COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 21 settembre 2022

21 Settembre 2022
News La Forza del Territorio del 21 settembre 2022

Primo piano

 

PADOVA, FIORI ITALIANI MINACCIATI DAL CARO ENERGIA

+95% dei costi, allarme per invasione dall’estero

Addio ai fiori italiani, con +95% dei costi per piante e sementi è allarme rosso per i vivai travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre con il calo delle temperature per l’arrivo dell’autunno. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea in occasione del Flormart, la fiera internazionale che da oggi a Padova accende i riflettori su un settore di eccellenza del Made in Italy che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti di lavoro messi a rischio dalla crisi energetica.

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti Padova – stanno affrontando aumenti di costi a valanga: +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

Nella nostra provincia il florovivaismo conta quasi 450 aziende su un totale veneto di circa 1.500, sono circa 740 ettari dedicati alla produzione, tra serre e vivai a pieno campo. Nonostante il calo strutturale delle imprese il florovivaismo veneto, il cui valore è di circa 210 milioni di euro con un patrimonio di 1,5 miliardi di piantine, aveva saputo riprendersi dal calo imposto dalle restrizioni Covid, adattando anche l’organizzazione aziendale alla vendita on line con maggiori servizi di consegna a domicilio. In provincia di Padova, dove il florovivaismo è diffuso nel distretto di Saonara, in cui si contano ben 70 aziende, come in diversi centri della Bassa Padovana, le circa 450 aziende attive fatturano poco meno di 70 milioni di euro. Il 2021 si era chiuso con un ritorno del segno positivo sia sul fronte della produzione che del fatturato. Ma il 2022 ha portato ad un’inversione di tendenza prima a causa dell’impatto degli aumenti dei costi dell’energia, del riscaldamento e delle principali materie prima e in seguito con le difficili condizioni climatiche, a partire dal caldo e dalla siccità che hanno influito sulle vendite. Non da ultimo, continua Coldiretti Padova, le sferzate del maltempo, come quella dello scorso fine settimana con la grandine che ha colpito proprio i vivai del distretto di Saonara e dintorni, provocando danni per alcune centinaia di migliaia di euro.

Il florovivaismo – afferma la Coldiretti – è un comparto strategico per il Paese con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte fra produzione di piante e fiori in vaso (14mila) e quelle di piantine da trapianto (7.500) messo sotto pressione dalle importazioni dall’estero cresciute del +59% nei primi sei mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con oltre 2/3 (71%) rappresentati dagli arrivi dall’Olanda.

 Fra gennaio e giugno di quest’anno – evidenzia Coldiretti – le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica – avverte Coldiretti – 1 prodotto su 5 arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d’acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

“Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori” afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, nel sottolineare “l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio”.

Mentre contro il caro bollette un primo passo – sottolinea Coldiretti – è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

Tra le proposte della Coldiretti, c’è tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole. Infine c’è attesa per il provvedimento, trasmesso dal Ministero delle Politiche Agricole alla Conferenza Stato-Regioni, in discussione il prossimo 28 settembre, che – conclude Coldiretti – prevede misure di contributo per le imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.?

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, ENERGIA: SI SPENGONO SERRE FIORI E PIANTE CON +95% COSTI

È allarme per invasione dall’estero

La stangata delle bollette di elettricità e gas spegne le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia con il peggio atteso proprio in autunno quando è vitale il riscaldamento di fiori e piante, con +95% dei costi per piante e sementi per cui è allarme rosso per i vivai travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre con il calo delle temperature. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea in occasione del Flormart, fiera di un settore di eccellenza del Made in Italy messo a rischio dalla crisi energetica.

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti regionale – stanno affrontando aumenti di costi a valanga, come +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti Puglia – le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. Le rose, ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire e 14 ore di illuminazione ed in assenza di riscaldamento muoiono.

Il settore florovivaistico in Puglia si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.

L’impatto sul settore florovivaistico è devastante – denuncia Coldiretti Puglia – con gli imprenditori che non hanno certezze circa i costi dell’energia elettrica e del gas, che stanno subendo fluttuazioni continue delle quotazioni con il rischio crack per i vivai ed effetti devastanti sull’occupazione.

Fra gennaio e giugno di quest’anno – evidenzia Coldiretti – le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica – avverte Coldiretti – 1 prodotto su 5 arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d’acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori, afferma Coldiretti nel sottolinea nel sottolineare l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.

Mentre contro il caro bollette un primo passo – sottolinea Coldiretti – è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

Tra le proposte della Coldiretti, c’è tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole. Infine c’è attesa per il provvedimento, trasmesso dal Ministero delle Politiche Agricole alla Conferenza Stato-Regioni, in discussione il prossimo 28 settembre, che – conclude Coldiretti – prevede misure di contributo per le imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.

 

 

VENETO, FIORI ITALIANI MINACCIATI DAL CARO ENERGIA

+95% dei costi, allarme per invasione dall’estero

Addio ai fiori italiani, con +95% dei costi per piante e sementi è allarme rosso per i vivai travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre con il calo delle temperature per l’arrivo dell’autunno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea in occasione del Flormart, la fiera internazionale che da oggi a Padova accende i riflettori su un settore di eccellenza del Made in Italy che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti di lavoro messi a rischio dalla crisi energetica.

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti Padova- stanno affrontando aumenti di costi a valanga: +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E– sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

Nella nostra provincia il florovivaismo conta quasi 450 aziende su un totale veneto di circa 1.500, sono circa 740 ettari dedicati alla produzione, tra serre e vivai a pieno campo. Nonostante il calo strutturale delle imprese il florovivaismo veneto, il cui valore è di circa 210 milioni di euro con un patrimonio di 1,5 miliardi di piantine, aveva saputo riprendersi dal calo imposto dalle restrizioni Covid, adattando anche l’organizzazione aziendale alla vendita on line con maggiori servizi di consegna a domicilio. In provincia di Padova, dove il florovivaismo è diffuso nel distretto di Saonara, in cui si contano ben 70 aziende, come in diversi centri della Bassa Padovana, le circa 450 aziende attive fatturano poco meno di 70 milioni di euro. Il 2021 si era chiuso con un ritorno del segno positivo sia sul fronte della produzione che del fatturato. Ma il 2022 ha portato ad un’inversione di tendenza prima a causa dell’impatto degli aumenti dei costi dell’energia, del riscaldamento e delle principali materie prima e in seguito con le difficili condizioni climatiche, a partire dal caldo e dalla siccità che hanno influito sulle vendite. Non da ultimo, continua Coldiretti Padova, le sferzate del maltempo, come quella dello scorso fine settimana con la grandine che ha colpito proprio i vivai del distretto di Saonara e dintorni, provocando danni per alcune centinaia di migliaia di euro.

Il florovivaismo – afferma la Coldiretti – è un comparto strategico per il Paese con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte fra produzione di piante e fiori in vaso (14mila) e quelle di piantine da trapianto (7.500) messo sotto pressione dalle importazioni dall’estero cresciute del +59% nei primi sei mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con oltre 2/3 (71%) rappresentati dagli arrivi dall’Olanda.

 Fra gennaio e giugno di quest’anno – evidenzia Coldiretti – le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica – avverte Coldiretti – 1 prodotto su 5 arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d’acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

“Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori” afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, nel sottolineare “l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio”.

Mentre contro il caro bollette un primo passo – sottolinea Coldiretti – è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

Tra le proposte della Coldiretti, c’è tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole. Infine c’è attesa per il provvedimento, trasmesso dal Ministero delle Politiche Agricole alla Conferenza Stato-Regioni, in discussione il prossimo 28 settembre, che – conclude Coldiretti – prevede misure di contributo per le imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.?

 

 

MOLISE, LAVORO NERO: BENE CONTROLLI IN CAMPO MA ATTENZIONE A RESPONSABILITA’

Il Lavoro nero e il caporalato vanno combattuti con fermezza. Ne è convinta Coldiretti Molise che, plaudendo all’operato dei Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, impegnati nei controlli volti a contrastare il lavoro irregolare, ribadisce l’importanza di garantire la tutela dei lavoratori e la legalità. Ciò, ribadisce l’Organizzazione, va a tutela non solo dei lavoratori ma anche della stragrande maggioranza degli imprenditori agricoli che ogni giorno operano onestamente e nel pieno rispetto delle regole.

