Primo piano
CALABRIA, DIMINUZIONE DI OLIO ALMENO DI UNA BOTTIGLIA SU TRE
Aumenterà la spesa per le famiglie
Dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol diffuso in occasione dell’avvio lungo la penisola della raccolta delle olive 2022/2023 emerge che si assisterà ad un crollo della produzione nazionale e regionale di olive. Le famiglie, stima questo primo focus, devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e con l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio. Questo -sottolinea Coldiretti -è un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie.
A pesare sulla produzione nazionale, con un calo stimato del -30%, é stata una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma diverse aziende hanno deciso di non intervenire per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni. Salva la qualità, con la Calabria che può vantare uno dei più ricchi patrimoni di varietà di olii. Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole – evidenziano Coldiretti e Unaprol – quasi 1 su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio di chiusura, secondo dati Crea. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati. E se i costi crescono mentre scendono i ricavi delle imprese, il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola – spiegano Coldiretti e Unaprol – con l’olio extravergine d’oliva per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni. La raccolta – riferiscono Coldiretti e Unaprol – è partita in Sicilia, che da sempre anticipa tutte le altre regioni italiane. Il calo è diffuso del Sud Italia, specie nelle regioni più vocate all’olivicoltura come Puglia e Calabria, che da sole – evidenziano Coldiretti e Unaprol – rappresentano circa il 70% della produzione olivicola nazionale. L’olivicoltura in Calabria – evidenzia Coldiretti – si sviluppa su oltre il 24% della superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, circa 25milioni di piante e oltre 100 varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico e un forte impiego di manodopera, nell’intera filiera. che coinvolge in Calabria oltre 600 frantoi e che ha tre D.O.P. e una I.G.P., –
Per sostenere la produzione, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – affermano Coldiretti e Unaprol – occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve. Occorre sostenere le aziende e non cadere nell’inganno del falso Made in Italy scegliendo e verificando attentamente l’etichetta. L’obiettivo – conclude Coldiretti -è di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute”.
Dal Territorio
TOSCANA, CRISI ALIMENTARE PER 24 MILA MINORI È PUNTA ICEBERG
Povertà spinge l’abbandono scolastico
La punta dell’iceberg della povertà minorile in Toscana è la presenza di oltre 24 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare a causa di situazioni di grave disagio familiare che favoriscono anche la dispersione scolastica. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead, in riferimento all’allarme lanciato da Save The Children sul fatto che in Italia ci sono quasi 1,4 milioni di minori in povertà assoluta. Secondo una stima di Coldiretti Toscana l’aumento degli under 15 senza cibo sarebbe cresciuto del 18% rispetto al 2019. Un fenomeno crescente che spinge anche l’abbandono scolastico, che riguarda in Toscana uno studente su dieci.
Si tratta di una situazione destinata ad aggravarsi in autunno con l’aumento dei prezzi alimentari che costerà in media – precisa Coldiretti Toscana – alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità che aumenta la dipendenza dall’estero e alimenta i rincari. Complessivamente le famiglie toscane spenderanno 900 milioni di euro in più per riempire il frigorifero.
Uno scenario che pesa sempre di più sulle famiglie. I nuclei toscani in povertà relativa sono infatti aumentati, tra il 2019 ed il 2021, di quasi un punto percentuale passando dal 5,8% al 6,7% (fonte Istat). Un’impennata del 15% che si traduce in circa 15 mila famiglie in più che si trovano in uno stato di povertà relativa, su cui ha inciso la pandemia, e che ora, con il caro bolletta, rischiano un ulteriormente peggioramento. Per arginare il caro vita, salvare i consumatori e le imprese, Coldiretti Toscana torna a ribadire il ruolo strategico della filiera corta e dei mercati contadini di Campagna Amica nel difendere le imprese agricole dalle speculazioni e dai rincari che gonfiano i prezzi al consumo ed i consumatori. “Di questo passo la tenuta sociale è in pericolo. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Dalla pandemia in poi le famiglie, soprattutto i nuclei più fragili, hanno visto erodere gradualmente la loro capacità di far fronte alla quotidianità. Filiera corta ed acquisti direttamente in azienda, dal produttore al consumatore come amiamo ripetere, sono lo scudo più efficace contro i rincari che sono spesso ingiustificati. I vantaggi sono per i consumatori che acquistano a prezzi giusti prodotti di qualità, freschi, stagionali che non devono percorrere centinaia, se non migliaia di chilometri per arrivare sulle nostre tavole, e nemmeno restare rinchiusi in celle frigo e container per giorni. Non vengono gravati degli spaventosi costi di trasporto che poi ricadono sul prezzo finale e poi sono amici dell’ambiente. Il vantaggio per le imprese agricole è quello invece di poter vendere a prezzi che consentono margini di guadagno senza gravare sul consumatore. È una ricetta che in Toscana è a portata di tutti con oltre 50 mercati contadini settimanali e 500 aziende agricole che hanno il punto vendita”.
Tra le nuove strategie c’è poi il Pick Your Own, la raccolta self-service, con sempre più aziende che consentono ai consumatori di raccogliere direttamente in campo, a prezzi super calmierati, ortaggi e frutta.
LIGURIA, OSCAR GREEN, UNA SPLENDIDA SERATA PER “RIPRENDERSI IL FUTURO”
Anche quest’anno, in occasione degli Oscar Green 2022 la Federazione regionale di Coldiretti Liguria ha dato vita a una splendida serata di premiazione, durante la quale le sei giovani aziende vincitrici nelle diverse categorie sono state insignite del riconoscimento meritato grazie ai loro progetti innovativi. L’evento, ideato nel 2006 da Coldiretti Giovani Impresa e che anche quest’anno ha ottenuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, rappresenta un momento particolare e denso di significato, attraverso il quale raccontare (e, soprattutto, ricordare) all’Italia intera l’importanza dei giovani per l’economia e il futuro della nostra Regione e del Paese.
