COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 21 marzo 2022

21 Marzo 2022
News La Forza del Territorio del 21 marzo 2022

Primo piano

 

PUGLIA, PRIMAVERA: IN CITTÀ ‘SOLO’ 114MILA ALBERI

Per la ‘festa degli alberi nelle scuole’ piantumati gli ulivi nell’orto didattico urbano

Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo censimento ISTAT sul verde urbano, in occasione della 22^ “Festa degli alberi nelle scuole” istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole e della Pubblica Istruzione nel 2000 che si festeggia a marzo, quando ricorre la Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’ONU. Per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli ad una più profonda conoscenza delle colture locali, proprio all’inizio della primavera, gli alunni della Scuola elementare Eleonora Duse plesso Salvati nell’orto didattico urbano del Primo Municipio a Bari sono stati coinvolti nella piantumazione degli alberi di ulivo, donati dalla Consulta florovivaistica di Coldiretti, una iniziativa voluta da Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, Terranostra e Fondazione Univerde per informare ed educare le giovani generazioni ai temi dell’ambiente, del clima e della salvaguardia del territorio e della natura.

Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia – per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento. Un ettaro di frutteto – spiega la Coldiretti – in produzione è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

Ma i cambiamenti climatici hanno – spiega Coldiretti – un impatto negativo anche sullo stesso valore dei terreni che, secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea), potrebbero subire una perdita tra il 34 e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature, che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia-smog nelle città, scegliendo gli alberi più efficaci nel catturare l’inquinamento dell’aria. Se una pianta adulta – riferisce Coldiretti Puglia – è capace di ‘mangiare’ dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, 1 ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Tra l’altro, sarebbe una risposta concreta delle pubbliche amministrazioni alla svolta green che con la pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini.

In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – conclude la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.

 

  COMUNI

di cui numero di alberi

Alberi stimati al 31/12/2020

Alberi per ogni 100 abitanti risultanti dall’ultimo Censimento

per tutto il territorio comunale

per parte del territorio comunale

 

 

 

 

 

Foggia

20.500

22.161

13,8

Andria

15.000

15,3

Bari

29.055

9,2

Taranto

20.455

10,8

Brindisi

7.500

7.660

8,9

Lecce

19.539

20,8

TOTALE (STIMA)

 

 

113.870

 

 Elaborazione Coldiretti Puglia su fante dati ISTAT (censimento 2020)

 

Dal Territorio

 

ABRUZZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE

È stato piantato un nuovo ulivo nella scuola primaria di via delle Casette (istituto comprensivo Pescara 1) questa mattina in occasione della Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’ONU che coincide con il primo giorno di primavera. L’iniziativa, promossa da Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, ha coinvolto studenti e insegnanti quale gesto simbolico per ricordare il valore delle piante alle nuove generazioni in un momento in cui la tutela del verde assume una importanza determinante e strategica per il futuro ma anche per lanciare un messaggio di pace in un momento difficile per la guerra in Ucraina.

All’iniziativa erano presenti le responsabili di Coldiretti Donne Impresa di Pescara e Chieti Angiolina De Angelis e Cecilia Di Primio (quest’ultima anche in qualità di florovivaista); il presidente dell’Associazione agrimercato d’Abruzzo che gestisce i mercati di Campagna Amica nonché delegato dei Giovani di Coldiretti Giuseppe Scorrano e il vice presidente dell’Associazione Agrimercato Marco Di Mascio. Grande la partecipazione dei bambini della classe quarta, che stanno svolgendo con Coldiretti anche il progetto di educazione alimentare e sulla sostenibilità. Gli studenti, sotto lo sguardo attento delle insegnanti Paola D’Angelo, Francesca Di Tonto e Francesca Capozucco, hanno contribuito alla piantumazione partecipando ad una mini lezione all’aperto sull’importanza della cura del verde.

“Un modo per ribadire l’importanza del verde nei centri urbani anche nella lotta ai cambiamenti climatici proprio per la capacità di catturare Co2 – spiega Coldiretti Abruzzo –  La scelta di piantare l’ulivo, inoltre, non è casuale. Si tratta di una coltivazione che caratterizza da sempre il paesaggio abruzzese e richiama il valore simbolico della pace, soprattutto in questo momento storico e alla vigilia della santa Pasqua”.

 

 

TRENTOCDM: BUCO DA 8 MLD NEI CAMPI, ECCO SOSTEGNI SALVA CIBO

“Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per l’agricoltura, 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici sono le misure del piano anticrisi della mobilitazione della Coldiretti e contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia.” Il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi si unisce al presidente nazionale Ettore Prandini nel ringraziare il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e il premier Mario Draghi per gli interventi a favore del settore agricolo.  

Dall’inizio del conflitto – sottolinea la Coldiretti – si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere piu’ in sofferenza senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni. Il via libera al digestato rappresenta una opportunità fondamentale che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti.

In una situazione in cui una azienda agricola su tre è costretta a tagliare i raccolti, le misure adottate – sottolinea Barbacovi- sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.

Per questo occorre investire – conclude Barbacovi– per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

 

 

VENETO, FESTA DEGLI ALBERI NELLE SCUOLE

Nei giardini dell’educazione verde piantati tigli, melograni, pioppi e ontani

Il tiglio piantato nella scuola primaria “F.Petrarca” di Solesino in provincia di Padova è l’emblema della Giornata Internazionale delle Foreste oggi festeggiata in molti istituti veneti con la messa a dimora di melograni, pioppi, ontani nei giardini di asili e plessi scolastici anche di Meolo (Ve), Longare (Vi) e Castelfranco Veneto (Tv).  L’iniziativa promossa da Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde è stata vissuta da Nord a Sud d’Italia insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali. Grazie al lavoro delle imprenditrici agricole – commenta Chiara Bortolas presidente regionale – nell’ambito del progetto “Semi’nsegni” i bambini possono sperimentare la ricreazione e il tempo libero all’aperto seminando e coltivando orti e fiori. Si tratta di un ritorno alla manualità e alle attività pratiche dovute dopo lunghi periodi di formazione on line e a distanza, una sorta di supporto terapeutico condiviso che ben si incastra nel programma scolastico con le varie materie compresa non solo l’ora di scienze anche di civica”.

Da sottolineare l’importanza della crescita culturale ambientale – aggiunge Bortolas – soprattutto tra le nuove generazioni. Ormai i cambiamenti climatici sono tutto gli occhi di tutti e con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città. 

L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.

“Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale , che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi”.

 

 

BASILICATA, CRISI E GUERRA: GOVERNO E REGIONI DEVONO FARE DI PIU’

Trattori della Coldiretti in marcia a Potenza con migliaia di agricoltori

L’impegno dimostrato nei giorni scorsi dal Governo, dopo le battaglie di Coldiretti, è apprezzabile, ma servono altri interventi urgenti per bloccare le speculazioni in corso, che rischiano di amplificare le criticità degli approvvigionamenti e spingere ulteriormente i prezzi. A cominciare da nuovi sostegni urgenti per filiere in crisi a causa del conflitto e del caro energia, a partire dal gasolio agricolo, e poi l’erogazione immediata dei fondi d’emergenza straordinari dell’Unione Europea e l’avvio di una indagine ispettiva su tutte le industrie e le catene della GDO che praticano svendite sottocosto violando la norma. E’ il messaggio lanciato dalla Coldiretti a Potenza, nel primo giorno della primavera che segna il risveglio delle campagne, nel corso dell’imponente manifestazione in corso davanti alla Regione Basilicata, con 3 mila associati, 200 trattori e numerosi sindaci, oltre che i presidenti delle due Province.  “Abbiamo voluto lanciare questo monito al governo nazionale da una regione – ha spiegato il presidente regionale della Coldiretti, Antonio Pessolani – che rappresenta, con il Metapontino, una delle zone più vocate alla produzione ortofrutticola del nostro Mezzogiorno e che più della altre sta soffrendo gli effetti di questa crisi dovuta sia alla pandemia che alla guerra in Ucraina”. Dinnanzi alla sede della Regione è stata portata anche una stalla con degli animali vivi, perchè anche il comparto zootecnico sta subendo gli effetti di questa crisi. “Negli ultimi mesi sono cresciuti ulteriormente anche i costi di produzione, già saliti oltre le soglie di guardia per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi. La pandemia prima e la crisi energetica e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito. Servono rimedi immediati – ha continuato Pessolani – e un rilancio della strumentazione politica volta ad assicurare la sovranità alimentare come cardine strategico della sicurezza nazionale ed europea”. Per Coldiretti “è sbagliata la scelta di abbassare il livello di guardia sui nostri standard produttivi, sacrificando i requisiti di sicurezza e salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente per aumentare l’import di prodotti oggi non conformi alle norme UE. Aumenteremmo la nostra dipendenza alimentare e i rischi per i nostri consumatori. Per questi motivi affermare il principio di reciprocità nelle relazioni e nei trattati internazionali per gli scambi commerciali, oggi più di ieri è una priorità. Solo attraverso scelte trasparenti come l’etichettatura d’origine obbligatoria e politiche di sostegno al percorso di transizione economica, ecologica e digitale, l’Europa può costruire il suo futuro e l’Italia può giocare un ruolo da protagonista avendo sviluppato un modello agricolo tra i più sostenibili del mondo. Chiediamo un provvedimento urgente che sancisca la differenza tra NBT e OGM transgenici, consentendo così la ricerca in pieno campo”. Una situazione evidentemente insostenibile che, in Basilicata, sta mettendo a rischio 20mila imprese agricole, cui fanno capo circa 70 mila occupati diretti, che ora si vedono strozzate anche dalle speculazioni oltre che dai prezzi ingiusti e dalla burocrazia. “Per uscire da questa crisi è necessario che anche le Regioni si attivino – ha aggiunto il direttore regionale della Coldiretti, Aldo Mattia – e per questo invitiamo il governatore lucano, Bardi, a non rimanere seduto come uno spettatore, ma ad attivarsi immediatamente. La Basilicata è la più grande riserva petrolifera d’Italia: qui si estraggono il 70,6 per cento del petrolio e il 14 per cento del gas italiani e per questo chiediamo al governo regionale di utilizzare i proventi delle compensazioni petrolifere per sostenere le imprese, in questo particolare momento di difficoltà. Risorse emergenziali da inserire nella prossima legge di stabilità. E poi l’attivazione urgente di strumenti regionali per ridare immediatamente liquidità alle imprese agricole ed agroalimentari lucane, compreso quelli che favoriscano l’accesso al credito”. Dalla Basilicata è arrivato anche un appello al Governo a risolvere “una volta per tutte” il problema dell’invasione di cinghiali e dei danni prodotti dagli animali al comparto primario. “È incalcolabile il danno prodotto dalla fauna selvatica in tutta Italia e la perdita di produzioni anche cerealicole” ha spiegato Mattia per il quale “non è più rinviabile l’intervento di modifica della legge 157 del 1992”. Infine, per far fronte ai cambiamenti climatici e alla grave crisi idrica “che peggiora sempre di più” è necessario “avviare un piano di investimenti per aumentare la produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere siccità e produrre energia e aumentare almeno al 50% la raccolta dell’acqua piovana che oggi è solo al 10%” ha concluso Pessolani.