Da sempre in prima linea contro lo sfruttamento di chi è impegnato nella coltivazione dei campi, Coldiretti sottolinea che alla base di ogni rapporto di lavoro, ivi compreso quello agricolo, debba esserci il rispetto delle regole che passa per la conformità contrattuale dei dipendenti come anche per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

“Purtroppo – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – capita a volte che non tutti rispettino gli obblighi contrattuali, come incessantemente richiesto da Coldiretti che da anni ha intrapreso un’azione di informazione e di consulenza ai propri associati, per inculcare il rispetto delle regole ed arginare la piaga del caporalato; dunque, ben vengano i controlli delle Forze dell’Ordine. Tuttavia – prosegue Ascolese – spesso si tende ad identificare il responsabile delle irregolarità in materia di assunzione dei lavoratori agricoli con il proprietario del terreno ma non è sempre così. In taluni casi, infatti – spiega il Direttore – l’imprenditore agricolo, mediante un regolare contratto, può effettuare una “vendita in campo” del prodotto giunto a maturazione, in modo tale che sarà l’acquirente a procedere autonomamente alle fasi successive, compresa la raccolta e ad adempiere agli obblighi previsti dalle normative sul lavoro”. 

 

 

TOSCANA, 77% PRONTO A RIDURRE TEMPERATURA ED ORE ACCENSIONE RISCALDAMENTO

Il 77% dei cittadini ridurrà la temperatura e le ore di utilizzo del riscaldamento in casa per far fronte al caro bollette. E’ il risultato di un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sul sito ufficiale in vista dell’inverno più incerto di sempre dal punto di vista energetico. Dal sondaggio è inoltre emerso che il 13% di coloro che hanno risposto non è intenzionato a rivedere i suoi comportamenti, e quindi non ridurrà temperature ed ore di accensione dei termosifoni, mentre c’è un 10% che non ha ancora deciso quale atteggiamento terrà di fronte ai rincari innescati dall’evolversi del conflitto in Ucraina e dalla minaccia del taglio delle forniture da parte della Russia. 

La spesa per luce e gas (ed altri combustibili) è sempre di più un macigno per i bilanci delle famiglie toscane che hanno visto schizzare i prezzi energetici dell’83,7%, rispetto al 62,4% di un mese prima. Un incremento ben al di sopra della media nazionale (76,4%) secondo l’Istat e soprattutto per quanto riguarda il 97,2% delle famiglie che vivono in un’abitazione con riscaldamento. Una soglia che tutte le province del Granducato hanno superato abbondantemente con Massa Carrara in cima alla classifica (84,6%) seguita al secondo posto da Lucca (+84,5%) e al terzo da Grosseto (84%). In ordine ci sono poi Lucca (83,9%), Livorno (83,9%), Firenze (83,8%), Arezzo (83,5%), Pisa (83,2%) e Siena (83,1%). 

Il salasso dei costi energetici non ha risparmiato nemmeno gli agriturismi nella prima regione italiana per eccellenza dell’accoglienza rurale con 5.400 strutture quasi 90 mila posti letto capace di attrarre in Toscana oltre 4 milioni di presenze ed oltre 1 milione di arrivi nell’anno d’oro preCovid, il 2019. Le bollette sono raddoppiante se non addirittura triplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno gettando nello sconforto gli imprenditori agrituristici che ancora non hanno smaltito i lunghi mesi di chiusura imposti dalla pandemia. Una struttura su tre, circa 1.500 imprese quindi, secondo un monitoraggio di Terranostra Coldiretti Toscana, sta valutando di anticipare la chiusura stagionale per evitare la stangata del riscaldamento e di riaprire per le festività di Natale e Capodanno se non addirittura la prossima primavera. Un colpo per l’offerta turistica regionale che rischia di perdere una fetta importante della sua proposta più genuina, rustica ed apprezzata soprattutto dai turisti stranieri che porta alla scoperta dei borghi e dei piccoli centri, delle specialità agroalimentari e della biodiversità anche durante la bassa stagione. 

“L’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell’anno come avevamo richiesto insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta è un primo passo. – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – L’altro è quello di ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

 

 

MOLISE, ENERGIA: FOCUS SU FOTOVOLTAICO SUI TETTI DELLE STRUTTURE AGRICOLE

Fotovoltaico sui tetti dei fabbricati e delle aziende agricole: di questo si è parlato ieri pomeriggio (20.09.2022) nella Sala Conferenze di Coldiretti Molise a Campobasso. L’incontro, organizzato da Coldiretti Molise e Coldiretti Giovani Impresa Molise è servito a fare il punto sulle opportunità offerte dalla Misura denominata Parco Agrisolare, uno degli interventi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), destinato all’efficientamento del settore agricolo che prevede un plafond di 1,5 miliardi di euro di risorse.

Si è trattato di un positivo momento di incontro cui hanno preso parte, collegati in videoconferenza, anche Stefano Leporati, Segretario Nazionale Coldiretti Giovani Impresa, e Alessandro Apolito, Vicecapo Area Economica Coldiretti, che hanno sottolineato le grandi opportunità offerte dal Bando specie per i giovani che potranno beneficiare di contributi a fondo perduto fino al 70 % dell’importo necessario a realizzare gli interventi.

A fare gli onori di casa il Direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, ed il Segretario Regionale di Coldiretti Giovani Impresa Molise, Cesare Scalabrino. Fra i relatori: Angelo Felice, Responsabile Area Tecnica Coldiretti Molise, Dario Della Noce, della Sidi Energy srl, e Mario Di Geronimo, Delegato Giovani Impresa Molise.

“L’incontro di oggi – ha affermato il Direttore Ascolese aprendo i lavori – testimonia la grande attenzione e l’incessante impegno di Coldiretti nel venire incontro alle esigenze del mondo agricolo e dunque delle nostre aziende, oggi più che mai gravate dal caro energia oltre che dagli enormi rincari sui costi dei tutto quanto necessita un’azienda per continuare a produrre e restare sul mercato”.  Sulla stessa linea il Delegato Mario Di Geronimo che voluto sottolineare come “la Misura Agrisolare si sposa perfettamente con la grande battaglia di Coldiretti Giovani Impresa per spingere sul fotovoltaico sui tetti delle strutture aziendali senza il consumo di suolo agricolo”.

Grande la partecipazione di imprenditori agricoli e zootecnici provenienti da tutto il Molise, di cui la stragrande maggioranza giovani, che hanno avuto modo di approfondire l’argomento e valutare, grazie alle delucidazioni offerte dai relatori, la possibilità di partecipare al Bando. Visti i tempi stretti per la presentazione dei progetti per richiedere il contributo (le domande dovranno essere presentate dal 27 settembre al 27 ottobre) che si ricorda essere a sportello, ovvero fino a esaurimento fondi, Coldiretti Molise invita i soci interessati a rivolgersi presso gli uffici zona dislocati in tutta la regione per avviare le opportune valutazioni sulla reale fattibilità dei progetti che intendono realizzare.

 

 

FERRARA, SOS BICI, PUNTO DI PRIMO SOCCORSO SELF SERVICE AL MERCATO COPERTO

Piccola cerimonia di consegna, sabato scorso 17 settembre, presso il Mercato Coperto di Campagna Amica Ferrara in via Montebello, 43, del “kit di primo soccorso” per piccole riparazioni fai da te.

Il vicedirettore di Coldiretti Ferrara, Riccardo Casotti, insieme alla responsabile di Campagna Amica, Francesca Dondi, hanno simbolicamente consegnato al vicepresidente nazionale di FIAB, il ferrarese Giuliano Giubelli, una cassetta di attrezzi ed una pompa per gonfiare le gomme delle biciclette, dando il segno di attenzione alla categoria di chi si muove in modo sostenibile, ecologico e salutare, con le due ruote.

“Sembra una cosa da nulla – ha evidenziato Giubelli – ma è il segno di una attenzione che va nel senso di rafforzare concretamente gli accordi che sono stati sottoscritti prima con Coldiretti Ferrara e poi con Coldiretti Nazionale, sull’incentivazione dell’uso della bicletta, anche nell’accesso ai mercati contadini per fare la spesa, a km zero ed a km ciclabili”.

