Primo piano
BOLOGNA
MALTEMPO: A BUDRIO MORTE 100 PECORE
Annegati anche suini e bovini. Centinaia di ettari sott’acqua nel bolognese. Alcune stalle allagate non raggiungibili
Un centinaio di pecore e una cinquantina fra suini e bovini sono annegati nella zona di Budrio, dove il torrente Idice è esondato ieri. Lo rende noto Coldiretti Bologna quando siamo solo all’inizio di una conta dei danni che si annuncia lunga e complessa, dopo che a causa delle piogge che hanno colpito tutta la regione nei giorni scorsi, centinaia di ettari di terreno sono finiti sotto il fango. “Le aziende hanno subito i danni più disparati”, ha commentato la presidente di Coldiretti provinciale, Valentina Borghi. “Si va dalla perdita di capi di bestiame, ai quadri elettrici coperti dal fango, dai campi allagati ai mezzi agricoli danneggiati. È prestissimo per dare delle cifre, le verifiche sono appena iniziate e in alcuni casi le aziende sono ancora allagate e quindi non raggiungibili”. E a preoccupare sono anche le previsioni meteo che, dopo una breve tregua, parlano di un ritorno delle piogge che dovrebbero durare per tutta la settimana.
L’Italia è stata colpita nella prima metà di Novembre da circa 6 nubifragi al giorno con pioggia torrenziale e tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria e grandine con un aumento record del +57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD.
La progressiva tropicalizzazione del clima – continua Coldiretti Bologna – con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che rappresenta l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
Dal territorio
MODENA: MALTEMPO, ALLARME ASFISSIA IN CAMPAGNA
La pesante ondata di maltempo che ha colpito il territorio modenese negli ultimi giorni non ha lasciato indenne la campagna.
A tracciare un primo quadro degli effetti delle piogge torrenziali che da sabato si sono riversate sulla provincia è Coldiretti Modena nel rendere noto che l’acqua ha saturato i terreni causando l‘esondazione dei fossi, allagato frutteti e vigneti, compromettendo la viabilità aziendale impendendo l’accesso ai campi per le lavorazioni e, in taluni casi, anche ai fabbricati come nell’allevamento di polli di Conti a Bastiglia dove al momento risulta impossibile accedere ai capannoni per compiere le operazioni necessarie all’alimentazione e cura degli animali.
“La situazione è complessa – afferma il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari – stiamo ricevendo le segnalazioni dei nostri associati ma possiamo dire che il periodo dell’anno, che coincide con quello di riposo vegetativo delle piante, ci aiuta e permette di sperare, al momento, in danni limitati. A preoccupare – continua Borsari – sono le previsioni meteo che, dopo una breve tregua, parlano di un ritorno delle piogge che dovrebbero durare tutta la settimana impedendo ai terreni di smaltire l’acqua in eccesso con conseguenti problemi di ristagno e asfissia a frutteti e vigneti.”
L’Italia – informa Coldiretti Modena – è stata colpita nella prima metà di Novembre da circa 6 nubifragi al giorno con pioggia torrenziale e tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria e grandine con un aumento record del +57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD.
La progressiva tropicalizzazione del clima – continua Coldiretti Modena – con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che rappresenta l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
ALESSANDRIA, MICOTOSSINE NEI CEREALI: PERICOLOSE PER SALUTE UOMO E ANIMALI
Una giornata formativa per allevatori e aziende che coltivano cereali e legumi, sia per il consumo umano che animali, interessati alla problematica delle micotossine, inquinanti naturali dovuti all’attività di funghi patogeni e muffe, diventata uno degli aspetti che più influenzano i mercati cerealicoli.
Organizzata da Inipa Nord-Ovest e Terranostra Alessandria si terrà in sede Coldiretti Alessandria giovedì 21 novembre, relatore il prof. Massimo Blandino dell’Università di Torino, Facoltà di Agraria, studioso ed esperto del settore.
“Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di micotossine, che sono sostanze pericolose per la salute dell’uomo e degli animali, prodotto da funghi diffusi in tutti gli ambienti naturali, capaci di vivere in numerosissime piante coltivate e spontanee e anche sui cereali a paglia. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Sia nei cereali vernini, sia più frequentemente nel mais ma anche nei legumi le produzioni nazionali presentano sovente difetti sanitari dipendenti da contenuti in micotossine non conformi o, comunque, elevati. I controlli da parte degli enti preposti in questi anni sono diventati pressanti, è importante quindi non farsi trovare impreparati”.
“La giornata è stata pensata per cercare di capirne di più ed adottare percorsi tecnici in grado di ridurre la probabilità di incorrere in contaminazioni tali da influenzare la commerciabilità dei lotti di cereali. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – La contaminazione da micotossine nella granella, infatti, oltre certi limiti provoca effetti tossici particolarmente insidiosi negli uomini e negli animali. Queste sostanze causano intossicazioni alimentari che comprendono diverse affezioni, acute e croniche, che colpiscono gli animali con l’assunzione di mangimi contaminati, e l’uomo attraverso il consumo di alimenti contaminati”.
Per informazioni: segreteria Terranostra Alessandria 335 7535911 oppure scrivere a alessandria@inipanordovest.it
VENETO, MALTEMPO: A RISCHIO GLI ALLEVAMENTI DI CANNOLICCHI E VONGOLE
L’entita’ dei danni aumenta di giorno in giorno. Da nord a sud del Paese la situazione nelle campagne e’ difficile. In Veneto – afferma Coldiretti – alla conta delle perdite si aggiungono anche quelle subite dai pescatori.
Reti divelte in laguna, attezzature disperse nel polesine, interi allevamenti compromessi lungo il litorale: secondo Coldiretti sono a rischio cannolicchi e vongole e dunque le tipicita’ del menu’ di Natale.
Le infiltrazioni d’acqua dolce dai fiumi e le mareggiate con detriti sono fatali per queste specie dell’Adriatico. E’ allarme sugli effetti in agricoltura della nuova perturbazione anche con l’arrivo della neve che in montagna ha reso difficili i collegamenti. Animali isolati, foraggi per alimentazione del bestiame perduti, piante sradicate, serre rovesciate, ortaggi distrutti e frutteti affogati nelle isole, macchinari agricoli rovinati e con capannoni scoperchiati ma anche – sottolinea la Coldiretti – frane e smottamenti sulle strade rurali con difficolta alla circolazione. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – evidenzia Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – precisa la Coldiretti – su un territorio reso fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con più di nove comuni su dieci a rischio per frane o alluvioni (91,3%) secondo Ispra. Il settore agricolo – conclude la Coldiretti – è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e alle infrastrutture nelle campagne.
CAMPANIA, ALLAGAMENTI CASERTANO; NEL BASSO VOLTURNO ESONDATI I REGI LAGNI
A seguito del nubifragio che si è abbattuto in Campania, colpendo in particolare l’area casertana, Coldiretti ha attivato la sua unità di crisi attraverso gli uffici territoriali per rilevare i danni alle imprese agricole. Il direttore regionale Salvatore Loffreda ha effettuato un sopralluogo in tutta l’area verificando che lo stesso fenomeno meteorologico ha generato due effetti diversi tra l’area a nord del casertano e quella a sud. Nel bacino idrografico del Volturno gli effetti sono stati differenti. Nella zona alifana il fiume e i canali di bonifica hanno retto il sovraccarico d’acqua, con una situazione sostanzialmente sotto controllo e danni limitati. Nel basso Volturno sono stati invece i Regi Lagni ad esondare, invadendo per centinaia di ettari la pianura campana tra Pignataro Maggiore, Capua, Grazzanise, Cancello Arnone e Castel Volturno.
“I fenomeni straordinari – dichiara Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – sono ormai una costante, a causa dei cambiamenti climatici. Le aziende agricole sono costrette a fare i conti con bombe d’acqua improvvise. Tuttavia, la mano dell’uomo può mitigare o aggravare il dissesto idrogeologico che ne deriva. Le forti piogge di queste ore vedono sulla stessa asta fluviale del Volturno casertano una condizione di allerta fisiologica a nord e una devastazione a sud. La differenza è data dalla mancata manutenzione dei canali, che è ormai la seconda minaccia dopo i cambiamenti climatici. I Consorzi di Bonifica devono svolgere il proprio ruolo fino in fondo se non vogliamo distruggere i campi ad ogni acquazzone”.
Ha partecipato al sopralluogo nell’alto casertano anche Alfonso Santagata, presidente del Consorzio Sannio Alfano. “Nonostante tutto – dichiara Santagata – il lavoro di pulizia e manutenzione ha dato i frutti sperati. Pur in presenza di un’improvvisa massa d’acqua che arriva a carico dei corpi idrici superficiali, i canali hanno retto l’urto nella zona alifana. Questo non ci consente di abbassare la guardia, ma possiamo tirare un sospiro di sollievo per i territori agricoli interessati e per le strade di comunicazione”.
EMILIA ROMAGNA, MALTEMPO: BOLOGNA, ESONDATI SAVENA E IDICE
Il Savena ha rotto un argine a Malalbergo, l’Idice è esondato a Fiesso di Castenaso. Un argine danneggiato a Budrio con conseguenti allagamenti che hanno portato all’evacuazione delle famiglie residenti nella zona di via Viazza. Lo fa sapere Coldiretti Bologna dopo un primo e provvisorio monitoraggio della situazione legata al maltempo che da oltre 24 ore si è abbattuto su tutta l’Emilia Romagna, non risparmiando il bolognese.
La protezione civile – comunica Coldiretti Bologna – è intervenuta in località Pegola, nei pressi di Malalbergo per far fronte all’emergenza causata dalla rottura di un argine abbandonato da parte del Savena e, per quanto non si registrino al momento danni ad aziende agricole, a preoccupare sono le previsioni meteo, che – afferma Coldiretti provinciale – non prevedono miglioramenti significativi nelle prossime 24 ore.
L’Italia è stata colpita nella prima metà di Novembre da circa 6 nubifragi al giorno con pioggia torrenziale e tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria e grandine con un aumento record del +57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD.
La progressiva tropicalizzazione del clima – continua Coldiretti Bologna – con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che rappresenta l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
«L’eccesso di pioggia così come la carenza idrica – dice Valentina Borghi, Presidentessa di Coldiretti Bologna – mettono in difficoltà non solo l’agricoltura ma anche tutto l’ambiente e la biodiversità di cui le aziende agricole, soprattutto di montagna, sono i custodi. Lo spopolamento di queste aree inoltre lascerebbe ancor più spazio all’avanzare dei cinghiali e della fauna selvatica che si svilupperebbero in modo ancor più determinante sono ormai tra gli eventi più temuti dagli agricoltori perché sono causa danni irreversibili che non solo mettono a rischio interi raccolti ma anche gravano sulle strutture e sullo stesso territorio con frane che rendono impraticabili intere aree del crinale».
PUGLIA, MALTEMPO: FORTI RAFFICHE VENTO SPAZZANO VIA OLIVE
Allerta meteo in Puglia, dove da martedì è prevista una nuova straordinaria ondata di maltempo, mentre il forte vento delle ultime continua a spazzare via le olive da Santa Maria di Leuca al Gargano.
“Le forti raffiche di scirocco che stanno imperversando da ore in campagna stanno creando un manto di olive sui campi, cadute per la violenza del vento, con temperature che seppure in diminuzione, sono comunque oltre la media stagionale, basti pensare che in alcune aree superano i 20 gradi. I continui shock termici non giovano certamente alle produzioni e agli alberi”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
E’ urgente che la Regione Puglia, aggiunge Coldiretti Puglia, anche attraverso la struttura della Protezione Civile, attivi tutte le verifiche utili a richiedere lo stato di calamità naturale, dopo la straordinaria ondata di maltempo con nubifragi e trombe d’aria che hanno colpito le campagne pugliesi. E’ Coldiretti Puglia a commentare positivamente l’atto di indirizzo del Consiglio regionale, dopo le segnalazioni dell’Organizzazione che ha raccolto le denunce degli agricoltori in tutta la regione.