 

 

LAZIO, UE: NUTRISCORE BOCCIA INGIUSTAMENTE CACIO E PEPE.

A rischio i prodotti di eccellenza del Lazio con il Nutriscore, un sistema di etichettatura a colori che penalizza prodotti salutari come l’olio di oliva, considerandolo meno sano della Coca Cola, o quelli caseari e tradizionali, sia Dop che Igp e Ig, favorendo prodotti industriali di minore qualità. Coldiretti Lazio annuncia battaglia sull’etichettatura a “semaforo” proposta dalla Francia e sulla quale l’Ue si esprimerà il prossimo giugno. Uno strumento semplicistico e pericoloso che non tiene conto della complessità delle diete mediterranea e delle abitudini, alimentari e non, delle diverse regioni dell’UE.

“Se il Nutri-Score venisse approvato dall’Unione Europea – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – sparirebbero dalle tavole le eccellenze locali che caratterizzano i nostri territori e con la loro la storia e le tradizioni che li accompagnano. Quello di cui abbiamo bisogno è un’Europa protagonista e forte perché capace di coltivare le sue ricchezze e le pluralità di cultura. Come ricorda oggi su Il Messaggero, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. E’ esattamente su questo che bisogna lavorare, non su un appiattimento e omologazione di ciò che è e deve rimanere distintivo, perché caratterizza le nostre unicità e le nostre eccellenze”. 

Il Nutriscore cancellerebbe i piatti tipici della nostra tradizione come il cacio e pepe, che secondo il sistema di etichettatura dovrebbe essere senza Pecorino Romano, perché considerato non salutare, e non esisterebbe più neanche la famosa caprese, perché sotto accusa è anche la Mozzarella di Bufala, stessa cosa per il Parmigiano Reggiano o la Gorgonzola. 

“I sistemi di etichettatura a colori come il Nutriscore – continua Granieri – escludono paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali, che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’etichetta nutrizionale a colori boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp), che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare, soprattutto nel tempo del Covid. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante l’alimentazione e quindi la salute ed è su questo che bisogna lavorare”. 

Oltre alla Francia, sono a favore del Nutriscore anche Belgio, Germania e Spagna, mentre l’Italia sostiene il Nutrinform, che considera più adeguato in quanto aiuta a comprendere l’apporto nutrizionale della porzione effettivamente consumata dell’alimento. Il Nutriscore, invece, risulta fuorviante per i consumatori, in quanto è basato su un algoritmo discutibile e penalizza i prodotti della Dieta Mediterranea e quelli tradizionali DOP e IGP, che non possono essere riformulati come quelli industriali. Coldiretti sta portando avanti questa battaglia anche sui tutti i tavoli, facendo sentire la propria voce e partecipando alle consultazioni pubbliche della Commissione europea. 

“E’ alla sovranità alimentare che dobbiamo puntare per non dipendere dall’estero – conclude Granieri – e le grandi tensioni internazionali che stiamo vivendo, ci dimostrano quanto questo tema sia sia centrale e prioritario. Bisogna favorire il Made in Italy e i prodotti locali, che con il caro carburati e il caro bollette, rappresenta una risorsa anche per abbattere i costi dei rincari. Il quest’ottica il bando “Lazio KM Zero” della Regione è un sostegno fondamentale per l’intera filiera agroalimentare. La filiera corta riduce logisticamente gli spostamenti e quindi anche i costi. Tutto questo fa diventare ipercompetitivo il mercato locale e non possiamo immaginare un futuro di restrizioni alimentari imposto da politiche europee, che dimostrano di essere quanto mai distanti dalla nostra cultura e dalle nostre tradizioni. Politiche che non tutelano affatto la nostra salute e contro le quali continueremo a batterci”.

https://lazio.coldiretti.it/ue-coldiretti-lazio-nutriscore-boccia-ingiustamente-cacio-e-pepe-a-rischio-nostra-distintivita/

 

 

PUGLIA, UCRAINA. CONTRO CARO ENERGIA ARRIVANO DRONI E ROBOT

Siglato accordo con ‘laboratorio informatico’

La guerra in Ucraina e il caro energia spingono la rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la produttività. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della firma dell’accordo di collaborazione con il Laboratorio Competenze Digitali, Formazione, Certificazione del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, alla presenza del professor Giuseppe Pirlo del Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari proprio per favorire lo sviluppo e il sostegno dei processi di innovazione tecnologica in agricoltura e nell’agroalimentare in genere, in particolare sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare in agricoltura, anche attraverso metodi e sistemi ICT.

“Abbiamo l’obiettivo di promuovere strumenti funzionali a rafforzare il trasferimento delle tecnologie per favorire lo sviluppo dell’agricoltura di precisione e dell’agricoltura 4.0 – spiega Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – e di realizzare, attraverso l’uso delle ICT, oltre a percorsi virtuosi, fortemente innovativi, di formazione e approfondimento presso le imprese agricole e agroindustriali per l’individuazione di circuiti di produzione di energia green e un utilizzo sostenibile dell’uso dell’acqua per l’irrigazione e la lavorazione di prodotti”.

Dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni, è in atto – aggiunge Coldiretti Puglia –  un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Contro i parassiti che minacciano colture, produzioni di cibo – continua Coldiretti – è arrivata la “Smart Trapp iScout” trappola con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma grazie alla batteria ricaricata da pannello solare. La trappola ha una fotocamera ad alta risoluzione combinata con un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture con l’obiettivo di supportare il lavoro degli agricoltori, la fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture, grazie a immagini con risoluzione 10 Mega Pixel inviate via modem alla piattaforma FieldClimate dove sono analizzate con strumenti di AI (Intelligenza Artificiale) e sono visibili su PC o smartphone/tablet. I dati sono esposti come catture giornaliere e totali e danno indicazioni sulla crescita della popolazione lungo la stagione.

“Sempre in tema di cambiamenti climatici – insiste il direttore Piccioni – la gestione delle risorse idriche diventa strategica sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo anti spreco. Per questo sono stati ideati sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app dall’agricoltore grazie agli smartphone”.  Il “Grande Fratello” – sottolinea Coldiretti – è arrivato in campi e cascine, stalle e pascoli, con il controllo a distanza degli animali attraverso telefonini, tablet e pc con rilevazioni sullo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua. La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood.

Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).

La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla riduzione al minimo dell’impatto ambientale con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e sul consumo di carburanti.  Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) spiega Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).

La tecnologia digitale – sottolinea Coldiretti – è poi alla base del sistema blockchain per la tracciabilità dei prodotti e la garanzia dell’origine considerata sempre più importante con l’82% dei consumatori che privilegia nella propria spesa l’acquisto di prodotti Made in Italy.

La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di oltre 500mila ettari a livello nazionale pari al del 3-4% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose”. Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.

Proprio per superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, Coldiretti, TIM e Bonifiche Ferraresi hanno firmato un accordo, considerata l’importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione economica dell’agroalimentare italiano che è già il più green d’Europa.

 

 

TOSCANA, GIORNATA FORESTE: 5 MILA ALBERI PERICOLOSI NELLE CITTA’

I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco quasi 5 mila volte nell’ultimo anno, per la precisione 4.959, per la presenza di alberi pericolanti nelle città toscane. Si tratta del 7,6% in più rispetto ad un anno prima. Il numero maggiore di emergenze è stato registrato nella provincia di Lucca con 726 interventi, seguita da Pisa con 708, Firenze con 561, Massa con 558, Siena 514, Grosseto 480, Livorno 414, Pistoia 409, Arezzo 312 e Prato 277. 

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città.  

Un appuntamento ricordato nelle scuole dove per festeggiare la giornata nei giardini e negli spazi esterni è stato deciso di mettere a dimora alberi di diverse specie. In Toscana è accaduto a Pistoia con la piantumazione di un esemplare di ulivo all’istituto agrario De Franceschi-Pacinotti e di un albero alla scuola De Amicis di Poggetto di Prato, in occasione dell’iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali.

L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento della percentuale di alberi a rischio. Le piante – evidenzia Coldiretti Toscana – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Toscana – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. 

“Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini – conclude Coldiretti Toscana – E’ necessario coinvolgere a tutti i livelli le aziende florovivaistiche della nostra regione specializzata nella gestione del verde e degli alberi”.

 

 

MARCHE, GIORNATA FORESTE: CON 150 ALUNNI PER VALORIZZARE LA RISORSA VERDE

“L’ulivo che abbiamo piantato a Monteprandone, infatti, è icona della sostenibilità ambientale ma, in uno scenario come quello che stiamo vivendo, è anche simbolo di pace perché custodisce la speranza di una rapida conclusione del conflitto in Ucraina”. Sono le parole di Armando Marconi, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’Onu e celebrata questa mattina anche alla scuola primaria di Centobuchi dove per iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde è stata piantata una pianta di olivo. “Un nostro antico detto – ha spiegato Carla Cocci, responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa ai 150 bambini partecipanti – recita che l’olivo deve sentire le campane a significare che non deve essere piantato troppo in profondità”. Un terzo del territorio marchigiano è occupato da boschi. Circa 69mila ettari solo nelle province di Ascoli e Fermo. Ambienti molto vulnerabili al degrado e agli incendi se viene a mancare cura e prevenzione. L’iniziativa di Monteprandone è la tappa marchigiana di un tour che ha coinvolto oggi città in tutte le regioni con le quali Coldiretti ha portare l’educazione all’ambiente all’interno delle scuole. Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere sostenibili – come i 400 ettari di bosco certificato a Umito – in grado di tutelare l’ambiente e creare occupazione se si considera che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento.

 

 

PIEMONTE, I SOSTEGNI SALVA CIBO PER FAR FRONTE ALLA CRISI 

Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese e via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. Sono le misure del piano anticrisi della mobilitazione di Coldiretti, contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia.

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinate dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni. Il via libera al digestato rappresenta una opportunità fondamentale che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti.

“In una situazione in cui una azienda agricola su tre (32%) è costretta a rinunciare alle semine, le misure adottate – evidenziano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione Europea di utilizzare i circa i circa 20 mila ettari di terreni a riposo per le prossime semine primaverili ed aumentare la produzione per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare e rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze, garantendo sempre elevanti standard di sicurezza alimentare.  Per questo occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ed affrontare i cambiamenti climatici”.