“Questo kit – sottolinea Casotti – è molto semplice e basilare per le piccole emergenze che possono incorrere ai ciclisti, dal dover gonfiare le gomme, alla riparazione della camera d’aria, piuttosto che sostituire il filo del freno o montare un cataddiotro per la visibilità diurna e notturna. Nella città delle biciclette come vuole essere Ferrara, ci sembra naturale essere vicini a che usa questo mezzo e frequenta i nostri mercati, tanto da aver sottoscritto una convenzione con FIAB e mettere in atto occasioni di scoperta di aziende agricoli, percorsi rurali e prodotti del nostro territorio dedicate ai soci di FIAB”. Il funzionamento del Punto di primo soccorso viene spiegato da Francesca Dondi: “Chi dovesse avere necessità di una piccola riparazione fai da te, ma non sia provvisto degli attrezzi necessari, può rivolgersi ai produttori del mercato nei giorni di apertura, ovvero il martedì giovedì e sabato mattina, dalle 8.30 alle 13.30, e chiedere di poter utilizzare chiavi, cacciaviti, levacopertoni, pezze e mastice, o semplicemente di poter usare la pompa per gonfiare la propria bicicletta. Ricordiamo anche che la convenzione prevede per i soci FIAB, sia nel mercato di Via Montebello, 43 che di Via Ortigara, 15, uno sconto del 10% sulla spesa presso i banchi dei produttori mostrando la propria tessera associativa valida”.

 

 

VICENZA, IL CARO-ENERGIA METTE IN GINOCCHIO I FLOROVIVAISTI

con +95% dei costi è allarme per l’invasione di fiori dall’estero

Il caro-energia oltre a stendere al suolo imprese e famiglie, annienta anche il romanticismo. Il tradizionale mazzo di fiori, infatti, potrebbe presto diventare un ricordo per i vicentini legati a questo gesto d’amore e d’affetto e fortemente orientati a donare un prodotto del territorio.

Con l’aumento del 95% dei costi per piante e sementi, è allarme rosso per i vivai, travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni, fino al gasolio per il riscaldamento delle serre, con il calo delle temperature per l’arrivo dell’autunno. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea, in occasione del Flormart, fiera di un settore di eccellenza del made in Italy che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti di lavoro messi a rischio dalla crisi energetica.

“Le aziende florovivaistiche – spiega Coldiretti Vicenza – stanno affrontando aumenti di costi a valanga: +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E sono esplose, come risaputo, pure le spese di trasporto”.

Fra gennaio e giugno di quest’anno le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica, un prodotto su cinque arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d’acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

“Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. È importante preferire, in un momento difficile per l’economia nazionale, le produzioni del territorio – aggiunge Coldiretti Vicenza – scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio. Contro il caro bollette un primo passo è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio, fino alla fine dell’anno, insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta”.

Tra le proposte della Coldiretti, c’è tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole. Infine, c’è attesa per il provvedimento, trasmesso dal Ministero delle Politiche Agricole alla Conferenza Stato-Regioni, in discussione il prossimo 28 settembre, che prevede misure di contributo per le imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, gpl, gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.

 

 

PARMA, AGRITURISMI VERSO IL FUTURO  

Si è svolta presso la Sala Aquila di Palazzo Merendoni, nella sede di Coldiretti Emilia Romagna, l’Assemblea Regionale di Terranostra, l’associazione degli agriturismi di Campagna Amica Coldiretti, che ha sancito l’aggiornamento dello statuto regionale dell’associazione.

Le modifiche statutarie, approvate con votazione unanime dall’assemblea, recepiscono le modiche già apportate allo Statuto Nazionale di Terranostra in occasione dell’Assemblea Nazionale tenutasi a Roma lo scorso 17 Giugno 2022.

“Quello di oggi – ha detto la Presidente di Terranostra regionale, Roberta Gualtieri – è un momento estremamente importante per quanto riguarda la struttura associativa che si rende necessario per avere un’associazione più moderna e al passo con i tempi, considerando anche il cambiamento dello scenario turistico in relazione alle dinamiche che caratterizzano le nuove scelte dei consumatori”.

In quest’ottica, le modifiche statutarie perseguono l’obiettivo di far crescere ancora di più l’associazione dal punto di vista politico, istituzionale e operativo, valorizzando al massimo le attività di protezione ambientale e il turismo green.

È fondamentale ricordare infatti che Terranostra è l’unica associazione nel suo genere che può vantare il riconoscimento di associazione ambientalista, titolo riconosciuto dal Ministero con decreto ministeriale del 1999. Le interlocuzioni intercorse a livello di struttura nazionale con il Ministero della Transizione Ecologica hanno quindi portato all’introduzione di alcuni strumenti da adottare anche nelle associazioni regionali e provinciali che consentiranno di valorizzare sempre di più la componente green e tutte le attività di tutela e protezione ambientale realizzate dagli agriturismi sul territorio.

Particolare importanza assume anche l’adozione da parte di Terranostra di un Codice di Comportamento, già introdotto nello statuto della Confederazione Nazionale Coldiretti, a testimonianza del valore e la rilevanza che la trasparenza assume per Coldiretti e per l’associazione Terranostra nel rapporto con il Ministero, con enti e amministrazioni locali e con i cittadini

Vengono infine implementate le attività contemplate da statuto, in particolare riferimento al sostegno e alla promozione degli imprenditori agricoli operanti nell’ambito dell’agricoltura sociale.

A seguito dell’approvazione del nuovo statuto, sono stati trattati altri temi di estrema attualità quali nuovi progetti di formazione per le imprese, l’implementazione della strategia di comunicazione tramite social, proposte esperienziali all’interno degli agriturismi, cicloturismo e sviluppo a livello territoriale di collaborazioni con nuovi partner nell’ottica di fare rete per la crescita di un sistema turistico ricettivo all’interno del quale il vero agriturismo italiano di Campagna Amica e Terranostra può rivestire il ruolo di perno centrale.

 

 

VERONA, LE CINQUE PRIORITÀ PER I PRIMI CENTO GIORNI DI GOVERNO

Confronto tra la Coldiretti scaligera e i candidati alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre a Sona al Centro Servizi di Sviluppo Agricolo ieri pomeriggio.

All’incontro moderato dal presidente Alex Vantini e dal direttore Giuseppe Ruffini hanno partecipato circa 80 persone tra dirigenti e componenti del Consiglio Provinciale di Coldiretti Verona.

“Come facciamo sempre in queste occasioni, abbiamo organizzato un momento di confronto con tutti i candidati in maniera congiunta – ha spiegato il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini– per avere un dialogo diretto ed un dibattito costruttivo rispetto alle urgenze del nostro comparto. Coldiretti ha messo sul tavolo interventi finalizzati al rilancio del settore, per garantire la redditualità delle imprese e centrare entro dieci anni l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare in gran parte delle filiere. In un’annata difficile per la siccità, desta particolare preoccupazione l’aumento dei costi di energia elettrica, gas e carburanti”.

I candidati che hanno risposto all’invito sono stati: Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, Flavio Tosi di Forza Italia, Roberto Mantovanelli e della Lega, Diego Zardini del Partito Democratico, Giuliano Occhipinti di Noi Moderati e Davide Bendinelli di Italia Viva/Terzo Polo.

Nell’occasione sono state presentate ai candidati cinque priorità per i primi cento giorni di Governo. Coldiretti ha infatti individuato cinque punti contenuti nel manifesto politico approvato nel corso dell’ultima Assemblea Nazionale del 28 luglio scorso.

I punti a cui ciascun candidato ha argomentato in due minuti sono: la difesa dell’agricoltura italiana con l’istituzione del Ministero dell’Agroalimentare; in Europa un No deciso al nutriscore, al cibo sintetico, al trattato Mercosur ed un Sì altrettanto fermo all’origine in etichetta, alla sostenibilità ed alla ricerca; il Pnrr deve poter rappresentare la chiave per la sovranità alimentare, energetica e logistica del nostro Paese; stop ai cinghiali, difendendo cittadini ed agricoltura; la creazione di un Piano invasi che garantisca acqua ed energia sostenibile per il territorio. Inoltre, Coldiretti Verona ha posto l’accento sulle problematiche legate alla carenza di manodopera in campagna specie per le raccolte stagionali.

