Primo piano
RAVENNA, ADDIO A STORICO DIRETTORE GIUSEPPE ‘PEPPINO’ FALCIONI
È con sincera e profonda commozione che i vertici di Coldiretti Ravenna e i dipendenti tutti ricordano lo storico Direttore della Federazione provinciale Giuseppe ‘Peppino’ Falcioni venuto a mancare oggi all’età di 86 anni.
“Quella di Falcioni è stata una direzione storica e lungimirante – commenta il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte – arrivato giovanissimo, ad appena 36 anni, in Romagna dalle sue Marche dove si era fatto le ossa come Segretario di zona a Fossombrone, su nomina dell’allora Presidente nazionale Bonomi aveva assunto la Direzione della nostra Coldiretti, una Federazione al tempo ancora piccola ma dalle grandi potenzialità e soprattutto guidata da un grande Presidente, Benigno Zaccagnini”.
Fu proprio Zaccagnini, che Falcioni andò ad incontrare personalmente alla Camera, a dargli il ‘benvenuto’ tra i romagnoli, “brava gente, verace, con la voglia di fare”.
E fu così che Falcioni assunse l’incarico di Direttore di prima nomina di Coldiretti Ravenna rimanendo alla guida della Federazione sino al 31 dicembre del 1993, in quella città che lo adottò e che è rimasta la sua ‘casa’ fino all’ultimo giorno.
“Nei suoi 22 anni di direzione – commenta l’attuale Direttore Assuero Zampini – Falcioni ha dato un’impronta forte alla Coldiretti Ravenna che da realtà giovane e in crescita è diventata una organizzazione forte e strutturata con 4 mila imprese rappresentate.
Falcioni lascia la moglie e i due figli ai quali l’intera Coldiretti Ravenna si stringe in un abbraccio fraterno.
Dal Territorio
EMILIA ROMAGNA, POMODORO: C’È L’ACCORDO PER CAMPAGNA 2022
Si è conclusa la trattativa fra produttori e industriali per il prezzo del pomodoro relativo alla campagna 2022. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, dopo che le parti si sono accordate per un prezzo di 108,5 euro a tonnellata.
“Un accordo che, malgrado il grave ritardo con il quale è arrivato e il fatto che non copra del tutto i costi di produzione, dà almeno la certezza di un prezzo di riferimento alle aziende agricole, costrette ad affrontare rincari vertiginosi per tutte le operazioni colturali e con la preoccupazione di una difficile gestione delle risorse idriche per il perdurare del clima siccitoso”. Questo il commento del Presidente di Coldiretti regionale, Nicola Bertinelli.
“Stiamo attraversando – prosegue Bertinelli – un periodo economico e sociale che non ha precedenti, con un aumento senza eguali dei costi di produzione”.
Anche per questo nuovo contratto – conclude Coldiretti – occorre che la filiera continui con una seria “programmazione produttiva”, con un preciso controllo delle superfici seminate e delle quantità prodotte.
“Siamo convinti della necessità di un progetto che guardi non solo alla quantità, ma soprattutto alla distintività del prodotto perché va riconosciuto l’impegno degli agricoltori nel costante miglioramento della qualità del prodotto. Per questo è fondamentale una cabina di regia – conclude Bertinelli – un approccio nuovo, sfruttando appieno le opportunità dei Distretti del Cibo, mettendo insieme imprese, cittadini, associazioni e istituzioni per ottenere una migliore collaborazione sulle azioni comuni, finalizzate a organizzare, sostenere, promuovere e valorizzare l’intera filiera che produce e trasforma un prodotto di altissima qualità in un territorio ben definito”.
PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI
È sos tarocchi, straniera oltre la meta’ della carne
Quattro pugliesi su 10 (39%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. È quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del Lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.
In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno. La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.
“Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado”.
“Sono essenziali misure per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese”, insiste il presidente Muraglia.
Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.
Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy e un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.
La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.
Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.
CAMPANIA, VINITALY: COVID NON FERMA BOOM VINI SANNITI, FALANGHINA SPRINT
Nonostante un rincaro medio del 35% dei costi per produrre vino, con l’impennata dei prezzi di vetro, sughero, gabbiette per gli spumanti, etichette e cartoni di imballaggio, la produzione vinicola del Sannio regge e cresce, dimostrando una grande capacità di resilienza rispetto al covid. È quanto emerge da un’analisi presentata in chiusura del Vinitaly, nella sala Vesuvio del padiglione Campania, da Coldiretti Benevento e Consorzio di Tutela Vini del Sannio. Sono intervenuti il presidente del Consorzio Libero Rillo, il presidente del Distretto di qualità vini del Sannio Domizio Pigna, l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo e il presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello.
L’analisi si è concentrata sulla fotografia dello stato dell’arte. Anzitutto sui circa 11 mila ettari di vigneti, che rappresentano la metà di tutta la Campania, quelli che sono certificati dal Consorzio per la produzione di vini Dop sono meno di 4 mila. Nonostante questo, dato di partenza, le bottiglie prodotte nel 2021 in provincia di Benevento con marchio di tutela sono quasi 25 milioni, di cui 6 milioni di Falanghina del Sannio Dop, 6 milioni di Sannio Dop, 12 milioni di Beneventano Igp e 350 mila di Aglianico del Taburno Docg. Il valore complessivo della produzione a marchio sfiora i 60 milioni di euro, con una stima prudenziale. Le cantine, i “marchi”, del Sanno sono circa 100, tra cui spiccano le grandi cantine cooperative. Tra il 2019 e il 2021, in piena tempesta covid, la produzione complessiva è rimasta stabile con un calo più consistente solo nel 2020.
Una curiosità riguarda la Falanghina Dop, che continua a macinare successi. Le bottiglie prodotte nel 2021 sono pari, come quantità, alla somma dei due bianchi irpini Fiano e Greco Docg.
“Questo Vinitaly – ha commentato il presidente Rillo – sta confermando un’attenzione vivace nei confronti dei vini del Sannio, che è sempre più attrattivo. Bisogna continuare a lavorare sulla riconoscibilità dei nostri marchi e sul legame profondo che c’è con il territorio. Sui numeri possiamo dire che già nel 2021 abbiamo recuperato le perdite del periodo covid.”
“Credo che i dati dimostrino un trend positivo – ha aggiunto il presidente Pigna – che vede un protagonismo crescente della Falanghina, un vino che piace molto e che è in grado di trovare nuovi mercati e target diversificati. Il nostro impegno deve concentrarsi su un’ambizione condivisa. I dati ci dicono che possiamo avere ancora grossi margini di crescita.”
“I numeri sono fondamentali per svolgere analisi utili – ha sottolineato il presidente Masiello – e dimostrano che la dimensione economica del comparto vitivinicolo va oltre il percepito delle stesse aziende. Il vino del Sannio merita di giocare in un campionato importante, coniugando la grande cooperazione con le piccole aziende vitivinicole di eccellenza. La partita è tutta su territorio e capacità di muoversi insieme nella stessa direzione e con la stessa strategia. Le strumentazioni le abbiamo, con il Consorzio di tutela da una parte e il Distretto agroalimentare di qualità dall’altra. È importante avere un modello vincente, senza tornare indietro su dimensioni ed economie di scala, che è un modello vecchio. A Caputo e alla Regione Campania lanciamo questa sfida, anche rispetto alla presenza al Vinitaly, che al Sannio dovrà riservare in futuro lo spazio e la visibilità che merita.”
PUGLIA, CHIUDE CON FLASH MOB IN ROSA PER LA PACE
Con una bottiglia di vino estero su tre bevuta in Russia che viene dall’Italia, le donne delle cantine scendono in piazza per la pace con un flash mob tutto in rosa per chiedere a Putin di cessare le ostilità. L’iniziativa è della Coldiretti con le imprenditrici vitivinicole in rappresentanza di tutte le regioni che si sono date appuntamento a Casa Coldiretti in occasione della giornata di chiusura del Vinitaly per mandare un messaggio contro la guerra in Ucraina. Tutte indossano delle magliette rosa – spiega la Coldiretti – mentre sui cartelli di legge “Il vino unisce non divide”, “Brindiamo col vino della Pace”, “I colori del vino: i colori della pace”, “Putin, facciamo la pace”. Rosa anche il prodotto simbolo della manifestazione, il vino rosato nelle più diverse varietà territoriali.