 

 

LIGURIA, GIORNATA FORESTE: SOS 11 MLN DI ETTARI DI BOSCO

Ulivo donato alla scuola primaria Nazario Sauro come simbolo di pace

Il 21 marzo è la Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’ONU: in Italia serve lavorare al fine di tutelare la superficie forestale, aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari, ma che a causa dell’incuria e dell’abbandono è spesso stata colpita da incendi e si è dimostrata molto vulnerabile al degrado. Un impegno che deve partire dall’educazione nelle scuole, motivo per cui Coldiretti Liguria, grazie all’iniziativa organizzata da Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, Terranostra, Consulta florovivaistica Coldiretti e Fondazione Univerde, ha deciso di donare un albero alla scuola primaria Nazario Sauro di Genova, per sensibilizzare i bambini sull’importante tema di manutenzione e gestione del territorio valorizzando il lavoro di salvaguardia svolto dagli imprenditori agricoli. Per l’occasione è stato scelto un ulivo, albero rappresentativo della Liguria ma anche simbolo di pace con cui Coldiretti e i bambini hanno deciso di lanciare un messaggio di solidarietà e speranza al popolo ucraino colpito dal conflitto.

La foresta domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza: un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere sostenibili in grado di tutelare l’ambiente e creare occupazione se si considera che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento. A preoccupare è però anche la pesante crisi del frutteto italiano che nell’ultimo ventennio ha visto un crollo del 23% dello spazio e la sparizione di quasi una pianta da frutto su quattro, con un gravissimo danno economico e occupazionale ma anche ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

“Oggi siamo qui per celebrare insieme ai bambini l’importanza della natura e, soprattutto, della salvaguardia del nostro territorio. –spiega Marcello Grenna Presidente Terranostra Liguria- Per ogni albero che scompare, viene meno il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico: i frutteti contribuiscono a catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta mirata a queste problematiche”. Presenti all’evento anche Paolo Corsiglia, Vice presidente Coldiretti Genova, Paolo Campocci Direttore Coldiretti Genova, e Anna Fazio Vice Responsabile Coldiretti Donne Impresa Liguria che ha spiegato ai bambini la scelta dell’albero di ulivo: “Pensiamo che la festa dell’albero possa essere un modo interattivo e divertente per far avvicinare i bambini a concetti importanti come la lotta all’inquinamento e l’importanza della natura per l’uomo; ma oggi non possiamo non ricordare anche il difficile momento che sta passando l’Ucraina, motivo per cui la scelta dell’ulivo ha contribuito a creare anche un momento di riflessione e di vicinanza per la popolazione colpita dalla guerra”.

“Iniziative come questa, all’interno delle scuole, possono essere un ottimo punto di partenza per stimolare l’impegno necessario alla salvaguardia del nostro territorio. –spiegano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Direttore confederale- Oggi i bambini hanno aiutato a piantare questo ulivo che siamo certi cureranno al meglio imparando tutti insieme come ci si può prendere cura della natura e dell’ambiente che ci circonda. Ringraziamo l’Istituto Nazario Sauro per l’ospitalità e tutti gli alunni che ci hanno omaggiato con poesie e canzoncine sugli alberi”.

 

 

MARCHE, TAVOLO ATTIVITÀ PRODUTTIVE: INFRASTRUTTURE PER CRESCITA E COMPETITIVITÀ

Il manifesto delle categorie con le priorità: progetti e interventi da realizzare per dare un futuro ad economia e imprese.

Il Parlamentino della Camera di Commercio delle Marche gremito per la presentazione alla stampa e ai vertici della Regione Marche del manifesto delle categorie produttive sul tema infrastrutture. Maria Letizia Gardoni (Presidente Coldiretti Marche), Sauro Grimaldi (Vice Presidente Confindustria Marche con delega alle infrastrutture), Emanuele Pepa (Presidente Confartigianato Marche), Paolo Silenzi (Presidente CNA Marche) e Giacomo Bramucci (Presidente Confcommercio Marche) insieme per rappresentare una visione comune del fabbisogno di infrastrutture della nostra regione, evidenziando alcune priorità che possono incidere fortemente sulla competitività ed attrattività del territorio e per accrescere l’integrazione delle Marche nel contesto nazionale ed internazionale.
Un messaggio forte e unitario, una sinergia territoriale unica come sottolineato con forza da Gino Sabatini che ha fatto gli onori di casa “insieme si cresce e si valorizza la filiera istituzionale”.
Porto, aeroporto, interporto, Quadrilatero, collegamenti ferroviari, completamento della terza corsia della A14, trasversali, strade per lo sviluppo delle aree interne, ma anche la copertura integrale del territorio regionale con la banda ultralarga. In una regione che spesso si contraddistingue per le divisioni, le categorie economiche lanciano oggi un forte messaggio di unità: “Sono sfide strategiche per il nostro presente e il nostro futuro – hanno dichiarato congiuntamente i presidenti delle 5 associazioni di categoria – vogliamo contribuire al lavoro avviato dalla Regione per fare un salto di qualità e integrare le Marche nel contesto nazionale ed europeo. Siamo consapevoli che le infrastrutture presuppongano sforzi ingenti: ecco perché bisogna massimizzare la collaborazione e gli sforzi congiunti delle Istituzioni e degli Enti e soggetti preposti con le Associazioni di categoria per concretizzare i massimi risultati ottenibili entro la fine della corrente legislatura. Siamo altrettanto consapevoli che non si può più attendere: le Marche hanno subìto negli anni forti penalizzazioni per molteplici carenze infrastrutturali: questo è il momento di agire: le risorse del PNRR sono un’occasione che non possiamo mancare”.
Sono 10 le priorità ben definite all’interno del documento, ma soprattutto obiettivi e criteri precisi illustrati a  al governatore delle Marche, Francesco Acquaroli e agli assessori Guido Castelli (bilancio) e Francesco Baldelli (infrastrutture) che hanno apprezzato soprattutto il metodo di lavoro e hanno messo l’accento sulla necessità di progettare e di progettare insieme, partendo da quel “polmone” della regione che è costituito da Aeroporto, Porto e Interporto. “E’ fondamentale per il potenziamento infrastrutturale delle Marche pervenire a dei risultati tangibili entro tempi predefiniti, in termini di: realizzazione completa dell’intervento richiesto, o di progettazione esecutiva, o di assegnazione certa delle risorse.  – hanno aggiunto di concerto i presidenti delle categorie – Sarà per questo fondamentale anche condividere un metodo di confronto con incontri almeno ogni 3 mesi per verificare l’avanzamento dei progetti e dei lavori”.

 

 

EMILIA ROMAGNA, GIORNATA DELLE FORESTE: PIANTATI ALBERI NELLE SCUOLE

L’Italia deve proteggere la superficie forestale nazionale che è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari che si sono dimostrati però molto vulnerabili al degrado e agli incendi perché è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU. Un impegno che deve partire dall’educazione nelle scuole dove per festeggiare la giornata nei giardini e negli spazi esterni di più 20 realtà in tutte le regioni d’Italia, per iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali.

A rappresentare la regione Emilia Romagna è stato scelto il Nido dell’infanzia comunale G. Rodari di Reggio Emilia dove, oggi, insieme a genitori e bambini si è festeggiato piantando un albero nel giardino della scuola, alla presenza del direttore di Coldiretti Reggio Emilia Albertino Zinanni, Luciana Pedroni, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa e Raffaello Landini, presidente provinciale di Terranostra.

«Oltre a boschi e foreste anche i frutteti e vigneti fanno parte del nostro patrimonio verde – ha detto Luciana Pedroni, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa. “Negli ultimi venti anni, purtroppo, è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10».

«Cogliamo con piacere ogni occasione – continua la Pedroni – utile per piantare un albero, anche se simbolico, soprattutto con le scuole. Oltre a passare l’attenzione per il bene all’ambiente, è un atto simbolico che trasmette il valore del prendersi cura del territorio e nessuno può farlo meglio degli agricoltori».

Recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti regionale – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso – conclude Coldiretti Emilia Romagna – la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

 

 

BASILICATA, CRISI E GUERRA: 3 MILA AGRICOLTORI E ALLEVATORI SI SONO FATTI SENTIRE

Nel giro di qualche giorno una Giunta regionale straordinaria affronterà i temi posti dalla Coldiretti nel corso della giornata di mobilitazione che si è svolta oggi a Potenza, dinanzi alla sede della Regione Basilicata, alla presenza di 3 mila agricoltori e allevatori, accompagnati da 200 trattori, per chiedere interventi urgenti per bloccare le speculazioni in corso, che rischiano di amplificare le criticità degli approvvigionamenti e spingere ulteriormente i prezzi. E’ l’impegno assunto dall’assessore regionale alle Politiche agricole, Vincenzo Baldassarre, che ha incontrato i manifestanti, alla presenza del governatore lucano, Vito Bardi, collegato da remoto, e del presidente della Terza Commissione, il consigliere regionale Piergiorgio Quarto. “Si lavorerà per costruire in primo luogo un pacchetto economico che possa consentire di intervenire velocemente  per predisporre delle misure di aiuto per rispondere alle priorità messe in campo dalla Coldiretti – ha spiegato Quarto -a cominciare dalla ristrutturazione del debito attraverso le garanzie gratuite di Ismea e un fondo di un rotazione regionale, per continuare poi con interventi  sui costi energetici,  e dei  mangimi e dei farmaci utilizzati dalle aziende zootecniche ed infine sulla possibilità di intervenire sul costo del trasporto della manodopera agricola”.

 

 

REGGIO EMILIA, PRENDERSI CURA DELL’AMBIENTE E DEL PAESAGGIO CON UN ALBERO

L’Italia deve proteggere la superficie forestale nazionale che è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari che si sono dimostrati però molto vulnerabili al degrado e agli incendi perché è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili. È quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU.

A rappresentare la regione Emilia Romagna è stato scelto il Nido dell’infanzia comunale G. Rodari di Reggio Emilia dove, oggi, insieme a genitori e bambini si è festeggiato piantado un albero nel giardino della scuola, alla presenza del direttore di Coldiretti Reggio Emilia Albertino Zinanni, Luciana Pedroni, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa e Raffaello Landini, presidente provinciale di Terranostra.

Bambini, genitori e insegnati hanno partecipato con festa alla giornata delle foreste promossa da Coldiretti, festa che si colloca all’interno di ‘Idee in cammino’, un progetto di cittadinanza attiva, che nasce dall’idea dei genitori rappresentanti del Consiglio Infanzia Città (insieme al gruppo di lavoro) di una riqualificazione dell’area verde limitrofa al nido. Presupposto è mettere in valore ciò che già è presente nel parco per poi, nel tempo, modificarlo e potenziarlo con il contributo di bambini, operatori e genitori, in un’idea di “prendersi cura” del bene pubblico.