La Puglia, stretta fra trombe d’aria e nubifragi, ha subito danni ad Altamura, Putignano, Gioia del Colle, Santeramo, Mesagne, Francavilla, Fasano, Taurisano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Nociglia, Spongano, Veglie, Manduria, Martina Franca con gli agricoltori che – spiega la Coldiretti – hanno affrontato cascate d’acqua e canali esondati, oltre a campi di ortaggi come cavoli, cime di rape, finocchi, broccoli, piantine di fragole distrutti e uliveti spazzati dalla violenza del vento che divelto alberi secolari, devastato le olive in fase di raccolta e danneggiato i piccoli ulivi di varietà anti Xylella appena piantati a Ugento.
Dal 1° agosto ad oggi si sono verificati 36 eventi estremi, nel dettaglio 16 nubifragi a Monte Sant’Angelo, San Severo e a Foggia, a Toritto, Ruvo di Puglia e a Gravina in Puglia, a Martina Franca, a Francavilla Fontana e Villa Castelli, a Leverano, Lizzanello, 2 a Nardò, Galatina, Casarano e Ruffano, 2 trombe d’aria a Ruvo di Puglia e a Nardò, 8 tornado di cui 1 a Galatina, 2 a Castrignano del Capo e 2, a Porto Cesareo, Melendugno, Otranto e Lizzano e 10 grandinate a Martina Franca, Castellaneta, Palagianello, Manduria, Melendugno, Bitritto, Binetto, Palo del Colle, Grumo Appula e Bari, a cui vanno ad aggiungersi i fenomeni che si stanno registrando in queste ore, conclude Coldiretti Puglia, sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD.
REGGIO EMILIA, MALTEMPO: PO E TORRENTI CRESCONO, RISCHIO FRANE E ALLAGAMENTI
Con i nubifragi e la pioggia forte e incessante delle ultime ore il Po si è gonfiato di circa 1,5 metri; innalzati anche l’Enza, il Secchia e il Crostolo. La notte appena trascorsa non ha visto peggiorare la situazione del Po ma ha fatto registrare un aggravamento del livello di allerta a Santa Vittoria a causa dell’innalzamento del Crostolo. Ora va osservato lo scioglimento della neve caduta durante la notte da Casina in su. È quanto dichiara Coldiretti Reggio Emilia dopo i primi monitoraggi della mattinata confermando la situazione di sofferenza dei corsi d’acqua come dimostra l’allerta emessa da Protezione civile e Arpae, per la tenuta dei corsi d’acqua nella pianura emiliana.
L’Italia è stata colpita nella prima metà di Novembre da circa 6 nubifragi al giorno con pioggia torrenziale e tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria e grandine con un aumento record del +57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD.
La progressiva tropicalizzazione del clima – afferma Coldiretti Reggio Emilia – con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che in provincia di Reggio Emilia gestisce il 75% del territorio – ricorda la Coldiretti reggiana – è l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
«I sempre più frequenti e improvvisi nubifragi che colpiscono i nostri territori – continua Maria Cerabona – sono ormai tra gli eventi più temuti dagli agricoltori perché sono causa danni irreversibili che non solo mettono a rischio interi raccolti ma anche gravano sulle strutture e sullo stesso territorio con frane che rendono impraticabili intere aree del crinale».
«Le grandi quantità d’acqua che cadono in modo repentino – Maria Cerabona, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia – scendendo verso la pianura con forza e provocando danni lungo il loro corso, indeboliti anche dalla massiccia presenza di nutrie, e alti rischi di alluvioni, peraltro molti dei quali scongiurabili a seguito della realizzazione di un invaso che comporterebbe anche maggior tutela delle acque e sicurezza per il territorio».
«Sono sempre più urgenti e necessari quindi i lavori di messa in sicurezza preventiva delle aree del nostro Appennino soggette a dissesto idrogeologico così come previsto dal finanziamento ottenuto, dal Piano di Sviluppo Regionale, dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – commenta la Cerabona. Siamo molto soddisfatti nell’apprendere che 14 progetti, dei 29 finanziati, verranno realizzati in provincia di Reggio Emilia, per un totale di 1 milione e 881 mila euro. Questi progetti riguardano interventi che coinvolgono 19 aziende agricole dell’Appennino reggiano di cui 11 sono associate a Coldiretti Reggio Emilia».
L’eccesso di pioggia così come la carenza idrica – rimarca la Coldiretti reggiana – mettono in difficoltà non solo l’agricoltura ma anche tutto l’ambiente e la biodiversità di cui le aziende agricole, soprattutto di montagna, sono i custodi. Lo spopolamento di queste aree inoltre lascerebbe ancor più spazio all’avanzare dei cinghiali e della fauna selvatica che si svilupperebbero in modo ancor più determinante.
Per questo – continua Coldiretti Reggio Emilia – è necessario difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Il settore agricolo – conclude la Coldiretti – è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito con danni sia in perdite della produzione agricola e sia alle infrastrutture nelle campagne.
BARI BAT, CRIMINALITA’: CABINA DI REGIA PER FURTI OLIVE E PER SCORTARE CAMION OLIO
Cabina di regia in Questura ad Andria con le forze dell’ordine per pianificare strategie di controllo e sicurezza nelle aree rurali contro i furti di olive e per organizzare la scorta ai mezzi carichi di olio, dopo segnalazioni e denunce di Coldiretti Bari – BAT rispetto a fenomeni criminali che si ripetono da anni.
“E’ stato intensificato il presidio nelle campagne e la presenza dei Carabinieri nelle aree rurali è più tangibile”, ha detto Agostino Tortora Vicepresidente di Coldiretti Andria che ha partecipato alla riunione in Questura. Sarà replicato il metodo già collaudato gli anni scorsi, con i frantoi che avviseranno la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni per farli scortare fino all’imbocco dell’autostrada. La Questura ci ha chiesto la massima collaborazione per sensibilizzare il mondo agricolo a segnalare e denunciare tempestivamente”.
“Nella provincia della BAT, solo in 3 comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive. Risulta rallentato con una variazione negativa dell’1% l’export del settore agroalimentare della BAT nei primi 6 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018. Ad incidere è stato certamente il calo della produzione di olio extravergine di oliva che a causa delle gelate del febbraio 2018 ha subito un crollo del 65-70% con punte fino al 90%.”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari BAT.
È un patrimonio che va costantemente tutelato e promosso e per questo va applicata alla lettera la ‘legge salva-olio’ – dice Coldiretti BAT – la n. 9 del 2013 ed è necessaria l’accelerazione dell’iter del disegno di legge che reca le “nuove norme in materia di reati agroalimentari”, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, a supporto dell’attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi – conclude Coldiretti BAT – all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.
MACERATA, ENNESIMO INCIDENTE CAUSATO DAI CINGHIALI: 28ENNE IN OSPEDALE
Un grosso cinghiale sbuca dalla boscaglia proprio mentre passa l’auto. L’ennesimo incidente stradale causato dalla fauna selvatica è avvenuto poco fa, attorno alle 13, a Pieve Torina. Una ragazza di 28 anni stava percorrendo la provinciale in direzione Visso quando, all’altezza della frazione Piè Casavecchia, l’animale le ha attraversato di corsa la strada. Un’uscita dalla boscaglia tanto improvvisa che la ragazza non è riuscita ad arrestare la corsa in tempo scontrandosi contro l’animale. Nonostante lo spavento è rimasta sempre cosciente ed è riuscita a chiamare i soccorsi. Sul posto forze dell’ordine e squadre sanitarie. La giovane per precauzione è stata accompagnata al pronto soccorso. Incontri quasi quotidiani in quel tratto di strada e che sottolineano ancora una volta lo stato di emergenza rispetto al proliferare incontrollato della fauna selvatica. “Oltre ai danni alle colture che denunciamo da anni, oltre al fatto di non poter scegliere quali colture mettere a dimora – denuncia Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – per chi vive nell’entroterra c’è anche questo rischio: nel migliore dei casi, quando non si tratta di incolumità personale, bisogna mettere in conto dei soldi per riparare o acquistare, a seconda dell’entità dei danni, i mezzi. L’equilibrio è saltato da tempo e per tornare ad avere il controllo della situazione occorre mettere in atto tutti gli strumenti ordinari e straordinari per abbassare il numero di capi, anche tramite abbattimenti”. Nei giorni scorsi, denuncia Coldiretti Macerata, un altro incidente ha riguardato San Severino nei pressi dell’ospedale. Anche in questo caso un cinghiale. Proprio per chiedere un intervento delle Istituzioni, Coldiretti ha manifestato lo scorso 7 novembre davanti a Montecitorio a Roma. Nella Capitale anche tanti agricoltori maceratesi esasperati.
CUNEO, TRICOLORE A TAVOLA: TRIONFO DI BONTÀ A KM ZERO AL CAMPAGNA AMICA DAY
Record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che, nei primi otto mesi del 2019, hanno raggiunto il valore di 28,6 miliardi di euro. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti sulla base di dati Istat, diffusa in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo che si apre oggi.
Tuttavia, se è vero che non è mai stato consumato tanto cibo e vino italiano sulle tavole mondiali, è più viva che mai la minaccia alle eccellenze agroalimentari nazionali da parte della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano l’Italia sulle etichette di alimenti che non hanno nulla a che fare con il nostro sistema produttivo.
“La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine” dichiara il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo.
Perciò è così importante una manifestazione come il Campagna Amica Day che, nella cornice della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, contribuisce a diffondere tra visitatori da ogni parte del mondo il consumo consapevole di veri prodotti italiani, di origine controllata e garantita dal marchio Coldiretti Campagna Amica.
La minaccia del maltempo non ha scalfito il successo dell’edizione 2019 del Campagna Amica Day che, lo scorso weekend in piazza Duomo ad Alba, ha celebrato il Km zero, la genuinità e la passione di un mondo contadino attento alla qualità e all’ambiente.
Il grande mercato dei produttori Campagna Amica, gli agrichef degli agriturismi Campagna Amica e le fattorie didattiche del circuito Educazione alla Campagna Amica, hanno coinvolto e appassionato grandi e piccini intorno al tema del cibo sano, locale e stagionale, in una due giorni ricca di scoperte, racconti, divertimento e curiosità tra i gazebo gialli in piazza.
Il Campagna Amica Day – spiega Coldiretti Cuneo – ha offerto alle aziende agricole uno straordinario palcoscenico di incontro e dialogo diretto con 10.000 visitatori, che hanno potuto apprezzare da vicino la sapienza di chi coltiva la terra e produce eccellenze che rendono grande il Made in Italy.