L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 31%, davanti a Francia, Georgia e Spagna. A Mosca sono finite nel 2021 – sottolinea Coldiretti – ben 78,3 milioni di bottiglie, di cui 32 milioni di spumante. Il vino più gettonato nel Paese di Putin è sicuramente il Prosecco con 14 milioni di bottiglie ma piace molto anche l’Asti spumante che esporta 9 milioni di bottiglie, pari al 16% delle vendite totali sui mercati esteri, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.
La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di export di vino Made in Puglia nei Paesi dell’Est con una contrazione del 20% del commercio estero – aggiunge Coldiretti Puglia – in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, Ucraina, Bulgaria e Russia.
Un trend che viene ora messo a rischio dagli effetti della guerra in Ucraina. Le sanzioni contro Putin, le tensioni sul commercio internazionale, le difficoltà nei trasporti, le spedizioni interrotte e la svalutazione del rublo legate al conflitto stanno ostacolando le vendite di vino italiano – sottolinea la Coldiretti – con difficoltà nei pagamenti persino per gli ordini già effettuati. Alcune spedizioni sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto, e nei ristoranti russi è già allarme per le scorte di bottiglie Made in Italy, divenute sempre più popolari.
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati al contempo del 35% i costi per il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole che si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti – ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.
La guerra rischia dunque di interrompere un mercato di riferimento importante per Cantina Italia che era passato indenne – ricorda Coldiretti – attraverso le sanzioni decise nel 2014 da Putin in ritorsione contro le misure varate dall’Unione Europea per l’annessione della Crimea. L’embargo aveva colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi e pesce, ma non il vino che ha continuato in questi anni la sua corsa acquisendo sempre più estimatori nella società ex sovietica.
“Il senso di responsabilità e di solidarietà appartiene da sempre al mondo delle donne ed in particolar modo degli agricoltori. In un momento difficile come questo, senza precedenti, dove ognuno di noi deve cercare di dare il proprio contributo alla popolazione ucraina – afferma la responsabile di Coldiretti Donne Impresa Chiara Bortolas – ci sembra opportuno smuovere le coscienze anche attraverso azioni simboliche come un flash mob per denunciare le brutalità dei conflitti e per gridare in nostro no alla guerra. Inoltre, come donne e imprenditrici agricole, non possiamo non immedesimarci nel dolore delle tante madri costrette a fuggire dalle proprie case e che oggi si trovano a dover abbandonare i propri compagni per portare in salvo i loro figli. A tutta la popolazione dell’Ucraina va il nostro più sentito sostegno”. ?
TOSCANA, PASQUA: FESTE IN FAMIGLIA PER UNO SU DUE, IN 120 MILA NEGLI AGRITURISMI
Più di uno su due (56%) trascorrerà Pasqua e Pasquetta a casa in compagnia di amici e parenti. Covid, guerra e rincari sono fattori che pesano sulla libertà di movimento dei toscani che sceglieranno un ponte di Pasqua all’insegna della prossimità. A rivelarlo sono i risultati del sondaggio online proposto da Coldiretti Toscana in vista delle festività pasquali secondo cui solo il 5% andrà all’estero. Il 3% che ha risposto al sondaggio visiterà invece una città d’arte. “Dal sondaggio emerge una chiara tendenza a voler passare questa prima Pasqua post-Covid in famiglia mentre una percentuale attorno al dieci percento punterà sulla tradizionale gita fuori porta al mare o in montagna considerata una soluzione per chi non vuole rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare però troppo sul bilancio. – spiega Luca Serafini, Presidente Terranostra Toscana – Tra le mete più gettonate e richieste c’è sicuramente l’agriturismo che sta vivendo un inizio di stagione a due volti: molto bene quello della ristorazione a km zero con le strutture che si dirigono verso il tutto esaurito per Pasqua e pasquetta, inferiore invece alle aspettative per quanto riguarda i pernottamenti con una struttura su tre con ancora disponibilità”.
Secondo una stima di Coldiretti saranno 120 mila coloro che pranzeranno tra Pasqua e Pasquetta in una delle oltre 3.500 strutture agrituristiche regionali autorizzate alla ristorazione o alle degustazioni per un fatturato che oscillerà tra 5 e 6 milioni di euro. “La ristorazione tipica, a km zero, che valorizza i prodotti del territorio e delle aziende agricole – analizza ancora Serafini – consumata in un contesto di libertà, natura e di tranquillità rappresenta il valore aggiunto della proposta dei nostri agriturismi la cui offerta in questi anni è molto cresciuta e maturata”.
Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi toscani con oltre 340 mila arrivi (dato pre-Covid) di cui quasi 200 mila di soli stranieri per un fattura complessivo di circa 20 milioni di euro. “Questo ponte pasquale – conclude Serafini – rappresenta il primo vero test della prima stagione post emergenza sanitaria che sarà ancora, in attesa dei turisti stranieri, nel segno degli italiani e del turismo di prossimità”.
ABRUZZO, VINITALY: CHIUDE CON FLASH MOB IN ROSA PER LA PACE
Con una bottiglia di vino estero su tre bevuta in Russia che viene dall’Italia, le donne delle cantine scendono in piazza per la pace con un flash mob tutto in rosa per chiedere a Putin di cessare le ostilità. L’iniziativa è della Coldiretti con le imprenditrici vitivinicole in rappresentanza di tutte le regioni che si sono date appuntamento a Casa Coldiretti a Verona in occasione della giornata di chiusura del Vinitaly per mandare un messaggio contro la guerra in Ucraina. Tutte indossano delle magliette rosa – spiega la Coldiretti – mentre sui cartelli di legge “Il vino unisce non divide”, “Brindiamo col vino della Pace”, “I colori del vino: i colori della pace”, “Putin, facciamo la pace”. Rosa anche il prodotto simbolo della manifestazione, il vino rosato nelle più diverse varietà territoriali. Un messaggio condiviso anche dall’Abruzzo, in cui il settore vitivinicolo è di strategica importanza con una produzione media annua di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive e sempre a più alta specializzazione su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari.
Un settore che negli ultimi anni aveva registrato una straordinaria crescita, messo a rischio dalla pandemia e ora dagli effetti della guerra in Ucraina. Le sanzioni contro Putin, le tensioni sul commercio internazionale e la svalutazione del rublo legate al conflitto stanno ostacolando le vendite di vino italiano – sottolinea la Coldiretti – con difficoltà nei pagamenti persino per gli ordini già effettuati. Alcune spedizioni sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto, e nei ristoranti russi è già allarme per le scorte di bottiglie Made in Italy, divenute sempre più popolari.
“La guerra rischia dunque di interrompere un mercato di riferimento importante anche per l’Abruzzo – dice Antonella Di Tonno, responsabile di Coldiretti Donne Impresa Abruzzo – attraverso le sanzioni decise nel 2014 da Putin in ritorsione contro le misure varate dall’Unione Europea per l’annessione della Crimea. L’embargo aveva colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi e pesce, ma non il vino che ha continuato in questi anni la sua corsa acquisendo sempre più estimatori nella società ex sovietica. Oggi la preoccupazione, complici i rincari su tutte le materie prime, è tanta e rischia di mettere a repentaglio un settore fondamentale dell’economia agroalimentare abruzzese, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che finora si erano tradotti con una consolidata crescita delle esportazioni anche in Russia. E poi, a parte e conseguenze sull’economia, la guerra in corso ci preoccupa e non ci lascia indifferenti nei confronti di tutti coloro che vivono il conflitto in prima persona”.