«Oltre a boschi e foreste anche i frutteti e vigneti fanno parte del nostro patrimonio verde – commenta Albertino Zinanni, direttore della Coldiretti reggiana. Negli ultimi venti anni, purtroppo, è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10».

«Cogliamo con piacere ogni occasione – continua Zinanni – utile per piantare un albero, anche se simbolico, soprattutto con le scuole. Oltre a passare l’attenzione per il bene all’ambiente, è un atto simbolico che trasmettere il valore del ‘prendersi cura’, ma significa anche mettere radici e saper aspettare così come la natura insegna».

«Ringraziamo Coldiretti per il segno tangibile del dono dell’albero – commenta Annalisa Rabotti, pedagogista del nido – sappiamo quanto sia importante poter osservare e vivere la crescita di un arbusto, di un fiore, di albero: il vostro sarà presto una presenza amica dei bambini. I bambini hanno infatti in diritto, oggi più che mai, di vivere esperienze in cui ascoltare la vita, attendere la crescita, essere ottimisti verso il futuro che arriva. Al Nido queste esperienze si vivono con gli amici, in una relazione ricca di scambi quotidiani, grazie alla quale tutti si possono sentire appartenenti ad un unico mondo di cui prendersi cura».

Recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso – conclude la Coldiretti – la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

 

 

LIGURIA, TURISMO: AGRITURISMI PRONTI PER PONTI PRIMAVERA

Si va verso la ripartenza tra paesaggi, tradizioni e cultura culinaria

Con la fine dell’emergenza Covid e l’allentamento delle misure restrittive nelle 25mila strutture agrituristiche presenti in Italia si lavora per i ponti di Pasqua e primavera che con il risveglio della natura è una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della vacanza in campagna con le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. Un appuntamento atteso dagli agriturismi liguri che sono pronti a ripartire dopo la pandemia e le limitazioni che, fino all’anno scorso, hanno ridotto le attività praticabili nelle strutture e la presenza dei turisti, soprattutto quelli stranieri. Nel 2021 in Liguria le aziende hanno lavorato quasi a pieno regime solo nei mesi di luglio e agosto, registrando qualche arrivo anche durante le festività natalizie, ma serve ancora molto per ritornare ai livelli pre-covid e adesso preoccupano anche i rincari energetici che influiscono sui costi di gestione.

“I nostri agriturismi si stanno preparando al meglio per ripartire in maniera determinata, riproponendosi come mete fondamentali per i ponti pasquali e primaverili. –spiega Marcello Grenna, presidente Terranostra Liguria- L’anno scorso purtroppo non c’è stata una vera e propria ripresa, e qualche incertezza sul futuro l’abbiamo ancora, soprattutto se i contagi dovessero risalire, ma siamo fiduciosi e ci stiamo reinventando per accogliere al meglio i turisti che nelle nostre strutture potranno trovare ampi spazi per stare a tavola in mezzo al verde, immersi in un paesaggio che coniuga l’entroterra con la vista mare. Sicuramente in questo momento non aiutano i costanti rincari, spinti anche dal conflitto ucraino, che avranno ripercussioni su tutti i costi di gestione delle strutture”.

“L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale e può contare su 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola negli agriturismi. -spiegano Gianluca Boeri presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato confederale- Tuttavia, nel 2021 le aziende hanno perso ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, e ci auguriamo che adesso possa essere davvero il momento di ripartire, sebbene di certo gli aumenti dei costi di gestione non aiutino. Nell’ultimo anno si è però registrata una tendenza alla riscoperta dei piccoli borghi che ci auguriamo possa portare sempre più persone a visitare le strutture della Liguria, dove si possono ammirare fantastici paesaggi, riscoprire le tradizioni del territorio e gustare i piatti tipici della cucina ligure, dai mandilli al pesto alla focaccia, fino alla tipica torta pasqualina, protagonista delle tavole in occasione della Pasqua”.

 

 

SICILIA, 500 BAMBINI ALLA FESTA DELLE FORESTE

“Senza alberi non vivremmo”. “Più alberi per tutti”.  Sono alcuni slogan dei 500 bambini dell’istituto Nicolò Garzilli che oggi hanno festeggiato l’arrivo della primavera che coincide con la Giornata delle Foreste.  L’iniziativa promossa da Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde è stata vissuta da Nord a Sud d’Italia insieme a studenti, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni.

Una vera e propria festa quella del capoluogo alle quali tutte le classi hanno partecipato con canti e poesie e ciascun studente ha ricevuto il diploma di “Tutore dell’ambiente” – sottolinea Margherita Scognamillo, responsabile regionale Coldiretti Donne Impresa. L’iniziativa di oggi – aggiunge –  s’inserisce nel più ambio progetto di Educazione alla Campagna amica che riguarda tutta l’Isola in cui i bambini sperimentano la ricreazione e il tempo libero all’aperto seminando e coltivando orti e fiori. Si tratta di un ritorno alla manualità e alle attività pratiche dovute dopo lunghi periodi di formazione on line e a distanza, una sorta di supporto terapeutico condiviso che ben si incastra nel programma scolastico con le varie materie compresa non solo l’ora di scienze anche di civica.

 

 

PIEMONTE, EVIDENTI SPECULAZIONI SUL GRANO

Non solo carburanti, per effetto della speculazione il prezzo del grano è sceso del 28% rispetto ai massimi raggiunti all’inizio del mese di marzo con una netta inversione di tendenza a conferma delle speculazioni in atto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale della borsa merci di Chicago che evidenzia come in una situazione di difficoltà dei mercati la speculazione si estende dall’energia alle materie prime agricole.

“Un andamento – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – che non significa il superamento delle difficoltà, ma piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti. Le speculazioni si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto”.

La situazione preoccupa anche l’Italia che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

“Per rispondere all’invito dei capi di Stato, riunitisi a Versailles, in Piemonte possiamo utilizzare i circa 20 mila ettari di terreni a riposo per le prossime semine primaverili ed aumentare la produzione – continuano Moncalvo e Rivarossa -. Bene, quindi, l’impegno dell’Unione Europea a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.”

 

 

MOLISE, FESTA ALBERI: ALUNNI DELLA SAN GIOVANNI BOSCO DI ISERNIA PROTAGONISTI

Gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco di Isernia sono stati oggi (21.03.2022) i protagonisti della XXII edizione della Festa degli alberi nelle scuole. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Donne Impresa Coldiretti, Campagna Amica, Terranostra e Fondazione UniVerde, in Molise si è concretizzata con la messa a dimora di varie piantine di olivo di cultivar locali Aurina, Sperone di Gallo e Paesana Bianca, fornite dal vivaio Scioli “LO.Gi.CA Verde” di Monteroduni (IS), nel giardino della scuola. 

L’obiettivo della giornata era quello di promuovere e valorizzare il verde nelle città e nel contempo portare avanti una grande azione di sensibilizzazione, informazione e conoscenza dell’importanza degli alberi per l’ecosistema fra le giovani generazioni. Un obiettivo centrato in pieno grazie alla disponibilità del preside dell’istituto, Giuseppe Posillico, e dell’intero corpo docente che ha coinvolto i ragazzi in attività didattiche teoriche nei giorni scorsi culminate oggi con la presentazione di lavori grafici e pensieri sulla fondamentale importanza degli alberi per tutto il pianeta.

Prima della messa a dimora delle piante, nel grande piazzale della scuola, gli alunni hanno assistito agli interventi del loro preside, che ha guidato i vari momenti della manifestazione, oltre che della responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa, Manuela Virtuoso, dell’agronomo Mario Stasi, della presidente dell’associazione Agrimercato Molise, che riunisce le aziende aderenti a Campagna Amica, Giovanna Cuomo, e del presidente regionale di Terranostra Molise, l’associazione degli agriturismi di Campagna Amica, il “cuoco contadino”, Felice Amicone. Presente anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Isernia, Vittorio Monaco.

Nel corso della mattinata gli alunni hanno così avuto modo di apprendere l’importanza degli alberi sotto una molteplicità di aspetti, da quello ambientale a quello botanico, passando per la loro importanza nella difesa del territorio dal dissesto idrogeologico. Un focus particolare l’ha poi fornito l’imprenditore agricolo e agrichef Felice Amicone che ha spiegato ai bambini l’importanza ed il corretto uso in cucina dell’olio di oliva che si ricava proprio dai frutti delle piantine che oggi loro stessi hanno aiutato a mettere a dimora.  Argomento, questo dell’uso dei prodotti agricoli in cucina che sta interessando tutte le scuole della regione, grazie ad uno specifico progetto di educazione alimentare che sta portando avanti Coldiretti Donne Impresa Molise.

 

 

LAZIO, CDM: ACCOLTE MISURE ANTICRISI PER RIPIANARE BUCO DA 8 MLD NEI CAMPI

Accolte tutte le misure del piano anticrisi di Coldiretti nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo, che andranno a ripianare un buco da 8 Miliardi di euro nei campi. Misure fondamentali per risollevare l’agricoltura che vanno dalla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, al credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, fino ai 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura e al via libera a fertilizzanti naturali come il digestato, prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici.

“Sono le misure del piano anticrisi della mobilitazione della Coldiretti e contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare lemergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo, nel ringraziare il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e il premier Mario Draghi per gli interventi a favore del settore agricolo.  

“Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende – aggiunge Risolo – con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza, senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni”. 

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione.

“Il via libera al digestato rappresenta una opportunità fondamentale – prosegue Risolo – che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti”.

E anche l’utilizzo del digestato è sempre stato proposto da Coldiretti anche in occasione della manifestazione di febbraio a Piazza Santi Apostoli a Roma a cui a preso parte la federazione di Rieti. Oltre a tutte le altre richieste accolte nel provvedimento varato dal Governo. 

“In una situazione in cui una azienda agricola su tre (32%) a Rieti è costretta a tagliare i raccolti – continua Risolo – le misure adottate sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti, ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dallUnione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo”. E’ necessario per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.

