COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 11 aprile 2023

11 Aprile 2023
News La Forza del Territorio del 11 aprile 2023

Primo piano

 

TOSCANA

CLIMA: GELO E GRANDINE SU VIGNETI E FRUTTETI

Pasqua di passione e veglia per gli agricoltori

Gelo e grandine sull’agricoltura toscana che deve leccarsi ancora una volta le ferite. Dal Mugello dove oltre venti ettari di piante di kiwi sono stati “bruciate” dal freddo all’aretino con il 50% della produzione di pesche compromessa ai vigneti eroici dell’Isola d’Elba già in vegetazione avanzata passando per la maremma e la Lunigiana l’inverno sembra aver inghiottito la primavera. E’ stato un ponte pasquale tutt’altro che sereno per gli agricoltori che hanno trascorso i giorni di festa a vegliare su frutteti e vigneti colpiti dall’abbassamento repentino delle temperature, in alcune zone arrivate fino a – 6 gradi, e da violente grandinate. Chilometri percorsi avanti ed indietro nella speranza di non perdere il prossimo raccolto. A fornire un primo bilancio degli effetti della gelata tardiva degli scorsi giorni e delle violente grandinate di sabato sulla regione è Coldiretti Toscana. Per i danni da gelate Coldiretti Toscana aveva richiesto ed ottenuto dalla Regione Toscana l’attivazione della procedura con cui le aziende agricole interessate dalle gelate possono segnalare eventuali danni subiti alle coltivazioni. Si tratta di una mappatura necessaria per richiedere successivamente al Governo le misure di compensazioni in deroga per calamità climatiche. “Stiamo raccogliendo le segnalazioni sul territorio. – spiega Coldiretti Toscana – Nei prossimi giorni, non appena riprenderà il normale ciclo vegetativo avremo un quadro reale e più completo dei danni da gelata tardiva i cui effetti destano molta preoccupazione tra le imprese. La gelata ha lambito molte aree della regione, a macchia di leopardo, mentre la grandine ha colpito la zona di costa”. 

Il brusco abbassamento della colonnina di mercurio negli scorsi giorni in molte zone della regione è arrivato dopo un inverno insolitamente caldo, con temperature superiori di 1,2 gradi alla media storica che aveva innescato il risveglio anticipato della vegetazione di piante ed alberi da frutto. Chi ha potuto difendersi dal crollo termico lo ha fatto accedendo i falò tra i filari per riscaldare i terreni come è accaduto nella Valdicornia, gli impianti antibrina come è successo nella Valdichiana o con la tecnica delle potature tardive per “rimandare” la fase vegetativa ma nulla hanno potuto gli agricoltori contro chicchi di grandine grandi come noccioline. La grandine ha spezzato i germogli e compresso parte dei futuri raccolti. Danni si registrano anche alle coltivazioni orticole in pieno campo.

Anche dove gli agricoltori hanno affrontato i costi dell’assicurazione il danno rimane comunque pesante per la presenza di franchigie attorno al 30%. Una vera e propria calamità che colpisce le colture già stressate dalla siccità della scorsa estate: uno scenario che si preannuncia complicato anche nei prossimi mesi come confermato dall’Autorità di Bacino che ha mantenuto lo stato di allerta idrica media.

I raccolti – spiega Coldiretti Toscana – sono sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni e messo a rischio la sopravvivenza delle imprese agricole. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Toscana – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, DL SICCITA’: PERSO 89% PIOGGIA; BENE PIANO CDM

Ci sono anche le incompiute, come diga del Pappadai, serbatoio Tempa Bianca, bacino Capo d’acqua

Bene l’intervento del Governo per fronteggiare il grave problema della siccità che colpisce l’Italia dove si perde ogni anno l’89% dell’acqua che arriva al suolo grazie alla pioggia, con la Puglia che non può più permettersi di perdere opportunità per innovare le reti, ammodernare e rendere più efficiente l’infrastrutturazione, completare le incompiute, negli anni più siccitosi di sempre, con l’acqua che manca ed oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione.  E’ quanto afferma la Coldiretti regionale, nel commentare positivamente il decreto legge approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri che contiene misure utili per contrastare la crisi idrica dall’istituzione della cabina di regia per l’emergenza alla nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti. In particolare, per superare la difficoltà di svolgimento delle procedure amministrative, il Commissario – evidenzia Coldiretti – potrà adottare in via d’urgenza i provvedimenti per fronteggiare la crisi idrica anche derogando alle disposizioni vigenti in materia.

Oltre agli sprechi con l’89% dell’acqua piovana che va persa ogni anno, ci sono le incompiute, con la diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto costruita tra il 1994 ed il 1997 in pietrame con manto, con una quota di massimo invaso di 108,5 metri sul livello del mare, mai utilizzata e di fatto abbandonata – aggiunge Coldiretti Puglia – che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti. La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione – aggiunge la Coldiretti Puglia – comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Ma c’è anche il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro Garganico – ricorda Coldiretti Puglia – con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto.

Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni a livello nazionale, gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare, afferma Coldiretti nel sottolineare che è necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio al fine di conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura.