MARCHE, BOOM CIBO MARCHIGIANO ALL’ESTERO
È record mondiale della cucina italiana nel mondo e soprattutto le Marche vedono l’export agroalimentare tanto fiorente ma il forte rischio, soprattutto all’estero, è di trovarsi di fronte a un prodotto taroccato, spacciato per proveniente dal Belpaese. La Settimana della cucina italiana nel mondo 2019, in programma da oggi fino al 24 novembre, vede la nostra regione sorridere ai dati sulle produzioni territoriali che partono per i mercati esteri: oltre 189 milioni di euro nei primi sei mesi del 2019 con un aumento del 9% del valore, più della media nazionale, e senza risentire delle incertezze legate, ad esempio, alle politiche protezionistiche statunitensi dove il nostro agroalimentare cresce del 26%. Il vino resta il prodotto di punta con oltre 27 milini di euro. Bene anche la pasta di grano duro (8,5 milioni di euro, +5,5%) e l’ortofrutta lavorato e conservato (12,7 milioni, +24%). Prodotti che si fanno sempre più conoscere dal pubblico estero grazie anche al turismo e alla cucina dei cuochi locali che ha accresciuto negli anni la sua qualità. Basti pensare alla Senigallia degli chef stellati Mauro Uliassi (che ha recentemente confermato la Terza Stella) e Moreno Cedroni (a due), in buona compagnia con le Stelle di Errico Recanati (una Stella per il suo Andreina a Loreto) e Stefano Ciocci (una Stella per il Nostrano, a Pesaro) ma anche delle tante menzioni della guida, diventa negli anni una Bibbia per i gourmet: ben 37 in tutta la regione. Una cucina che ha aggiunto alla qualità del prodotto genuino e a chilometro zero anche la professionalità nella preparazione. Proprio per questo Coldiretti Marche, da anni, organizza numerosi corsi di formazione per consolidare la figura dell’agrichef, il cuoco contadino con i suoi prodotti dal campo alla padella. Il miglior biglietto da visita del territorio e un presidio a difesa dell’originalità degli ingredienti mentre, nel mondo, assistiamo a falsi Made in Italy in quasi due piatti su tre, denuncia Coldiretti. “La settimana della cucina è una settimana di conoscenza da divulgare per rendere onore alla vera tradizione agricola e alimentare del nostro Paese – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – che nel mondo viene costantemente imitata sottraendo economia e occupazione alle nostre aziende di produzione e trasformazione. L’export del Made in Italy a tavola potrebbe triplicare se l’Italian sounding venisse contrastato e impedito ad ogni livello, italiano, europeo ed internazionale”. Proprio per identificare i veri ristoranti italiani e proteggerli dai fake e dall’utilizzo di prodotti tricolori tarocchi arriva la prima carta d’identità ideata da Coldiretti e Asacert, azienda di certificazione e ispezione con esperienza pluriennale e accreditamenti internazionali. Grazie a un apposito protocollo basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menù e della carta dei vini, sarà infatti possibile identificare i ristoranti – precisa Coldiretti – che sono davvero italiani e non solo di nome e di “facciata”, ovvero sul piano delle materie prime, dello staff e soprattutto della tradizione culinaria e della proposta enogastronomica. La certificazione “ITA 0039 | 100% ItalianTaste” è nata, infatti, dalla necessità di difendere, promuovere e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano, non solo a livello di prodotto ma anche sul piano della distribuzione enogastronomica.
MANTOVA, ALLE GRAZIE LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO DI COLDIRETTI MANTOVA
“Grazie per il cibo, il lavoro e il sacrificio che avete nel sangue”. Sono le parole del prefetto di Mantova Carolina Bellantoni ad esprimere il senso della 69ª Festa del Ringraziamento di Coldiretti Mantova, che si è svolta questa mattina al Santuario della Beata Vergine delle Grazie, alla presenza del presidente Paolo Carra, del direttore Erminia Comencini e di moltissimi agricoltori, delegati e pensionati che non hanno voluto mancare l’appuntamento simbolo per l’organizzazione agricola nonostante il maltempo.
Il lavoro, le sfide della produttività, della qualità e del rispetto dell’ambiente sono i temi sui quali si è soffermato mons. Marco Busca, vescovo di Mantova, nella sua omelia, come sempre ricca di stimoli e di riflessioni.
“Per tanti popoli il pane non è solo un cibo come tanti altri, ma elemento fondamentale, che spesso è base per una buona vita. Quando manca, invece, è la vita stessa a essere a repentaglio e ci si trova esposti a un’insicurezza che alimenta tensioni sociali e conflitti laceranti”, è il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana in occasione proprio della Giornata del Ringraziamento.
Se il bilancio dell’annata agraria appena conclusa – sintetizzata dal presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra – trova soddisfazioni nell’andamento economico per le produzioni di latte e di suini, per altri segmenti produttivi lo scenario è decisamente più desolante: l’ortofrutta è stata penalizzata dalla presenza della cimice asiatica e le campagne cerealicole sono state colpite dal maltempo e sono gravate da prezzi di mercato troppo bassi per essere adeguatamente remunerative.
Le sfide per il futuro sono state sintetizzate dal presidente Carra alle autorità presenti. Fra gli altri, i sindaci di Curtatone, Carlo Bottani e di Gonzaga, Elisabetta Galeotti, l’on. Anna Lisa Baroni componente della Commissione Agricoltura alla Camera, il comandante provinciale dei Carabinieri Antonino Minutoli, le Forze dell’ordine, che hanno assicurato ancora una volta il proprio impegno per la massima tutela del Made in Italy, della sicurezza sui luoghi di lavoro, contro il caporalato e la concorrenza sleale.
“Alle soglie del 2020 dobbiamo lavorare per garantire certezze di ricambio generazionale, perché il futuro dell’agricoltura passa attraverso i giovani, l’innovazione, le tecnologie – afferma Carra, ringraziando tutti i presenti -. Inoltre, sarà assolutamente prioritario far sì che la nuova Commissione europea rafforzi la propria politica estera, anche in ambito agroalimentare, garantendo i fondi necessari per fondare una nuova Pac 2021-2027 saldamente rivolta alla crescita competitiva delle imprese agricole e, guardando alla situazione domestica, a tutelare il vero Made in Italy sui mercati. Coldiretti si muoverà affinché la vera agricoltura possa garantire ai cittadini cibo di qualità e la nostra storia sindacale lo dimostra molto più di mille parole”.
Al termine della benedizione degli agricoltori e degli strumenti del loro lavoro, la mattinata è proseguita con il mercato di Campagna Amica e l’agribuffet, strumenti anche per rinsaldare il rapporto tra gli agricoltori e i consumatori.
ABRUZZO, SFILATA TRATTORI E BENEDIZIONE DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI
La sfilata dei trattori e la benedizione delle eccellenze salvate dal sisma per un messaggio di solidarietà e impegno che arriva dalla terra: grande partecipazione nonostante la pioggia domenica mattina a Teramo in occasione della Giornata del Ringraziamento – tuttora in corso – promossa da Coldiretti Abruzzo insieme all’ufficio della pastorale sociale lavoro della Diocesi di Teramo-Atri, Coldiretti Teramo, Caritas e con il patrocinio del Comune per ricordare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana. Cittadini e imprenditori agricoli anche provenienti da altre province, insieme per celebrare un suggestivo e antico rito che, inaugurato dalla Confederazione nazionale Coltivatori diretti nel 1951, nacque per ribadire l’ispirazione dell’organizzazione professionale alla dottrina sociale cristiana e per ringraziare il Signore del raccolto concesso.
Ad aprire la manifestazione, un momento di riflessione moderato da Salvatore Coccia sul messaggio dei vescovi per la Giornata nazionale del Ringraziamento dal titolo “Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita”: sono intervenuti, dopo i saluti del Vescovo SE Lorenzo Leuzzi, il direttore dell’ufficio pastorale Sociale Lavoro Giuseppe Pergallini, la presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani, l’imprenditrice agricola Antonella Marrone che ha portato la sua testimonianza aziendale e Don Emilio Bettini, docente dell’università europea di Roma, che ha illustrato i temi della terra, del lavoro e del “pane” con chiari riferimenti alla realtà rurale delle campagne. Il vescovo Leuzzi ha invece richiamato il senso della Giornata del ringraziamento e dell’importanza che riveste per la comunità rurale evidenziando inoltre, soprattutto rivolto ai giovani, che “il mondo dell’agricoltura può insegnare la pazienza di una progettualità quotidiana di cui oggi, in un mondo in cui si vuole tutto e subito, si ha sempre più bisogno”. Presenti anche il sindaco del Comune di Teramo Gianguido D’Alberto, il vicepresidente della provincia di Teramo Alessandro Recchiuti, il comandante del gruppo Carabinieri Forestale Colonnello Gualberto Mancini e, per Coldiretti, il direttore regionale Giulio Federici e le dirigenze provinciali.
Un incontro di riflessione, seguito dalla celebrazione della santa Messa nella cattedrale di Teramo gremita di agricoltori, attualmente in corso. Nei cesti del tradizionale offertorio tutti i prodotti legati al territorio: olio, vino, ortaggi e confetture, pane e pasta provenienti direttamente dalle campagne con particolare riferimento a quelle colpite dal sisma. Al termine della celebrazione, come da programma la benedizione dei mezzi agricoli arrivati dalle campagne circostanti nonostante la pioggia e del mercato di Campagna Amica con i produttori agricoli che hanno portato in piazza le migliori eccellenze abruzzesi.
“La Giornata del Ringraziamento – spiega Coldiretti – è una tradizione che, inaugurata dalla Confederazione nazionale Coltivatori diretti nel 1951, venne in seguito mutuata dalla Conferenza episcopale italiana per essere inserita nel calendario liturgico. Nacque, per intuizione del presidente Paolo Bonomi, per ribadire l’ispirazione dell’organizzazione professionale alla dottrina sociale cristiana e per ringraziare il Signore del raccolto concesso. Un rito antico – sottolinea Coldiretti – che non perde mai il suo fascino e che, in alcuni paese con tradizione agricola, è diventata una tradizione che richiama centinaia di visitatori e che, come in questo caso, ha coinvolto interamente la comunità rurale abruzzese”.
Queste le aziende presenti al mercato di Campagna Amica del Ringraziamento: Società Agricola San Lorenzo (carne, pasta, farine, porchetta), Rastelli Donato (ortofrutta), Società agricola Manfredi (formaggi), Azienda agricola Scarpone Alessio (formaggi), Azienda agricola D’Andrea Eleonora (formaggi e ortofrutta), Azienda agricola Russi Paride (pane, dolci, vino cotto), azienda agricola Bilanzola Francesco (formaggi), azienda agricola Guerrieri Giuseppe (formaggi), azienda agricola Antonella Marrone (birra), Azienda agricola Di Marco Michelina (birra), società agricola Il Montanaro (formaggi), fattoria dell’Ape (miele, frutta), Azienda agricola Di Pancrazio Pancrazio (formaggi), Società agricola Punto Verde (ortofrutta, pasta conserve), Società agricola Fracassa (salumi); Azienda agricola Ruffini Franca (formaggi) e azienda agricola Flarà Monica (farine, uova, pasta, marmellate).
AREZZO, LA 69’ GIORNATA RINGRAZIAMENTO A BIBBIENA
“Grazie, Signore, per il sole e per l’acqua; per la bella e per la triste stagione; per l’abbondanza del raccolto e per le avversità della natura che ci stimolano a guardare con più fiducia la Tua Provvidenza”.
Le parole tratte dalla “Preghiera del coltivatore”, spiegano nel migliore dei modi, il significato della Giornata del Ringraziamento di Coldiretti Arezzo, che quest’anno ha scelto, per celebrare la sua sessantanovesiama edizione, il santuario di Santa Maria del Sasso a Bibbiena per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui frutti della terra e sui mezzi agricoli.
“Per noi quella di ieri è stata un’occasione importante, un momento di forte Ringraziamento per i doni arrivati in questa annata agraria, nonostante tutte le difficoltà – spiega il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – attraverso la quale abbiamo mostrato quello che quotidianamente facciamo per questa provincia nel nostro piccolo ma che Coldiretti fa in grande per l’Italia intera. E’ stata una vera festa popolare durante la quale tutti i coltivatori hanno portato le loro famiglie, i bambini, i nonni, gli anziani, una tradizione che va avanti da quando è nata la nostra Associazione”.