La cerimonia di premiazione ha avuto luogo ieri, lunedì 12 settembre, presso i Bagni Olimpia Vittoria di Celle Ligure. Nel corso della serata, sono stati consegnati alle aziende vincitrici – appartenenti uno alla Città Metropolitana di Genova, uno alla Provincia di Savona, uno alla Provincia di La Spezia e tre alla Provincia di Imperia – i rispettivi premi, ottenuti all’interno delle diverse categorie in cui hanno gareggiato (Energie per il futuro e sostenibilità, Coltiviamo solidarietà, Fare filiera, Impresa digitale, Campagna Amica e Custodi d’Italia).
“Si tratta di un evento importante – spiegano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, e Fabio Zambarino, Segretario regionale di Coldiretti Giovani Impresa Liguria – che anche quest’anno ha raggruppato giovani provenienti da ogni parte della nostra Regione, da Ponente a Levante. Facciamo le nostre più sentite congratulazioni ai giovani imprenditori liguri che quest’anno si sono distinti nelle diverse categorie grazie ai loro interessanti e innovativi progetti. Un momento intenso e ricco di emozioni, che fa anche riflettere sull’importanza e sulla quanto mai concreta necessità di ricreare opportunità e occasioni per i giovani, per farli restare o tornare nella nostra splendida Regione”.
L’evento Oscar Green
Oscar Green è un evento annuale, organizzato e promosso dal 2006 in tutta Italia da Coldiretti Giovani Impresa, a cui possono prendere parte a livello regionale gli imprenditori agricoli e agroalimentari, singoli o associati, di età compresa tra i 18 e i 40 anni compiuti (con l’eccezione della categoria Coltiviamo solidarietà, per cui non esistono limiti di età), che operino sul territorio nazionale e abbiano sviluppato all’interno del proprio percorso imprenditoriale un’idea innovativa, che si rispecchi in una delle categorie sotto riportate, partecipando ad una sola categoria di concorso tra quelle previste. Può partecipare, inoltre, anche chi abbia già preso parte al concorso Oscar Green negli anni passati, con la tassativa esclusione delle imprese agricole vincitrici delle ultime due edizioni.
Le categorie con i rispettivi vincitori dell’edizione 2022 sono:
Campagna Amica: vincitore 2022 Matteo Bagnone (Azienda Bagnone – Castelnuovo Magra, SP). Promuove il Made in Italy, lo stile di vita consapevole e sostenibile, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra agricoltori e cittadini. Per questo, in questa categoria vengono premiati quei progetti che valorizzano i prodotti italiani su scala locale, nazionale e nei mercati esteri, anche rispetto alla capacità di diffusione della cultura e dei prodotti dell’agroalimentare italiano contribuendo a contrastare il falso made in Italy, rispondendo alle esigenze dei cittadini in termini di sicurezza alimentare, qualità, tipicità, tutela ambientale e riscoperta del territorio. “La mia azienda agricola – racconta Matteo Bagnone – la cui produzione è prevalentemente incentrata sull’ortofrutticolo in pieno campo, si trova nella piana della Val di Magra. Subito dopo il lockdown, ho deciso di intraprendere una nuova attività con un amico, oggi anche socio, dando vita a una produzione di canapa per l’essicazione, per la quale sfruttiamo soprattutto il mercato locale, vendendo i nostri prodotti direttamente in azienda o ad operatori della zona, che trattano i prodotti con la giusta cura e professionalità. Dopo tre anni di duro lavoro, l’attività inizia a portare i primi frutti, cosa di cui siamo sinceramente orgogliosi. I prossimi passi saranno aprire un nostro e-commerce per la vendita diretta e avviare una nuova piantumazione e lavorazione della canapa anche per la realizzazione di tessuti”.
Coltiviamo solidarietà: vincitrice 2022 Erika Gastaldi (Azienda Agricola Gastaldi Erika – Airole, IM). I progetti che aderiscono a questa categoria sono mossi nientemeno che dall’innovazione sociale, intesa come la capacità di trasformare nuove idee in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e, al tempo stesso, creare valore economico e, soprattutto, etico e sociale. Pertanto, in questo caso vengono premiati interventi che recuperano la funzione sociale che l’agricoltura aveva nella società rurale, la solidarietà, l’integrazione, la valorizzazione della dimensione relazionale. Oltre alle imprese agricole, possono partecipare enti pubblici, cooperative e consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali, esprimendo un senso di comunità, dimensione umana e solidarietà mettendole a disposizione dei bisogni delle persone e della collettività. “Ho deciso di iniziare a produrre delle caramelle con gli scarti delle lavorazioni di frutta e verdura – spiega la vincitrice della categoria, Erika Gastaldi – soprattutto per ridurre gli sprechi alimentari. Queste caramelle hanno come base l’essicazione dei prodotti da me coltivati, e vengono create senza conservanti o altre sostanze aggiunte: l’unico prodotto utilizzato nella loro produzione è l’agave, usata per addolcire il prodotto finale. Per il momento la sperimentazione ha avuto luogo solamente con il limone, ma le caramelle possono essere tranquillamente realizzate anche con altre tipologie di frutta e verdura, in alcuni casi anche senza l’aggiunta di zuccheri. In questo modo non solo si riducono gli scarti, ma si può pensare anche di avvicinare i più piccoli al consumo di frutta e verdura in maniera sana e naturale”.