“Il senso di responsabilità e di solidarietà appartiene da sempre al mondo delle donne ed in particolar modo degli agricoltori. In un momento difficile come questo, senza precedenti, dove ognuno di noi deve cercare di dare il proprio contributo alla popolazione ucraina – afferma la responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa Chiara Bortolas – ci sembra opportuno smuovere le coscienze anche attraverso azioni simboliche come un flash mob per denunciare le brutalità dei conflitti e per gridare in nostro no alla guerra. Inoltre, come donne e imprenditrici agricole, non possiamo non immedesimarci nel dolore delle tante madri costrette a fuggire dalle proprie case e che oggi si trovano a dover abbandonare i propri compagni per portare in salvo i loro figli. A tutta la popolazione dell’Ucraina va il nostro più sentito sostegno”. ?
PUGLIA, SI TORNA A VIAGGIARE, TUTTO ESAURITO IN AGRITURISMO
Tutto esaurito negli agriturismi della Puglia per le festività della Pasqua, pienone per i pranzi e i pernotti che si attesteranno in media sui 3 giorni e il 92% dei pugliesi che dichiara di ricercare il cibo locale della tradizione nei luoghi prescelti per la vacanza. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base del sondaggio condotto sul https://puglia.coldiretti.it/ che ha evidenziato un ritorno dei turisti pasquali nel 2022 dopo due anni di “fermo” dovuto ai lockdown e alle misure di restrizione legate all’emergenza Covid che avevano di fatto quasi azzerato le presenze in alberghi e agriturismi, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemia. Proprio la Pasqua rappresenta dunque il primo banco di prova della ripresa del turismo, secondo le rilevazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Ma i ponti di primavera e il bel tempo, uniti alle difficoltà economiche legate al caro prezzi, spingono anche scampagnate e picnic, con i pugliesi che non vogliono rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare, secondo l’analisi Coldiretti. L’inizio della primavera – precisa la Coldiretti regionale – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.
Una boccata d’ossigeno per le famiglie rispetto ai lunghi periodi di chiusura imposti dall’emergenza Covid, ma anche per le strutture di accoglienza a partire dagli agriturismi che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra e Coldiretti.
Le 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia – continua la Coldiretti regionale – sono dunque già al lavoro sia per l’accoglienza degli ospiti che per quella di chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini di Campagna Amica o delle pietanze da asporto. Molte aziende – continua la Coldiretti – si sono, infatti, attrezzate con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.
“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia – offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale, con l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti”.
La Puglia si rivela una delle mete più gettonate per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia – le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri presidi presìdi della biodiversità.
I piccoli comuni tra i più belli d’Italia sono 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali – aggiunge Coldiretti Puglia – che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti e riguardando specialità come la carota giallo – viola di Tiggiano, Cipolla di Zapponeta, Fava di Zollino, Patata di Zapponeta, Pisello nano di Zollino, Pomodoro di Morciano, Fava di Carpino, Cacioricotta caprino orsarese, Lardo di Faeto, Prosciutto di Faeto, Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica. Il risultato è che un numero crescente di italiani sta pensando di rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità. Se la montagna resta la meta privilegiata, a crescere sono le ferie a km zero soprattutto nei piccoli borghi che – sottolinea la Coldiretti – consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città.
GROSSETO, ESPORTAZIONI MADE IN MAREMMA TORNANO A LIVELLO PRE-COVID
Le esportazioni di prodotti agricoli ed agroalimentare Made in Maremma tornano ai livelli pre-Covid anche se non riescono a replicare lo straordinario exploit del 2020 con 167 milioni di euro di prodotti venduti fuori dai confini nazionali. A dirlo è Coldiretti Grosseto sulla base dei dati definitivi dell’Istat relativi al 2021. “Il nostro sistema agroalimentare ha dimostrato di essere più forte della pandemia trascinato dalla performance straordinaria del vino e olio, da un paniere composto da ben 80 prodotti agricoli tradizionali e dalle produzioni di qualità Dop e Igp il cui valore alla produzione è salito a 111 milioni di euro secondo l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana e Delegato Confederale – In un contesto di grande incertezza l’agroalimentare è riuscito a fare meglio di ogni aspettativa tornando ai livelli di pre-pandemia e chiudendo il 2021 con un fatturato di quasi 160 milioni di euro in leggera flessione rispetto alla performance record di un anno prima”.
Flessione che si è attestata poco al di sotto del 5% con una fluttuazione del flusso di prodotti venduti all’estero di poco inferiore ai 7 milioni di euro e che ha interessato un po’ tutti i mercati di riferimento, da quello Europeo che ha registrato un rallentamento del 10% circa passando da quasi 34 milioni a 30 milioni a quello americano, il più importante per valore, con in testa gli Stati Uniti con una frenata del 7% per un valore che si è attestato a 108 milioni di euro. Circa il 60% delle esportazioni Made in Maremma volano verso gli Stati Uniti che si confermano il mercato principale dei prodotti del territorio. Bene le esportazioni in Germania (+14,5%) con 11 milioni di euro circa, meno in Francia (-21%) e soprattutto nel Regno Unito dove i vincoli della Brexit iniziano a farsi sentire (- 62%). Ininfluenti invece le esportazioni verso Russia e Ucraina con meno di 100 mila euro nel 2021. In aumento invece le importazioni dai paesi stranieri: 71 milioni di euro (+ 26%). A pesare sul futuro sono le nubi legate alle tensioni internazionali e del conflitto in Ucraina: “oggi è complicato capire in quale misura la congiuntura internazionale avrà sul trend delle esportazioni – analizza Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto – è invece molto più chiaro quali effetti devastanti stiano avendo sulle imprese agricole, sulle nostre stalle e sui nostri pescherecci a causa dei rincari, delle speculazioni internazionali e della difficoltà di approvvigionamento di materie prime ed energetiche. Un’impresa su cinque – spiega ancora – non è nelle condizioni, già oggi, di far fronte agli impegni finanziari e la loro sopravvivenza a breve termine è appesa ad un filo”.
PADOVA, PREZZI ALIMENTARI IN SALITA, SCELGONO LA SPESA A KM ZERO
Mentre crescono di giorno in giorno i prezzi dei prodotti alimentari, sulla spinta dei rincari di materie prime ed energia, aumenta il numero di padovani che si rivolgono ai mercati agricoli per la spesa a km zero. Una tendenza già riscontrata con la pandemia che ora si accentua di fronte all’impennata dei costi che le famiglie devono sostenere.
“Ogni settimana nei nostri mercati di Campagna Amica – afferma Giovanni Dal Toso, vice presidente di Coldiretti Padova e presidente dell’Agrimercato delle Terre del Santo, l’associazione di agricoltori di Campagna Amica impegnati nella vendita diretta – sia in città che in provincia notiamo un maggiore afflusso di cittadini. Oltre ai clienti abituali ci sono molte facce nuove, segno che sta crescendo l’attenzione verso la spesa a km zero. La scelta cade sui mercati contadini per il rapporto diretto con i produttori, la disponibilità di prodotti freschi e di qualità che non devono percorrere migliaia di chilometri per arrivare sulle nostre tavole e che contribuiscono a contenere le spese di trasporto oltre che abbattere la speculazione”.
Ora la presenza degli agricoltori di Campagna Amica si rafforza con l’apertura di un nuovo mercato in via sperimentale a Pontevigodarzere. Dal 22 aprile il mercato aprirà in via dei Vivarini i venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 19.30. Tutte le settimane i cittadini del quartiere e chi è di passaggio potranno trovare tra i banchi degli agricoltori il meglio della nostra agricoltura tra prodotti freschi e di stagione, dall’origine garantita dagli stessi produttori. Il tutto ad un prezzo giusto, che contribuisce ad abbattere le spinte speculative e le distorsioni della filiera, oltre che a ridurre il dispendio di energia per i trasporti su lunghe distanze.