La chiesa aretina è da sempre accanto al mondo dell’agricoltura e ai suoi valori, la Santa Messa infatti è stata concelebrata dall’Arcivescovo di Arezzo Monsignor Riccardo Fontana e dal Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Arezzo Don Roberto Mugnai che al termine della celebrazione hanno benedetto i mezzi agricoli presenti.
Alla giornata hanno preso parte anche molte istituzioni politiche e militari a cominciare dall’Assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, dal Consigliere regionale Marco Casucci e dai molti sindaci presenti dal primo cittadino di Bibbiena Filippo Vagnoli, e poi ancora il Sindaco di Chiusi Della Verna Tellini, quello di Castel Focognano Ricci e di Montemignaio Pertichini, ad accoglierli, insieme al Presidente Castellucci, il Direttore Raffaello Betti.
Un momento molto significativo della celebrazione è stato quello dell’offertorio, durante il quale i bambini presenti, aiutati dalle istituzioni e dai dirigenti e dai dipendenti di Coldiretti, hanno portato all’altare i cesti provenienti dalle vallate della provincia e dalla città di Arezzo contenente i frutti della terra, le grandi eccellenze del territorio.
Successivamente, all’interno del Chiostro, l’agriaperitivo a base dei prodotti delle aziende aderenti al circuito di Campagna Amica.
CUNEO, DANNI DA NEVE: CASTAGNETI E NOCCIOLETI IN GINOCCHIO IN TUTTA LA GRANDA
Dal Cuneese all’Alta Langa, piante ancora ricche di foglie sono state spezzate dal peso della neve fradicia d’acqua. Gravi le ripercussioni sulle prossime annate
Gravissimi i danni che la nevicata della scorsa notte ha arrecato all’agricoltura cuneese. In queste ore i tecnici di Coldiretti Cuneo sono al lavoro per analizzare la situazione azienda per azienda in tutta la Provincia.
Le prime segnalazioni – giunte dai Comuni della “cintura” di Cuneo, a cominciare da Boves, Busca, Caraglio, Chiusa Pesio, Dronero e Roccabruna – riguardano le colture arboree, in particolare i castagneti. Un manto pesante di neve fradicia d’acqua ha gravato in abbondanza su piante ancora in fase vegetativa, ricche di foglie, con la conseguenza che in moltissime hanno ceduto.
Negli impianti di castagno di giovane età si registra la rottura completa delle piante, ma neppure le piante adulte sono state risparmiate con diffuse spaccature dei rami principali.
Soltanto nei prossimi giorni – spiegano i tecnici Coldiretti – sarà possibile definire in modo più preciso l’entità dei danni che, per ora, si prospettano gravi per la perdita di giovani piante e di molti rami produttivi per la prossima annata sulle piante adulte.
Analoga sorte riguarda i noccioleti, specialmente in Alta Langa, e i noceti, coltura emergente nella Granda. Ma non solo: danneggiate anche le colture cerealicole, soprattutto il mais da granella, ancora in campo per i ritardi nella raccolta dovuti al maltempo dei giorni scorsi. Senza contare le decine di alberi spezzati che hanno causato disagi lungo le strade della nostra Provincia e in città.
PIACENZA, GIORNATA RINGRAZIAMENTO COLDIRETTI
Il maltempo non ferma le celebrazioni della Giornata Provinciale del Ringraziamento organizzata oggi, domenica 17 novembre, a Bobbio, alla presenza dei rappresentanti delle autorità e delle istituzioni locali. “Siamo qui a rendere grazie – ha affermato il Presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti– per la passione e per l’orgoglio di prenderci cura di questa terra che amiamo fin da quando eravamo bambini. La nostra è una professione fondamentale, perché è finalizzata a rispondere alle esigenze della nostra umanità. Lavoriamo per produrre cibo sano, di qualità e nel rispetto dell’ambiente. Dietro il pane – ha proseguito il presidente Crotti – c’è la terra”.
Il messaggio dei vescovi italiani per la 69ª Giornata nazionale del Ringraziamento era intitolato infatti “Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita”. Un messaggio ribadito anche dal vescovo di Piacenza e Bobbio monsignor Gianni Ambrosio che ha presieduto la celebrazione: “C’è un legame forte tra il pane e il lavoro, tra la terra e la vita. Rendendo grazie a Dio nella celebrazione eucaristica siamo invitati al rispetto della terra e alla difesa della biodiversità. Il pane nasce dalla terra e dall’amore di chi la lavora, il pane genera una vita aperta alla solidarietà e all’amicizia”. I cesti con i prodotti che la Coldiretti ha portato oggi all’altare, verranno donati all’istituto Gianelli e al seminario di Bobbio, due realtà che ospitano gli anziani delle nostre montagne.
“Un gesto di sensibilità – afferma il parroco don Paolo Cignatta – in occasione della Giornata mondiale dei poveri, voluta dal Papa, nei confronti di queste due strutture che fanno tanto per il territorio”.
Particolarmente significativi sono stati i momenti del corteo che ha raggiunto la chiesa e la benedizione dei mezzi agricoli.
Bobbio ha ospitato il mercato contadino di Campagna Amica con le aziende che hanno portato le tipicità locali a chilometro zero.
Tra le autorità a intervenire, coordinate dal direttore di Coldiretti Piacenza Claudio Bressanutti, anche Davide Goldoni, Direttore Regionale di Crédit Agricole Italia: “La partnership con Coldiretti Piacenza è importante per Crédit Agricole Italia, insieme portiamo avanti iniziative di affiancamento e di reciproca valorizzazione. Quello primario è un comparto forte su Piacenza dove le filiere produttive del settore lattiero caseario, del pomodoro, della viticoltura e dei cereali hanno un ruolo strategico”.
PUGLIA, OLIO: STRATEGIA PER FAR CROLLARE PREZZI; IMPORT DA SPAGNA +48%
E’ stato di agitazione in Puglia per i prezzi bassi di olive e olio già ad inizio campagna, a causa della inaccettabile strategia di ‘allineare al ribasso’ i prezzi del prodotto italiano a quello straniero, una ulteriore stangata dopo il crollo della produzione per le gelate del 2018. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che parla di invasione di olio d’oliva spagnolo con le importazioni che nel 2019 crescono in quantità del 48% con gravi ripercussioni sul mercato e sull’Uliveto Italia, sulla base di un’analisi sui nuovi dati Istat relativi al commercio estero che evidenziano come il settore olivicolo vada in netta controtendenza rispetto al surplus commerciale fatto registrare a livello generale. Il problema sarà discusso a Roma nel corso dell’incontro convocato dal Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, a cui parteciperà una delegazione di olivicoltori e frantoiani di Coldiretti, guidati dal presidente regionale Savino Muraglia.
“E’ impensabile che il prezzo di olive e olio sia già ad inizio campagna al di sotto dei costi di produzione”, dice il presidente Muraglia. “Le speculazioni in campagna vanno stanate sui banchi di vendita al consumo. In una bottiglia di olio venduta sugli scaffali della grande distribuzione a 2,50-3,00 euro è impossibile sia contenuto olio extravergine di oliva perché non coprono neanche i costi di produzione. L’olio extravergine di oliva made in Italy non può essere venduto a meno di 7-8 euro al litro. Bisogna guardare con più attenzione le etichette, acquistare oli sulla cui etichetta è esplicitamente indicato che siano stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente da aziende olivicole e frantoiani che fanno della tracciabilità il fiore all’occhiello aziendale”, conclude il presidente Muraglia.
Nei soli primi otto mesi dell’anno sono arrivati dall’estero ben 280 milioni di chili di olio spagnolo – spiega Coldiretti – spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali e mondiali. Il risultato è – rileva Coldiretti – un’invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’olio nuovo italiano, con un effetto dirompente che rischia di vanificare l’ottima annata produttiva la quale ha visto incremento del raccolto per un totale stimato di 315 milioni di chili, peraltro di ottima qualità.
La Spagna – sottolinea Coldiretti – si conferma il primo importatore in Italia con oltre i tre quarti del totale delle vendite nel nostro Paese che sono salite complessivamente a 363 milioni di chili nel 2019, in aumento del 9%, al secondo e terzo posto greci e tunisini. A favorire gli arrivi dall’estero è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.
Ma c’è poca chiarezza anche nei ristoranti dove andrebbero fatte rispettare le normative vigenti in una situazione in cui nei locali – conclude Coldiretti – è fuorilegge 1 contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto.
Le voci di costo di una bottiglia di olio (al netto di ammortamento, margine azienda, trasporto):
Bottiglia: 0,45 euro + IVA per bottiglia basica in vetro;
Tappo: 0,15 euro + Iva il tappo antirabbocco;
Etichetta: 0,40 euro in su;
Imbottigliamento: 0,50 euro a bottiglia;
Prezzo Olio Evo: minimo euro 5,00 all’ingrosso.
LIGURIA, IMPORT: RADDOPPIANO GLI ARRIVI DI OLIO SPAGNOLO IN ITALIA
E’ invasione di olio d’oliva spagnolo, con le importazioni che nel 2019 crescono in quantità del 48% con gravi ripercussioni sul mercato e sull’Uliveto Italia: l’olio ligure, simbolo di questa terra e pilastro della dieta mediterranea, deve essere difeso di fronte alla concorrenza estera con la totale trasparenza in etichetta, per tutelare chi produce e chi consuma questa grande eccellenza apprezzata a livello nazionale ed internazionale.
È quanto afferma Coldiretti Liguria in base all’analisi di Coldiretti sui nuovi dati Istat relativi al commercio estero, che evidenziano come il settore olivicolo vada in netta controtendenza rispetto al surplus commerciale fatto registrare a livello generale, con l’arrivo di ben 280 milioni di chili di olio iberico nei soli primi otto mesi dell’anno, spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali e mondiali. Grazie alla crescita record la Spagna si conferma il primo importatore in Italia con oltre i tre quarti del totale delle vendite nel nostro Paese che sono salite complessivamente a 363 milioni di chili nel 2019, in aumento del 9%, mentre al secondo e terzo posto si trovano l’olio greco e tunisino.
“Il risultato di questa crescita dell’import d’olio – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è un’invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’olio nuovo ligure, dove si stima una riduzione quantitativa rispetto all’anno precedente, ma si conferma la buona e, soprattutto, garantita qualità. A favorire gli arrivi dall’estero è la mancanza di trasparenza in etichetta, nonostante sia obbligatorio indicare l’origine dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Infatti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” riportate in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Per poter scegliere consapevolmente, i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento, ma la completa chiarezza manca anche nei ristoranti, dove è fuorilegge 1 contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione, per non cadere nella trappola del mercato, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini liguri appartenenti alla DOP Riviera Ligure, declinata poi territorialmente nelle sottozone Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante, nonché rivolgersi direttamente alle aziende agricole locali, ai frantoi e nei mercati di Campagna Amica Liguria. Per difendere infine una delle nostre olive simbolo dalla concorrenza estera, l’oliva taggiasca, dalla quale si ricava uno degli oli più delicati al mondo, come Coldiretti stiamo inoltre portando avanti la battaglia per vederle riconosciuto il marchio della DOP, in modo da poterla legare indissolubilmente al suo territorio d’origine, evitare quel furto d’identità che normalmente accade e avere una garanzia maggiore in materia di trasparenza e tracciabilità.”