“Per questo occorre investire – conclude Risolo? – per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente linvasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne allabbandono nei terreni, così come sta accadendo a Rieti. Ed è importante sostenere la ricerca pubblica con linnovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

 

 

CUNEO, COLDIRETTI CUNEO: SCATTA LA CORSA ALL’OSCAR GREEN 2022

Con la guerra e i rincari che mettono a rischio la disponibilità di cibo Made in Italy scatta la corsa delle idee anticrisi dei giovani agricoltori italiani che si impegnano per dare risposte concrete ed innovative alle difficoltà che stanno compromettendo il loro futuro. È quanto afferma la Coldiretti in occasione del via alle iscrizioni all’Oscar Green 2022, il premio all’innovazione per le giovani imprese che creano sviluppo e lavoro per rilanciare l’economia dei propri territori e raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare in un Paese come l’Italia oggi fortemente dipendente dalle importazioni dall’estero. Al premio Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, sarà possibile iscriversi fino al 30 aprile 2022 direttamente sul sito https://giovanimpresa.coldiretti.it/ nella sezione Oscar Green in una delle sei categorie di concorso.

“Le imprese che corrono per l’Oscar Green – evidenzia Marco Bernardi, Delegato provinciale Giovani Impresa – sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità. Sono molte nella Granda le storie di giovani protagonisti della nostra agricoltura ed è arrivato il momento di far venire a galla questo patrimonio”.

“Dal 2006 ad oggi – ricorda Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – il premio promosso da Coldiretti ha visto decine di migliaia di imprese giovani presentare i propri progetti. Nonostante le criticità legate alla pandemia e ora alla guerra con il mercato completamente sconvolto, le nostre imprese non si sono mai fermate e l’agricoltura cuneese ha bisogno di nuova linfa che proprio le giovani generazioni sanno portare grazie a idee fresche che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità, come quelle che negli anni sono emerse proprio attraverso questo concorso”.

“Il rinnovato fascino della campagna si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, anche grazie alle grandi possibilità d’innovazione che il settore offre sul piano produttivo, ambientale e della sicurezza alimentare” dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

Di seguito i dettagli sulle sei categorie di concorso.

Energie per il futuro e sostenibilità. Questa categoria premia le imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile, che tutelano, valorizzano e recuperano e che rispondono ai principi di economia circolare e alla chimica verde, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando e producendo energia nel rispetto dell’ambiente.

Impresa Digitale. È la categoria che premia i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che coniugano tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e l’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività all’agroalimentare, anche attraverso nuove modalità di comunicazione e vendita quali l’e-commerce e il web marketing.

Campagna Amica. È la categoria che promuove e valorizza i prodotti Made in Italy attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra impresa e cittadini.

Custodi d’Italia. Questa categoria ha per fulcro il territorio, premiando le aziende che contribuiscono al presidio delle aree più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative. 

Fare Filiera. Questa categoria prende in esame i progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica.

Coltiviamo solidarietà. È la categoria che premia le iniziative volte a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e, soprattutto, etico e sociale. Oltre alle imprese agricole, possono partecipare Enti pubblici, cooperative e consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali.

 

 

RAVENNA, RIPARTIRE DALL’EDUCAZIONE AMBIENTALE

Celebrata la ‘festa degli alberi nelle scuole’

In occasione della Giornata internazionale delle Foreste, istituita dall’ONU per ribadire la centralità del patrimonio boschivo e celebrata ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, nella mattinata di oggi gli agricoltori di Coldiretti Ravenna insieme a Campagna Amica, Terranostra e alle imprenditrici di Donne Impresa, hanno piantato alberi nei giardini e negli spazi esterni delle scuole della provincia. Un piccolo gesto, che si ripete ogni anno da 22 anni a questa parte, con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni un grande valore, quello della tutela ambientale. 

Grazie alle donazioni dei florovivaisti di Coldiretti Ravenna (Dalmonte Vivai di Brisighella e Tutto Verde dell’azienda agricola Merendi di Ravenna) studenti, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni hanno messo a dimora due piante di ulivo, simbolo di pace e biodiversità, nel giardino della Scuola media ‘A. Baccarini’ di Russi e nell’area verde della Scuola dell’infanzia ‘G.Gaudenzi’ di Ravenna coinvolgendo oltre 150 alunni.

Per difendere l’ambiente – rileva Coldiretti – occorre creare le condizioni migliori per tutelare il patrimonio verde nazionale e in particolare il bosco e le foreste contrastando l’allontanamento dalle campagne e valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

Allo stesso tempo occorre intervenire per rilanciare il frutteto italiano che negli ultimi venti anni ha visto sparire quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10. Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Un danno economico ed occupazionale rilevante per il Sistema Paese che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente, proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

 

 

PADOVA, FESTA DEGLI ALBERI CON I RAGAZZI DELLE SCUOLE

Il giovane tiglio piantato nella scuola primaria “F.Petrarca” di Solesino in provincia di Padova è l’emblema della Giornata Internazionale delle Foreste oggi festeggiata con Coldiretti in molti istituti veneti con la messa a dimora di melograni, pioppi, ontani nei giardini di asili e plessi scolastici. 

La scuola di Solesino è stata scelta come testimonial veneta della giornata insieme alle decine di ragazzi della primaria già coinvolti nelle iniziative di educazione ambientale e alimentare di Coldiretti Padova.  “Piantare un albero è sempre un gesto d’amore per l’ambiente e anche un segno di pace”: con queste parole Giovanni Dal Toso, vice presidente di Coldiretti Padova, ha presentato l’iniziativa promossa da Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali. 

A Solesino la dirigente scolastica Cristina Minelle, insieme alle docenti impegnate nel progetto, ha accompagnato i ragazzi in giardino per salute l’arrivo di un “amico” speciale, il tiglio del quale dovranno prendersi cura nei prossimi mesi. “Diamo continuità a progetti sulla sostenibilità e cambiamento climatico e all’importanza di impegnarsi per un ambiente salutare e favorevole per la vita dei nostri bambini e di ciascuno di noi. I messaggi che passano da una giornata come questa potrebbero essere lo spunto per settimane di lezione, mai come in questo ultimo periodo ci stiamo accorgendo che il lavoro di tutti per lo star bene insieme e collaborare fa la differenza”, ha detto la dirigente. 

“Con il progetto “Semi’nsegni” i bambini possono sperimentare anche il tempo libero all’aperto – ha aggiunto Dal Toso – seminando e coltivando orti e fiori. Si tratta di un ritorno alla manualità e alle attività pratiche dovute dopo lunghi periodi di formazione on line e a distanza, una sorta di supporto terapeutico condiviso che ben si incastra nel programma scolastico con le varie materie compresa non solo l’ora di scienze anche di civica. Da sottolineare l’importanza della crescita culturale ambientale – soprattutto tra le nuove generazioni”.  

Anche il sindaco Elvy Bentani plaude all’iniziativa: “Ringrazio Coldiretti per aver scelto Solesino in rappresentanza di tutte le scuole venete. Il messaggio di questa giornata è che tutti insieme possiamo fare dei gesti straordinari per il nostro futuro e l’ambiente. Riempie di gioia vedere i sorrisi e l’entusiasmo dei bambini di fronte ad un albero che cresce, alla vita che sboccia”. Hanno partecipato alla giornata Anthony Ottolitri, in rappresentanza di Coldiretti Giovani Impresa e delle aziende dell’Agrimercato di Campagna Amica, Giovanna Barutto per Coldiretti Donne Impresa, Emanuele Calaon per Terranostra Padova, il capo zona di Monselice Alessandro Saviolo e le insegnanti della primaria di Solesino Chiara Maniero e Mara Castello, coordinatrici del progetto Semi’nsegni.

L’impegno per far crescere gli alberi e tutelare i nostri boschi e le nostre foreste, osserva Coldiretti Padova, va trasmesso ai nostri ragazzi per far crescere una nuova coscienza ambientale. I cambiamenti climatici sono tutto gli occhi di tutti e si moltiplicano eventi estremi su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città.  L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini, conclude Coldiretti.

 

 

VARESE, OK IL DECRETO SALVA-FILIERE: EFFETTI POSITIVI ANCHE PER L’AGRICOLTURA

Il decreto salva filiere Made in Italy, che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e – come commenta il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – “avrà effetti positivi anche per l’agricoltura della provincia prealpina, dalla quale era atteso”.

Il decreto è stato richiesto nella lettera appello della Coldiretti al premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla pubblicazione del provvedimento “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al PNRR” sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.61 del 14/03/2022.

“Il decreto – sottolinea Fiori – consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Lavoriamo da anni su questi obiettivi anche insieme a Filiera Italia e siamo pronti a presentare e a proseguire progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, fino all’ortofrutta”.

Un provvedimento necessario per ridurre la dipendenza dall’estero in Italia che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 65% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare come cardine strategico per la sicurezza.

La stessa Politica agricola comune (Pac) e il Pnrr oggi sembrano già inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo che stiamo vivendo e vanno modificati.

“Bisogna agire subito facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ed è quindi importante lo sblocco dei contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma occorre anche incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, ridurre le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati dagli agricoltori con un’efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali” conclude Fiori.

 

 

SONDRIO, OK IL DECRETO SALVA-FILIERE: EFFETTI POSITIVI ANCHE PER L’AGRICOLTURA

Il decreto salva filiere Made in Italy, che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e – come commenta il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini – “avrà effetti positivi anche per l’agricoltura di Valtellina e Valchiavenna, dalla quale era atteso”.

Il decreto è stato richiesto nella lettera appello della Coldiretti al premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla pubblicazione del provvedimento “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al PNRR” sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.61 del 14/03/2022.

“Il decreto – sottolinea Marchesini – consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Lavoriamo da anni su questi obiettivi anche insieme a Filiera Italia e siamo pronti a presentare e a proseguire progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, fino all’ortofrutta”.

Un provvedimento necessario per ridurre la dipendenza dall’estero in Italia che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 65% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare come cardine strategico per la sicurezza.

La stessa Politica agricola comune (Pac) e il Pnrr oggi sembrano già inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo che stiamo vivendo e vanno modificati.

“Bisogna agire subito facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ed è quindi importante lo sblocco dei contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma occorre anche incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, ridurre le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati dagli agricoltori con un’efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali” conclude Marchesini.

 

COMO-LECCO, LA FESTA DEGLI ALBERI NELLE SCUOLE HA FATTO TAPPA ANCHE NEL LARIO

La festa degli alberi nelle scuole sbarca in diversi istituti della Lombardia tra Como-Lecco, Milano e Brescia grazie all’iniziativa di Donne Impresa Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra in collaborazione con Fondazione Univerde.

Per le province di Como e Lecco c’è stato un doppio appuntamento a Valmadrera a partire dalle ore 11, nella scuola primaria Leopardi e nella scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo statale, con la collaborazione di Coldiretti Donne Impresa e Coldiretti Giovani Impresa.

Per l’occasione nei cortili degli istituti sono stati messi a dimora nuovi alberi donati dai florovivaisti della consulta florovivaistica Coldiretti. I tutor del verde Coldiretti hanno illustrato ai ragazzi le caratteristiche delle piante e la loro importanza per la nostra salute, l’ambiente e il paesaggio.