Custodi d’Italia: vincitore 2022 Andrea Ciocca (Azienda “U Tumeo” – Vendone, SV). Il territorio è il fulcro di questa categoria, pronta a premiare le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e difficili della nostra Regione e del Paese intero. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti, in grado di garantire attività e flussi economici utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative. Viene premiata inoltre la capacità di raccontare il legame delle aziende agricole con il territorio, valorizzando opportunità di impresa e lavoro in zone impervie, altrimenti a rischio di abbandono. Gli imprenditori custodi, che si iscrivono in questa categoria, riescono anche a preservare prodotti rari, antichi e ormai quasi perduti, facendo sì che il patrimonio di biodiversità di cui il nostro Paese è ricco non vada dimenticato. Proprio in questa chiave, il progetto vincitore ha voluto valorizzare e rivalutare il frutto del caco, per farlo conoscere e gustare sotto un’altra veste. Tutto questo viene messo in atto “riprendendo un’antica tradizione dei nostri nonni – spiega lo stesso Andrea Ciocca – consistente nell’essiccazione del frutto per permetterne la conservazione durante i mesi invernali, in particolare nel periodo natalizio, così da avere un dolce da gustare nella sua semplicità”.
Energie per il futuro e sostenibilità: vincitore 2022 Simone Costantini (”Il Pescetariano” – Santa Margherita Ligure, GE). Ambiente e energia sono le parole d’ordine di tutti i progetti che promuovono un modello di sviluppo durevole e rispettoso del Pianeta, premiando la capacità dell’imprenditore di svolgere la propria attività in maniera sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. Rientrano in questa categoria le imprese impegnate nella realizzazione concreta della transizione ecologica, che lavorano e producono in modo ecosostenibile, tutelando, valorizzando e recuperando, rispondendo ai principi di economia circolare e di chimica verde e riducendo, così, al minimo la produzione di rifiuti, in modo tale da risparmiare energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente. “Faccio parte di una famiglia di pescatori, che fa questo mestiere da generazioni – spiega pieno di orgoglio Simone Costantini – ed esco ogni giorno in mare con mio padre per fare pesca a strascico. Da poco ho deciso di dar vita a un nuovo progetto, per puntare sul contatto diretto con il consumatore, diversificare l’attività e far fronte anche ai continui rincari a cui la pesca è sottoposta. È da qui che nasce l’idea del Pescetariano, il primo ittiturismo galleggiante di Santa Margherita Ligure, dedicato alla promozione ittica e del cosiddetto pesce povero presente nei nostri mari. Si tratta di un laboratorio di trasformazione, al cui interno viene lavorato il pesce fresco che porto a terra quotidianamente e che, purtroppo, rimane invenduto al mercato perché considerato, appunto, povero, ma che in realtà è ricco di sostanze nutritive e, con le giuste lavorazioni, può risultare tanto pregiato quanto ogni altro pesce”.
Fare filiera: vincitrice 2022 Marta Sciandini (Agrisport “Ca’ di Cuni” – Diano Evigno, IM). “Partnership” è il legame che unisce quei modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up capaci di creare reti sinergiche con i diversi soggetti della filiera, in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Si tratta di progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia, artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica. In questo contesto, sono ammesse a partecipare anche le reti di innovazione in grado di mobilitare le conoscenze e le iniziative economiche, che si intrecciano con la vita sociale e il contesto territoriale, che si pongono come obiettivo quello di sostenere e valorizzare il Made in Italy in tutto il suo percorso e la sua complessità, dai campi alla tavola. “Grazie ai miei studi – racconta Marta Sciandini – ho ottenuto l’attestato di cuoco naturale, una figura capace di esaltare tutte le diverse caratteristiche dei cibi. Proprio in virtù di ciò, all’interno del mio agriturismo a conduzione familiare, che oggi è anche un po’ Agrisport, perché associa l’equilibrio della dieta equilibrata all’attività fisica, ho deciso di dare vita a un percorso culinario proprio di cucina naturale, attraverso il quale sottolineare come ogni cibo abbia una propria identità, che va valorizzata ed esaltata a tutto tondo”.
Impresa Digitale: vincitori 2022 Manuel Rabai e Patrick Reichstein (Bonifiche Imperiesi – Imperia, IM). Una categoria che premia i progetti di tutte quelle aziende agrarie e agroalimentari giovani, capaci di creare una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e tecnologia progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura innovativa italiana. Le imprese che vi prendono parte coniugano tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie, applicando l’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività all’agroalimentare, anche attraverso nuove modalità di comunicazione e vendita, quali l’e-commerce e il web marketing. “Abbiamo deciso di unire le forze per raggiungere obiettivi più ampi ed importanti” spiegano Manuel Rabai e Patrick Reichestein, titolari di due diverse aziende agricole imperiesi che, unendo le forze, sono riusciti ad avviare un’attività in grado di compensare le difficoltà create dai cambiamenti climatici nel normale lavoro delle loro aziende. “Insieme – continuano – abbiamo avviato un’attività come quella di Bonifiche Imperiesi, con la quale diamo vita a pulizie nel mondo del verde, abbattimenti controllati e potature di alberi ad alto fusto, nonché operazioni di ripristino di campagne abbandonate nel territorio a noi più caro. Grazie a questa unione, inoltre, stiamo cercando, attualmente con ottimi risultati, di crearci un parco macchine completamente elettrico”.
PUGLIA, ADDIO A 1 BOTTIGLIA DI OLIO SU 3, + 50% COSTI
A rischio aziende agricole e carrello spesa famiglie
Con il crollo della produzione nazionale di olive le famiglie del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e con l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio. E’ quanto emerge dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol diffuso in occasione dell’avvio lungo la penisola della raccolta delle olive 2022/2023 in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie. In via XXIV Maggio 43 presso la sede di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi sono state spremute in un vero frantoio, dal vivo, le prime olive di quest’anno alla presenza del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del Presidente di Unaprol, l’associazione degli olivicoltori, David Granieri.
Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole – evidenziano Coldiretti e Unaprol – quasi 1 su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio di chiusura, secondo dati Crea. A pesare, in particolare – continua Coldiretti – i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti e Unaprol. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati.
E se i costi crescono mentre scendono i ricavi delle imprese, il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola – spiegano Coldiretti e Unaprol – con l’olio extravergine d’oliva per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni.
La raccolta – riferiscono Coldiretti e Unaprol – specialmente in Puglia, cuore dell’olivicoltura italiana, rischia un taglio fino al 50% a causa prima delle gelate fuori stagione in primavera e poi dalla siccità, mentre continua a perdere terreno il Salento – denunciano Coldiretti e Unaprol – distrutto dalla Xylella, che ha bruciato un potenziale pari al 10% della produzione nazionale.
“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”.
Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – affermano Coldiretti e Unaprol – occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – concludono Coldiretti e Unaprol – servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.
Il consiglio di Coldiretti e Unaprol per sostenere le aziende italiane e non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denunciano Coldiretti e Unaprol – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisano la Coldiretti e Unaprol – è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.
Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 250 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani – aggiungono Coldiretti Ettore Prandini e Unaprol – nel sottolineare l’obiettivo di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute.
Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori – concludono Coldiretti Ettore Prandini e Unaprol – proseguendo a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy.
CAMPANIA, ELEZIONI SANNIO ALIFANO, CONSORZIO NEL CAOS CON LISTE E TRASPARENZA
A venti giorni dal voto per il rinnovo del consiglio del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, l’ente con sede a Piedimonte Matese è piombato nel caos e nella confusione. A denunciarlo sono le federazioni della Coldiretti di Caserta e di Benevento, che sostengono la lista “Terra e Acqua”. Mentre la campagna elettorale è in pieno svolgimento – denunciano le federazioni provinciali di Coldiretti – si continua ad assistere ad un balletto di atti pubblici che se non fosse tragico, suonerebbe ridicolo.
Nell’arco di un paio di settimane si sono avvicendati atti discutibili e contraddittori – sottolineano Coldiretti Caserta e Benevento – nei quali chi ha votato contro un provvedimento, lo ha poi rivotato a favore, ma non solo. In un primo momento la deputazione amministrativa ha stabilito le regole per l’ammissione delle liste. Ma ad andare in contrasto verso questa decisione è stato in seguito il presidente dell’ente, che con un atto monocratico ha stabilito l’esclusione delle liste di prima e quarta fascia, oltre all’inammissibilità di alcuni nomi candidati della seconda e terza fascia. Dopo un reclamo di “Terra e Acqua” contro il provvedimento del presidente – che peraltro è candidato in una delle altre liste ammesse – la deputazione ha accolto le motivazioni riammettendo gli elenchi, tranne quello della prima fascia. Lo stesso presidente ha votato a favore della riammissione, ma non si capisce il motivo per cui la lista di prima fascia resti ancora esclusa, considerando gli stessi presunti vizi che erano stati contestati nel suo atto monocratico.
Evidenziamo quanto questa situazione paradossale – concludono Coldiretti Caserta e Benevento – non sia più tollerabile, visto l’approssimarsi delle consultazioni democratiche. Ad oggi ci sono candidati che corrono a chiedere consensi e altri fermi ai box in attesa di giudizi evidentemente non sereni e oggettivi, su cui auspichiamo che si faccia luce ad ogni livello amministrativo e giudiziale, riportando la giusta distanza tra arbitri e giocatori.
LIGURIA, COSTI PRODUZIONE SALGONO ALLE STELLE: SI TOCCA IL +50%
Addio a 1 bottiglia di olio evo su 3
Con il crollo della produzione delle olive a livello nazionale, le famiglie del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy, mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina fa schizzare alle stelle i prezzi al dettaglio. È quanto emerge dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy”, realizzato da Coldiretti e Unaprol e diffuso in occasione dell’avvio lungo tutta la Penisola della raccolta delle olive 2022/2023.
“Con l’esplosione dei costi di produzione, aumentati in media del 50% – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale, sulla base dei dati Crea diffusi da Coldiretti e Unaprol in occasione dell’inizio della settimana internazionale dell’olio extravergine d’oliva (13-18 settembre) – quasi 1 azienda olivicola su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio chiusura. A pesare, in particolare, sono i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia, con olivicoltori e frantoiani costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono letteralmente quintuplicati. Una situazione a cui ha contribuito anche la siccità devastante dell’ultimo periodo, fenomeno con un’entità mai vista negli ultimi 70 anni, che ha messo in stress idrico gli uliveti, danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, e che ha coinvolto le piantagioni di tutta Italia, colpendo in maniera più massiccia tutte le zone in cui non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante”. Ma non solo: in questo scenario, diverse aziende hanno scelto consapevolmente di non intervenire, a causa degli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni.
E, mentre per le imprese i costi crescono e i ricavi scendono, il carrello della spesa delle famiglie registra ingenti aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti da tavola, con proprio l’olio extravergine d’oliva in pole position per ulteriori rincari, attesi sugli scaffali con l’arrivo delle nuove produzioni, nel prossimo autunno. “Contrariamente ad altre zone d’Italia – continuano il Presidente di Coldiretti Liguria e il Delegato Confederale – nonostante questa concomitanza di eventi avversi, in Liguria si segna quest’anno un aumento produttivo”.