CALABRIA, ULIVETO OTTIMA ANNATA IN QUALITÀ RISCHIA KO PER CRESCITA IMPORTAZIONI
In Calabria, la buona annata in quantità della campagna olivicola 2019-2020 tra 40 e 45mila tonnellate di olio, il doppio rispetto a quella precedente e l’ottima annata produttiva in termini di qualità con olive sane rischia di essere vanificata da importazioni, in particolare di olio spagnolo che in base ai dati Istat crescono in Italia del 48%. “Gravi – afferma Coldiretti – le ripercussioni sull’uliveto Calabria che rischia il ko. Spesso gli oli iberici, ma anche greci e tunisini, vengono mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali e mondiali. Il risultato è – rileva Coldiretti – un’invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’ottimo olio nuovo ed è evidente che questo ha un effetto dirompente sul reddito delle aziende che in questi ultimi anni hanno investito molto. A favorire gli arrivi dall’estero è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. “I consumatori – chiosa Francesco Cosentini direttore Coldiretti Calabria – dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente”. Ma c’è poca chiarezza anche nei ristoranti dove andrebbero fatte rispettare le normative vigenti in una situazione in cui nei locali – denuncia la Coldiretti – è fuorilegge 1 contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto. “E’ evidente che queste maglie commerciali troppo larghe devono essere strette con controlli lungo tutta la filiera; per approfittare dell’ottima annata, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette – spiega Cosentini – e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità – conclude– deve essere profumato all’esame olfattivo deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali e all’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute.
CAMPANIA, MALTEMPO: BOMBA D’ACQUA CASERTA, CAMPI ALLAGATI E STALLE DISTRUTTE
Non si ferma il nubifragio che da ieri sta investendo larga parte del territorio casertano, in particolare la pianura campana e l’area alifana. Campi allegati e stalle distrutte – denuncia Coldiretti Caserta – con la conta dei danni che rischia di aggravarsi nelle prossime ore. Tramite gli uffici territoriali della principale organizzazione agricola – allertati dal direttore Giuseppe Miselli, d’intesa con il presidente Manuel Lombardi – è in corso un monitoraggio costante degli effetti della bomba d’acqua sui terreni e sulle strutture aziendali.
L’acqua ha invaso e distrutto le colture orticole in pieno campo, ma ha anche danneggiato irrimediabilmente le scorte di fieno, paglia ed erba medica destinate all’alimentazione dei capi di bestiame, in particolare bufalini. Oltre all’ingente massa d’acqua riversata a terra, a fare ulteriori danni è stato il vento forte che ha scoperchiato i tetti delle stalle, abbattuto alberi e divelto recinzioni. Colpito anche il comparto tabacchicolo, con infiltrazioni che hanno colpito i depositi dove erano conservate foglie lavorate e pronte alla consegna nelle manifatture. L’area interessata dal fenomeno è vastissima con migliaia di ettari coinvolti. Al momento le situazioni più critiche si segnalano a Villa Literno, Capua, Pignataro Maggiore, Castel Volturno, Santa Maria la Fossa, Sessa Aurunca e Mondragone.
“Gli agricoltori – dichiara Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta – evidenziano una situazione resa ancora più drammatica dallo straripamento dei canali di irrigazione, in assenza di lavori di pulizia per rimuovere le ostruzioni e favorire il deflusso delle acque. Stiamo lavorando senza sosta per dare sostegno alle imprese”.
“Nelle prossime ore – annuncia Manuel Lombardi, presidente di Coldiretti Caserta – invieremo un primo dossier dei danni alla Prefettura, alla Provincia e alla Regione. Attendiamo che la pioggia dia una tregua per tracciare una stima, ma siamo sull’ordine delle migliaia di euro. Su una sola azienda zootecnica, presa a campione, abbiamo stimato danni per 40 mila euro”.
CREMONA, GIORNATA PROVINCIALE DEL RINGRAZIAMENTO A CREMA
Grandissima partecipazione per la Giornata Provinciale del Ringraziamento, promossa dalla Coldiretti e vissuta nel cuore della città di Crema. Numerosissimi agricoltori, con le loro famiglie, accanto ai rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine e con la comunità tutta, si sono raccolti alle ore 11 nel Duomo di Crema, per prendere parte alla Santa Messa, celebrata dal Vescovo mons. Daniele Gianotti, che aveva accanto il consigliere ecclesiastico della Coldiretti diocesana don Ezio Neotti e il consigliere ecclesiastico provinciale mons. Vincenzo Rini.
Prima della celebrazione, c’è stato il saluto del presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, che ha sottolineato il valore dell’agricoltura italiana e l’impegno della Coldiretti a difesa del lavoro delle aziende, della bontà e salubrità del cibo, della trasparenza nei confronti dei cittadini, dell’attenzione alla società, al benessere degli uomini e degli animali, al dovere di custodire e rispettare la terra. “Per Coldiretti, per tutti gli agricoltori e per le nostre famiglie, questa Giornata è da sempre uno dei momenti più attesi e preziosi, da condividere con l’intera comunità” ha detto Voltini. “E’ l’occasione per rendere grazie a Dio per la terra e per il raccolto dei campi; per chiedere la sua benedizione per la prossima campagna”. Nel suo saluto, il Presidente della Coldiretti ha sottolineato anche le gravi ferite inferte dal maltempo all’agricoltura e a tutto il Paese. Voltini ha espresso solidarietà alle famiglie e alle aziende fortemente colpite dal maltempo, anche nel territorio cremasco, e nel contempo ha rivolto a tutti i presenti l’invito a vivere sempre con responsabilità il rapporto con il creato.
Il Vescovo mons. Gianotti ha sottolineato il valore del lavoro operoso al servizio del bene. Ha richiamato la lettera di san Paolo ai Tessalonicesi, con il richiamo al valore del lavoro faticoso e dignitoso, al significato – sottolineato da san Paolo – “di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità”.
“Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita” era il tema del messaggio dei vescovi italiani per la 69esima Giornata nazionale del ringraziamento. Il Vescovo ha sottolineato il tema del pane da condividere, da gustare con gratitudine e attenzione ai fratelli. Mons. Gianotti ha quindi testimoniato la forza simbolica del pane, che si trasfigura nell’Eucaristia, “un pane che è fatto per essere spezzato e condiviso, nell’accoglienza reciproca”. L’importanza della condivisione del pane è stata rimarcata in più passaggi, nella domenica che era “giornata dedicata all’attenzione ai poveri”, con l’impegno a non distogliere mai lo sguardo dai fratelli in difficoltà.
Nella cattedrale divenuta per un giorno giardino, grazie alla creatività degli agricoltori che l’hanno preparata, un momento di grande emozione è stato, secondo tradizione, il lungo corteo di bambini, giovani, imprenditrici e imprenditori agricoli che hanno portato i doni della terra all’altare, animando l’offertorio. E’ seguita la benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli, raccolti – in una scintillante parata che la pioggia non è riuscita a scalfire – nella piazza del Comune, in una cornice di bandiere gialle. Era presente in piazza anche una rappresentanza del mercato di Campagna Amica, con gli agricoltori che sono primi protagonisti del rapporto diretto tra agricoltura e società, proponendo quotidianamente in vendita diretta i frutti della terra e del lavoro agricolo.
La festa è proseguita presso il Centro Giovanile San Luigi, dove agricoltori, rappresentanti istituzionali e cittadini hanno potuto gustare le eccellenze dell’agricoltura lombarda. Impresa ardua citare i numerosi e autorevoli rappresentati del mondo delle istituzioni, delle categorie economiche e professionali, delle forze dell’ordine, presenti alla Giornata di festa. C’erano il prefetto Vito Danilo Gagliardi e i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Piccoli; accanto alla sindaca di Crema Stefania Bonaldi erano presenti sindaci e amministratori del territorio (fra questi il sindaco di Castelleone Pietro Fiori, di Ricengo Ferruccio Romanenghi); c’erano i campioni dell’economia cremonese (il presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio, il cav. Giovanni Arvedi, i rappresentanti del Consorzio Agrario di Cremona e del Consorzio Casalasco del pomodoro, il presidente di Latteria Soresina Tiziano Fusar Poli, il presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza), i rappresentanti del mondo politico (fra cui l’on. Luciano Pizzetti) e del sociale.
“A nome di Coldiretti Cremona non possiamo che ringraziare il Vescovo e la Città di Crema, per l’accoglienza e la partecipazione che hanno riservato alla nostra giornata di festa. Grazie a chi ha collaborato alla buona riuscita e ai numerosissimi partecipanti – sottolinea Mauro Donda, direttore di Coldiretti Cremona –. All’offertorio, fra i tanti cesti che raccoglievano i doni della terra, abbiamo voluto consegnare nelle mani del Vescovo anche il libro “La gente dei campi e il sogno di Bonomi – La Coldiretti dalla fondazione alla Riforma Agraria”, scritto dal giornalista Nunzio Primavera, che ripercorrere la nostra storia, l’importanza della Confederazione per lo sviluppo agricolo e la stretta connessione tra la sua nascita, i valori fondanti dell’organizzazione e l’ispirazione, sempre presente, alla dottrina sociale della Chiesa. Abbiamo voluto che fosse una bambina a portare questo dono così importante: perché le nostre radici, ricordate nel libro, sono quelle che ci permettono di prospettare un futuro migliore per le nuove generazioni, verso un modello che guarda alla famiglia e verso una cultura contadina esportata in tutti gli altri settori produttivi e richiesta anche dalla Fao come modello per gli altri paesi”.
BASILICATA, INAUGURATO A MATERA IL 53ESIMO MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA
Inaugurato stamane a Matera il primo mercato coperto di Campagna amica in Basilicata. Al taglio del nastro presenti i vertici regionali e provinciali di Coldiretti, oltre a numerosi amministratori. La struttura, situata in via Andrea Serrao, angolo con via Vena, è la 53esima del genere presente in Italia. L’iniziativa rientra nel progetto nazionale promosso da Coldiretti, finalizzato a fortificare la rete di vendita diretta dei produttori agricoli. Il mercato sarà aperto il venerdì, il sabato e la domenica, dalle 8 alle 15. L’apertura dell’Agrimercato di Matera è una delle iniziative previste nell’Accordo triennale di collaborazione siglato lo scorso 16 luglio a Potenza tra Eni, Coldiretti Basilicata e AGER che stabilisce la realizzazione di iniziative congiunte negli ambiti della sostenibilità sociale e valorizzazione dei prodotti, del monitoraggio ambientale e della qualità dei prodotti, e della promozione del marchio “Io sono Lucano”. La collaborazione tra Eni e Coldiretti in Basilicata si inquadra nell’ambito della partnership strategica a livello nazionale tra Eni e Coldiretti sui temi dell’economia circolare. Il mercato ospita su una superficie di 650 metri quadrati, 30 produttori provenienti da tutta la regione. Dall’ortofrutta, ai legumi, per continuare con la pasta, l’olio, i salumi, i formaggi freschi, stagionati e trasformati, i succhi, i sott’oli, la carne, il pesce e una ricca varietà di vini. Il mercato sarà movimentato nelle sue aperture da aree didattiche e feste a tema cadenzate mensilmente.
NOVARA – VCO, 69ESIMA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
“Il pane diventi alimento di vita, di dignità e di solidarietà”: così la Conferenza Episcopale Italiana si è espressa in occasione della 69esima Giornata nazionale del Ringraziamento 2019. Una giornata di festeggiamenti e di riflessione, per ricordare il forte legame tra il pane e il lavoro, il rispetto della terra e di chi la lavora.
Anche la Federazione di Coldiretti Novara – Vco avrà un suo momento di festa e celebrazione del “Grazie dei Campi”, domenica 1 dicembre, in una cornice davvero splendida, quella di Viceno, frazione di Crodo, caratteristico abitato arroccato sulle montagne della Valle Antigorio – Formazza, nella provincia di Verbania.
“Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita” è il titolo e il filo conduttore che lega tutte le Giornate del Ringraziamento che vengono celebrate sul territorio nazionale, perché il pane, come indicato nel messaggio dei vescovi, “sia accolto in stili di vita senza spreco e senza avidità, capaci di gustarlo con gratitudine, nel segno del ringraziamento, senza le distorsioni della sua realtà”.
“Continuiamo questa tradizione che esiste da sempre tra i contadini, per rendere grazie del raccolto, per pregare per il futuro ma anche per stare insieme e fare comunità, sostenendoci. La Giornata del Ringraziamento è un momento importante proprio per questo”, commenta Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco.
Il programma prevede alle 10.30 il ritrovo dei partecipanti, alle 11 la Santa Messa nella chiesa di San Rocco, presieduta da Mons. S.E Franco Giulio Brambilla Vescovo di Novara e concelebrata con Don Davide Gheza e Don Andrea Bellebono. Seguirà offertorio dei doni della terra e la benedizione dei mezzi agricoli. Al termine è previsto un pranzo conviviale presso l’Albergo Ristorante Edelweiss, sempre nel particolare abitato di Viceno di Crodo. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.
MODENA, PREMIO CUOCHI PER AGRITURISMO DI STUFIONE AD ANGELA PELLACANI
Angela Pellacani, titolare dell’agriturismo Il Biancospino di Stuffione (Modena), è stata insignita del Collegium Cocorum, l’onorificenza al merito professionale che viene rilasciata dalla Federazione Italiana Cuochi agli chef che hanno operato o operano da oltre venticinque anni nell’arte culinaria, onorando sempre ed ovunque la tradizione e il prestigio della millenaria cucina italiana.
Il prestigioso riconoscimento – informa Coldiretti Modena – è stato consegnato in settimana nella prestigiosa sede della Camera dei deputati a Roma alla presenza tra gli altri, del Ministro dell’agricoltura, Teresa Bellenova. Alla cerimonia hanno presenziato oltre duecento chef da tutta Italia e numerosi rappresentanti delle Istituzioni e del mondo dello spettacolo.
L’Agriturismo Il Biancospino – ricorda Coldiretti Modena – fa parte della rete degli Agriturismi di Campagna Amica, luoghi caratterizzati dall’ospitalità contadina e che somministrano solo prodotti agricoli e italiani di origine garantita e controllata, attraverso l’arte e le ricette degli Agrichef, la rete di cuochi contadini promossa da Campagna Amica e Terranostra, l’associazione interprete delle politiche di Coldiretti nel settore agrituristico.
L’onorificenza assegnata ad Angela Pellacani – sottolinea Coldiretti Modena – è anche il riconoscimento del comune impegno di Coldiretti e Federazione Italiana Cuochi per la valorizzazione del vero agroalimentare Made in Italy così come stabilito dal protocollo d’intesa siglato dalle due associazioni che prevede, tre le altre cose, la promozione dell’indicazione dell’origine dei prodotti agricoli nei menù dei ristoranti italiani e delle mense pubbliche, combattendo la diffusione dell’Italian sounding in Italia e all’estero. Un ulteriore obiettivo è quello – continua Coldiretti – di promuovere la qualificazione delle mense scolastiche e ospedaliere attraverso l’utilizzo di prodotti del territorio privilegiare negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.
MOLISE, CAMPAGNA AMICA: ALLA SU E GIU’ IN REGALO MELE BIOLOGICHE PER TUTTI
Nonostante la pioggia battente che ha caratterizzato la Su e Giù di domenica 17 novembre ha riscosso un grande successo l’iniziativa di Campagna Amica, le cui aziende hanno distribuito gratuitamente a tutti i partecipanti alla gara mele biologiche. Atleti ed amatori, dopo aver tagliato il traguardo, si sono recati verso i gazebo gialli del mercato di Campagna Amica, allestito in piazza Municipio, e qui hanno ricevuto in dono delle ottime mele che in molti casi hanno subito addentato. Le aziende presenti in Piazza, che ogni giovedì e sabato sono presenti al mercato coperto di Campagna Amica in via Insorti d’Ungeria a Campobasso, hanno inoltre venduto al pubblico i loro prodotti, tutti rigorosamente Made in Molise e a km zero, facendo conoscere a chi non ancora le conoscesse una parte delle eccellenze agroalimentari della nostra regione.
REGGIO EMILIA, FINANZIATI INTERVENTI PER AZIENDE CONTRO DISSESTO IDROGEOLOGICO
Il finanziamento ottenuto dal Piano di Sviluppo Regionale al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale rappresenta una importante possibilità di contrastare il dissesto idrogeologico del nostro Appenino, commenta in questo modo Maria Cerabona, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia nell’apprendere che 14 progetti, dei 29 finanziati, verranno realizzati in provincia di Reggio Emilia, per un totale di 1 milione e 881 mila euro. I progetti riguardano interventi che coinvolgono 19 aziende agricole dell’Appennino reggiano di cui 11 sono associate a Coldiretti Reggio Emilia.
«I sempre più frequenti e improvvisi nubifragi che colpiscono i nostri territori – continua Maria Cerabona – sono ormai tra gli eventi più temuti dagli agricoltori perché sono causa danni irreversibili che non solo mettono a rischio interi raccolti ma anche gravano sulle strutture e sullo stesso territorio con frane che rendono impraticabili intere aree del crinale».
«Le grandi quantità d’acqua che cadono in modo repentino – ribadisce la Cerabona – scendendo verso la pianura con forza e provocando danni lungo il loro corso e alti rischi di alluvioni, peraltro molti dei quali scongiurabili a seguito della realizzazione di un invaso che comporterebbe anche maggior tutela delle acque e sicurezza per il territorio».
«I lavori – come rimarcato dal presidente del Consorzio dell’Emilia Centrale Matteo Catellani – finalizzati al contrasto del dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei danni causati all’agricoltura, garantiranno l’attività di 29 aziende agricole in territorio collinare e montano, preservando una settantina di fabbricati rurali e di circa 90 ettari di terreno esposti al rischio di smottamenti».
La progressiva tropicalizzazione del clima – afferma Coldiretti Reggio – con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che in provincia di Reggio Emilia gestisce il 75% del territorio – ricorda la Coldiretti reggiana – è l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
L’eccesso di pioggia così come la carenza idrica – commenta la Coldiretti reggiana – mette in difficoltà non solo l’agricoltura ma anche tutto l’ambiente e la biodiversità di cui le aziende agricole, soprattutto di montagna, sono i custodi. Lo spopolamento di queste aree inoltre lascerebbe ancor più spazio all’avanzare dei cinghiali e della fauna selvatica che si svilupperebbero in modo ancor più determinante.
PORDENONE, IL RINGRAZIAMENTO TRA BILANCI, SOSTENIBILITÀ, AMBIENTE E TERRITORIO
“La giornata del Ringraziamento è un modo genuino per riconoscere il lavoro dei campi”. Questa la considerazione di don Aime Malan nell’omelia durante la celebrazione della messa in occasione della giornata provinciale del Ringraziamento. Messa accompagnata dal coro di San Paolo.
L’appuntamento in programma a Morsano al Tagliamento ha visto numerose le presenze e gli interventi che per ragioni meteorologiche si sono svolti tutti in chiesa.
Presenti tra gli altri il sindaco di Morsano Giuseppe Mascherin, i consiglieri regionali Alfonso Singh e Tiziano Centis, il presidente del consorzio di bonifica Cellina Meduna Ezio Cesaratto e Fabio Benedetti presidente del consorzio di Difesa.
Per Coldiretti il presidente regionale Michele Pavan, quello provinciale Matteo Zolin, il direttore Antonio Bertolla e il presidente di sezione Ernesto Pettovello oltre a numerosi dirigenti del territorio.
Il primo cittadino Mascherin ha posto l’accento sul ruolo dell’agricoltura sul territorio. “La manutenzione e la salvaguardia dell’ambiente –ha detto- legata alla qualità delle produzioni e del cibo è una delega che il settore primario svolge da sempre”.
Compito del presidente provinciale Zolin fare un bilancio dell’annata agraria dove ha posto l’attenzione ai comparti in difficoltà come la zootecnia e la cerealicoltura e al problema dei danni da fauna selvatica.
Una riflessione l’ha posta sulla questione della sostenibilità e la gestione del territorio. “Oggi più di ieri -ha detto- dobbiamo soffermarci sulla necessità di lavorare insieme anche con le comunità locali con i cittadini affinché i problemi ambientali siano affrontati e risolti insieme con un’unità di intenti.” A ciò è seguita una considerazione sul ruolo del consorzio di bonifica che l’ha definito strumento operativo a disposizione di tutti per la gestione del bene primario acqua e per evitare i disastri che oggi si stanno verificando con le abbondanti precipitazioni meteorologiche.
Pavan presidente regionale Coldiretti ha posto l’attenzione sul ruolo svolto dal territorio. “La nostra forza –ha affermato- sta nella nostra presenza in tutte le comunità. Il lavoro svolto dalla Coldiretti di Pordenone, -ha continuato- risultata fondamentale per tutta la nostra regione. L’esempio di oggi –ha concluso- è il ruolo svolto dalla sezione di Morsano nella riuscita della giornata provinciale del Ringraziamento”.
È seguito l’intervento del consigliere regionale Singh che ha nome della Giunta regionale ha ricordato come il settore primario sia un comparto che si distingue nonostante la crisi che sta vivendo. “Nonostante ciò –ha detto- le imprese, la gente dei campi, dimostrano la capacità di reagire, dando un contributo che sotto l’aspetto della produzione di qualità e dell’ambiente sono determinanti”.
Interessante la mostra organizzata nell’ambito del Ringraziamento intitolata: per non dimenticare. Una rassegna di attrezzature e macchinari usati in agricoltura che sono stati recuperati dalla gente del paese. Si potrà visitare fino al 30 novembre dalle 8 alle 13.
A termine le pro loco di Morsano, San Paolo e Saletto con l’associazione della Sagra dell’oca hanno proposto una degustazione a base di oca a chilometro zero.
PUGLIA, FILIERE: SOLO 40MLN SU AGROALIMENTARE CON PSR REGIONALE
Solo 40 milioni di euro del PSR Puglia sono stati destinati alle filiere agroalimentari, pochi spiccioli non ancora spesi dalla Regione Puglia a beneficio di un segmento economico che occupa il 50% dei lavoratori del comparto agricolo. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro sui contratti di filiera organizzato da Coldiretti Puglia, a cui ha partecipato il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate.
“Le inefficienze e le speculazioni lungo la filiera agroalimentare insieme all’inganno del falso Made in Italy costano alle imprese agricole pugliesi miliardi di euro che possono essere recuperati. Con il progetto per costruire una “Filiera Italia”, attraverso un dialogo costruttivo con gli altri stakeholder della filiera, la Coldiretti vuole smascherare le frodi, eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni per assicurare acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori che ad oggi per ogni euro speso dai cittadini in alimenti ricevono appena 17 centesimi”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“Viviamo numerose crisi in Puglia, a partire dai bassi prezzi delle olive già ad inizio campagna, e proprio nelle settore olivicolo non esistono ancora contratti di filiera. Ho ricevuto la richiesta di incontro per affrontare immediatamente l’emergenza olivicola, perché per esempio i 5 milioni di euro destinati agli interessi sui mutui dal Decreto Emergenze per le gelate, piuttosto che arrivare alle aziende a 3 anni dal provvedimento, potrebbero essere immediatamente essere messi a disposizione degli agricoltori. Resta l’urgenza di costruire finalmente il Piano Olivicolo Nazionale, quando in Spagna ne hanno già fatti 5”, ha dichiarato il Sottosegretario L’Abbate. “Sulle Filiere il Ministero ha postato 100 milioni di euro – ha aggiunto L’Abbate – fruibili attraverso un bando a sportello tuttora aperto”.