Nel capoluogo lombardo sono stati coinvolti gli alunni dell’Istituto Limonta Donzelli in via Benaco 9, dove a partire dalle ore 9.30 è stata presente una delegazione Coldiretti.  In provincia di Brescia – continua la Coldiretti interprovinciale – l’iniziativa si è svolta alle ore 10 presso la scuola primaria Rita Levi Montalcini a Mazzano, in via Conti Emili 41.

Dedicata quest’anno alla salute dei polmoni verdi d’Italia, la festa degli alberi nelle scuole è giunta alla sua 22° edizione: pensata quale importante occasione per stimolare una sana coscienza ecologica e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali, è stata istituita nell’anno 2000 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Ministero della Pubblica Istruzione, nelle giornate del 4 ottobre (Giorno di San Francesco, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali) e del 21 marzo (Giorno di San Benedetto, Patrono d’Europa).

 

RAVENNA, PRIMAVERA TRA SICCITA’ E RISCHIO GELO

Va in archivio oggi un inverno caratterizzato da 1/3 in meno di pioggia e da una temperatura media superiore di 0,49 gradi con l’anomalia che ha raggiunto la punta di quasi un grado (+0,97 gradi) nelle regioni del nord. Nella nostra provincia – commenta Coldiretti Ravenna sulla base dei dati Isac Cnr – l’inverno lascia in eredità alla primavera una situazione di gravissima siccità, con il caldo fuori stagione che ha stravolto completamente i normali cicli colturali provocando nelle campagne il “risveglio” anticipato della natura con albicocchi e pesche in fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del maltempo che rischia di compromettere i prossimi raccolti di frutta.

In questa situazione le piante sono molto sensibili agli sbalzi termici e il rischio che si ripetano gelate tardive, come purtroppo avvenuto negli ultimi due anni con danni ingentissimi alla frutticoltura ravennate, è concreto.

Per prevenire potenziali perdite e salvaguardare i raccolti, molti imprenditori hanno già investito in sistemi di protezione, come impianti anti-brina e ventole anti-gelo, altri frutticoltori invece sono pronti a farlo a giorni, con gli impianti già acquistati e in attesa solo dell’assemblaggio e della messa in opera.

“Questi sistemi sono indispensabili al fine di tutelare le produzioni, quindi il reddito delle aziende agricole – commenta il Direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini – agli sparuti che criticano la presenza nelle nostre campagne delle ventole, aggiunge il Direttore, vorrei far presente che senza difese le nostre aziende, già duramente colpite dagli sfasamenti climatici degli ultimi due anni, rischiano di chiudere con gravi conseguenze sia dal punto di vista occupazionale che produttivo. Per questo – conclude Zampini – invito gli amministratori locali a non ascoltare le ingiustificate lamentele di pochi e a continuare a salvaguardare il lavoro di tanti agricoltori che rappresentano la buona economia del nostro territorio”.

 

 

VICENZA, FESTA DEGLI ALBERI ALLA SCUOLA “B. BIZIO” DI LONGARE

Vicenza in prima linea a livello regionale per celebrare, in pompa magna, la Festa degli alberi. Allo scopo di promuovere e valorizzare il verde nelle città e, contemporaneamente, portare avanti una grande azione di sensibilizzazione, informazione, conoscenza, Coldiretti Donne Impresa, Fondazione UniVerde, Coldiretti e Campagna Amica Vicenza, e Terranostra, in occasione della 22a Festa degli alberi nelle scuole, hanno coinvolto la Scuola secondaria “B. Bizio” di Longare, particolarmente sensibile a queste tematiche.

La scuola secondaria “B. Bizio”, infatti, aderisce sia al progetto Semi’nsegni, al quale hanno preso parte in provincia di Vicenza oltre 2700 alunni di 50 scuole, per un totale di 150 classi, che al concorso regionale Fuori Classe, nell’ambito della Festa nazionale degli alberi, che si svolge proprio oggi, in occasione dell’equinozio di primavera.

Un momento importante, dunque, nel corso del quale docenti, agricoltori di Coldiretti e formatori si sono virtualmente abbracciati, nel condividere l’importante valore della promozione del verde e del territorio, che ne è la massima e prima espressione.

I tutor del verde di Coldiretti, per l’occasione, illustreranno fuori e dentro le aule le caratteristiche delle piante e la loro importanza per la salute, l’ambiente e il paesaggio.

Nel corso della mattinata, gli studenti di seconda e terza della secondaria “B. Bizio”, oltre ad aver piantato un albero donato dalla Consulta Florovivaistica Coldiretti, hanno seminato con le “bombe di Biodiversità” la facelia ed altri fiori amici delle api, per rendere più attiva l’autostrada delle api. Con l’occasione, inoltre, sono state esposte le talee di salici, pioppi ed ontani che i ragazzi hanno preparato durante il laboratorio di Scienze e con il docente di Lettere e Scrittura creativa hanno letto alcuni passi di “Arboretum Selvatico” di Mario Rigoni Stern. Un’attività resa possibile soprattutto grazie al tempo prolungato.

Tutte attività legate al percorso che la scuola porta avanti in questi due anni scolastici, sviluppando anche l’outdoor education con l’uso dell’aula didattica nel boschetto scolastico e le uscite settimanali nel territorio dei Berici e delle ciclabili.

“Il primo giorno di primavera rappresenta il momento ideale per imprimere nella mente di questi giovani studenti – commentano la delegata di Coldiretti Donne Impresa Vicenza, Michela Menti ed il presidente di Zona Coldiretti, Alessandro Bertoncello – il valore del rispetto del verde pubblico e l’importanza di agire affinché lo stesso venga implementato e tutelato. Dobbiamo difendere con tutta la forza che abbiamo il nostro territorio, il nostro verde, ricordando sempre che gli alberi non hanno solo una funzione decorativa, ma un ruolo importante nel ciclo vitale”.

E la scuola Bizio di Longare lo sa bene, perché da tempo porta avanti un percorso importante proprio in questa direzione, come ha confermato il dirigente Claudio Orazi: “La nostra scuola ha posto in primo piano il tema dello studio della natura e delle piante, ritenendo si tratti di un insegnamento fondamentale per sensibilizzare i ragazzi e le loro famiglie. Così abbiamo realizzato l’arboreto e promosso l’outdoor education, con l’uso dell’aula didattica nel boschetto scolastico e le uscite settimanali nel territorio dei Berici e delle ciclabili. Un approccio diverso per avvicinare i giovani alla natura, trasformando temi importanti in un gioco”.

Un ringraziamento particolare va a Vigorplant, per il terriccio fornito per i 150 orti di classe attivati, nonché all’assessore del Comune di Longare, Lucia Carli, che ha preso parte alla mattinata ed ai proff. Anna Romanin e Matteo Barban, coinvolti nel progetto.

 

 

PESARO-URBINO, CAPITALE CULTURA GRANDE OPPORTUNITÀ

La notizia di Pesaro Capitale della Cultura 2024 avrà il sostegno anche di Coldiretti Pesaro Urbino. Agricoltura come leva culturale e sociale, insomma, con i suoi protagonisti pronti a partecipare alle iniziative legate a questo importante riconoscimento. Educazione alimentare, tutela dell’ambiente e della biodiversità sono, nelle parole del presidente provinciale Tommaso Di Sante “quei macroargomenti che ci vedono già attivi ad esempio all’interno delle scuole o con le testimonianze che i nostri agricoltori portano ai mercati contadini di Campagna Amica dove si fa la vendita diretta dei prodotti di qualità del territorio”. Ambiente, benessere, turismo, cibo, cucina. “I prodotti come il vino o l’olio extravergine di oliva, l’ortofrutta di qualità, i salumi, i formaggi, carni e pesce raccontano la storia e la cultura di un territorio. Pesaro Capitale 2024 è un’ottima notizia e noi siamo pronti a fare la nostra parte in questa grande occasione” aggiunge Di Sante. Proprio l’educazione alimentare nelle scuole è stato uno dei progetti di Coldiretti e Campagna Amica. “In tutta la provincia hanno aderito 43 classi di 9 istituti tra elementari e medie – spiega il direttore Claudio Calevi – e questo significa che circa 760 bambini hanno la possibilità di conoscere la stagionalità dei prodotti, la differenza tra un cibo locale ed estero, capire l’importanza dell’alimentazione dalla scelta del prodotto al momento del pasto attraverso l’incontro con esperti e con agricoltori e allevatori. Lezioni in classe e visite in azienda a toccare con mano un animale della fattoria o interrare una piantina. Anche questa è cultura, un proprio patrimonio dei territori e delle comunità”.

 

 

VENEZIA, FESTA DEGLI ALBERI: DONATO UN MELOGRANO

Il melograno piantato nella scuola statale dell’infanzia Acquerello di Meolo è simbolo della Giornata Internazionale delle Foreste oggi festeggiata in molti Istituti scolastici da nord a sud d’ Italia.  L’iniziativa promossa da Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde ha visto protagonisti insieme a studenti e insegnanti anche i rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali.  L’albero nel veneziano è stato posizionato a Meolo in via Vallio 69, proprio nel viale che segna l’ingresso alla Scuola d’Infanzia, visibile anche dall’esterno dei cancelli, così che i bambini, vedendo l’albero, potranno riconoscere e ricordare questo importante momento vissuto oggi, anche in futuro. “Abbiamo scelto il melograno perché è uno degli alberi da frutto più antichi, insieme alla vite, all’ulivo e al fico- spiega ai bambini Tiziana Favaretto presidente di Terranostra Venezia- ha un importante significato simbolico cristiano legato alla resurrezione, alla ricchezza interiore, fertilità e pace. Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di ripartire e la natura ci aiuta in questo. Fiori e piante rappresentano il nostro polmone, oltre che tesoro inestimabile di paesaggio: creare una sensibilità nei bambini significa portarli a conoscere, a osservare e quindi rispettare l’ambiente che li circonda, puntando in un futuro più verde”. La scuola già avvezza a intraprendere percorsi didattici in fattoria facendo proprio il metodo dell’imparare facendo e seguendo da vicino percorsi legati all’educazione ambientale e alimentare, ha accolto di buon grado l’organizzazione di questa lezione straordinaria sull’importanza degli alberi. Presenti alla cerimonia di piantumazione oltre agli insegnanti, anche l’assessore all’agricoltura di Meolo Stefano Benedetti, l’assessore alla Pubblica Istruzione Alice Benetton, e l’assessore alle Politiche Sociali e all’Ecologia Daniela Peruffo entusiasti dell’iniziativa. L’albero è stato donato da un’azienda florovivaistica locale di Coldiretti felice di fare questo piccolo gesto riportando l’attenzione su un settore che nel Veneziano rappresenta centinaia di aziende, realtà che va valorizzata nell’ambito agricolo anche per l’importanza della manutenzione del verde. Ormai i cambiamenti climatici sono tutto gli occhi di tutti e con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. “Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi”.