Alex Vantini nell’introdurre le tematiche ha evidenziato: “Basta parlare del nutriscore, ma bisogna concentrare l’attenzione sull’etichetta che deve garantire trasparenza ai consumatori. Un tema che non è lontano dalla ‘internazionalizzazione esasperata’, perché il vero made in Italy dev’essere presente nel mondo in tutte le catene distributive, per recuperare così i cento miliardi realizzati dall’italian sounding. È importante produrre, ma anche guardare al valore a cui vengono venduti i prodotti perché è vitale assicurare la remunerazione”. “Imprescindibile – ha sottolineato Vantini – resta la difesa dell’agricoltura e dell’agroalimentare, settore trainante del Pil nazionale, ma anche contenitore di migliaia di posti di lavoro. Per stare al passo con i tempi servono migliorie nella logistica, attese da troppo tempo, semplificazione degli strumenti di assunzione e norme di protezione della qualità del nostro cibo tramite controlli e sanzioni verso le pratiche sleali ed etichettatura concreta e non fuorviante come il nutriscore. Le aziende sono sempre pronte a impegnarsi sulla sostenibilità, sulla digitalizzazione, sulla trasparenza, ma allo stesso modo aspettano risposte certe per il futuro: oggi i fondi del Pnrr e i rispettivi progetti sono un’occasione irripetibile e considerata la fragilità della situazione geopolitica e il cambiamento climatico in atto, non possiamo permetterci di perderci la dotazione dei fondi europei. Tra i vari bandi, confidiamo che, quello legato al fotovoltaico, esca dai limiti dell’autoconsumo. Sempre grazie al Pnrr finalmente si potrebbero costruire infrastrutture per la gestione dell’acqua: risale al 2018 il progetto ideato da Coldiretti con la bonifica per la realizzazione di invasi che non è mai stato recepito, ma che è indispensabile a fronte della siccità che ha distrutto i raccolti. Non possiamo dimenticare i costi energetici dei consorzi di bonifica, tanto quanto quelli delle aziende: i rincari sono insostenibili, la situazione è critica, c’è la necessità di un impegno diretto del Governo. Futuro però non deve essere sinonimo di eliminazione di quanto c’è di buono nel passato: non possiamo permettere che si arrivi a fare il latte senza mucche o la carne senza animali, questa è una minaccia letale per il nostro settore, ma anche per la salute dei consumatori. Infine, non meno importante, chiediamo una diversa gestione della fauna selvatica che mette a rischio la sicurezza delle persone.”.

Tutti i candidati hanno risposto a turno alle singole priorità proposte, sostenendo le esigenze di Coldiretti ed evidenziando l’importanza di andare a votare.

Al termine, la vicepresidente di Coldiretti Verona Franca Castellani ha aggiunto: “In questa difficile annata segnata dalla siccità e dai rincari, i produttori soffrono per i bassi prezzi che sono pagati alle produzioni. Coldiretti Verona sta portando avanti l’iter per chiedere le denominazioni di origine garantita (Igp) di alcuni prodotti per legarli ancora di più al territorio e garantire un maggior. Chiediamo un impegno per sostenere questo progetto a beneficio dell’agricoltura scaligera”.

 

 

TORINO, NUOVI ROGHI DI STALLE, UN GRAZIE AGLI AGRICOLTORI

Coldiretti Torino ringrazia tutti gli agricoltori che hanno risposto all’appello donando rotoballe di fieno e paglia all’azienda agricola di Argentera Frazione di Rivarolo Canavese, colpita da un grave incendio lo scorso 30 agosto, e si rallegra per le dimissioni dall’ospedale del titolare, Vittorino Merlo.

Intanto, però, si sono verificati nuovi roghi a danno di aziende agricole del Torinese. La notte scorsa in due allevamenti, ad Almese e Savonera, sono andate distrutte strutture di servizio alle stalle con pagliai e fienili ridotti in cenere.

Per fortuna nessun danno a persone e animali. I proprietari hanno messo in salvo le mucche con buona parte dei macchinari e delle attrezzature. Ma sono andate perse le scorte di cibo per l’alimentazione degli animali e di paglia per le lettiere.

«Esprimiamo vicinanza per questi colleghi agricoltori e per le loro famiglie – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, e allevatore, Bruno Mecca Cici – Sappiamo bene cosa vuol dire affrontare momenti così difficili soprattutto di fronte ai rincari di energia elettrica e carburanti e di fronte all’attuale scarsità sul mercato di alimenti animali che si trovano solo a prezzi impazziti. In una situazione come questa, eventi tragici come questi, possono fare chiudere definitivamente le aziende. Anche in questo caso, il nostro pensiero va alle elezioni di domenica: ai candidati chiediamo di impegnarsi in favore di misure urgenti per aiutare l’agricoltura ad affrontare la crisi climatica, la crisi energetica, i danni da selvatici. Per quanto riguarda le aziende colpite, i nostri uffici sono a disposizione per offrire tutta l’assistenza necessaria a superare questa emergenza».

 

 

SONDRIO, FIENO, QUOTAZIONI STELLARI

“Acquisto collettivo” per le imprese

“Con il prezzo del fieno che ha raggiunto quotazioni stellari, è necessario trovare delle soluzioni. Le imprese agricole non possono permettersi di fronteggiare le attuali condizioni imposte dal mercato e, in particolare, proprio i costi di approvvigionamento: da qui la scelta di creare un gruppo d’acquisto collettivo: è un tentativo che vede quali attori principali Coldiretti Sondrio e la rappresentanza provinciale di Aral, associazione regionale allevatori, con il vicedirettore lombardo Gianmario Tramanzoli. Un progetto che è alle battute di partenza”. Così Silvia Marchesini e Giovanni Luigi Cremonesi, presidente e direttore di Coldiretti Sondrio, rendono nota l’iniziativa con cui Coldiretti e Aral intendono supportare le imprese del settore zootecnico gravate dal caro materie: un progetto che trova il supporto della Banca Popolare di Sondrio che ha predisposto uno strumento finanziario (in pratica, un anticipo per “Prestito acquisto foraggi”) sottoforma di finanziamento chirografario.

“In questa prima fase, stiamo raccogliendo le manifestazioni di interesse da parte delle imprese agricole che hanno esigenza di approvvigionarsi di fieno: un problema comune e che si accentua, ovviamente, con il ritorno di mandrie e greggi dagli alpeggi estivi, al termine della transumanza. Il supporto della Banca Popolare di Sondrio è fondamentale, soprattutto per quelle realtà che, ad oggi, non dispongono della liquidità necessaria a far fronte agli acquisti. E’ indubbiamente lo specchio di una situazione difficile e complessa, che vede l’intero settore zootecnico valtellinese e chiavennasco sotto pressione”.

Il quadro è noto: il quadro siccitoso della scorsa estate ha provocato il crollo della produzione di fieno, in pratica dimezzato. Una penuria di materia prima che si è aggiunta alla difficile situazione degli alpeggi, anch’essi colpiti dalla siccità, e ai rincari dei costi di produzione che già da mesi hanno messo in sofferenza le imprese zootecniche: una sorta di “tempesta perfetta” su stalle e allevatori che, con l’arrivo dell’autunno, rischia di portare le imprese agricole al tracollo.

“Difficile trovare il fieno a costi accessibili, da qui la decisione di provarci insieme: tutte le imprese zootecniche interessate possono comunicare una propria manifestazione interesse – per il momento in via indicativa e non vincolante, in attesa di conoscere il prezzo che si riuscirà ad ottenere – presso gli uffici Coldiretti: raccolte le adesioni, si andrà sul mercato a cercare la materia prima, con la speranza – grazie alla forma di acquisto cumulativo – di riuscire a ottenere le migliori condizioni.

 

 

MASSA CARRARA, PRODUZIONE OLIO IN RECUPERO (+10%/20%)

Presenza cecidonia e cimice asiatica è minaccia per il futuro

Cambiamenti climatici ed insetti alieni minacciano la prossima raccolta di olio a Massa Carrara. Produzione in lieve rialzo rispetto all’anno precedente stimabile tra il 10% e il 20% ma sempre in forte difetto rispetto ad un’annata media che si aggira intorno ai 12/13 mila quintali. Salva invece la qualità. Ad un mese di distanza dalla raccolta delle olive c’è un cauto ottimismo da parte degli olivicoltori che sono preoccupati per le conseguenze, sempre più diffuse e pesanti, della presenza infestante della cecidomia (dasineura oleae), soprattutto in Lunigiana e sulla costa della cimice asiatica che danneggiano i frutti e le piante. A dirlo è Coldiretti Massa Carrara che prevede una raccolta in miglioramento, anche se a macchia di leopardo, sul territorio provinciale. “Se pur con differenze tra zona a zona, dalla costa all’entroterra, in conseguenza dei tanti microclimi che caratterizzano il nostro territorio, la prossima annata olivicola sarà decisamente migliore anche se molto lontana da quello che è il nostro potenziale produttivo. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Toscana – Gli olivi si sono ripresi rapidamente dopo mesi di assenza di precipitazioni e grande caldo che aveva fatto annusare una stagione disastrosa replica della passata. Al contrario le piante si sono adattate molto bene in una situazione di forte stress idrico dimostrando una straordinaria resilienza. E’ stata una stagione molto complicata dal punto di vista agronomico e climatico che ci impone di correre rapidamente ai ripari perché estati come queste saranno sempre più frequenti con iniziative infrastrutturali, e penso agli invasi, ed agronomiche. L’olivicoltura per la nostra regione, e per il paese, è molto di più che la semplice produzione di cibo. E’ biodiversità, è turismo, è export. E’ l’identità del Made in Tuscany ed il simbolo della Dieta Mediterranea”. 