“Occorre intervenire quanto prima – concludono Boeri e Rivarossa – per salvare un patrimonio unico del nostro Paese, il quale vanta oltre 250 milioni di piante che tutelano non solo l’ambiente e la biodiversità, ma anche un sistema economico del valore superiore ai 3 miliardi di euro, grazie al lavoro di un sistema di circa 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione, che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani. Solo nella nostra regione vengono prodotte e acquistate alcune tra le etichette più note di olio extravergine d’oliva, tutte rigorosamente appartenenti alla DOP Riviera Ligure, declinata, poi, territorialmente nelle sottozone Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante. L’olivicoltura ligure e italiana rappresenta un patrimonio economico, culturale e storico che deve essere tutelato. Serve urgentemente un piano strategico nazionale dell’olivicoltura: non possiamo più aspettare”.
PUGLIA, LAVORO STABILE NEI CAMPI CON 104MILA OCCUPATI
Crescono autonomi (+3%) ma diminuiscono i dipendenti (-2,8%)
E’ stabile il lavoro in agricoltura in Puglia con 104mila occupati ai livelli pre-pandemia, con un calo degli occupati dipendenti del 2,8% compensato dall’aumento del numero degli autonomi del 3%, mentre permane Il caos sui contratti per 170mila stagionali che rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISTAT Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022.
Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione – insiste Coldiretti – si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dalla vendemmia fino alla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro.
Il presidente nazionale Ettore Prandini ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.
Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta le grandi campagne di raccolta, con il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con grosse difficoltà a reperire manodopera disponibile e il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5, oltre al calo fino al 50% della produzione delle olive.
Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.
CAMPANIA, LAVORO: GIOVANI TORNANO IN CAMPAGNA NEL 2022, +19MILA
In controtendenza, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del focus “La dinamica dell’occupazione giovanile”, contenuto nella rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022. In piena pandemia – sottolinea la Coldiretti – è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia.
Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, il settore agricolo – continua la Coldiretti – è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che al lavoro nelle campagne italiane c’è un esercito di 55mila imprese giovani che ha di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
“La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” afferma la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”.
LIGURIA, LAVORO: +19MILA GIOVANI NELLE CAMPAGNE
In controtendenza con quello che è il panorama economico nazionale, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano: si parla di +19mila unità rispetto a prima della pandemia. Questo è quanto afferma la Confederazione Nazionale Coldiretti sulla base del focus “La dinamica dell’occupazione giovanile”, contenuto all’interno della rilevazione Istat relativa al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2022.
“In piena pandemia – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa – il numero di giovani imprenditori agricoli è cresciuto in maniera importante”. Con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, infatti, il tasso di occupazione giovanile nel settore agricolo si pone in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia nazionale. “Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria – continuano Boeri e Rivarossa – il settore agricolo è, di fatto, diventato un punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che attualmente risulta essere al lavoro nelle campagne italiane un esercito di 55mila imprese giovani, autrici di una vera e propria rivoluzione del mestiere dell’agricoltore e impegnate quotidianamente in attività multifunzionali”.
“Giusto ieri sera, a Celle Ligure, in occasione delle premiazioni dei nostri Oscar Green del 2022 – concludono il Presidente di Coldiretti Liguria e il Delegato Confederale – abbiamo avuto modo di sottolineare ancora una volta come la pandemia abbia sì accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale ai nostri giovani, ma non solo. Riteniamo, infatti, che soprattutto in un momento come quello in cui ci troviamo a vivere risulti oltremodo doveroso riflettere sull’importanza e sulla quanto mai concreta necessità di ricreare opportunità e occasioni concrete per i giovani, per farli restare o tornare nella nostra splendida Regione”.
SICILIA, PREZZI: ADDIO A 1 BOTTIGLIA DI OLIO SU 3, + 50% COSTI
In Sicilia previsto un calo del 30 per cento
Con il crollo della produzione nazionale di olive le famiglie del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e con l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio. E’ quanto emerge dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol diffuso in occasione dell’avvio lungo la penisola della raccolta delle olive 2022/2023 in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime che pesano su aziende e famiglie. In via XXIV Maggio 43 presso la sede di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi sono state spremute in un vero frantoio, dal vivo, le prime olive di quest’anno alla presenza del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del Presidente di Unaprol, l’associazione degli olivicoltori, David Granieri.
La raccolta inizia dalla Sicilia per poi risalire la Penisola fino a Nord dove l’ulivo con i cambiamenti climatici è arrivato fino alle vallate alpine. A pesare sulla produzione nazionale, con un calo stimato del -30%, é stata una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma diverse aziende hanno deciso di non intervenire per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni. Salva la qualità, con l’Italia che può vantare il più ricco patrimonio di varietà di olii a livello mondiale.
Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole – evidenziano Coldiretti e Unaprol – quasi 1 su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio di chiusura, secondo dati Crea. A pesare, in particolare – continua Coldiretti – i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti e Unaprol. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati.
E se i costi crescono mentre scendono i ricavi delle imprese, il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola – spiegano Coldiretti e Unaprol – con l’olio extravergine d’oliva per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni.