 

 

MODENA, A SAN FELICE LA FESTA DEGLI ALBERI NELLE SCUOLE

Con la messa a dimora di un esemplare di Pesca Platycarpa (pesca tabacchiera) e uno di  Pera William, è stata celebrata oggi nel giardino della Scuola dell’infanzia Caduti per la Patria di San Felice sul Panaro (Modena), la Festa degli alberi nelle scuole promossa da Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli a una più profonda conoscenza delle colture locali.

“Con questa iniziativa – ha detto la presidente di Terranostra Modena, Roberta Gualtieri – vogliamo aiutare le nuove generazioni ad essere consapevoli del valore degli alberi che ci aiutano a creare un ambiente migliore e più vivibile. Ce ne rendiamo conto soprattutto in questi anni di cambiamenti climatici: dove non ci sono alberi prevalgono siccità, inquinamento e smottamenti. Abbiamo donato questi due esemplari alla scuola perché i ragazzi se ne prendano cura e diventino uno stimolo per conoscere il ritmo delle stagioni, le innumerevoli specie di alberi del nostro territorio, il ciclo produttivo degli alberi da frutto e tutte le tradizioni legate a questi nostri preziosi alleati. L’educazione alla natura e al rispetto degli ecosistemi – ha sottolineato Gualtieri – passa attraverso questi gesti concreti e soprattutto ha l’importanza di far conoscere e curare il nostro mondo vegetale per il benessere e il buon vivere quotidiano”

La donazione alla scuola di San Felice è avvenuta in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città e che è stata festeggiata le in tutte le regioni d’Italia.

 

 

FERRARA, NELLA GIORNATA DELLE FORESTE DONATI ALBERI ALLE SCUOLE.

Per iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali, in tutte le regioni italiane sono state le scuole al centro della Giornata Internazionale delle foreste istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza degli alberi nelle città e sulla loro manutenzione e cura. 

L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.

“Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale , che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi”.

La giornata è stata celebrata anche nella provincia di Ferrara, con il dono di un albero di pere alla scuola primaria di Voghiera, messo a dimora dalla responsabile di Donne Impresa Ferrara, Monia Dalla Libera, dalla segretaria di Donne Impresa, Melissa Ghirardelli e dalla responsabile provinciale di Campagna Amica Ferrara, Francesca Dondi ed è stata anche l’occasione per illustrare l’importanza della frutticoltura per il nostro territorio e le caratteristiche delle diverse varietà di pere coltivate nel ferrarese.

 

 

BRESCIA, FESTA DELL’ALBERO, A MAZZANO UNA MATTINATA DI FESTA

“L’iniziativa di questa mattina porta un messaggio importante per il momento particolarmente difficile che stiamo vivendo. Incontrare tanti ragazzi entusiasti e tornare a svolgere attività in presenza ci stimola a continuare a operare sul territorio anche attraverso la formazione nelle scuole. La pianta d’ulivo rappresenta un simbolo di pace e ci ricorda anche quanto sia importante creare aree verdi all’interno dei centri abitati”. Queste le parole del direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano in occasione della XXII edizione della Festa dell’Albero che si è svolta questa mattina a Mazzano presso la scuola primaria Rita Levi Montalcini.

 Alla mattinata hanno inoltre partecipato i ragazzi dell’intero plesso scolastico, la presidente di Terranostra Brescia Tiziana Porteri, il sindaco di Mazzano Fabio Zotti con il vicesindaco e assessore all’ecologia Alberto Tiraboschi, la presidente di Assofloro Nada Forbici, la dirigente scolastica dell’IC2 Montichiari Sabina Stefano e le insegnanti della scuola.

Un momento formativo e informativo – precisa Coldiretti Brescia –, dove i ragazzi hanno potuto vivere un’esperienza da “giardinieri per un giorno”, ma anche un’occasione per affrontare temi importanti quali l’aria pulita, l’ecosistema, gli habitat di animali, la lotta ai cambiamenti climatici, che da troppo tempo stanno causando situazioni difficoltà nell’attività agricola. Altrettanto importante il tema della manutenzione del verde, che oggi più che mai necessita della presenza di una figura di manutentore con idonea qualifica e che richiede la rivalutazione del ruolo degli agricoltori, come previsto dalla legge di orientamento. La norma – conclude Coldiretti Brescia – consente infatti ai Comuni di delegare la manutenzione degli spazi verdi agli imprenditori agricoli qualificati e di evitare così una gestione improvvisata che possa mettere in pericolo i cittadini. Così sarà possibile coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che, con 100mila addetti, già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi di euro.

 

 

PORDENONE, FESTA DEGLI ALBERI: UN MESSAGGIO DI PACE

La festa dell’albero, la festa della pace. Così Coldiretti Pordenone ha intitolato la ventiduesima giornata dedicata all’ambiente e alla sostenibilità in un momento per dire anche no alla guerra. E lo ha fatto nelle scuole con gli alunni delle primarie. Con le insegnanti, dirigenti scolastici, gli amministratori locali. Coldiretti Pordenone, ha aderito all’iniziativa promossa a livello nazionale da Coldiretti Donne Impresa, Fondazione Campagna Amica, Terranostra e Fondazione Univerde.

L’obiettivo: piantumare un albero per provincia in tutto il territorio nazionale. Sul territorio Pordenonese sono stati scelti il comprensorio di Aviano con il plesso di Gias e il comprensorio di Cordovado con il plesso di Morsano al Tagliamento.

Ad Aviano sono intervenuti il sindaco Ilario De Marco Zompit, accompagnato dal vice Ciro Carraturo e dall’assessore Sylvia Cipolat. Per il corpo docenti Erica Del Vecchio e Olivo Del Turco capogruppo Ana Giais di Aviano. Per Coldiretti il presidente di sezione Marco Cuch Boschian e Michele Cuch Boschian consigliere del Consorzio di bonifica con il segretario di zona Giovanni Campaner Pasianotto.

A Morsano hanno partecipato il sindaco Giuseppe Mascherin, il vice presidente provinciale di Coldiretti Marco De Munari, quello di sezione Ernesto Pettovello con il segretario di zona Enrico Puiatti.

Due appuntamenti che hanno visto impegnati soprattutto i più giovani, in un gesto semplice ma significativo: la piantumazione di un albero che richiama la sostenibilità e l’ambiente, ma come sottolineato nei vari interventi si è trasformato in un messaggio di pace per dire stop alla guerra in Ucraina.

Entrambi i primi cittadini hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa e hanno messo in evidenza il ruolo del mondo agricolo soprattutto in un momento come questo dove il cibo e chi lo produce è sempre più al centro dell’attenzione.

Dal canto loro i rappresentanti di Coldiretti hanno posto l’accento sull’importanza di rafforzare il rapporto tra mondo della scuola e quello agricolo che ogni giorno si concretizza anche con il progetto scuola coordinato da Coldiretti Donne Impresa, dove in provincia di Pordenone sono migliaia gli studenti che hanno aderito.

 

 

CUNEO, BENE I SOSTEGNI ANTICRISI AGLI AGRICOLTORI

Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per agricoltura e pesca, 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese e via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. Sono le misure del Piano anticrisi della mobilitazione di Coldiretti, contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia.

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi di produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti e indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. Le misure varate – rileva Coldiretti Cuneo – servono a garantire la sopravvivenza delle aziende con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinate dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni. Il via libera al digestato rappresenta un’opportunità fondamentale che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti.

“In una situazione in cui un’azienda agricola su tre (32%) è costretta a rinunciare alle semine, le misure adottate – evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti, ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione europea di utilizzare i 3.500 ettari di terreni a riposo della Granda per le prossime semine primaverili e aumentare la produzione per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare e rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze, garantendo sempre elevanti standard di sicurezza alimentare.  Per questo occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ed affrontare i cambiamenti climatici”.

 

 

PISTOIA, ULIVO NELLA SCUOLA AGRARIA: SIMBOLO DI PACE E DEL VERDE DA PRESERVARE

Alla presenza di tanti studenti e docenti, nella Giornata internazionale delle foreste, Coldiretti Pistoia ha donato un ulivo all’istituto agrario De Franceschi-Pacinotti.

“Abbiamo optato per l’ulivo –spiega Michela Nieri, responsabile di Coldiretti Donne Impresa di Pistoia- perché simbolo di pace e del paesaggio toscano: a Pistoia sono 7 mila gli ettari ad uliveto, che sono a rischio: i cambiamenti climatici e la struttura proprietaria degli uliveti rendono sempre più difficile la gestione di un patrimonio inestimabile”.

Ma a preoccupare c’è anche il verde nelle città. I cambiamenti climatici, infatti, con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno, nei centri abitati della Penisola, per la presenza di alberi pericolanti. Nella provincia di Pistoia sono stati 409, rilevano le elaborazioni Coldiretti sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’ONU per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città. 

Un appuntamento a carattere nazionale ricordato nelle scuole per iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali.

L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.

L’albero ‘pistoiese’ è stato piantato nell’istituto agrario di Pistoia che nel tempo ha formato ‘all’agricoltura’ centinaia e centinaia ragazzi pistoiesi, poi diventati imprenditori agricoli. “Un atto, un investimento verso il futuro –aggiunge Nieri- ora che anche le vicende internazionali stanno riportando d’attualità l’aumento del tasso di autosufficienza alimentare. Formare le nuove leve dell’agricoltura diventa strategico, per questo vogliamo che le scuole agrarie della provincia, di Pistoia e Pescia, acquistino un ruolo sempre più rilevante”.

 

 

ALESSANDRIA, FESTA ALBERI: CON CLARISSA LA QUERCIA, BENVENUTO ALLA PRIMAVERA

Si chiama Clarissa. E’ la quercia, simbolo della vita e della forza, donata dalla Consulta Florovivaistica di Coldiretti.

E’ stata piantata oggi nell’orto didattico della scuola primaria “Angelo Morbelli” di Alessandria che da otto anni rappresenta un esempio virtuoso di produzione a chilometro zero dove qualità e stagionalità vanno di pari passo, un percorso educativo realizzato grazie al progetto di Educazione alla Campagna Amica.

Un’iniziativa promossa da Coldiretti Alessandria, Fondazione Univerde, Donne Impresa, Campagna Amica e Terranostra, in occasione della “Festa degli Alberi” nelle scuole per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli a una più profonda conoscenza delle colture locali.