“Un nuovo mercato agricolo diventa una risorsa per l’intero quartiere – continua Dal Toso – come abbiamo sperimentato negli altri luoghi in cui siamo presenti da anni con Campagna Amica, nei quartieri Forcellini e Mandria, ma anche via Vicenza, dove abbiamo aperto il primo mercato coperto padovano. L’interesse da parte dei cittadini è sempre alto e ormai per migliaia di padovani la spesa a km zero è una consuetudine. In questi due anni di pandemia non abbiamo mai chiuso, ci siamo organizzati con la spesa on line e la consegna a domicilio, molto richiesti soprattutto durante il lockdown. Ora allarghiamo la rete di Campagna Amica raggiungendo la zona nord della città. Giovani e meno giovani, coppie o single: la clientela che sceglie i nostri mercati è trasversale e quantomai varia, come del resto l’offerta di prodotti freschi e di stagione da parte dei nostri imprenditori agricoli. La qualità e l’origine dei prodotti sono garantiti dagli stessi agricoltori che ovviamente “ci mettono la faccia” e creano un rapporto di fiducia con la loro clientela se rispettano regole fondamentali come la presenza di produzione propria e la disponibilità a fornire al consumatore tutte le informazioni utili su ciò che mette in vendita”.
“Ringraziamo per la fiducia e la collaborazione l’amministrazione comunale padovana, in particolare il sindaco Sergio Giordani e l’assessore Antonio Bressa – aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – perché l’attenzione e la sensibilità del Comune verso le iniziative degli agricoltori di Campagna Amica, permette di dare una risposta concreta alla crisi e al caro spesa che le famiglie si trovano ad affrontare tutti i giorni. Inoltre, il mercato agricolo fa riscoprire i benefici della spesa sotto casa con le tipicità padovane e contribuisce a far rinascere il quartiere con una iniziativa senz’altro apprezzata dai residenti”.
“I mercati agricoli offrono un servizio molto apprezzato dai cittadini, che favorisce l’economia di prossimità e porta vitalità nei quartieri – afferma l’Assessore al Commercio del Comune di Padova Antonio Bressa. – Per questo abbiamo deciso di estendere la rete di mercati a Km0 sperimentando questo nuovo appuntamento che nasce dalla collaborazione con Campagna Amica di Coldiretti Padova e dalla spinta dal basso dei cittadini di Pontevigodarzere e della Consulta di Quartiere. Grazie a questa bella triangolazione arricchiamo il quartiere con un servizio nuovo, alla portata di tutti e vocato alla sostenibilità.”
“Questa presenza è stata chiesta a gran voce dai cittadini del quartiere con una raccolta di firme – Aggiunge Etta Andreella, Presidente della Consulta di Quartiere 2 Nord -, in particolare le persone più anziane, che necessitano di servizi di prossimità in grado di agevolarle non solo negli acquisti ma anche per la socialità che i mercati portano con sé. È proprio l’idea di quartiere che insieme ai cittadini stiamo sviluppando, un luogo vivo e ricco di opportunità in tutti i suoi rioni.”
RAVENNA, OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO E SVILUPPO IN AGRICOLTURA
Opportunità di investimento per le aziende agricole del Ravennate al centro degli incontri territoriali con gli Associati promossi da Coldiretti Ravenna e Giovani Impresa con la collaborazione della BCC su tutto il territorio provinciale.
Partiti nella serata di ieri da Lugo alla presenza di oltre 200 imprenditori associati, i forum informativi, che il 19 aprile toccheranno anche il territorio faentino, offrono una panoramica a 360 gradi sui bandi in corso e di prossima apertura a sostegno dell’attività agricola e dello sviluppo aziendale.
Grazie alla presenza dei consulenti tecnici di Coldiretti, Impresa Verde Romagna e Mirasole, che con interventi mirati e puntuali hanno illustrato alla platea le novità in tema di Piano di Sviluppo Rurale, bonus e fiscalità agevolata, nonché le prospettive di investimento in energie rinnovabili e le possibilità offerte da Ismea per i giovani e l’imprenditoria femminile, sono state analizzate nel dettaglio le potenziali direttrici di crescita e sviluppo dell’impresa agricola 4.0.
La responsabile PSR per l’area di Ravenna, Cinzia Galassini, ha illustrato le opportunità di investimento previste dall’ultimo Piano di Sviluppo Rurale regionale 2014-2020 focalizzandosi in particolare sull’operazione 4.1.01 relativa agli investimenti in aziende agricole ad approccio individuale che toccano diversi ambiti del fare impresa: acquisto di macchinari e attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale, ma anche impianti di lavorazione e trasformazione dei prodotti aziendali o funzionali alla vendita diretta, fino alla costruzione/ristrutturazione di immobili produttivi o ad investimenti finalizzati alla prevenzione di danni da eventi calamitosi o avversità atmosferiche.
Emanuele Morigi, Responsabile Mirasole, ha invece fatto il punto sulle opportunità di investimento in energie rinnovabili offerte dal PNRR con particolare riferimento allo sviluppo dell’agrisolare e del cosiddetto ‘agrivoltaico’.
Focus dedicato al credito d’imposta 4.0 per gli investimenti in agricoltura quello curato da Andrea Marconi, Responsabile fiscale di Impresa Verde Romagna, mentre Giuseppe Benini, consulente Coldiretti per il settore fondiario ha presentato i bandi Ismea per ampliamento, subentro in azienda o primo insediamento giovani ai quali è dedicata anche la Banca nazionale delle terre agricole.
Gli incontri territoriali, cui farà seguito la consulenza mirata garantita dai tecnici agli imprenditori che manifesteranno interesse, proseguiranno il 19 aprile, alle ore 18, presso la Sala Casa Maria di Nazareth a Errano di Faenza (via Errano 4).
CUNEO, I CALICI DI VINO PIÙ SOSTENIBILI SI BEVONO CON “ECOLOG”
A Vinitaly, all’interno di Casa Coldiretti, è stato presentato “Ecolog”, l’innovativo progetto che offre strumenti sostenibili per la filiera vitivinicola, dalla mobilità a ridotto impatto ambientale e paesaggistico ai sistemi ottimizzati per l’e-commerce. Un progetto nato e realizzato da Coldiretti Cuneo e dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani che, terminata con successo la fase sperimentale sulle colline di Langa, si consolida e amplia la sua proposta nel segno dell’enoturismo.
Due le soluzioni innovative targate Ecolog che si traducono in un aumento di competitività per le cantine: la prima, “Ecolog Trade”, è finalizzata al B2B e riguarda il trasporto del vino con piccoli mezzi a basse emissioni destinato agli operatori del settore, la seconda, “Ecolog Consumer”, facilita la vendita diretta nazionale e internazionale (B2C) a seguito delle visite in cantina e attraverso l’e-commerce.
“Dopo ‘The Green Experience’, il progetto di Coldiretti Cuneo per una viticoltura ripensata e sostenibile che presentammo alla 52esima edizione di Vinitaly, torniamo sul palcoscenico della più prestigiosa kermesse enologica internazionale per presentare un altro progetto lungimirante nato sulle nostre colline, che raccoglie le sfide delle cantine in terra Unesco e ne fa opportunità di crescita. Un progetto che contribuisce non solo alla sostenibilità ambientale ma anche a quella economica delle aziende vitivinicole” commenta Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte nonché Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
“I vantaggi per le cantine che aderiscono a Ecolog – evidenzia Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – sono tangibili. Oltre a poter mostrare un biglietto da visita importante che attesta il loro impegno a favore dell’ambiente e della mobilità sostenibile, le aziende velocizzano le operazioni di prenotazione e logistica e hanno l’opportunità di trasformare le visite enoturistiche in vendite”.