Si registra una crescita record del 70% nell’ultimo decennio di produzione di falso italiano – denuncia Coldiretti Puglia – per un valore stimato di 100 miliardi di euro, un inaccettabile danno all’immagine del Made in Italy a tavola, poiché non solo rubano mercato e posti di lavoro a tutta la filiera agroalimentare italiana, ma ingannano i consumatori di tutto il mondo.
“Per questo occorre approvare la proposta di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti”, ha aggiunto Colomba Mongiello dell’Osservatorio Agromafie. “I contratti tra gli attori che operano lungo le filiere del cibo – ha insistito Mongiello – sono presupposto di valore per le produzioni locali, di remunerazione dignitosa per gli imprenditori agricoli e di qualità per i consumatori. Un investimento sicuro, insomma, per il futuro dell’agricoltura”.
L’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa e gli accordi di filiera di successo sono un punto di partenza straordinario per uno sviluppo rurale strategico per il territorio. E’ il caso dell’accordo quadro di filiera per l’aceto 100% Made in Italy tra Coldiretti, Acetifici Italiani Modena S.r.l. (Gruppo De Nigris), insieme a Filiera Agricola Italiana Spa che prevede la fornitura minima di 10.000 ettolitri di vino pugliesi, di cui 7.000 bianchi e 3.000 rossi per la produzione di aceto italiano. “L’accordo di valenza triennale rientra nell’azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti gli alimenti in vendita ci sia un percorso di tracciabilità e qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con un’equa distribuzione del valore. Il contratto rappresenta anche un prezioso volano di sviluppo per il territorio della Puglia, dove l’agricoltura si dimostra un settore capace di garantire lavoro e opportunità di futuro, attraverso l’alleanza tra il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza, insieme per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale”, ha spiegato Armando De Nigris, Presidente del Gruppo De Nigris.
“Educare i cittadini ad un consumo consapevole da un lato aiuta a contrastare la deflazione dei campi, dove per colpa di importazioni dall’estero di prodotti di dubbia origina e qualità, assistiamo al crollo dei prezzi riconosciuti agli agricoltori in campagna, dall’altro è determinante per la salute stessa dei consumatori e per il benessere di tutti noi. Dobbiamo abituarci a comprare il meglio, perché è importante comprare il cibo sano e dare il giusto valore al lavoro degli agricoltori”, ha tenuto a dire Giovanni Pomarico, Presidente Gruppo Megamark.
Nel 2019 in Italia è scoppiato fino ad oggi più di un allarme alimentare al giorno, per un totale di ben 281 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno. Sul totale di 281 allarmi che si sono verificati 124 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (44%) e 108 da Paesi extracomunitari (39%). In altre parole oltre quattro prodotti su cinque più pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%).
Dai risultati sono evidenti le maggiori garanzie di sicurezza dei prodotti nazionali che garantiscono sicurezza alimentare, salute e benessere, mentre i pericoli vengono soprattutto dalle importazioni e le filiere 100% Made in Italy garantiscono etica, sicurezza alimentare, lavoro e qualità, conclude Coldiretti Puglia.
MARCHE, AGRITURISMO AL TOP: CRESCONO VIAGGIATORI GREEN E OSPITALITÀ
L’agroalimentare del territorio fa da traino anche al turismo e così cresce in regione il numero delle attività e anche quello dei soggiorni. Lo afferma Coldiretti Marche nel commentare l’ultima indagine Istat sulle attività degli agriturismo. Nelle Marche superano il migliaio, in aumento dell’1,1% in un anno. Attività che fanno del chilometro zero, delle tradizioni e delle tipicità dell’agroalimentare il loro cavallo di battaglia. Quasi il 90% delle strutture offre, oltre a menu prelibati, anche ospitalità con oltre 12mila posti letto e circa 500 piazzole di sosta per camperisti. Più del 41% delle attività è gestita da una donna. Non mancano le aziende agricole che cucinano, dal campo alla tavola, i le proprie produzioni, offrendo ai viaggiatori anche servizi e attività all’aria aperta. “Il settore agrituristico – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – cresce in parallelo all’aumentata sensibilità dei viaggiatori a temi come la tutela del paesaggio, la riscoperta di tradizioni e sapori a tavola. Coldiretti promuove costantemente queste eccellenze anche attraverso la rete di Terranostra, gli agriturismi legati alla Fondazione Campagna Amica, che attraverso un disciplinare con alti standard di qualità offrono ai viaggiatori la garanzia di alta qualità. Ai tanti corsi di cucina nei quali si diplomano i nostri agrichef, i cuochi contadini, presto si affiancheranno i corsi di agrihost per aumentare la professionalità dell’accoglienza. Che poi è il primo biglietto da visita di promozione dell’intero territorio”. Circa il 20% degli agriturismi marchigiani, per altro, è situato in montagna assumendosi anche il ruolo di presidio del territorio. Tra le attività che vanno per la maggiore ci sono quelle sportive, escursioni in mountain bike, trekking, equitazione e fattorie didattiche. Un settore in crescita anche nei consensi. Nel quale torna a crescere, di quasi il 4%, il numero di pernottamenti lunghi (da quattro giorni in su) a scapito delle vacanze brevi (da uno a tre giorni) che calano del 17%. In totale il numero di pernottamenti cresce del 4,5%.
BASILICATA, A VILLA D’AGRI LA TRADIZIONALE GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Si è celebrata a Villa d’Agri di Marsicovetere la tradizionale “Giornata regionale del ringraziamento” organizzata da Coldiretti Basilicata. Si è trattato di un momento di riflessione e di ringraziamento per i frutti ottenuti dalla terra e per chiedere la benedizione sui nuovi lavori. La giornata è iniziata nella sala consiliare con una tavola rotonda sul tema “Le radici nella terra e le braccia al futuro” alla presenza del sindaco, Marco Zipparri che ha portato i suoi saluti assieme al presidente regionale della Coldiretti, Antonio Pessolani. Relatori del convegno, moderato dal direttore di Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia, Raffaella Irenze, responsabile regionale “Donne Impresa Basilicata”, Giovanni Ferrarese, docente dell’Università di Salerno, e Giuseppe Filippi, tecnologo alimentare. Le conclusioni sono state affidate a Francesco Fanelli, assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali. E’ seguita l’apertura dell’oasi di Campagna Maica e dell’agriludoteca, e una santa messa officiata in cattedrale da monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Potenza- Marsico Nuovo e la tradizionale benedizione dei trattori, una cinquantina, presenti per l’occasione in piazza. “Anche quest’anno la ‘Giornata del Ringraziamento’ è stato un momento molto importante per la Coldiretti, un atto di fede che rinnova il valore di dire grazie per i frutti che la terra e il buon Dio ci ha donato” ha sottolineato nel suo intervento il presidente Pessolani. “Di un momento d’incontro e di riflessione con i soci e in particolare modo con ‘Donne Impresa’, l’associazione femminile satellite della Coldiretti”, ha parlato, invece, il direttore regionale, Aldo Mattia che ha anche ricordato l’importante appuntamento di Coldiretti a Matera con il Villaggio nazionale, in programma dal 29 novembre al 1 dicembre.
VENEZIA, 69SIMA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO DI COLDIRETTI VENEZIA
Si è celebrata oggi 17 Novembre 2019 nella Chiesa Parrocchiale di San Vitale Martire di Ceggia, la 69ª Giornata del Ringraziamento Provinciale di Coldiretti Venezia. La tradizionale ricorrenza che viene festeggiata dalla Coldiretti dal 1951 in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie per il raccolto dei campi e per chiedere la benedizione sulla nuova annata. Durante la Santa Messa Don Andrea Forest, delegato Vescovile per la Pastorale Sociale che ha presieduto la celebrazione, ha ricordato Il messaggio di quest’anno della Commissione episcopale incentrato sull’importanza del cibo e del lavoro per il benessere, evidenziando anche la centralità del lavoro degli agricoltori “Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita”. Il pane infatti, rappresenta perfettamente il simbolo della vita, che deve arrivare da un procedimento che rispetta la terra, valorizzandone la biodiversità e garantendo giuste condizioni ed equa remunerazione per chi la lavora, evitando situazioni di sfruttamento.” Dopo la benedizione dei mezzi agricoli, gli associati si sono recati a Villa Loredan Franchin dove la giornata è continuata con un momento conviviale. Ceggia, cittadina con una grande tradizione bieticola, ha ospitato quest’oggi nella ricorrenza di Coldiretti Venezia, una ricca partecipazione del mondo politico e delle Istituzioni. A fare gli onori di casa il direttore Giovanni Pasquali e il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla che ha ricordato ai presenti il significato della Giornata del Ringraziamento che ha lo scopo di presentare al Signore gioie e sofferenze, fatiche e speranze dell’agricoltore che ricopre un ruolo fondamentale nella società, nella produzione di cibo e nella tutela dell’ambiente. “ Non possiamo che unirci al dramma che i Veneziani stanno vivendo in questi giorni” afferma Andrea Colla “ lo sanno bene i nostri agricoltori quanto sia fondamentale il ruolo di una corretta gestione dell’acqua attraverso il lavoro quotidiano degli agricoltori che si occupano della gestione del territorio ma anche grazie al ruolo cruciale dei consorzi di bonifica che hanno provveduto in queste giornate di grande stress di arginare quanto più possibile le problematiche del maltempo che hanno colpito Venezia in primis ma anche tutto il nostro litorale.” Dopo i saluti del Sindaco di Ceggia Mirco Marin, felice di ospitare la 69esima giornata del Ringraziamento di Coldiretti Venezia, ha preso la parola il vice sindaco metropolitano Massimo Sensini che ha portato i saluti di Luigi Brugnaro: “il pensiero va oggi a chi ha perso tutto- dice Sensini- sprono gli agricoltori che sono abituati a far fronte alle difficoltà dettate dal maltempo, di non mollare mai la campagna perché il loro lavoro è prezioso”. Molto apprezzato l’intervento del vicegovernatore Gianluca Forcolin che rivolgendosi alla nutrita platea di agricoltori ricorda che il compito vero del politico è saper ascoltare i bisogni della gente, cercando di attuare un buon governo con progetti fattivi. La Regione ha tenuto conto nell’approvazione del bilancio, delle gravi problematiche quali la crisi del settore bieticolo, riconoscendo l’importanza di aiutare il comparto con 750mila euro; sono inoltre stati stanziati due milioni e mezzo di euro con approvazione dell’emendamento proposto da Coldiretti alla legge di stabilità per il triennio 2020/2022 che prevede azioni di contrasto alla diffusione degli insetti dannosi alle colture frutticole. “Crediamo nel lavoro di squadra” ha aggiunto la consigliera regionale Francesca Zottis sottolineando anche il lavoro della commissione agricoltura volto anche a tutelare la ricchezza dei prodotti del territorio affinchè i giovani continuino a fare agricoltura”. “Fondamentale il grande lavoro di Coldiretti per la tracciabilità dell’origine dei prodotti” ha dichiarato il consigliere regionale Fabiano Barbisan che ha preso parte alla conviviale insieme al sindaco di Meolo Daniele Pavan, agli assessori Otello Bergamo del comune di Jesolo, Luciano Carpenedo del comune di Musile di Piave e al consigliere Albino Zangrando del comune di San Donà di Piave.
