto è interessato da imitatori e concorrenti sleali – spiega Coldiretti –  molti si affacciano al di qua o al di là del confine orientale occhieggiando da Austria, Slovenia e Croazia per intercettare ignari consumatori, ma anche affermati ristoratori o tentare la commercializzazione con fenomeni di “Italian Sounding”.

Alcuni esempi? Una bottiglia di “Secco” dalla forma panciuta, una vassoio di “Radizzo” celofanato in viola, un prosciutto “Dulze” con l’immagine di una città murata che nell’etichetta fa da sfondo al nome. Sono tanti i casi di questo tipo e saranno elencati mercoledì 24 luglio in un convegno organizzato dalla Fondazione “Osservatorio Agromafie”, con il contributo della Regione Veneto e in collaborazione con la Coldiretti dal titolo “Tutela del Made in”. L’appuntamento è alle 10.30 in Sala Industria nella Camera di Commercio a Verona. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare lo studio che l’Amministrazione regionale ha commissionato sul sistema per avere uno strumento giuridico agile e di pronto intervento per ottenere la rimozione dagli scaffali d’oltre confine di quei prodotti contraffatti, d’imitazione servile, che danneggiano il lavoro onesto di migliaia di agricoltori.

Una cosa non facile, che deve muoversi fra la libertà di concorrenza predicata dall’Unione europea, la sovranità degli Stati esteri ed un certo protezionismo di cui godono i produttori esteri. Non di meno, la via è stata trovata, le collaborazioni estere ottenute, le disponibilità comunitarie raccolte.

I lavori moderati da Alberto Bertin dell’area legale di Coldiretti prevedono l’introduzione ai lavori di Alex Vantini vice delegato nazionale di Giovani Impresa, l’intervento di Gianaluca Fregolent direttore regionale del Dipartimento Agroambiente, la relazione di Marcello Maria Fracanzani della Corte Suprema di Cassazione e componente il Comitato Scientifico della Fondazione, l’approfondimento dell’esperto in materia Gianna Di Danieli e la testimonianza diretta di Giuseppe  Zagaria  del Consorzio di Tutela del Grana Padano.  

 

TORINO: 62° RADUNO MONTANO DI COLDIRETTI A VIU’ AL COLLE DEL LYS

Domenica 28 luglio 

Domenica 28 luglio, al Colle del Lys, a Viù, Coldiretti Torino, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Daniela Majrano, organizza il 62° Raduno montano, momento rivolto agli agricoltori torinesi e le loro famiglie. Una occasione per ritrovarsi, condividere una giornata di festa. Momento scelto dai dirigenti per fare il punto delle azioni e delle iniziative sindacali svolte a favore della categoria.

Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, informa: “Il Raduno montano è una peculiarità di Coldiretti Torino. La prima edizione risale al 3 agosto 1958, in Val Chisone. Il Raduno montano nasceva dalla voglia dei giovani di stare insieme e fare festa concedendosi una breve interruzione nei lavori agricoli estivi, al riparo dal caldo della pianura. Nasceva per volontà degli allora Gruppi Donne rurali per soddisfare il bisogno di un confronto e di comunicazione in modo informale in un momento in cui, famiglia al seguito, ci si può incontrare nella serena tranquillità dei nostri monti. Nasceva per offrire una domenica diversa alle famiglie contadine, un modo inusuale di incontrarsi e di far conoscere angoli della nostra provincia. Nasce per esser vicini alle comunità che popolano le zone montane. Una tradizione che continua e che intendiamo rinnovare anche alla luce dei tanti cambiamenti avvenuti in oltre sessant’anni nel mondo rurale come in tutta la società”.

Tra gli appuntamenti del Raduno montano di domenica 28 luglio a Viù: alle ore 11, la celebrazione della santa Messa; alle 12 gli interventi delle autorità, amministratori e dirigenti Coldiretti; alle 12:30 pranzo al Rifugio Colle del Lys. Per tutta la giornata, nel piazzale del Colle del Lys, è previsto un mercato con i produttori di Campagna Amica. Il Coordinamento Donne Impresa Torino, allestirà una scatolata per sostenere iniziative di carattere sociale. Giovani Impresa, con la collaborazione di Donne Impresa, per tutta la giornata organizza giochi, per bambini e adulti.

 

PUGLIA: XYLELLA, +366 ULIVI INFETTI. NUOVI CASI A TARANTO, VIRATA VERSO MATERA

Oggi 

Sono stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con la Xylella che continua la virata e l’avanzata verso Matera, con i 45 nuovi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi. A denunciarlo Coldiretti Puglia, sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 della Xylella con il numero di piante infette che sale a 885, dopo campionamenti e analisi che hanno conclamato la malattia in 255 ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni, 35 a Montemesola, 10 a Monteiasi, 30 a Latiano, 3 a San Michele Salentino, 21 a San Vito dei Normanni, 4 a Ceglie Messapica e 1 a Cisternino.