La forza del progetto, realizzato con i contributi della Fondazione CRC per il servizio Trade e della Camera di Commercio di Cuneo per il servizio Consumer, sta nella sua ampia condivisione: “Oltre a suscitare l’interesse delle cantine – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – Ecolog ha raccolto sin da subito il sostegno dell’Associazione Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato UNESCO World Heritage Site e dell’Unione di Comuni ‘Colline di Langa e del Barolo’ a conferma dell’impatto positivo che il progetto avrà sul territorio, riducendo il congestionamento dei mezzi pesanti sulle strade dei piccoli Comuni dell’area Unesco e rendendo questo territorio più fruibile per chi lo vive quotidianamente e per chi lo scopre da enoturista”.
La logistica di trasporto e distribuzione Ecolog, che si avvale di partner operativi quali Sandri e Santi Trasporti e Way To Go, si interconnette a piattaforme informatiche all’avanguardia gestite da Tesisquare e Direct From Italy.
“Abbiamo ideato una piattaforma informatica – spiega Elio Becchis, manager di Tesisquare – in cui le cantine possono gestire comodamente gli ordini, ottimizzare i ritiri in cantina e organizzare i groupage”. “Con la nostra piattaforma – aggiunge Denis Andolfo, founder di Direct From Italy – le cantine possono gestire e monitorare le vendite verso i clienti privati e calcolare in modo automatico le fiscalità previste, superando le complesse formalità che oggi frenano la vendita a distanza e l’e-commerce”.
“Coldiretti è pioniera nella promozione della vitivinicoltura sostenibile e da anni è in prima linea nell’ideare progetti di cura e attenzione all’ambiente e al paesaggio, dal vigneto fino alla cantina, con The Green Experience e, oggi, con Ecolog, progetti che creano sinergia ed economia sul territorio in linea con i dettami della rivoluzione verde e della transizione ecologica, direttrici imprescindibili per il futuro” ha dichiarato a Vinitaly il Responsabile nazionale del settore vino di Coldiretti Domenico Bosco.
AREZZO, VINCE L’OSCAR GREEN DEI GIOVANI LA LAPPOCAM DI MARCO BATINI
“La Lappocam, quando il digitale incontra la sostenibilità”, con questa storia, Marco Batini, giovane imprenditore agricolo di Lucignano (AR), si è aggiudicato l’ambito premio Oscar Green, categoria “Sostenibilità” nelle finali regionali che si sono svolte a Firenze presso il Salone degli Elementi di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria.
Batini sale sul podio tra le innovazioni in campo agroalimentare, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e porta in Toscana la sua testimonianza partecipando al Salone delle Sfide con il suo racconto.
Marco, classe 1993, Laurea in Ecotossicologia e Sostenibilità Ambientale all’Università degli Studi di Siena, guida La Lappola dal 2020, ha rilevato infatti l’azienda di famiglia, ormai inattiva proprio nel pieno della pandemia, ed ha intrapreso un progetto di rinnovamento e restauro offrendo un servizio come guida ambientale escursionistica, recuperando ogni singolo oggetto, nel segno del riciclo e della riduzione degli sprechi. Così facendo è stato in grado di trasformare un’azienda agricola tradizionale in una realtà innovativa capace di promuovere l’economia circolare e la tutela dell’ambiente.
“Essere qui oggi per me è davvero importante, il riconoscimento che viene dato alle giovani aziende che si impegnano e provano a distinguersi è di grande stimolo – commenta Marco Batini – durante il periodo di lockdown, subito dopo aver rilevato l’azienda, ho progettato la “Lappocam”, un servizio digitale alternativo per promuovere le nuove e numerose attività dell’azienda tra cui anche quelle didattiche. Strumento che è piaciuto fin da subito ad alcuni insegnati con i quali mi sono trovato a collaborare ed ai turisti che nei mesi estivi del 2020 e poi a seguire, hanno iniziato ad interagire con la mia azienda. Ricevere questo premio in un contesto di grande stimolo come Palazzo della Signoria fa riflettere sul ruolo cruciale del sistema agroalimentare e delle grandi imprese che noi giovani possiamo portare avanti con il supporto dell’associazione come in questo caso il Comitato Provinciale dei Giovani di Coldiretti Arezzo ed anche con il lavoro degli enti e delle istituzioni che hanno il compito di sburocratizzare il nostro futuro”.
E anche di questo è stato discusso attorno al focus “L’Agroalimentare in Europa al tempo della crisi” coordinato dal Direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti e aperto dai saluti del Presidente Coldiretti Firenze Prato, Roberto Nocentini, dall’assessore all’urbanistica, ambiente e turismo del Comune di Firenze, Cecilia Del Re e dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, e che ha coinvolto illustri ospiti come relatori a cominciare da Michele Falce (Responsabile Area Produzione e Servizi Agricoli Novamont), Gianluca Lelli (CEO Consorzi Agrari d’Italia), Giuseppe Salvini (Segretario Generale Camera di Commercio di Firenze), Stefano Leporati (Segretario Nazionale Coldiretti Giovani Impresa), Francesca Lombardi (Delegata Regionale Giovani Impresa Coldiretti), Felice Adinolfi (Direttore Centro Studi Divulga), Eugenio Giani (Presidente Regione Toscana), Dario Nardella (Sindaco del Comune di Firenze e Presidente City Social Summit di Eurocities), Stefania Saccardi (vice presidente della giunta regionale della Toscana), Angelo Frascarelli (Presidente Ismea), Veronica Barbati (Delegata Nazionale Giovani Impresa Coldiretti) e Fabrizio Filippi (Presidente Coldiretti Toscana).
“La vittoria di Marco Batini è per tutta Ia nostra provincia e per il Comitato di Giovani Impresa Arezzo motivo di grande orgoglio, giovani come Marco sono la testimonianza tangibile che oggi è imprescindibile innovare – spiega Francesca Lombardi – Delegato Coldiretti Giovani Impresa Toscana e Arezzo – durante i lavori abbiamo discusso i temi più urgenti per le nostre aziende dall’agroalimentare al tempo della crisi, agli effetti della pandemia e della guerra sulle imprese agricole, sulle stalle e sui pescherecci, dagli approvvigionamenti delle materie prime ed energetiche dall’estero alla necessità di diminuire rapidamente la nostra dipendenza passando per il nuovo scenario dell’imprenditoria giovanile in Toscana fino alla bio-economia con il progetto “Go-Card” per il recupero dei terreni marginali attraverso la filiera del cardo da seme”.
SALERNO, E’ BOOM NEGLI AGRITURISMI. STRUTTURE SOLD OUT
Boom di prenotazioni negli agriturismi salernitani per le vacanze pasquali. In molte strutture si registra già da giorni il tutto esaurito. Secondo il monitoraggio di Coldiretti, in provincia di Salerno le presenze in agriturismo sono in forte crescita, dal Vallo di Diano, al Cilento all’agro sarnese nocerino. Difficile, al momento trovare strutture libere per i pranzi di Pasqua e Pasquetta. “Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia – ricorda il direttore di Coldiretti Enzo Tropiano – torna il forte richiamo della campagna per le vacanze pasquali, grazie ai nostri agriturismi che negli anni hanno saputo innovare, diversificare l’offerta, con servizi e iniziative molteplici, facendo vivere un’esperienza che non si ferma all’alloggio ma sa coniugare ambiente, enogastronomia, cultura e attività escursionistiche e sportive. I nostri agriturismi hanno ben recepito le richieste del mercato e i risultati confermano l’impegno. Siamo molto fiduciosi per la stagione che di fatto si avvia con il prossimo weekend, nonostante la difficilissima congiuntura economica che penalizza i nostri agricoltori a causa dei rincari energetici e delle materie prime”. Coldiretti evidenzia una spinta verso il turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e delle campagne: “Il weekend pasquale contribuirà certamente alla ripartenza del settore – conclude Tropiano – dobbiamo continuare a lavorare per tornare ai livelli pre-Covid. La riscoperta dei piccoli borghi è anche una scelta strategica importante per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne”.