Un benvenuto alla primavera dove alunni della materna e delle elementari sono stati gli attori protagonisti nella piantumazione ‘guidati’ dalla maestra Cristina Ferrarino con l’Assessore Comunale alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera e ai vertici di Coldiretti Alessandria.

Un’iniziativa per dare ai ragazzi l’occasione di imparare a conoscere colture che da secoli sono intimamente legate alle tradizioni del paesaggio e della cucina mediterranea.

“E’ stata l’occasione per richiamare l’attenzione di grandi e piccoli sull’importanza di boschi e foreste, sul loro fondamentale ruolo di polmone verde per la Terra e per prenderci cura del verde intorno a noi, nella nostra città come all’interno delle nostre scuole e delle nostre case, piccoli gesti che possono aiutare a richiamarci all’importanza dei questi silenziosi compagni – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. In un momento storico così difficile unire le nostre forze in questo intento può contribuire a farci sentire una comunità unita e impegnata per il bene del Pianeta con l’obiettivo di formare consumatori consapevoli del patrimonio agricolo ed enogastronomico del nostro territorio, la cui economia si regge proprio sull’agricoltura e le produzioni di qualità”.

E da questa giornata arriva un dato che fa riflettere perché la foresta domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza: un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere sostenibili in grado di tutelare l’ambiente e creare occupazione se si considera che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento.

A preoccupare è però anche la pesante crisi del frutteto italiano che nell’ultimo ventennio ha visto un crollo del 23% dello spazio e la sparizione di quasi una pianta da frutto su quattro, con un gravissimo danno economico e occupazionale ma anche ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

Un danno economico ed occupazionale rilevante per il che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico.

Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico.

“Gli studenti della “Morbelli” hanno iniziato il percorso didattico con Coldiretti nell’autunno di otto anni fa, plauso a insegnanti e genitori – ha continuato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco –. L’orto didattico è un piccolo gioiello dove si possono trovare dal rosmarino, alle insalate, dai carciofi al sale speziato e molto altro ancora solo per fare qualche esempio. L’idea è nata e si è concretizzata grazie al progetto di Donne Impresa di Educazione alla Campagna Amica che Coldiretti Alessandria sta portando avanti da diverso tempo nelle scuole della provincia: un laboratorio didattico dedicato al giardino e alla coltivazione dell’orto nato in Coldiretti per far avvicinare, direttamente in campo, i bambini alla natura e all’ambiente”.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

La festa dell’albero è stato un modo per far avvicinare i più piccoli a concetti importanti come la lotta all’inquinamento e l’importanza di salvaguardare la natura: Clarissa la quercia è entrata così a far parte della grande famiglia degli alberi piantati nell’ “Ortangelo”: un ciliegio, un albicocco e un pesco, un nocciolo, un melo… e lo spazio a disposizione è ancora molto!

 

 

ROMA, ACCOLTE MISURE ANTICRISI PER RIPIANARE BUCO DA 8 MLD NEI CAMPI

Accolte tutte le misure del piano anticrisi di Coldiretti nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo, che andranno a ripianare un buco da 8 Miliardi di euro nei campi. Misure fondamentali per risollevare l’agricoltura che vanno dalla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, al credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, fino ai 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura e al via libera a fertilizzanti naturali come il digestato, prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici.

“Sono le misure del piano anticrisi della mobilitazione della Coldiretti e contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare lemergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti, nel ringraziare il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e il premier Mario Draghi per gli interventi a favore del settore agricolo.  

“Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende – aggiunge Sacchetti– con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere più in sofferenza, senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni”. 

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione.

“Il via libera al digestato rappresenta una opportunità fondamentale – prosegue Sacchetti – che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti”.

E anche l’utilizzo del digestato è sempre stato proposto da Coldiretti anche in occasione della manifestazione di febbraio a Piazza Santi Apostoli a Roma a cui ha preso parte la federazione di Roma. Oltre a tutte le altre richieste accolte nel provvedimento varato dal Governo. 

“In una situazione in cui una azienda agricola su tre (32%) a Roma è costretta a tagliare i raccolti – continua Sacchetti – le misure adottate sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti, ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dallUnione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo”. E’ necessario per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.

“Per questo occorre investire – conclude Sacchetti – per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente linvasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne allabbandono nei terreni, così come sta accadendo a Roma. Ed è importante sostenere la ricerca pubblica con linnovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

 

 

SONDRIO, LA FESTA DEGLI ALBERI NELLE SCUOLE HA FATTO TAPPA ANCHE IN VALTELLINA

La festa degli alberi nelle scuole sbarca in diversi istituti della Lombardia tra Sondrio, Como, Lecco, Milano e Brescia grazie all’iniziativa di Donne Impresa Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra in collaborazione con Fondazione Univerde.

A Sondrio ha avuto successo l’appuntamento all’istituto Cederna di Montagna in Valtellina (presenti, con Coldiretti Sondrio, la dirigente scolastica Ombretta Meago e il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini) mentre nella vicina provincia di Lecco c’è stato un doppio evento a Valmadrera a partire dalle ore 11, nella scuola primaria Leopardi e nella scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo statale.

Per l’occasione nei cortili degli istituti sono stati messi a dimora nuovi alberi donati dai florovivaisti della consulta florovivaistica Coldiretti. I tutor del verde Coldiretti hanno illustrato ai ragazzi le caratteristiche delle piante e la loro importanza per la nostra salute, l’ambiente e il paesaggio.

Nel capoluogo lombardo sono stati coinvolti gli alunni dell’Istituto Limonta Donzelli in via Benaco 9, dove a partire dalle ore 9.30 è stata presente una delegazione Coldiretti.  In provincia di Brescia – continua la Coldiretti interprovinciale – l’iniziativa si è svolta alle ore 10 presso la scuola primaria Rita Levi Montalcini a Mazzano, in via Conti Emili 41.

Dedicata quest’anno alla salute dei polmoni verdi d’Italia, la festa degli alberi nelle scuole è giunta alla sua 22° edizione: pensata quale importante occasione per stimolare una sana coscienza ecologica e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali, è stata istituita nell’anno 2000 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Ministero della Pubblica Istruzione, nelle giornate del 4 ottobre (Giorno di San Francesco, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali) e del 21 marzo (Giorno di San Benedetto, Patrono d’Europa).

 

 

 

Appuntamenti

 

VENETO, FOCUS SU PRATICHE COMMERCIALI SLEALI NELLA FILLIERA AGROALIMENTARE.

Webinar con Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico “osservatorio agromafie”

Terzo incontro territoriale del progetto promosso da Coldiretti, Unioncamere Veneto e la Fondazione Osservatorio Agromafia. Il road show della legalità fa tappa in provincia di Verona e convoca on line esperti, professionisti e dirigenti di settore. Nelle situazioni di fragilità economica si possono trovare delle brecce per l’infiltrazione della criminalità. Le istituzioni hanno messo in campo protocolli, intese e patti a livello nazionale e regionali. Coldiretti,  che si è fatta promotrice dell’approvazione, a fine 2021, del decreto legislativo volto a combattere efficacemente le pratiche commerciali sleali, è espressione delle imprese agricole in prima linea per spezzare la catena dello sfruttamento, condizione alimentata spesso anche dalle pratiche sleali commerciali e dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne dove i prodotti agricoli pagati sottocosto spingono le aziende oneste a mollare lasciando così la possibilità ad altri di inserirsi. Vietato dunque sottovalutare la situazione. Di questo si parlerà nel webinar dal titolo “FOCUS SU PRATICHE COMMERCIALI SLEALI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE” in programma DOMANI, 22 MARZO DALLE ORE 17.00 su piattaforma web.

L’appuntamento prevede i saluti introduttivi di Nicola Baldo della Giunta camerale scaligera e di Alex Vantini presidente di Coldiretti Verona. A seguire una serie di interventi che animeranno il dibattito moderato da Luca Mantovani giornalista de L’Arena. Parteciperanno nell’ordine: Alessandro Apolito Capo servizio dell’Area presidenza Coldiretti, Marcello Maria Fracanzani Consigliere della Corte Cassazione, Fabio Ciconte componente del Comitato Scientifico Osservatorio Agromafia, Felice Assenza Capo dipartimento Ispettorato centrale repressione frodi, Davide Cecchinato Presidente provinciale di Adiconsum, Franca Castellani Presidente del Consorzio Verona Natura Agrimercato.  Le conclusioni sono affidate a Giancarlo Caselli Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Agromafie.  Per seguire il seminario è possibile collegarsi al link

https://bluarancio.webex.com/bluarancio-it/onstage/g.php?MTID=ebc8ae9becc81c144fb1bfb215c6aae45 attivo al momento dell’inizio dei lavori.

 

 

CREMONA, DOMANI AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA #FACCIAMOCOSEBUONE

#facciamocosebuone è il tema del mercato di Campagna Amica che torna domani, come ogni martedì mattina, presso il portico del Consorzio Agrario di Cremona, con la vendita diretta dei prodotti dell’agricoltura cremonese e lombarda (dal pane all’ortofrutta di stagione, dai formaggi ai salumi tipici cremonesi, ma anche miele, uova e confetture, agri-birra e vino, dolci tipici).

Domani il mercato si arricchirà di una presenza particolarmente importante. Campagna Amica accoglie MEDeA Medicina e Arte, l’associazione senza fini di lucro, fondata a Cremona nel 2003, che sostiene con varie iniziative l’assistenza dei malati oncologici e dei loro familiari, operando con i propri volontari a Cremona e in molti comuni limitrofi. A sostegno dell’attività dell’associazione, con una piccola offerta, i cittadini domani potranno acquistare le arance italiane proposte dalle volontarie. La mission di MEDeA è lavorare per una società libera dalla paura del cancro, in cui una diagnosi di tumore sia per ogni persona solo un momento transitorio nella storia della sua vita. MEDeA interviene in due principali direzioni: il finanziamento della ricerca clinica oncologica e il sostegno fisico, psicologico e sociale ai malati e ai loro familiari.

“Con orgoglio il nostro mercato continua ad aprirsi alle realtà che danno valore, bellezza e speranza al nostro territorio – sottolineano gli agricoltori di Coldiretti presenti presso il mercato di Campagna Amica-. Siamo pronti a vivere questa mattinata accanto alle volontarie e ai volontari di MEDeA, occasione per ringraziarli per il loro impegno preziosissimo e per rinnovare alla comunità l’invito a sostenere le iniziative di questa associazione, che combatte il cancro e contribuisce a donare nuova speranza per il futuro”.

L’appuntamento è domani, dalle ore 8 alle 12 sotto i gazebo gialli, presso il portico che si affaccia su via Monteverdi e piazza Marconi.