Una giornata riuscita al meglio grazie al coordinamento del segretario di zona di San Donà di Piave Paolo Bardellotto e grazie al contributo di Coprob, la Banca Prealpi San Biagio, Il consorzio di Bonifica Veneto Orientale, Il Consorzio Agrario del Nordest, Le Cantine Vivo, la fioreria Oriale e non ultima la fondazione Lepido Rocco i cui ragazzi della scuola hanno aiutato a servire in tavola gli ottimi prodotti a km zero realizzati dalla mano esperta di Tiziana Favaretto, vice presidente di Terranostra Venezia titolare dell’agriturismo Ai Laghetti di Meolo.
Appuntamenti
MILANO: IL PRIMO BILANCIO DELL’ANNATA AGRARIA IN FIERA A CODOGNO
Martedì 19 Novembre
La Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della 229° edizione della Fiera Autunnale di Codogno, domani, martedì 19 novembre, diffonderà il bilancio dell’annata agraria appena conclusa con le prime stime sul territorio lodigiano. In programma anche altri appuntamenti presso lo stand Coldiretti all’interno del Padiglione Commerciale della Fiera, dove a partire dalle ore 10 sarà visitabile la mostra dei prodotti italiani colpiti dai dazi di Trump.
Inoltre – continua la Coldiretti interprovinciale – martedì 19, dalle ore 10 alle 14 si terranno i laboratori per i bambini delle scuole elementari sulla pittura con i colori naturali e sull’orto, entrambi a cura della fattoria didattica Floralia di Lodi. Alle ore 16 chiuderà il programma il workshop del patronato Epaca dedicato alle malattie professionali in agricoltura.
Mercoledì 20, infine, dalle ore 10 alle 14 nello stand di Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza si terrà lo showcooking dei cuochi contadini Domenico Viutti dell’agriturismo Malerba di Bollate e Stefano Correale dell’agriturismo Agrimania di Garbagnate che prepareranno due risotti a base di chicchi Carnaroli: una ricetta a base di zucca e crescenza e una con radicchio e salsiccia.
ASTI: COME AFFINARE LE TECNICHE DI ALLEVAMENTO E PRODURRE FORMAGGI
Giovedì 5, Martedì 10 e domenica 17 dicembre
In Piemonte ci sono almeno 150 allevatori di capre, per un totale di 25 mila capi. Un “movimento” quasi mai al centro delle attenzioni mediatiche, ma che produce delle grandi eccellenze, a cominciare dalla Robiola di Roccaverano, formaggio che si fregia della denominazione di origine fin dal lontano 1979. Sicuramente fare l’allevatore di ovicaprini è un mestiere molto impegnativo, ma che può dare grandi soddisfazioni, soprattutto se si riesce ad affiancare, all’attività agricola strettamente primaria, un’attività di trasformazione del latte per produrre latticini, formaggi e altri derivati.
Per questi motivi, Coldiretti Asti, in stretta collaborazione con Inipa Nord Ovest (l’Istituto di istruzione professionale in agricoltura) ha pianificato un corso di formazione, completamente gratuito, dal titolo: “Allevamento ovicaprino: opportunità economica e recupero del territorio, la trasformazione del latte in formaggio”. Riservato ai professionisti (titolari, coadiuvanti, o dipendenti di azienda agricola) il corso si sviluppa in tre lezioni, due teoriche il 5 e il 10 dicembre, una pratica il 17 dicembre. Le due lezioni pratiche si terranno presso la sede di Codiretti Asti (C.so F. Cavallotti 41), la prima dalle ore 9 alle 13, quella del 10 dicembre dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle ore 18, la lezione pratica del 17 dicembre si svolgerà invece presso un laboratorio di trasformazione del latte in formaggio, a Moretta (CN), dalle ore 14 alle 18.
Di alto profilo la preparazione dei docenti, sulle “Tecniche di allevamento e le problematiche sanitarie” interverrà il medico veterinario Antonio Quasso, su “I prodotti dell’allevamento e le tecniche di trasformazione del latte” interverrà il professor Guido Tallone.
“L’allevamento di ovini e caprini – spiega Antonio Bagnulo, responsabile del servizio di assistenza tecnica di Coldiretti Asti – ha spesso svolto un ruolo vero e proprio di presidio territoriale, contrastando con la loro presenza i crescenti fenomeni di abbandono territoriale, contribuendo alla conservazione del paesaggio. In generale questo tipo di allevamento è configurato come un’attività di natura tradizionale, basato sull’allevamento semi-estensivo e con modalità di gestione positive per l’ambiente. Le attività aziendali, quasi sempre a base familiare, sono spesso poggiate su solide reti fiduciarie con le comunità locali consentendo il recupero e la valorizzazione del territorio, di razze, di prodotti, di lavorazioni e saperi locali a rischio di abbandono”.
Proprio per queste caratteristiche ecologiche, economiche e socio-culturali, l’allevamento di ovini e caprini è pratica apprezzata e si sta affrancando da quello stereotipo che nel passato l’aveva connotata negativamente come attività povera ed arretrata. Il corso Inipa – Coldiretti contribuirà sicuramente ad accrescere questo importante ruolo dell’allevatore per tutta la società. “Vista l’alta adesione al corso – sottolinea Bagnulo – vuol dire che anche gli allevatori stanno acquisendo una maggiore consapevolezza sulle potenzialità della loro attività”.
Per chi fosse interessato a partecipare al corso è bene che si affretti in quanto sono rimasti pochi posti disponibili, info e iscrizioni ai numeri 0141 380427 – 335 7502061.
PADOVA: INCONTRI FORMATIVI PER IL COMPARTO FLOROVIVAISTICO
Martedì 19 novembre
La Camera di Commercio di Padova, con le Organizzazioni sindacali Coldiretti Padova, Cia Padova e Confagricoltura Padova, in collaborazione con Impresa Verde Padova organizza una serie di incontri nel territorio provinciale, per la formazione di tutti gli operatori professionali del comparto florovivaistico, relativamente alle tematiche che in questo momento gravano sul settore.
Gli argomenti trattati
1) La Certificazione di qualità delle specie arboree, arbustive e da frutto, nonché certificazione anche per quelle erbacee a moltiplicazione agamica (a seguito della pubblicazione nella G.U. del Decreto relativo al Sistema Volontario di Certificazione);
2) Incontri monotematici relativi all’entrata nel nostro Paese di nuovi insetti e agenti patogeni dannosi, in relazione all’utilizzo di prodotti fitosanitari da impiegare al fine di debellare la malattia;
3) Gli appalti verdi, il MEPA e le piattaforme per gli acquisti pubblici – come funziona, come accreditarsi, quali sono i servizi di supporto sul territorio, quali vantaggi per le imprese del settore florovivaistico.
I RELATORI
-Dott.ssa Michela Mutto Accordi – Direttore tecnico CONSYLIO S.r.l. – Engineering Company
-Dott. Alberto Pozzebon – Docente Universitario – Agripolis Università di Padova
-Sig. Cristian Ranghiero – Ufficio Servizi Logistici Comune di Lonigo
Dove e quando
Orario degli incontri: dalle ore 17.00 alle ore 22.00
-19/11/2019 San Giorgio In Bosco
Sala Consiliare Barchessa sud – vicolo Bembo
-25/11/2019 Saccolongo
Sala Centro Culturale, Parco via Roma 53 (vicino alla chiesa)
-28/11/2019 Borgo Veneto, Saletto
Sala Municipio, via Roma 26, Saletto
-03/12/2019 Monselice
Sala Riunioni Centro Parrocchiale Redentore, via Costa Calcinara 110
-05/12/2019 Saonara
Sala Comunale “Sandro Pertini”, via Roma
Al termine degli incontri verrà effettuato un piccolo rinfresco.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alle proprie organizzazioni di categoria
PIEMONTE: STATI GENERALI DEL VERDE PUBBLICO AD ENVIRONMENT PARK
Giovedì 21 e venerdì 22 novembre
Doppio appuntamento giovedì 21 e venerdì 22 novembre 2019, in concomitanza con la Giornata nazionale dell’Albero, per la quinta edizione degli Stati Generali del Verde Pubblico a Torino presso il centro congressi Environment Park, in via Livorno 60. Giovedì 21 dalle ore 9:00 “La centralità dei servizi ecosistemici nella pianificazione e realizzazione delle infrastrutture verdi in città” aprirà la mattinata e vedrà la presenza di Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, a cui seguirà una tavola rotonda e nel pomeriggio, organizzata da Città di Torino e Assofloro, ci sarà la conferenza “Dal clima alla salute. I benefici della foresta urbana” con conclusione alle ore 17:30.
Venerdì 22 novembre, all’interno del programma di iniziative promosse dall’Assessorato Ambiente e Verde della Città di Torino, insieme a Coldiretti Piemonte, ANACI e Assofloro si terrà il convegno rivolto agli amministratori di condominio “Il verde in condominio. Gestione, regole, buone pratiche e l’opportunità del Bonus Verde”, dalle ore 10:00, a cui prenderanno parte Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino e Guido Cartaino, responsabile Fiscale di Coldiretti Piemonte e Torino.
“Le tematiche della due giorni sono fondamentali per affrontare una questione, quella del verde, spesso sottovalutata, alla luce anche degli attuali e frequenti cambiamenti climatici e dei benefici che la foresta urbana può apportare alle nostre città ed al paesaggio – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. In Piemonte il comparto florovivaistico genera una produzione lorda vendibile di oltre 130 milioni di euro di cui con più di 1100 imprese diffuse sul territorio, una superficie complessiva di 1300 ettari, una produzione di piante ornamentali di oltre 10 milioni ed un totale di circa 3500 addetti. Proprio per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio servono misure idonee, tra cui quella del Bonus Verde, che auspichiamo venga confermata nella manovra di bilancio, fondamentale per implementare l’attività delle nostre imprese, poiché stimola gli acquisti di piante ed i lavori di realizzazione delle aree verdi private, qualificare le aree urbane ma anche per ridurre l’impatto degli inquinanti nelle città e che è, quindi, strategica per sostenere il Green New Deal del Governo”.
“La Città di Torino è un punto di riferimento per le amministrazioni pubbliche italiane per la gestione virtuosa del verde, per questo siamo onorati di essere stati coinvolti nell’organizzazione degli Stati Generali del Verde Pubblico, giunti alle V edizione, e degli altri importanti eventi in programma nella settimana della Giornata Nazionale dell’Albero.
Assofloro da tempo lavora per fare conoscere i benefici del verde di qualità, per la salute, per l’ambiente, per l’economia, sottolineando e promuovendo l’importanza della professionalità nel settore, anche collaborando con Città che stanno investendo in modo importante nel verde, per azioni di rigenerazione urbana. Per questo il 21 Novembre saremo presenti anche a Milano, nell’ambito del Word Forum of Urban Forest – Milano Calling, per portare la nostra esperienza nell’ambito dei progetti di forestazione urbana, realizzati con il contributo di aziende private che decidono di investire in azioni di sostenibilità, concrete, per migliorare il territorio in cui operano, contribuendo a ForestaMI, il progetto che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana di Milano, il primo step del progetto nazionale Parco Italia, la “dorsale verde” ideata dallo Studio Architetti Stefano Boeri. Guardiamo con molto interesse all’attenzione che Coldiretti sta ponendo al florovivaismo, un settore che è strettamente legato al territorio e alle produzioni locali e che diventa sempre più strategico perché contribuisce alla riqualificazione del paesaggio, alla rigenerazione delle città in chiave sostenibile, alla creazione di economia per il benessere e la salute dei cittadini”, conclude Nada Forbici, Presidente Assofloro.