BERGAMO, LA MORSA DELLA SICCITÀ NON SI ALLENTA NELLE CAMPAGNE
Le precipitazioni delle scorse settimane hanno portato solo un leggero sollievo alle campagne assetate e lo spettro della siccità continua ad aleggiare sulle colture in campo, sui pascoli e sulle semine in corso.
“La pioggia caduta – dice Nazzareno Samuel Ferro, agricoltore di Torre Pallavicina – è sicuramente stata una boccata di ossigeno sia per i cereali autunno vernini che erano in sofferenza da siccità, sia per le semine di questi giorni. 14 mm di pioggia però non sono stati sufficienti e purtroppo per ora all’orizzonte non si vedono altre perturbazioni”.
Dopo un inverno meteorologico (da dicembre a febbraio) – evidenzia Coldiretti Bergamo – che ha fatto registrare in Lombardia solo 65 millimetri di pioggia caduti, l’82% in meno rispetto all’anno precedente, è necessaria più acqua per arrivare a una situazione di normalità.
“La pioggia delle scorse settimane è scesa nel modo giusto, lentamente e non tutta insieme – dice Andrea Moretti, allevatore di capre a San Giovanni Bianco -, però purtroppo la quantità non è stata sufficiente a scongiurare la siccità. Anche la leggera coltre di neve che ha ricoperto i prati ha portato sicuramente qualche beneficio, ma la terra e le colture hanno ancora sete”.
Anche per Andrea Oberti, allevatore di capre di Bracca, la siccità si sta ancora facendo sentire: “I pascoli sono verdi, ma l’erba è scarsa e siamo già in ritardo di 15 giorni con le prime uscite degli animali. Anche la fienagione è a rischio, complice la pendenza degli appezzamenti. Quando il terreno è troppo secco non riesce ad assorbire l’acqua che così scende a valle “.
Ci sono difficoltà anche per le semine. “Stiamo procedendo con le semine del mais – spiega Davide Facchinetti, allevatore di Treviglio -, la terra si lavora bene però è troppo asciutta e la semente non attacca. Il vento dei giorni scorsi poi ha peggiorato ulteriormente la situazione”.
La mancanza di acqua – prosegue Coldiretti Bergamo – va a pesare sull’approvvigionamento dei foraggi necessari per l’alimentazione del bestiame, in una situazione in cui il costo delle materie prime è alle stelle ed è fondamentale garantire l’approvvigionamento alimentare del Paese, visto il quadro internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e da accaparramenti e speculazioni.
Anche sul nostro territorio stiamo assistendo a una tendenza alla tropicalizzazione del clima, che ha cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni. – spiega Coldiretti Bergamo -. Di fronte ai cambiamenti climatici in atto è importante passare dalla logica dell’emergenza a quella di prevenzione e programmazione.
Nella nostra provincia – conclude Coldiretti Bergamo – possiamo contare sulla positiva esperienza della cava Moschetta di Pontirolo Nuovo, un bacino che si estende su una superficie di 380.000 mq, per un volume totale di circa 5,5 milioni di metri cubi di acqua, che consente di andare in soccorso alle rogge di Treviglio quando è necessario. Si tratta di un esempio concreto del progetto sostenuto da Coldiretti nazionale e ANBI che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti.
COMO/LECCO, “CONOSCI E GUSTA LA VALLE DELL’ADDA”: CUCINA CONTADINA D’AUTORE
Conosci e gusta la Valle dell’Adda. Si chiama così la nuova iniziativa che si distribuirà su più eventi organizzata in collaborazione tra Parco Adda Nord e Coldiretti Como-Lecco con lo scopo di valorizzare e promuovere i prodotti tipici di un territorio ricco e sorprendente, meta, grazie alle sue numerose aziende agricole, anche di un turismo enogastronomico in costante crescita in Italia. Una recente indagine promossa da Coldiretti Ixè ha evidenziato come quasi quattro italiani su cinque (78%) in vacanza lontano da casa preferiscono consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo in cui si trovano.
Il cibo rappresenta non a caso per quasi il 22% degli italiani – sottolinea la Coldiretti – la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame.
Il primo degli eventi di “Conosci e gusta la Valle dell’Adda” si è tenuto ieri sera, martedì 12 aprile a Villa Calchi di Calco dove Parco Adda Nord e Coldiretti Como-Lecco hanno invitato gli amministratori dei 35 Comuni e delle Province soci del Parco regionale a una serata di gala dove protagonista è stato proprio il cibo a Km0 cucinato dai Cuochi Contadini, figure professionali di Coldiretti e titolari di agriturismi sul territorio lariano: si tratta di Giulia Di Scanno, Ettore Toso, Debora e Salvatore Cartolano. Una cena tra agricoltura, storia della cucina e “chilometro zero” gourmet dove tra un aperitivo a base di mondeghili di pecora brianzola, un risotto agli stracchini lariani e un piatto di gnocchi di patata bianca comasca al ragù di coniglio alle erbe, si è parlato di enogastronomia e agricoltura, per fare il punto della situazione in un momento economico in cui produrre “vicino a casa” è sempre più cruciale. Importante anche la collaborazione con l’Isis Romagnosi di Erba che ha dato supporto ai servizi di sala e cucina.
Per il Parco Adda Nord era presente il Consiglio di Gestione al gran completo con la presidente Francesca Rota e il vice-presidente Alessandro Chiodelli, il consigliere delegato Paolo Mauri promotore dell’iniziativa e gli altri consiglieri Luigi Esposito, Antonio Groppelli e Ignazio Ravasi. Insieme a loro c’era il direttore Mario Girelli.
Per Coldiretti, presenti il presidente Fortunato Trezzi, il direttore Rodolfo Mazzucotelli e il presidente dell’Associazione AgriMercato di Campagna Amica Francesca Biffi.
Il consigliere delegato del Parco Adda Nord Paolo Mauri ha tra le sue deleghe quella al marketing territoriale legata all’iniziativa “Conosci e gusta la Valle dell’Adda”. “Insieme a Coldiretti abbiamo pensato di strutturare un programma di eventi legati alla promozione e alla valorizzazione dei prodotti locali. Lo abbiamo aperto con questa cena di gala a Km0 proprio per sensibilizzare gli amministratori rispetto alle potenzialità non indifferenti a livello enogastronomico che ha il nostro territorio. Anche la location non è stata casuale. Villa Calchi come le tante altre residenze storiche che caratterizzano la Valle dell’Adda sono un patrimonio unico che è anche compito delle istituzioni far conoscere. E per questo ci piacerebbe riproporre situazioni conviviali come quella di Calco in altre dimore altrettanto belle, ospitali e ricche di significati anche di carattere culturale. Ma non vogliamo fermarci qui. Sabato 7 maggio saremo a Merate per aprire al pubblico le nostre ricchezze con una sorta di mercatino in cui sarà possibile assaggiare e acquistare i prodotti della nostra agricoltura e prima dell’estate con un evento dedicato ai bambini”.
Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco, evidenzia come “questa stessa serata abbia rappresentato la prova evidente del ruolo che l’agricoltura riveste in una ristorazione di qualità. Ed è un ruolo importantissimo. Oggi la cucina italiana si richiama sempre più al territorio e alla sua narrazione: il cibo è fatto di storie di uomini ed imprese depositarie di saperi e tradizioni. Il filo che lega l’agricoltura al territorio è stretto, il ruolo delle aziende agricole strategico, come si è visto nei due anni di pandemia dove l’agricoltura del territorio non si è mai fermata e ha sempre garantito il cibo. E’ stata una bella serata, dove è emerso il nostro orgoglio di “essere agricoltori”, oggi alla guida di imprese che hanno saputo trasformarsi e crescere nel segno della multifunzionalità”.