La raccolta – riferiscono Coldiretti e Unaprol – è partita in Sicilia, che da sempre anticipa tutte le altre regioni italiane con una produzione in netto calo rispetto alla campagna precedente, attestatasi intorno a 330 milioni di chili di olio prodotto. Il calo è diffuso del Sud Italia, specie nelle regioni più vocate all’olivicoltura come Puglia e Calabria, che da sole – evidenziano Coldiretti e Unaprol – rappresentano circa il 70% della produzione olivicola nazionale. Specialmente in Puglia, cuore dell’olivicoltura italiana, si rischia un taglio fino al 50% a causa prima delle gelate fuori stagione in primavera e poi dalla siccità, mentre continua a perdere terreno il Salento – denunciano Coldiretti e Unaprol – distrutto dalla Xylella, che ha bruciato un potenziale pari al 10% della produzione nazionale. Nelle regioni centrali, come Lazio e Toscana, l’andamento è a macchia di leopardo con un leggero rialzo della produzione rispetto all’anno precedente, stimabile tra il 10 e il 20%. Sembra andar meglio invece nel resto d’Italia con il Nord, che segna un aumento produttivo attorno al 40-60% fra Liguria, Lombardia e Veneto.
Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – affermano Coldiretti e Unaprol – occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – concludono Coldiretti e Unaprol – servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.
Il consiglio di Coldiretti e Unaprol per sostenere le aziende italiane e non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denunciano Coldiretti e Unaprol – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisano la Coldiretti e Unaprol – è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.
“Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 250 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’obiettivo di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute”.
“Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori – spiega il Presidente di Unaprol, David Granieri -. Dobbiamo proseguire a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy”.
MARCHE, GIOVANI IMPRESA, LA CARICA DEI 44 SUGLI OSCAR GREEN 2022
Sono 44 e tutti agguerriti per portare a casa l’Oscar Green 2022. C’è attesa per la finale regionale del premio messo in palio da Coldiretti Giovani Impresa, mentre fervono i preparativi per allestire al meglio la sala meeting di Cantine Muròla. Sarà l’azienda di Urbisaglia, infatti, a ospitare la cerimonia di premiazione organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche. Tra i giovani partecipanti, 12 giocano in casa essendo titolari o coadiuvanti di aziende della provincia di Macerata. Sono 11 gli anconetani, 10 arrivano da Pesaro, 4 dal Fermano e 7 dalla provincia di Ascoli. Anche per quanto riguarda le categorie di concorso i partecipanti sono ben distribuiti. Nove aziende partecipano alla categoria “Custodi d’Italia”, novità degli Oscar per dare lustro ai giovani che contribuiscono con il loro lavoro al presidio dei territori più marginali e più difficili, esempi di agricoltura eroica che crea economia, lavoro e servizi nelle aree interne, difendendo l’ambiente e la biodiversità. Sono 8 invece le aziende che partecipano alla categoria “Energie per il futuro e sostenibilità”, di grande attualità visti i tempi, per premiare le imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile, che tutelano, valorizzano e recuperano e che rispondono ai principi di economia circolare e alla chimica verde, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando e producendo energia nel rispetto dell’ambiente. Otto anche i partecipanti alla categoria “Coltiviamo solidarietà”, dedicata alle iniziative a sostegno delle persone e della collettività mentre 7 partecipanti a testa li hanno “Campagna Amica”, per chi promuove e valorizza i prodotti Made in Italy con la vendita diretta, e “Fare Filiera” che prende in esame i progetti che vedono collaborare più realtà. Sei, infine, i partecipanti alla categoria “Impresa digitale” dedicata ai progetti che applicano nuove tecnologie e innovazione digitale, e-commerce e web marketing. “Nelle Marche abbiamo oltre 1.500 aziende agricole condotte da giovani sotto i 35 anni, nuove generazioni che stanno dimostrando grande voglia di protagonismo – spiega Alba Alessandri, delegata regionale di Giovani Impresa – attitudine all’innovazione e al confronto con gli altri per migliorare. Le Marche sono tra le prime regioni ad avviare l’Academy di Coldiretti che ha visto la partecipazione di 76 under 30 chiamati a trattare temi di attualità come la transizione ecologica e digitale, i partenariati strategici, il rapporto con le istituzioni nazionali ed europee. Abbiamo varato tante iniziative, webinar per illustrare le novità normative, i bandi, le possibilità di investimento a disposizione del settore e dei giovani”. Giovani marchigiani che agli Oscar si sono sempre fatti valere. La fase regionale dà la possibilità di accedere alle nominations del premio nazionali e non sono mancate belle sorprese come le vittorie di Martina Buccolini nel 2013, di Jeffery Osoiwanlan nel 2018 e di Chiara Meriti nel 2020.