“Lunedì prossimo 22 luglio incontreremo il nuovo Commissario dell’ARIF Oronzo Milillo per conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi pugliesi, già gravemente compromesso e individuare eventuali sinergie”, annuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Chiediamo al presidente Emiliano di convocare immediatamente il tavolo istituzionale – aggiunge Muraglia – rispettando la composizione prevista dall’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale del 31 maggio 2018, di cui fanno parte oltre alle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, l’ANCI, i rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca, l’Osservatorio fitosanitario regionale e l’ARIF per affrontare tutte le problematiche complesse di cui ha ormai la responsabilità diretta”.

Dai dati del primo monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario regionale e di Arif partito nell’ottobre 2016 nelle province di Brindisi e Taranto fino all’ultimo del 20 luglio 2019, è salito a 5.614 il numero di ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto e l’inerzia negli abbattimenti non ha estinto tempestivamente focolai infetti e fonti di inoculo che hanno causato il dilagare della Xylella fastidiosa.

La Xylella nella zona di contenimento ha continuato ad infettare ulivi, tutti prossimi alle piante positive ritrovate con il monitoraggio 2017/18 ad Ostuni – aggiunge Coldiretti Puglia – ovvero quando il focolaio ricadeva in zona cuscinetto e quindi le norme comunitarie imponevano l’abbattimento delle piante ospiti ricadenti nel raggio dei 100 metri. “Evidentemente se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria – insiste il presidente Muraglia – il focolaio sarebbe stato estinto, piuttosto che risultare ad oggi ancora attivo, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore della Xylella. Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – incalza il presidente Muraglia – che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’, azione per cui abbiamo sostenuto il Parco delle Dune Costiere nel percorso di riconoscimento della Piana degli ulivi monumentali quale patrimonio dell’Unesco. E’ impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto”.

“Abbiamo già pagato noi agricoltori, e non i negazionisti che continuano a trovare spazio e credito in un contesto di confusione opportunistica, lo scempio che si è già perpetrato negli anni passati per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, hanno fatto morire 3100 alberi – continua Muraglia – per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l’Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 5 anni il danno del patrimonio olivetato solo nel Salento ha superato 1,2 miliardi di euro”, ricorda il presidente Muraglia.

“Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato – dice Muraglia – perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione”.

“Va recuperato il ritardo della Regione Puglia sul protocollo per regolamentare la pratica degli innesti per salvare gli ulivi monumentali. L’innesto può rappresentare una speranza per il mondo produttivo olivicolo-oleario, ma soprattutto può rappresentare la speranza della tutela paesaggistica della Piana degli Ulivi Secolari e del Salento, attraverso un protocollo tecnico di utilizzo, in modo da avere riferimenti chiari”, conclude il presidente Muraglia.

 

TOTALE ULIVI INFETTI                                                                  

MONITORAGGIO  2016/17        893 

MONITORAGGIO  2017/18       3836

MONITORAGGIO  2018/19       885

                                    

TOTALE ULIVI INFETTI  2016/2019       5.614                

Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Infoxylella

 

VENETO: OSCAR GREEN, LA FINALE REGIONALE A LAZISE

Giovedì 25 luglio 

Saranno in trecento gli under 30 pronti a tifare veneto alla finale regionale dell’Oscar Green, il premio dedicato all’innovazione in agricoltura promosso da Giovani Impresa Coldiretti. L’appuntamento è per Giovedì 25 luglio alle ore 18.00 nella Dogana Veneta di Lazise in provincia Verona dove saranno proclamati i vincitori. Cento i candidati in corsa che suddivisi in sei categorie si giocheranno il tutto per tutto per conquistare il titolo di miglior esempio progettuale in agricoltura.

Ogni idea o sogno imprenditoriale è stato suddiviso in sessioni, la più partecipata è quella della “Creatività” che esprime il potenziale fantasioso delle nuove generazioni, a seguire “Campagna Amica” per quei concorrenti che puntano al rapporto con il consumatore. La “Sostenibilità” e l’alta tecnologia riscontrata nei casi raggruppati in “Impresa 4. Terra” sono caratteristiche della maggior parte degli interessi della gioventù agricola. Fare squadra e la vocazione al servizio sono le peculiarità di chi ha scelto “Fare rete” e “Noi per il sociale”.