SONDRIO, 1 ITALIANO SU 4 IN VIAGGIO PER LE FESTE PASQUALI E IL PONTE DEL 25 APRILE
Quasi un italiano su quattro (23%) ha scelto di mettersi in viaggio per una vacanza approfittando delle festività di Pasqua ma anche del vicino ponte del 25 Aprile. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo a Milano, che evidenzia un ritorno dei turisti pasquali nel 2022 dopo due anni di “fermo” dovuto ai lockdown e alle misure di restrizione legate all’emergenza Covid che avevano di fatto quasi azzerato le presenze in alberghi e agriturismi, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemia.
Proprio la Pasqua rappresenta dunque – rileva Coldiretti Sondrio – il primo banco di prova della ripresa del turismo in Italia. Considerate le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina, la meta preferita resta il Belpaese scelta dal 95% degli italiani, di cui uno su tre resterà addirittura all’interno della propria regione di residenza, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Solo una minoranza farà un viaggio in Europa.
Segnali di ripresa arrivano anche dal turismo straniero, un comparto strategico per il settore, che i due anni di pandemia hanno gravemente penalizzato.
I ponti di primavera e il bel tempo, uniti alle difficoltà economiche legate al caro prezzi, spingono anche scampagnate e picnic, con tantissimi italiani che non vogliono rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare, secondo l’analisi Coldiretti.
“L’inizio della primavera – precisa Silvia Marchesini presidente Coldiretti Sondrio – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole, inserite nella cornice unica delle nostre montagne”.
Una boccata d’ossigeno per le famiglie rispetto ai lunghi periodi di chiusura imposti dall’emergenza Covid, ma anche per le strutture di accoglienza a partire dagli agriturismi che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra e Coldiretti.
Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness: le info sugli agriturismi lombardi si trovano sul sito https://terranostralombardia.it/.
Appuntamenti
LOMBARDIA, SFILATE DI DOLCI, CACCIA ALLE UOVA E PICNIC METROPOLITANO
Il picnic metropolitano con lo street food contadino, le sfilate di dolci tipici, i laboratori creativi e la caccia alle uova nascoste. È ricco il menù delle attività pasquali proposte nei mercati agricoli di Campagna Amica in diverse città della Lombardia. Lo rende noto la Coldiretti regionale in vista del prossimo fine settimana di festa.
Si comincia sabato 16 aprile a Milano al farmers’ market di Porta Romana in via Friuli 10/a, dove a partire dalle ore 9 sarà allestito uno spazio espositivo dedicato alla colomba, dolce tipico della tradizione lombarda, mentre ai più piccoli è dedicato il laboratorio di riciclo creativo a tema pasquale. Sempre sabato 16 aprile, al mercato agricolo coperto di Brescia esposizione dei dolci tipici di Pasqua, a Sondrio al farmers’ market di Piazzale Bertacchi spazio alla solidarietà e alle ricette dei dolci tipici, mentre a Pizzighettone (Cremona) i consumatori troveranno nei banchi del farmers’ market anche proposte per agri regali pasquali. Laboratori creativi di decorazione delle uova con colori naturali e una caccia alle uova nascoste saranno invece proposti nei mercati di Campagna Amica in via Mangili a Bergamo e in quello di San Paolo D’Argon (Bergamo). Infine, doppio appuntamento a Pavia in piazza del Carmine e via Pastrengo con la vendita di uova dolci equosolidali mentre a Induno Olona (Varese) saranno distribuiti assaggi di dolci tipici.
Lunedì 18 aprile, invece, a Milano arriva il primo picnic metropolitano con lo street food contadino: dalle ore 9 alle 19, alla Biblioteca degli Alberi (BAM), oltre 40 agricoltori del territorio porteranno le loro eccellenze agroalimentari in uno speciale mercato di Campagna Amica con diverse proposte di cibo di strada, da consumare direttamente nel parco della BAM per un picnic di Pasquetta all’ombra dei grattacieli. Durante la giornata, le fattorie didattiche di Terranostra proporranno attività manuali per i più piccoli.
Altro appuntamento per la giornata di Pasquetta è con il mercato di Campagna Amica in città alta a Bergamo, dove saranno distribuite le ricette degli agriturismi Coldiretti e saranno organizzati laboratori manuali per i più piccoli.
ALESSANDRIA, DEGUSTAZIONE DOLCI DEL MENÙ PASQUALE
I consumatori, in tempo di guerra, prediligono la colomba, simbolo della pace
La colomba batte le uova di cioccolato e si classifica come dolce preferito delle feste anche se in più di quattro famiglie su 10 (41%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina.
È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani in cui si evidenzia che la colomba è presente nel 71% delle tavole, cinque punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata che non mancherà nel 66% delle case.
“Se negli acquisti pasquali in tempo di guerra si verifica dunque una preferenza per la colomba simbolo della pace, una novità è rappresentata anche dal ritorno della cucina casalinga fai da te con la riscoperta dei dolci della tradizione – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Una tendenza spinta dal caro prezzi che non ha risparmiato i prodotti di pasticceria, legato soprattutto agli aumenti dei costi energetici. Nelle famiglie si è così tornati ai fornelli recuperando antiche ricette, a partire da quelle della tradizione contadina”.
Una colomba preferibilmente a filiera corta realizzata con grani antichi, la dolce risposta alla richiesta dei consumatori di portare in tavola prodotti artigianali, a impatto zero: al Mercato Coperto di Campagna Amica, in via Guasco 19 ad Alessandria, vi aspettano l’agricolombe a chilometro zero, in versione tradizionale o all’arancia bio e, ogni due colombe acquistate, in regalo una bottiglia di Brachetto d’Acqui.
“Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, per gli adulti Pasqua è l’occasione di riscoprire sapori del passato e ricette che nascondono spesso piccoli segreti che le rendono inimitabili dai grandi marchi industriali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Specialità da gustare in previsione delle festività pasquali e dei ponti di primavera, favoriti dalla fine dello stato di emergenza”.
I produttori saranno come sempre a disposizione per consigliare i visitatori del mercato nella scelta dei prodotti di stagione da utilizzare per realizzare i piatti della tradizione alessandrina e per qualche golosa ricetta da inserire nel menù di Pasqua.
E se alla colomba spetta il posto principale non mancheranno pietanze e altri dolci della tradizione locale: tutto realizzato dai cuochi contadini di Campagna Amica.
Per quanto riguarda l’uovo di cioccolato artigianale che è possibile acquistare al Mercato Coperto di Campagna Amica va sottolineato che le nocciole sono varietà Tonda Gentile Trilobata Made in Ricaldone.
Ricordiamo che il Mercato Coperto di Campagna Amica è aperto dal martedì al sabato dalle 8 alle 14 e proprio in occasione della vigilia di Pasqua, sabato 16 aprile, ci sarà una degustazione di dolci tipici del menù pasquale.
MANTOVA, OCM VINO, BUYER INTERNAZIONALI IN VISITA DOMANI
Alla scoperta delle produzioni dei colli morenici, franciacorta, lugana e lambrusco
Il vino mantovano guarda all’export col sostegno di Coldiretti. Dodici buyer provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico ed Estonia incontreranno domani – giovedì 14 aprile – le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Mantova e Brescia, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano.
“La missione – specifica il presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente regionale, Paolo Carra – abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vino insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a km0 e l’esperienza nel verde”.
Giovedì mattina i buyer partiranno alle 8:30 da Verona (dove si concluderà oggi la 54ª edizione di Vinitaly Restart) per raggiungere alle 9:15 la Cantina Ricchi dei Fratelli Stefanoni (Strada Festoni, 13/d a Monzambano), dove si svolgerà la presentazione del territorio a cura del Consorzio Vini Mantovani e, a seguire, la visita alla Cantina Ricchi.
Alle 10.15 al via gli incontri con modalità B2B con le cantine del territorio, fra le quali Ricchi, Bertagna, Cantine Virgili e Cantina di Gonzaga, con i vini accompagnati da prodotti tipici del territorio.
Alle 11.30 la partenza per la Franciacorta (Brescia), una delle aree produttive simbolo delle bollicine italiane.