I marchigiani da Oscar: le precedenti edizioni nazionali tra vittorie (in grassetto) e nomination
2009
Massimo Maffeo, azienda agricola Terra Grata, Montecarotto (an)
Finalista nella categoria “Stile e cultura d’impresa”
Patrizia Francioni, agriturismo Colle Regnano, Recanati (mc)
Finalista nella categoria “Energia per il futuro”
2011
Giorgio Poeta, azienda agricola Poeta, Fabriano (an)
Finalista nella categoria “In generation”
2012
Paolo Guglielmi, azienda agricola Il Lago nella Valle, Monte San Vito (an)
Finalista nella categoria “Non solo agricoltura”
Vivai Balestra, Grottammare (ap)
Finalista nella categoria “Stile e cultura d’impresa”
2013
Martina Buccolini, azienda agricola Si.Gi., Macerata
Vincitrice nella categoria “Esportare il territorio”
2014
Coop Oasicolori, Lamoli di Borgo Pace (pu)
Finalista nella categoria “In filiera”
2015
Alessandro Magagnini, florovivaio a Recanati (mc)
Finalista nella categoria “We green”
2016
Marika Socci, azienda Vitivinicola Socci, Castelplanio (an)
Finalista nella categoria “Impresa 2.Terra”
2017
Mattia Di Nicolò, azienda agricola Nuove Radici, Fermo
Finalista nella categoria “We Green”
2018
Jeffery Osoiwanlan, azienda agricola Fattoria di Campagna, Montecarotto (an)
Vincitore nella categoria “Noi per il sociale”
Sandra Quarantini, azienda agricola Color Off, Belvedere Ostrense (an)
Finalista nella categoria “Creatività”
2020
Chiara Meriti, Peschereccio Adriana III, Porto San Giorgio (fm)
Vincitrice nella categoria “Sostenibilità”
Giovanni Togni, Antica Fattoria, Santa Maria Nuova (an)
Finalista nella categoria “Campagna Amica”
2021
Francesco Luzi, Strix Falcon, Ostra (an)
Finalista nella categoria “Creatività”
Cristian Antolini, L’Oasi di Pierino, Ponzano di Fermo (fm)
Finalista nella categoria “Campagna Amica
VENETO, AVIARIA: AL VIA LE DOMANDE PER I DANNI INDIRETTI
Liquidità in cassa. Disponibili 30 mln di euro
“Una boccata di ossigeno per gli avicoltori veneti: 30 milioni di euro per i danni indiretti subiti dagli allevamenti a causa dell’aviaria”. Lo annuncia Coldiretti Veneto che ricorda l’impegno profuso presso il Governo al fine di ottenere un fondo a ristoro delle perdite in seguito al blocco totale delle attività avvenuto durante l’epidemia. Grazie al lavoro di coordinamento tra Coldiretti e la filiera avicola è stato convenuto che gli aiuti debbano andare a vantaggio esclusivo delle imprese agricole danneggiate per garantire continuità al comparto che rappresenta la prima voce del prodotto interno lordo agricolo veneto. Per Coldiretti Veneto si tratta di un riconoscimento per gli imprenditori avicoli che operano in un contesto storico complicato, aggravato dal conflitto ucraino che ha messo ancor più in difficoltà gli allevamenti.
PIEMONTE, LAVORO: I GIOVANI SCELGONO LA CAMPAGNA NEL 2022 CON +19MILA”
In controtendenza, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia. È quanto afferma la Coldiretti sulla base del focus “La dinamica dell’occupazione giovanile”, contenuto nella rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022. In piena pandemia è cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia.
“La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo – fa notare Danilo Merlo delegato regionale Giovani Impresa -. Occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”.
“Nonostante le criticità legate alla pandemia e ora alla guerra con il mercato completamente sconvolto, le nostre imprese non si sono mai fermate e l’agricoltura piemontese ha bisogno di nuova linfa che proprio le giovani generazioni sanno portare grazie a idee fresche che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità, come quelle che ogni anno presentiamo anche attraverso il concorso Oscar Green – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. In un periodo in cui l’economia soffre, risulta ulteriormente grave e inaccettabile ostacolare le progettualità economiche di coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo per realizzare le proprie idee imprenditoriali, impedendo lo svilupparsi degli impatti sociali che ne derivano, in primis i posti di lavoro”.
SAVONA, OSCAR GREEN: ANDREA CIOCCA E PROGETTO VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Andrea Ciocca, titolare dell’Azienda “U Tumeo” di Vendone, in provincia di Savona, è il vincitore degli Oscar Green 2022 nella categoria “Custodi d’Italia”, pronta a premiare le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e difficili della nostra Regione e del Paese intero.
Questa categoria premia la capacità di raccontare il legame delle aziende agricole con il territorio, valorizzando opportunità di impresa e lavoro in zone impervie, altrimenti a rischio di abbandono. Proprio questo ha permesso ad Andrea Ciocca di vincere l’edizione 2022 degli Oscar Green e di essere annoverato tra quegli “imprenditori custodi”, capaci di preservare prodotti rari, antichi e ormai quasi perduti, facendo sì che il patrimonio di biodiversità di cui il nostro Paese è ricco non vada dimenticato. E proprio lui, infatti, con il suo progetto ha voluto valorizzare e rivalutare il frutto del caco per farlo conoscere e gustare sotto un’altra veste, “riprendendo un’antica tradizione dei nostri nonni – spiega lo stesso Andrea – consistente nell’essiccazione del frutto per permetterne la conservazione durante i mesi invernali, in particolare nel periodo natalizio, così da avere un dolce da gustare nella sua semplicità”.
In controtendenza con quello che è il panorama economico nazionale, l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano: si parla di +19mila unità rispetto a prima della pandemia. “È in momenti come questi – spiegano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona – che la quanto mai concreta necessità di ricreare opportunità e occasioni concrete per i giovani, per farli restare o tornare nella nostra splendida Regione diventa ancora più palese. E l’esempio di U Tumeo, di Andrea e del suo progetto ne sono prova tangibile”.
Appuntamenti
CALABRIA, ELEZIONI POLITICHE 2022: INCONTRO CON I CANDIDATI COALIZIONI E PARTITI
Nell’imminenza delle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022 Coldiretti Calabria ha organizzato, per venerdì 16 settembre p.v. a partire dalle ore 10.00, una sequenza di incontri con i candidati delle coalizioni e partiti politici nei collegi uninominali e plurinominali della Regione Calabria, che si terranno nella sede della Coldiretti Calabria a Sant’Eufemia – Lamezia Terme in Via Massimo D’Antona, 2. “Nel corso dell’iniziativa – annuncia il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto –alla quale interverranno dirigenti e soci, Coldiretti illustrerà e consegnerà ai candidati un documento con le priorità da affrontare con immediatezza. Sarà per i temi che si tratteranno – prosegue – nello stile di Coldiretti un confronto pressante, autorevole e concreto e sicuramente proficuo anche perché, il protagonismo dell’agricoltura e dell’agroalimentare e le politiche da attuare rappresentano, per la nostra Regione, questioni decisive per l’economia, il lavoro, la crescita e lo sviluppo”. La capacità di resilienza e rinascita delle aziende agricole, agroalimentari e zootecniche – conclude Coldiretti – dipenderà dalle misure rapide e concrete che verranno messe in campo dalla nuova classe politica che scaturirà dal verdetto delle urne dopo il 25 settembre.