Per l’olivicoltura non è stata certa una stagione facile. La fioritura degli olivi è stata abbandonatissima e promettente in primavera ma l’arrivo delle prime fiammate termiche tra maggio e giugno unito alla carenza idrica hanno creato problemi di allegagione provocando in alcune aree anche fenomeni di cascola dei frutti. Le olive che hanno resistito sulle piante nelle settimane successive sono riuscite a riprendere vigore con le piogge di agosto anche se non sono mancati fenomeni estremi con grandinate e trombe d’aria che hanno colpito duramente in alcune aree della regione. A preoccupare ora gli olivicoltori sono gli attacchi tardivi della mosca olearia che il caldo ha tenuto lontane dagli olivi fino ad ora. “La cecidomia è una minaccia presente per la nostra olivicoltura soprattutto nelle zone di Fosdinovo, Licciana, Fivizzano come lo è la cimice asiatica sull’area costiera che sta creando molti problemi. Per far fronte a questi due nuovi killer dei nostri olivi abbiamo chiesto alla Regione Toscana di autorizzare la lotta biologica con il rilascio degli insetti antagonisti altrimenti nel giro di qualche anno i danni saranno ancora più pesanti per un settore che è fortemente legato anche al turismo e al paesaggio. – spiega ancora la Ferrari – La mosca, almeno per ora, non si è sviluppata. La siccità, almeno per questo aspetto, ci ha aiutato non favorendo il suo proliferare. Questi quasi due mesi che ci dividono dalla raccolta saranno cruciali per la prossima raccolta”. 

A pesare sul settore, che in provincia di Massa Carrara si sviluppa su circa 600 ettari, sono i rincari diretti e indiretti energetici che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più sullo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. I costi dell’elettricità sono quintuplicati. La conseguenza – spiega Coldiretti Massa Carrara – è che scendono i ricavi delle imprese mentre il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola con l’olio extravergine d’oliva che non farà eccezione e per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni.

Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale, secondo Coldiretti e Unaprol, occorre un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve. E, ovviamente, per sostenere le aziende italiane di scegliere un prodotto verificando attentamente l’etichetta, con le origini delle miscele non sempre ben visibili. Coldiretti Massa Carrara torna a ribadire la necessità di proseguire a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy”.

 

 

SIENA, ENOTURISMO: ACQUISTI IN CANTINA E DEGUSTAZIONI SONO UN MUST

Secondo un’analisi di “Coldiretti/Ixè” divulgata in occasione del Forum mondiale sull’enoturismo organizzato ad Alba, sono quasi 6 gli italiani su 10 che in vacanza visitano frantoi, malghe e cantine per acquistare prodotti locali del territorio direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola.

Anche nel senese questa pratica è ormai molto comune, e per un turista, sia esso italiano che straniero, effettuare una degustazione di vino o acquistare il prodotto direttamente dal produttore è considerato un must.

L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore – sottolinea la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e la tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita – precisa la Coldiretti – è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”, che consente di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.  

Una opportunità importante per promuovere il turismo e l’occupazione e combattere lo spopolamento nelle aree interne di una Italia considerata a torto “minore”. La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita alle wineries – conclude la Coldiretti – ha rappresentato un importante elemento di promozione dei consumi.

Negli ultimi anni in Italia – continua la Coldiretti – si sono moltiplicate le possibilità di acquisto senza intermediazione con l’apertura di mercati degli agricoltori di Campagna Amica che ha creato insieme agli agriturismi la più vasta rete europea di acquisti diretti dal produttore (www.campagnamica.it). A Siena il mercato di Campagna Amica si svolge il Martedi mattina in Piazza G.Amendola, il Giovedi Pomeriggio e il Sabato mattina alla colonna di San Marco.

 

 

BRESCIA, RIUNITO A CAPRIANO DEL COLLE IL COMITATO DI GIOVANI IMPRESA

Si è svolto ieri sera, martedì 20 settembre, il comitato direttivo allargato di Giovani Impresa Coldiretti Brescia. Una serata diversa, immersi nel vigneto “Brolo di San Lorenzo” dell’azienda agricola Lazzari a Capriano del Colle (Bs).

Dopo i saluti del vicedirettore di Coldiretti Brescia Mauro Belloli che ha sottolineato l’importanza di momenti di incontro e di confronto tra i giovani imprenditori, la parola al delegato provinciale di Giovani Impresa Davide Lazzari: “permettere ai giovani agricoltori di ritrovarsi e confrontarsi sui temi caldi dell’agricoltura – che spaziano dalla guerra, dalla forte siccità dei primi otto mesi dell’anno, fino all’incredibile aumento dei costi di produzione – significa permettere loro di far sentire la propria voce. Il futuro dell’agricoltura oggi passa obbligatoriamente tramite la risoluzione di questi problemi”.

A seguire, Sara Vecchiati e Simona Giorcelli, rispettivamente segretaria provinciale e regionale del gruppo Giovani Impresa, hanno presentato ai giovani imprenditori presenti le numerose attività in programma per l’autunno, a partire dal Villaggio di Coldiretti a Milano in programma per fine settembre che vedrà protagonisti i ragazzi con attività di formazione e informazione a loro dedicate.

 

 

RAVENNA, PREZZI: -11% FRUTTA A TAVOLA, L’AGRICOLTURA RAVENNATE LANCIA SOS

Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa sono crollati in quantità dell’11% gli acquisti di frutta e verdura nel 2022.

È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa sulla spesa delle famiglie nel primo semestre dell’anno in occasione del vertice dell’Unione nazionale dei produttori di ortofrutta e agrumi (Unaproa) su aumento dei costi e crisi dei consumi, secondo dati Cso Italy/Gfk Italia.

I consumatori hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate. In calo anche gli acquisti di frutta estiva, mentre cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021.

Una situazione che se da un lato registra l’aumento dei prezzi al dettaglio, dall’altro mette in evidenza valori riconosciuti agli agricoltori che spesso non coprono neppure i costi di produzione dei raccolti già falcidiati da grandine e siccità.

“In una fase storica caratterizzata dai pesanti danni provocati dai cambiamenti climatici – afferma il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte – e con i bilanci delle aziende messi a rischio da rincari di ogni tipo, dal riscaldamento delle serre ai carburanti, dalle materie prime agli imballaggi, fino all’alimentazione delle celle frigorifere, l’intera filiera dell’ortofrutta ravennate è in forte sofferenza. Per difendere il nostro patrimonio ortofrutticolo – prosegue – è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali, in primis sul settore logistico”.

L’ortofrutta italiana – spiega Coldiretti Filiera Italia e Unaproa – garantisce 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp. Un terzo del fatturato del settore viene realizzato all’estero grazie alle esportazioni che hanno raggiunto lo scorso anno la cifra record di 5,5 miliardi di euro (+6%) anche se nei primi sei mesi del 2022 si registra un aumento delle importazioni ed un calo delle esportazioni. Sotto accusa infatti sono le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea come il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine o all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi fortemente contestati perché – spiegano Coldiretti Filiera Italia e Unaproa – nei paesi di origine è spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.

La filiera italiana dell’ortofrutta subisce oggi infatti una pesante concorrenza da parte di altri Paesi che hanno costi competitivi significativamente più bassi. Ne è un esempio la Turchia che produce con costi energetici fino a 10 volte inferiori ai nostri o la Spagna resa negli ultimi 10 anni più competitiva da un imponente piano infrastrutturale realizzato. “Vista l’importanza del settore sia sul nostro mercato interno che in export è indispensabile sostenerne la competitività attraverso infrastrutture energetiche e logistiche adeguate e con accordi con la parte più lungimirante dalla GDO che non vuole che i propri scaffali si svuotino di prodotti 100% italiani e vengano sostituiti da prodotti esteri caratterizzati da standard di sicurezza più bassi” afferma Luigi Scordamaglia, consigliere delegato Filiera Italia.

“Le nostre OP – sottolinea Sonia Ricci presidente di Unaproa – che stanno soffrendo già da tempo con gli aumenti del caro energia stanno avendo il colpo di grazia. Tutti questi rincari hanno messo in ginocchio le OP da sempre garanti della qualità e della sicurezza alimentare dell’ortofrutta e punto di incontro tra produzione e distribuzione. Da un lato servono soluzioni strategiche, ma dall’altro urgono interventi immediati per salvaguardare questo patrimonio. Chiediamo un nuovo patto alla GDO per garantire ai nostri consumatori cibo di qualità e soprattutto dare un giusto prezzo ai produttori, sapendo che il cibo ha e deve avere il giusto valore”.