Ospite d’onore della serata la campionessa trevigiana titolo mondiale di karate Sara Cardin che, intervistata da Luca Mantovani giornalista caporedattore de “L’Arena”, porterà la sua testimonianza di tenacia, impegno e sacrificio nonchè di ambasciatrice del “Made in Italy” nel mondo. In un confronto con Alex Vantini, vice delegato nazionale, Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto e Luca Gaddoni dell’ ufficio di rappresentanza di Bruxelles darà il suo contributo di atleta tricolore allo spaccato agroalimentare regionale sul podio della qualità italiana per tipicità blasonate base ideale di un’alimentazione sana e sicura che comincia con la richiesta dell’origine in etichetta per tutti i prodotti europei, così come sostiene la petizione voluta da Coldiretti #stopciboanonimo.

Interverranno all’evento: Veronica Barbati, Delegata nazionale Giovani Impresa, Pietro Piccioni direttore di Coldiretti Veneto, Luca Sebastiano Sindaco di Lazise, Manuel Scalzotto Presidente della provincia di Verona, Giuseppe Pan Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, l’onorevole Alessia Rota e gli eurodeputati Paolo Borchia e Rosanna Conte.

 

EMILIA-ROMAGNA, GIOVANI: COLDIRETTI PREMIA LE AZIENDE CHE GUARDANO AL FUTURO

Mercoledì 24 luglio 

Si avvicina la serata conclusiva della tredicesima edizione di Oscar Green Emilia Romagna, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto l’agricoltura per il proprio futuro. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. La serata sarà l’occasione per ammirare la mostra dei prodotti più innovativi proposti dalle aziende giovani della nostra Regione.

Lungo la serata è prevista anche una tavola rotonda dal titolo: “Agricoltura è futuro” alla quale parteciperanno il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, l’Arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, il prof. Felice Adinolfi e il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli. L’appuntamento è per mercoledì 24 luglio presso Villa Scarani, a Bologna.

 

PUGLIA: COLDIRETTI INCONTRA COMMISSARIO ARIF PER PIANO SALVA ULIVI DI PUGLIA

Oggi 

Oggi lunedì 22 luglio, presso la sala convegni di Coldiretti Puglia (a Bari, Via Amendola 205/3), alle ore 17,30, i quadri dirigenti della Confederazione agricola, guidati dal presidente regionale, Savino Muraglia, incontreranno il Commissario dell’ARIf, Oronzo Milillo, per conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi pugliesi, già gravemente compromesso e individuare eventuali sinergie.

Sono stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con la Xylella che continua la virata e l’avanzata verso Matera, con i 45 nuovi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi, denuncia Coldiretti Puglia sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 della Xylella, con il numero di piante infette che sale a 885, dopo campionamenti e analisi che hanno conclamato la malattia in 255 ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni, 35 a Montemesola, 10 a Monteiasi, 30 a Latiano, 3 a San Michele Salentino, 21 a San Vito dei Normanni, 4 a Ceglie Messapica e 1 a Cisternino.

E’ avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – denuncia Coldiretti Puglia – il contagio della Xyella che ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale, con un danno approssimato per difetto del patrimonio olivicolo di oltre 1,2 miliardi di euro. 

“Il sistema di monitoraggi e campionamenti va potenziato – dice il presidente Muraglia – perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e abbattimenti chirurgici, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo a repentaglio”.

 

FERRARA: PARTE OGGI IL CICLO  DI INCONTRI TECNICI CON I PRODUTTORI FRUTTICOLI

Da oggi a lunedì 2 settembre

Lunedì 22 luglio alle 21.00 il primo incontro di approfondimento sulla “cimice asiatica”, presso la sede provinciale dell’organizzazione, in Via Bologna, 637 a Ferrara, cui seguiranno altri argomenti di interesse per i frutticoltori.

Quattro incontri tecnico operativi per affrontare insieme alcuni problemi del settore frutticolo: prendono il via dal prossimo lunedì 22 luglio, alle 21.00, presso la sala conferenze della Federazione a Chiesuol del Fosso, gli incontri programmati su alcune tematiche che toccano da vicino le aziende produttrici di frutta in modo particolare.

Questi gli incontri in calendario, aperti ai soci di Coldiretti: 1 – Lunedì 22 luglio: Cimice Asiatica. Situazione attuale e dinamiche di controllo. 2 – Lunedì 5 agosto: Alternaria. Evoluzione e controllo della malattia. 3 – Lunedì 19 agosto: Irrigazione. Gestione dell’acqua in relazione alle variabili ambientali. 4 – Lunedì 2 settembre: Pere. Analisi costi di produzione.

 

PIACENZA: SI AVVICINA LA PREMIAZIONE REGIONALE DI OSCAR GREEN

Mercoledì 24 luglio 

Si avvicina la serata conclusiva della tredicesima edizione di Oscar Green Emilia Romagna, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto l’agricoltura per il proprio futuro. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. La serata sarà l’occasione per ammirare la mostra dei prodotti più innovativi proposti dalle aziende giovani della nostra Regione.