BRESCIA, VINITALY, BUYER INTERNAZIONALI IN VISITA ALLE CANTINE
Il vino bresciano guarda all’export con il sostegno di Coldiretti. Dodici buyer provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone ed Estonia incontreranno domani – giovedì 14 aprile – le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Brescia e Mantova, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano.
“La missione – specifica Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia – abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vino insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a km0 e l’esperienza nel verde”.
Domani, giovedì 14 aprile i buyer partiranno alle 8.30 da Verona per raggiungere e visitare diverse aziende aderenti al consorzio vini mantovani tra cui la Cantina Ricchi dei Fratelli Stefanoni, la cantina Bertagna, le cantine Virgili e la Cantina di Gonzaga.
Alle 11.30 la partenza per la Franciacorta (Brescia), una delle aree produttive simbolo delle bollicine italiane dove, prevista per le 12.30, una degustazione enogastronomica presso l’agriturismo SOLIVE in via Calvarole, 15 a Corte Franca dove, a seguire, a soli cinque minuti di auto, si potrà visitare la cantina I Barisei e degustare quattro tipologia di vini rappresentativi del territorio: Sempiterre brut sa, Natura Mill 2016, Saten Mill 2017 e Riserva Francesco Battista 2011.
Alle ore 16.00 partenza per le colline moreniche sul Lago di Garda, dove alle 17.00 si svolgerà la visita alla cantina vitivinicola “La Perla del Garda” a Lonato del Garda in via Fenil Vecchio 9 a partire da una camminata nei vigneti per poi passare alla zona di produzione ed affinamento. Alle ore 18.30 la degustazione dei vini della cantina: Ora un Lugana DOP 202, Bio un Lugana DOP 2021 e Madonna della Scoperta, Lugana Superiore DOP 2019 vincitore dei 3 bicchieri Gambero Rosso 2022. La giornata termina a Lonato del Garda, sempre presso la cantina con “Walk around tasting”, una apericena a base di prodotti del territorio, salumi a Km0, formaggi fatti con il latte dell’azienda come provolone, freschissimo e Grana Padano, pane e focaccia artigianali.
VERONA, PRESENTAZIONE DEL PREMIO DI FOTOGRAFIA I LOVE PHOTOGRAPHY 2022
Al via il Premio I Love Photography 2022, dal tema “Il Mercato”, scatti di persone e prodotti della terra. Il premio, giunto alla seconda edizione, è organizzato durante il festival I Love Photography 2022 in collaborazione con Coldiretti Verona, Delegazione FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Verona e con il patrocinio della seconda Circoscrizione del Comune di Verona.
Al concorso gratuito possono aderire tutti gli appassionati di fotografia maggiorenni. Le modalità di partecipazione, i premi e il risvolto sociale dell’iniziativa a favore della delegazione FAI di Verona saranno illustrate alla stampa
Giovedì 14 aprile alle 11
Mercato Coperto di Campagna Amica – Coldiretti Verona
Galleria Filippini, Via Macello 5/A – Verona
Saranno presenti:
Franca Castellani, vicepresidente di Coldiretti Verona
Giulia Adami, fotografa e organizzatrice del Premio e del Festival I Love Photography
Attilia Todeschini, capo delegazione FAI di Verona
Elisa Dalle Pezze, presidente della seconda Circoscrizione
Francesca Schiavon, artista e componente giuria del Premio
Andrea Malizia, fotografo
COMO/LECCO, “CONOSCI E GUSTA LA VALLE DELL’ADDA”: CUCINA CONTADINA D’AUTORE
Conosci e gusta la Valle dell’Adda. Si chiama così la nuova iniziativa che si distribuirà su più eventi organizzata in collaborazione tra Parco Adda Nord e Coldiretti Como-Lecco con lo scopo di valorizzare e promuovere i prodotti tipici di un territorio ricco e sorprendente, meta, grazie alle sue numerose aziende agricole, anche di un turismo enogastronomico in costante crescita in Italia. Una recente indagine promossa da Coldiretti Ixè ha evidenziato come quasi quattro italiani su cinque (78%) in vacanza lontano da casa preferiscono consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo in cui si trovano.
Il cibo rappresenta non a caso per quasi il 22% degli italiani – sottolinea la Coldiretti – la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame.
Il primo degli eventi di “Conosci e gusta la Valle dell’Adda” si è tenuto ieri sera, martedì 12 aprile a Villa Calchi di Calco dove Parco Adda Nord e Coldiretti Como-Lecco hanno invitato gli amministratori dei 35 Comuni e delle Province soci del Parco regionale a una serata di gala dove protagonista è stato proprio il cibo a Km0 cucinato dai Cuochi Contadini, figure professionali di Coldiretti e titolari di agriturismi sul territorio lariano: si tratta di Giulia Di Scanno, Ettore Toso, Debora e Salvatore Cartolano. Una cena tra agricoltura, storia della cucina e “chilometro zero” gourmet dove tra un aperitivo a base di mondeghili di pecora brianzola, un risotto agli stracchini lariani e un piatto di gnocchi di patata bianca comasca al ragù di coniglio alle erbe, si è parlato di enogastronomia e agricoltura, per fare il punto della situazione in un momento economico in cui produrre “vicino a casa” è sempre più cruciale. Importante anche la collaborazione con l’Isis Romagnosi di Erba che ha dato supporto ai servizi di sala e cucina.
Per il Parco Adda Nord era presente il Consiglio di Gestione al gran completo con la presidente Francesca Rota e il vice-presidente Alessandro Chiodelli, il consigliere delegato Paolo Mauri promotore dell’iniziativa e gli altri consiglieri Luigi Esposito, Antonio Groppelli e Ignazio Ravasi. Insieme a loro c’era il direttore Mario Girelli.
Per Coldiretti, presenti il presidente Fortunato Trezzi, il direttore Rodolfo Mazzucotelli e il presidente dell’Associazione AgriMercato di Campagna Amica Francesca Biffi.
Il consigliere delegato del Parco Adda Nord Paolo Mauri ha tra le sue deleghe quella al marketing territoriale legata all’iniziativa “Conosci e gusta la Valle dell’Adda”. “Insieme a Coldiretti abbiamo pensato di strutturare un programma di eventi legati alla promozione e alla valorizzazione dei prodotti locali. Lo abbiamo aperto con questa cena di gala a Km0 proprio per sensibilizzare gli amministratori rispetto alle potenzialità non indifferenti a livello enogastronomico che ha il nostro territorio. Anche la location non è stata casuale. Villa Calchi come le tante altre residenze storiche che caratterizzano la Valle dell’Adda sono un patrimonio unico che è anche compito delle istituzioni far conoscere. E per questo ci piacerebbe riproporre situazioni conviviali come quella di Calco in altre dimore altrettanto belle, ospitali e ricche di significati anche di carattere culturale. Ma non vogliamo fermarci qui. Sabato 7 maggio saremo a Merate per aprire al pubblico le nostre ricchezze con una sorta di mercatino in cui sarà possibile assaggiare e acquistare i prodotti della nostra agricoltura e prima dell’estate con un evento dedicato ai bambini”.
Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco, evidenzia come “questa stessa serata abbia rappresentato la prova evidente del ruolo che l’agricoltura riveste in una ristorazione di qualità. Ed è un ruolo importantissimo. Oggi la cucina italiana si richiama sempre più al territorio e alla sua narrazione: il cibo è fatto di storie di uomini ed imprese depositarie di saperi e tradizioni. Il filo che lega l’agricoltura al territorio è stretto, il ruolo delle aziende agricole strategico, come si è visto nei due anni di pandemia dove l’agricoltura del territorio non si è mai fermata e ha sempre garantito il cibo. E’ stata una bella serata, dove è emerso il nostro orgoglio di “essere agricoltori”, oggi alla guida di imprese che hanno saputo trasformarsi e crescere nel segno della multifunzionalità”.