Ogni famiglia italiana nel 2021 ha acquistato 229 chili di frutta e verdura con una spesa media di 458 euro. In pratica – concludono Coldiretti Filiera Italia e Unaproa – gli italiani mangiano in media circa 273 grammi al giorno di frutta e verdura, ben lontani dai 400 grammi raccomandati dal Consiglio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per una dieta sana.?

 

 

CUNEO, ENOTURISMO: 6 SU 10 ACQUISTANO IN CANTINA

Quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza visitano cantine e aziende agricole per acquistare prodotti locali del territorio direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti/Ixè divulgata in occasione del Forum mondiale sull’enoturismo organizzato ad Alba da UNWTO e Ministero del Turismo.

L’acquisto di tipicità agroalimentari direttamente dal produttore – sottolinea Coldiretti Cuneo – è un fenomeno in rapida espansione che consente di conoscere non solo il prodotto ma anche la storia, la cultura e la tradizione di un territorio. In molti casi la vendita è accompagnata dalla possibilità di assaggi e degustazioni guidate, che consentono di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi per realizzare specialità uniche e inimitabili.

“Visite in cantina, tour nei vigneti, degustazioni guidate e altre esperienze a tema enogastronomico sono sempre più richieste dai turisti nazionali e stranieri, in cerca di esperienze autentiche a contatto con i nostri produttori. La nostra Provincia, con il suo ricchissimo patrimonio di prodotti, paesaggi e tradizioni, ha le carte in regola per diventare leader nel turismo enogastronomico in Italia e non solo” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Guardando alle colline del vino, la Granda conta 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini prodotti con un approccio sempre più green e un’attenzione spiccata alla cura del paesaggio, grazie all’adozione della certificazione biologica o all’adesione al disciplinare di produzione The Green Experience di Coldiretti Cuneo, che trova un ottimo riscontro tra i consumatori.

“Alla sostenibilità nei vigneti – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – si affianca la sostenibilità lungo la filiera vitivinicola, dalla mobilità a ridotto impatto ambientale ai sistemi ottimizzati per l’e-commerce grazie ad ECOLOG, il progetto che abbiamo realizzato e che stiamo portando avanti con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani”.

Il progetto ECOLOG – che l’Agenzia nazionale del Turismo ENIT, alla Global conference sul turismo del vino, ha annoverato tra gli esempi virtuosi sulla sostenibilità del settore – ha l’obiettivo di limitare il traffico pesante sulle nostre colline e sostenere l’enoturismo facilitando la vendita diretta nazionale e internazionale a seguito delle visite in cantina e attraverso l’e-commerce.

 

 

RAVENNA, LUPI IN BASSA ROMAGNA FANNO STRAGE DI ANATRE E OCHE

Oltre ai cinghiali, i cui avvistamenti anche in pianura sono ormai frequenti, ora ad assaltare allevamenti e imprese agricole della Bassa Romagna sono anche branchi di lupi come quelli che nella notte tra il 18 e il 19 settembre hanno fatto strage di anatre e oche di proprietà dell’azienda La Saracca di Conselice.

“Sono oggettivamente preoccupato – commenta Marco Passardi, contitolare dell’azienda – la nostra impresa agricola è a due passi dal centro del paese, confinante con decine di famiglie con bambini e il lupo non sembra poi temere così tanto la forte presenza dell’uomo dato che non si è fatto scrupoli ad attaccare tra abitazioni e strade del centro”.

Oltre al danno economico subito, con 18 volatili uccisi, c’è da rilevare, infatti, come gli attacchi di lupi – anche in questo specifico caso accertato dai veterinari dell’Ausl che hanno eseguito il sopralluogo in azienda – stiano avvenendo con più frequenza anche in pianura. Sarebbero, infatti, tre, compreso quello ai danni dell’azienda agricola Saracca, gli episodi accertati sul territorio comunale.

“Oltre alla difficoltà per ottenere i risarcimenti e per ottenerli congrui, dato che i soldi pubblici non sono certo un arricchimento o un aiuto indebito, ma solo un dovuto sostegno a chi deve ricostituire un’azienda compromessa da fattori esterni, come appunto i lupi che, in condizioni normali non dovrebbero potersi spingere sino in queste realtà territoriali, c’è da rilevare – afferma Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Ravenna – la difficoltà nel prevenire tali attacchi e più in generale gli assalti della fauna selvatica. Nonostante gli investimenti in prevenzione sostenuti da allevatori e agricoltori, dai recinti alle recinzioni fino ai dissuasori acustici e ai cani da guardiania, i predatori riescono comunque a penetrare e a far strage di animali e raccolti”.

“Ci troviamo a dover lottare contro chi dipinge l’agricoltore come usurpatore del territorio quando, invece, l’agricoltore è il primo custode del territorio. Semmai – conclude Zampini – è ora che il problema della scomparsa di greggi e mandrie vada letta per quello che è, ossia il perfetto esempio di un equilibrio perduto a causa dei mancati provvedimenti assunti per gestire e contenere in maniera adeguata i selvatici”.?

 

 

CUNEO, PANE: DA GRANO A PAGNOTTA IL PREZZO AUMENTA PIÙ DI 10 VOLTE

Avanti con la filiera grano Piemonte

Dal grano al pane i prezzi aumentano più di dieci volte a causa dei rincari record di energia, mangimi e fertilizzanti scatenati dalla guerra in Ucraina e delle distorsioni all’interno delle filiere che impoveriscono le tasche dei cittadini e danneggiano gli agricoltori. A denunciarlo è Coldiretti Cuneo, che evidenzia la necessità di aumentare la produzione di grano cuneese puntando sul progetto Grano Piemonte per ridurre la dipendenza dal grano straniero e valorizzare il frumento tenero locale garantendo remunerazioni migliori ai cerealicoltori del territorio.

Di Grano Piemonte e contratti di filiera si è discusso ieri a Fossano in un incontro molto partecipato, organizzato da Coldiretti Cuneo e Consorzio Agrario delle Province del Nord-Ovest per fare il punto sull’annata 2022 e presentare i nuovi contratti di filiera sul frumento tenero per il raccolto 2023. Quasi 300 i cerealicoltori presenti da tutta la Granda, che hanno ascoltato le proposte varietali in vista delle semine autunnali e le proposte di tecnica agronomica che si potranno mettere in campo nella nuova annata per potenziare la progettualità Grano Piemonte.

Nel 2022 – spiega Coldiretti Cuneo – un quinto della superficie cuneese seminata a grano, pari a 4.000 ettari, ha utilizzato il mix “GranPiemonte” composto da quattro varietà di frumento tenero nel rispetto di un disciplinare di produzione attento all’ambiente e alla biodiversità del nostro territorio. Soddisfatti i cerealicoltori aderenti al progetto, perché il grano prodotto con il mix GranPiemonte ha sfiorato quotazioni di 40 €/quintale, un buon prezzo se si considera il calo produttivo, variabile dal 15 al 20%, registrato in Provincia di Cuneo a causa della siccità.

“Siamo ora al lavoro per ampliare la filiera Grano Piemonte per un’ulteriore valorizzazione dei prodotti lievitati prepararti con grano piemontese e per la definizione di prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. In vista delle nuove semine di frumento tenero, ci auguriamo un’adesione sempre più estesa dei cerealicoltori cuneesi ad un progetto di filiera nel quale crediamo moltissimo” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.

Oggi un chilo di grano – rileva Coldiretti Cuneo – viene pagato agli agricoltori intorno ai 36 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi variabili dai 3 ai 5 euro. L’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane resta dunque marginale, pari a circa il 10% in media. Peraltro, i prezzi al consumo non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni internazionali del grano, spesso al di sotto dei costi di produzione.

“La guerra– sottolinea il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – ha moltiplicato manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari, che vanno dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle importazioni straniere già per il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci”.

 

 

Appuntamenti

 

LAZIO, FEI-OSCAR GREEN: PREMITATI OTTO GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI

“Un mare di idee per una goccia di acqua”, è lo slogan degli Oscar Green 2022, il concorso di Coldiretti, che ogni anno premia la creatività dei giovani imprenditori agricoli. Per otto di loro, tutti residenti nella nostra regione, si sono aperte le porte della finale, che si svolgerà domani, giovedì 22 settembre, al “Pratone” allestito da Coldiretti Lazio a Rocca di Papa in occasione del FEI, World Championships 2022, i mondiali di equitazione. 