Lungo la serata – alla quale è prevista la partecipazione di una delegazione piacentina guidata dal delegato Davide Minardi – si terrà anche una tavola rotonda dal titolo: “Agricoltura è futuro” alla quale parteciperanno il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, l’Arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, il prof. Felice Adinolfi e il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli. L’appuntamento è per mercoledì 24 luglio presso Villa Scarani, a Bologna.

 

PIACENZA: A PREDALBORA LA FESTA A TEMA “CAMPAGNA AMICA”

Domenica 28 luglio 

In occasione della sesta edizione della “Festa degli Antichi Mestieri e dei Ricordi” a Predalbora, a partire dalle 9 di domenica 28 luglio si svolgerà la Festa a Tema Campagna Amica. In mostra le nostre eccellenze “«amiche della tintarella”. Perché dall’alimentazione – ricorda Valerio Galli, responsabile di Campagna Amica – arriva un aiuto prezioso non solo per la salute. 

Coldiretti Piacenza ricorda infine che, per consentire il regolare svolgimento dei lavori di sviluppo della rete del teleriscaldamento, da oggi, 22 luglio al 31 agosto il Mercato contadino di Campagna Amica che abitualmente si svolge nelle giornate di lunedì e venerdì in piazza Duomo a Piacenza viene spostato sotto i portici di Palazzo Gotico.

 

VENEZIA: DUE SERATE DEDICATE ALL’AGRICOLTURA A JESOLO LIDO

Giovedì 25 luglio e 8 agosto 

Si svolgerà Giovedì 25 Luglio dalle ore 17.00 alle ore 24.00 a Jesolo Lido in Piazza Mazzini il primo dei due appuntamenti di “Campagna Amica”, manifestazione dedicata all’agricoltura organizzata da Coldiretti Venezia con il patrocinio del Comune di Jesolo.

Si tratta di un evento consolidato, che darà spazio ad una ventina di aziende agricole che saranno presenti Giovedì 25 Luglio in  Piazza Mazzini con la vendita diretta dei loro prodotti ma che vedrà anche un momento di spettacolo previsto per le  ore 21.00 con la presenza del Movietrio formata dal trombettista Fabiano Maniero, il chitarrista Alessandro Modenese e la cantante Erika De Lorenzi che allieteranno il pubblico con un concerto che ripropone alcune tra le musiche delle più famose colonne sonore dei film alternate ad un tributo alle grandi voci femminili italiane e internazionali.

L’obiettivo della manifestazione è di coinvolgere turisti e cittadini in una serata diversa, in cui conoscere i migliori prodotti delle aziende agricole locali in una allegra cornice d’estate. L’8 agosto l’organizzazione di Campagna Amica occuperà la Piazza Milano di Jesolo Lido dove l’intrattenimento serale alle ore 21.00 toccherà a Max Pianta con il suo tributo a Renato Zero Live. Agricoltura e svago sono infatti le parole d’ordine di questi due appuntamenti:

“Ci piace presentare al pubblico jesolano il meglio della produzione agricola stagionale” dichiara Stefano Ervas presidente di Agrimercato Venezia, l’associazione di coldiretti che coordina le manifestazioni e i mercati agricoli. “le nostre aziende- continua il presidente – sono organizzate tramite il circuito di campagna amica in un processo che punta sulla qualità, trasparenza, in cui anche la tradizione occupa un ruolo fondamentale; è per questo che i mercati agricoli sono apprezzati dalla gente perché trovano l’agricoltore che in prima persona ci mette la faccia su quanto produce e vende”.

E senza dubbio gli eventi previsti per giovedì 25 Luglio in Piazza Mazzini e l’8 Agosto in Piazza Milano consentiranno di conoscere più di qualche prodotto tipico e tradizionale veneziano: dai vini doc Lison Pramaggiore, vini Doc Piave e Igt delle Venezie al miele, le confetture, i fiori, succhi di frutta, salumi, formaggi, birra agricola oltre che il meglio della frutta e verdura che la stagione offre nelle campagne locali. Un paniere di prodotti che caratterizzano la specie e varietà della tradizione agricola veneziana dando testimonianza di un territorio veneziano confine tra terra e mare.

Coldiretti offre così a turisti e consumatori l’occasione di conoscere le peculiarità delle nostre aziende agricole appartenenti alla prima rete nazionale ed europea di vendita diretta: Campagna Amica, che conta oltre 10.000 punti dove è possibile trovare i prodotti degli agricoltori, tutti rigorosamente italiani e di origine certificata. “Campagna Amica – conclude il presidente Andrea Colla – ha una tripla valenza: economica, culturale e sociale, in cui si garantisce sempre un punto di incontro tra agricoltore e consumatore” e con questo spirito attendiamo numerosi i visitatori agli appuntamenti jesolani di giovedì 25 Luglio e giovedì 8 Agosto.