Il programma prevede:
ore 10.00 – Enza Bruno Bossio, Nicola Irto, Francesco Pitaro, Dalila Nesci
11.30 – Mario Occhiuto, Fulvia Michela Caligiuri
13.00 – Ernesto Magorno
15.00 – Wanda Ferro, Fausto Orsomarso,
16.30 – Tilde Minasi, Domenico Furgiuele, Simona Loizzo,
L’evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina facebok di Coldiretti Calabria
BRESCIA, GIOVANI, LE IDEE GREEN DALLE CAMPAGNE LOMBARDE
Gli oscar della Coldiretti ai progetti innovativi per vincere le sfide su clima, energia e cibo
L’impegno concreto dei giovani agricoltori lombardi di fronte alle sfide ambientali per garantire cibo ed energia al Paese in maniera sempre più sostenibile sarà al centro della giornata organizzata da Coldiretti Lombardia a Mantova, in occasione della consegna degli Oscar Green, i premi promossi da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare le idee innovative nelle campagne italiane.
L’appuntamento è per venerdì 16 settembre 2022 al Palazzo Ducale di Mantova (ingresso di piazza Lega Lombarda) a partire dalle ore 16.00 con l’apertura dello spazio espositivo con i progetti imprenditoriali più interessanti e curiosi sviluppati su tutto il territorio regionale nei più diversi ambiti: dall’energia alla tecnologia, dalla tutela della biodiversità fino all’impegno sociale. Saranno illustrati direttamente dai giovani agricoltori che li hanno ideati. Dalle ore 17.30, nella Sala degli Arcieri, la consegna degli Oscar Green 2022 della Lombardia.
Insieme ai giovani agricoltori lombardi provenienti da tutte le province anche Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia; Veronica Barbati, delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa; Carlo Maria Recchia, delegato Coldiretti Giovani Impresa Lombardia, mentre effettuerà un collegamento video il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.
RAVENNA, BANDO ‘AGRI-SOLARE’
Grande interesse di agricoltori e allevatori ma vincoli europei ne depotenziano l’efficacia
Oltre 60 imprese agricole hanno preso parte all’incontro promosso da Coldiretti Ravenna al fine di illustrare il bando PNRR ‘agri-solare’ che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, come appunto stalle e cascine. Un’opportunità importante per rispondere alla grande domanda di energia che giunge da cittadini e imprese in difficoltà per via dei rincari scatenati dalla guerra in Ucraina, resa purtroppo parziale – sottolinea Coldiretti – dalle limitazioni previste dalla Comunità Europea per quanto riguarda l’autoconsumo.
“Rileviamo come purtroppo – afferma il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – pur con un disperato bisogno di energia, i vincoli posti dalla Comunità Europea limitino fortemente la convenienza nel nostro territorio alle sole aziende con forte consumo di energia, come allevamenti, aziende dotate di impianti di conservazione dei prodotti (celle frigorifere) o che sono dotate di impianti di irrigazione con pompe elettriche. Coldiretti – prosegue Zampini – ha cercato in tutte le sedi, di far modificare tali limitazioni, per dare, grazie all’agricoltura, un contributo al fabbisogno energetico del Paese, purtroppo tale norma, pur condivisa dal governo italiano, non è stata modificata dalla Comunità Europea”.
Le domande per i contributi destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici potranno essere presentate dal prossimo 27 settembre e fino al 27 ottobre.
Una quota di finanziamenti pari a 1200 milioni di euro è destinata alla realizzazione di interventi nel settore della produzione agricola primaria. In particolare, la Misura prevede la selezione e il finanziamento di interventi che consistono nell’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività delle imprese beneficiarie.
Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più interventi complementari di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture quali la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione.
TREVISO, GELSIBACHICOLTURA: UN CONVEGNO IN GELSETO
Dove tenere un convegno sulla bachicoltura se non direttamente in un gelseto? Una domanda retorica alla quale si risponde con il titolo dell’incontro di studio “Il gelso ed il baco da seta: quale interesse nella società postindustriale?” che valuterà le possibilità di utilizzo della foglia di gelso e del bozzolo del baco in generale che si terrà venerdì prossimo, 16 settembre, alle ore 9,30, presso il gelseto di Vallero Paolo in Via Levante, 2, a Paese. Ad organizzare l’evento è l’AIG, Associazione Italiana Gelsibachicoltura che ha sede in Coldiretti Treviso. Ad introdurre i lavori sarà proprio il presidente di AIG, Fernando Pellizzari. Poi spazio alle relazioni. Si comincia con il Dott. Silvio Faragò – ex Direttore della Divisione Seta dell’Istituto Fibre Tessili dell’Innovhub CCIAA di Milano che presenterà le ricerche effettuate sulle potenzialità della foglia del gelso: – Il gelso ad uso multiplo. Poi spazio al dott. Paolo De Ponti, CEO, della ex grande Filanda Levade di Orsago, che ci parlerà della gelsicoltura in Cina. Infine, il CEO delle Società Zerofarms srl di Pordenone, azienda produttrice di piante in coltura idroponica, comprese piantine di gelso da seme, di varietà certa e certificata che in grosse quantità aiuta a ridurre i tempi ed i costi di impianto dei gelseti, ci parlerà della coltivazione del gelso e la bachicoltura in un unico sistema integrato”. A moderare l’evento Francesco Faraon, vicedirettore di Coldiretti Treviso.