L’evento si aprirà alle 10.30 e darà il via alla prima lezione dell’Accademia di Alta Formazione per i giovani imprenditori agricoli, che sarà presentata dalla delegata Coldiretti Giovani Impresa, Veronica Barbati e dalla responsabile della formazione Coldiretti Giovani Impresa, Daniela Dionesalvi.

Sei le categoria in gara “Impresa digitale”, “Custodi d’Italia”, “Coltiviamo solidarietà”, “Energia per il futuro e sostenibilità”, “Campagna Amica” e “Fare filiera”.“Riprendiamoci il futuro” recita il concorso a cui ogni anno partecipa un numero sempre maggiore di giovani, come quello che continua a crescere in agricoltura. Un settore che, in controtendenza con l’andamento generale, sta attirando sempre più giovani, che sono cresciuti del 14% rispetto a 5 anni fa. Nel Lazio si registrano oltre 1900 aziende a guida under 35. 

“Quello dei giovani è un apporto innovativo e tecnologico – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – per un settore che ha sempre bisogno di nuove sfide”. E proprio sulle nuove sfide si sono concentrati gli otto finalisti degli Oscar Green, provenienti da Anagni e Guarcino in provincia di Frosinone, Tuscania e Vetralla in provincia di Viterbo, Fara in Sabina e Antrodoco in provincia di Rieti, Aprilia in provincia di Latina e da Roma. 

C’è chi tra loro ha guardato al futuro installando pannelli solari sui tetti delle stalle, così come Coldiretti propone di fare per evitare il consumo agricolo produttivo e garantire allo stesso tempo un maggior rispetto dell’ambiente e un risparmio economico notevole, fondamentale a seguito della situazione che stiamo vivendo con le ripercussioni del conflitto in Ucraina, che hanno determinato un aumento dei costi delle materie prime e il caro energia. 

Tra le innovazioni c’è anche un impianto di mungitura robotizzato, che consente di valorizzare e ridurre tempi di lavoro scanditi da ritmi serrati. Nei progetti presentati traspare una grande attenzione alle tradizioni, che i giovani intendono conservate e tramandare, come accade per le saponette create con il latte di capre e l’olio evo biologico, con tecniche che utilizzavano le nostre nonne o l’affilatura di erbe spontanee locali delle fragranze del territorio catturate nei formaggi freschi, stagionati o semistagionati. 

E ancora l’idea di trasformare prodotti per andare incontro alle esigenze di chi soffre di alcune patologie come il morbo di Crohn o quella volta a favorire il benessere psicofisico e la riscoperta dei territori e della natura, attraverso lunghe passeggiate a cavallo, ma anche volte a favorire l’avvio di attività artigianali legate al mondo equestre.  

Spazio poi alla solidarietà, un elemento predominante in numerosi progetti arrivati in finale volti all’inserimento lavorativo di ex detenuti o ex dipendenti, ma anche madri in difficoltà oppure a garantire un sostegno a chi è meno fortunato trasformando il mercato in un contenitore di inclusione sociale. 

Alle 10.50 è prevista la Tavola rotonda moderata dal segretario Coldiretti Giovani Impresa Lazio, Michelangelo Incocciati, sul tema della siccità che richiama lo slogan degli Oscar Green: “Un mare di idee per una goccia di acqua”. 

Sarà David Granieri, vicepresidente di Coldiretti e presidente della federazione regionale del Lazio, ad aprire il dibattito al quale prenderanno parte anche i presidenti dei Consorzio di Bonifica del Litorale Nord, Niccolò Sacchetti, di Lazio Sud Ovest, Lino Conti e dell’Etruria Meridionale e Sabina, Gianluca Pezzotti, che parleranno dei progetti futuri per la vita dell’agricoltura e del territorio. 

Saranno ascoltate anche le testimonianze degli imprenditori agricoli come quella di Enrico Vettori e Tonino Casciani, che nella sua azienda di Viterbo ha investito nell’agricoltura 4.0 con l’utilizzo di droni che consentono di ridurre il consumo idrico nell’irrigazione dei campi. E sul tema dell’acqua nella nostra regione interverrà anche la presidente di Anbi Lazio, Sonia Ricci. La chiusura dei lavori è stata affidata al delegato Coldiretti Giovani Impresa Lazio, Danilo Scenna.

 

 

BASILICATA, AL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE, CENA GIORNATA INAUGURALE

Saranno oltre mille e duecento i pasti preparati e offerti dalla Coldiretti di Basilicata, domani sera, in occasione della giornata inaugurale del XXVII congresso eucaristico nazionale di Matera, organizzato dalla Cei e che vedrà anche la presenza di Papa Francesco, il 25 settembre. Saranno preparati con prodotti locali a chilometri zero del marchio “Io sono lucano” gestito dalla cooperativa “La nuova aurora”. Dai salumi di maialino nero, al pane di Matera, per continuare poi con il peperone crusco di Senise, i latticini di podolica e la frutta del metapontino. “Abbiamo pensato di mettere a disposizione dei partecipanti al congresso attesi da tutta Italia – sottolinea il presidente provinciale di Matera della Coldiretti, Gianfranco Romano – i prodotti agroalimentari del territorio. “Torniamo al gusto del pane, per una Chiesa eucaristica e sinodale ‘ è il titolo del Congresso e noi, come organizzazione agricola, abbiamo voluto rimarcare il valore dell’agricoltura e in particolare del grano che è tra le attività agricole prevalenti del territorio materano e lucano, considerato a ragione uno dei granai d’Italia. Inoltre, il nostro auspicio è che il Congresso eucaristico diventi l’occasione per sottolineare il ruolo che gli agricoltori italiani rivestono per il raggiungimento della sovranità alimentare italiana oggi messa in discussione dalle recenti dinamiche geopolitiche internazionali. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che in ogni pezzo di pane sono racchiusi i sacrifici di tanti contadini, specie in questo particolare momento di difficoltà”. I pasti saranno preparati, attraverso delle cucine mobili, da una decina di agrichef della Coldiretti lucana coadiuvati, nella distribuzione dei piatti, dagli studenti dell’istituto alberghiero della Città dei Sassi.

 

 

VENETO, DOMANI, LA GIORNATA REGIONALE DEI SENIOR

Ci sarà anche l’Assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin al tradizionale appuntamento con gli over 65 anni di Coldiretti Veneto fissato per DOMANI, 22 settembre a Borghetto sul Mincio nel veronese. L’assemblea dei delegati senior in rappresentanza degli oltre 60mila iscritti – esattamente il 50% dei coltivatori diretti pensionati presenti in Veneto – prevede alle ore 11.30 la Santa Messa celebrata dal Vescovo emerito e amministratore apostolico di Verona Giuseppe Zenti con il parrocco locale Don Luigi Stefanoni. A seguire il pranzo sociale e altre attività ricreative legate al mondo dell’agricoltura. All’evento parteciperanno inoltre il presidente nazionale di Federpensionati Giorgio Grenzi e il segretario Lorenzo Cusimano nonché il direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro e il presidente Marino Bianchi che illustreranno a tutti i presenti le priorità dell’associazione: dalla legge sulla non autosufficienza alla difesa del potere di acquisto delle pensioni, dai servizi di assistenza domiciliare al riconoscimento del caregiver familiare, dall’istituzione del geriatra di famiglia nelle case e negli ospedali fino alla normativa quadro per l’invecchiamento attivo.

 

 

VALLE D’AOSTA, ARRIVA A MILANO IL VILLAGGIO CONTADINO DELLA COLDIRETTI

Arriva a Milano, da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre, il Villaggio della Coldiretti per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici e vivere un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, sui trattori, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.

L’appuntamento è a Milano al Parco Sempione, dal Castello Sforzesco all’arco della Pace, dove accorreranno migliaia di agricoltori dalle diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 9 di venerdì 30 settembre, fino a domenica 2 ottobre, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione.

Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile e studiosi che, all’indomani delle elezioni politiche, discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi della crisi energetica scatenata dalla guerra, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare, ma anche di sostenibilità, ambiente e salute.

Ci sarà una maxifattoria dove scoprire gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica con la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia.

Il Villaggio Coldiretti di Milano è anche l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato, dal Risotto alla Luganega e Franciacorta ai Tortellini con crema al Parmigiano Reggiano, fino alla carne servita nelle bracerie, ma sarà possibile gustare i più pregiati salumi e formaggi italiani a denominazione di origine (Dop).

Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica dove acquistare direttamente dagli agricoltori provenienti da tutta Italia le più golose tipicità del Paese ma anche le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia e i prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali. Sarà anche possibile fare la Spesa sospesa, l’iniziativa di solidarietà lanciata da Campagna Amica per donare prodotti agroalimentari 100% italiani alle famiglie bisognose.

Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne.

Un intero settore è dedicato alla pet therapy e al ruolo degli animali nella cura del disagio. Ma al Villaggio verrà realizzato anche il primo giardino terapeutico-sensoriale, gli orti con i tutor e lo spazio Generazione agricoltori dedicato alle idee dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese.

Ma per la prima volta si potrà andare a scuola di olio extravergine italiano nell’Oleoteca e nell’Enoteca del Villaggio, dove si potranno degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, o seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.

Per consentire ai soci valdostani di partecipare al Villaggio Coldiretti di Milano Coldiretti Valle d’Aosta ha organizzato trasferimenti in pullman, gratuiti per i partecipanti, con partenza da Aosta, nella giornata di domenica 2 ottobre.

Per informazioni ed iscrizioni è necessario prenotarsi alla mail aosta@coldiretti.it

 

VENETO, DEBUTTO DEGLI AGRICHEF, SHOWCOOKING CON I CUOCHI CONTADINI

Un team tutto bellunese ai fornelli per servire piatti a base di formaggio

Debutto dello show cooking al Caseus Veneti in programma dal 1° al 2 ottobre prossimi in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Grazie alla presenza dei cuochi contadini di Coldiretti Veneto i consumatori potranno degustare i piatti della tradizione rurale a base di formaggi tipici locali addirittura prodotti proprio dai tre protagonisti dei fornelli del km zero. Si tratta di Fabrizio Pescosta allevatore di Falcade titolare de “La Piccola Baita”, Alessandro Boschetto operatore agrituristico de “La Casera” di Chies d’Alpago e dell’esperta casara Giovanna Giuffrida di “Malga Ciauta” a Vodo di Cadore. Un team tutto bellunese che mette in programma tre prove al giorno dai cicchetti per l’aperitivo, ai primi fino agli spuntini spezzafame. Gli ingredienti usati per la preparazione delle ricette sono espressione della distintività territoriale e l’affermazione della stagionalità – commenta il presidente regionale e nazionale di Terrranostra Campagna Amica Diego Scaramuzza – gli agrichef sono gli ambasciatori naturali perché coltivano, allevano direttamente e hanno maturato competenze ed abilità in cucina diplomandosi all’Accademia di Coldiretti dedicando allo studio molte ore di preparazione in termini di comunicazione, accoglienza e ospitalità”.

 

ASTI, ARRIVA A MILANO IL VILLAGGIO CONTADINO DELLA COLDIRETTI

Arriva a Milano il Villaggio della Coldiretti, per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana, in una dimensione spazio-temporale unica nel suo genere. Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre, per tutti, l’opportunità di vivere un giorno da contadini, tra le aziende agricole con i loro prodotti, sui trattori, alla tavola degli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, nelle fattorie didattiche e negli agri-asili, dove i bambini possono imparare a impastare il pane e a fare l’orto.

L’appuntamento è al Parco Sempione di Milano (dal Castello Sforzesco all’Arco della Pace), dove saranno presenti migliaia di agricoltori provenienti dalle diverse regioni d’Italia.

Con loro, anche il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

Al centro, la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, basate sulla distintività, la qualità del Made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e l’innovazione di nuova frontiera.

Nel programma, un fitto calendario di appuntamenti e di occasioni, tra cui:

Conferenze e approfondimenti tematici su crisi energetica, alimentazione (con passaggi anche sul cibo sintetico che minaccia la salute dell’uomo e dell’ambiente oltre al Made in Italy e la sostenibilità) e rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti; 

– Maxi-fattoria, presso la quale scoprire gli animali salvati dall’estinzione, grazie al prezioso lavoro di generazioni di agricoltori; impegno riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica, con la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia.

Esperienza food-gourmet con il miglior cibo al 100% italiano (a soli 8 euro si potranno apprezzare tantissimi menu preparati dai cuochi contadini che, nella loro cucina e nella selezione dei prodotti, hanno conservato i sapori antichi del passato; tra le proposte: Risotto alla Luganega e Franciacorta, Tortellini con crema al Parmigiano Reggiano, carne servita nelle bracerie e, ancora, salumi e formaggi italiani a denominazione di origine (Dop), pizze di bandiera nei diversi gusti e nelle differenti preparazioni;

Street Food Green con una proposta articolata tra: crocchette di Storione fritte, Mondeghili (polpette di bollito), Pizzoccheri della Valtellina, Piadine, Michette milanesi imbottite, Polenta fritta con burro e zucchero e Pasticciotto alla crema.

Grande mercato a KmZero di Campagna Amica, presso il quale acquistare, direttamente dagli agricoltori provenienti da tutta Italia, le più golose tipicità del Paese, le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia e i prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio-lavorativo di persone disagiate e/o disabili o nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali.

Angolo Spesa Sospesa, l’iniziativa di solidarietà lanciata da Campagna Amica per donare prodotti agroalimentari 100% italiani alle famiglie bisognose.

Offerte e pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne;

Settore dedicato alla Pet-Therapy e al ruolo degli animali nella cura del disagio;

Giardino terapeutico-sensoriale: gli orti con i tutor e lo spazio Generazione Agricoltori dedicato alle idee dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese.

Oleoteca ed Enoteca, per degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, o seguire le lezioni di agri-cosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.

“Il Villaggio Coldiretti di Milano sarà un’occasione davvero ghiotta, in tutti i sensi, per godere appieno il meglio del mondo contadino, nelle sue diverse espressioni, declinazioni ed evoluzioni – apprezzano il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio e il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia; – un appuntamento, unico nel suo genere, che saprà soddisfare le aspettative, le curiosità e, altresì, i palati tra i più esigenti; infine, un evento culturale, ludico e didattico per tutti i gusti e le età”.

 

PARMA, ARRIVA A MILANO IL VILLAGGIO CONTADINO DELLA COLDIRETTI

Presente una numerosa delegazione di dirigenti e soci di Coldiretti Parma

Arriva a Milano il Villaggio della Coldiretti per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici e vivere un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, sui trattori, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.

L’appuntamento è a Milano al Parco Sempione, dal Castello Sforzesco all’arco della Pace, dove accorreranno migliaia di agricoltori dalle diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 9,00 di Venerdì 30 settembre, fino a domenica 2 ottobre, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione.

Alla tre giorni di Milano saranno presenti anche 3.500 soci provenienti dall’Emilia-Romagna guidati dal Presidente Nicola Bertinelli e dal Direttore Marco Allaria Olivieri assieme ai Direttori territoriali e alle imprese della nostra regione.  Per Parma sarà presente una numerosa delegazione di dirigenti e soci di Coldiretti Parma, guidata dal Presidente Luca Cotti e dal Direttore Marco Orsi.

Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile e studiosi che, all’indomani delle elezioni politiche, discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi della crisi energetica scatenata dalla guerra, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare, ma anche di sostenibilità, ambiente e salute.

Ci sarà una maxifattoria dove scoprire gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica con la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia.

Il Villaggio Coldiretti di Milano è anche l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato, dal Risotto alla Luganega e Franciacorta ai Tortellini con crema al Parmigiano Reggiano, fino alla carne servita nelle bracerie, ma sarà possibile gustare i più pregiati salumi e formaggi italiani a denominazione di origine (Dop). Una occasione unica anche per assaggiare nei diversi gusti la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella, ma anche lo street food green dalle Crocchette fritte di storione alle Mondeghili (polpette di bollito), dai Pizzoccheri della Valtellina alle piadine, dalle tipiche michette milanesi imbottite fino alla Polenta fritta con burro e zucchero e al Pasticciotto alla crema.

Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica dove acquistare direttamente dagli agricoltori provenienti da tutta Italia le più golose tipicità del Paese ma anche le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia e i prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali. Sarà anche possibile fare la Spesa sospesa, l’iniziativa di solidarietà lanciata da Campagna Amica per donare prodotti agroalimentari 100% italiani alle famiglie bisognose.

Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne

Un intero settore è dedicato alla pet therapy e al ruolo degli animali nella cura del disagio. Ma al Villaggio verrà realizzato anche il primo giardino terapeutico-sensoriale, gli orti con i tutor e lo spazio Generazione agricoltori dedicato alle idee dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese.

Ma per la prima volta si potrà andare a scuola di olio extravergine italiano nell’Oleoteca e nell’Enoteca del Villaggio, dove si potranno degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, o seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.