Per questo – continua Coldiretti – sono importanti all’interno del decreto le norme per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche ed anche quelle per l’aumento dei volumi utili degli invasi in regime di emergenza idrica, anche con finalità irrigue. Di rilievo la previsione che consente la realizzazione di piccoli invasi privati per la raccolta di acque meteoriche per uso agricolo. Insieme a tale novità è importante – afferma la Coldiretti – la disposizione che ammette il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo.

Con la temperatura aumentata di oltre 1 grado e le precipitazioni crollate di oltre 124 millimetri di pioggia annua, in Puglia a causa dei cambiamenti climatici è a rischio lo stesso valore dei terreni – insiste Coldiretti Puglia – che potrebbero subire una perdita tra il 34% e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.

A causa della siccità nel 2022 in Puglia è andato perso 1/3 delle produzioni – denuncia Coldiretti Puglia – da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche.

Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti – per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.

 

PIEMONTE, SICCITÀ: BENE PIANO DEL GOVERNO

Con perdite dell’89% di pioggia servono gli invasi

Bene l’intervento del Governo per fronteggiare il grave problema della siccità che colpisce l’Italia dove si perde ogni anno l’89% dell’acqua che arriva al suolo grazie alla pioggia. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare positivamente il decreto legge, approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri, che contiene misure utili per contrastare la crisi idrica, dall’istituzione della cabina di regia per l’emergenza alla nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti.

In particolare, per superare la difficoltà di svolgimento delle procedure amministrative, il Commissario potrà adottare in via d’urgenza i provvedimenti per fronteggiare la crisi idrica anche derogando alle disposizioni vigenti in materia.

“Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni a livello nazionale, i nostri agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. E’ necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio al fine di conservare l’acqua e distribuirla quando serve. Per questo sono importanti, all’interno del decreto, le norme per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche ed anche quelle per l’aumento dei volumi utili degli invasi in regime di emergenza idrica, anche con finalità irrigue. Di rilievo la previsione che consente la realizzazione di piccoli invasi privati per la raccolta di acque meteoriche per uso agricolo. Insieme a tale novità è importante la disposizione che ammette il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo. Vanno gestite, quindi, le riserve d’acqua in modo oculato, con responsabilità da parte di tutti i gestori dei bacini, dando priorità, in questa fase, a garantire l’acqua potabile, quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica. E’ assurdo che solo l’11% dell’acqua stagionale ad oggi venga conservata: serve una immediata azione volta ad incrementare la capacità di stoccaggio ad uso plurimo, accompagnata da provvedimenti per semplificare gli iter autorizzativi”.

 

TRENTINO ALTO ADIGE, PASQUA: 1 ITALIANO SU 5 IN VIAGGIO, TORNATI STRANIERI

Agriturismo entrato nel cuore e nelle abitudini degli italiani

Quasi un italiano su 1 quattro (24%) ha scelto di mettersi in viaggio nel weekend di Pasqua per raggiungere parenti e amici, andare in vacanza o semplicemente fare una gita in giornata. E’ quanto emerge dal bilancio del lungo weekend di Pasqua tracciato dall’analisi Coldiretti/Ixe’ che evidenzia la voglia di evasione degli italiani nonostante il ritorno improvviso del freddo. 

“Le mete preferite – sottolinea il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi – restano quelle lungo la Penisola che consentono di ottimizzare il tempo limitato a disposizione, con la quasi totalità dei vacanzieri che ha scelto una destinazione nazionale, come le valli e i luoghi di montagna del Trentino Alto Adige.  Sono inoltre circa 6 milioni gli italiani e i turisti stranieri che hanno pranzato fuori a Pasqua in un ristorante o in un agriturismo, per approfittare del ritorno alla piena normalità dopo gli anni del Covid ma anche per rilassarsi a tavola”. 

Coldiretti segnala il ritorno degli stranieri con 141 mila prenotazioni dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile) secondo l’Enit che segnala il rit0orno degli americani. Gettonatissimi gli agriturismi dove secondo Campagna Amica Terranostra sono state oltre mezzo milione le presenze dei vacanzieri italiani che hanno scelto di alloggiare negli agriturismi nel weekend spinti dalla voglia di stare all’aria aperta alla ricerca del buon cibo. La scelta della campagna come meta è una tendenza favorita anche dal calendario di una “Pasqua alta” – spiega Coldiretti -, in primavera con il risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, temperature superiori alla media dopo un inverno “bollente” ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. 

Sulla base delle indicazioni di Campagna Amica a far scegliere una delle 25.400 aziende agrituristiche italiane – sottolinea la Coldiretti – è anche la spinta verso un turismo tutto Made in Italy di prossimità nei borghi, “sostenibile” in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere. Un trend che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. 

“I ponti di Pasqua e primavera rappresentano il primo grande banco di prova in vista della prossima estate e i primi dati confermano che l’agriturismo è entrato definitivamente nel cuore e nelle abitudini degli italiani grazie al notevole processo di qualificazione del settore che è oggi in grado di offrire servizi diversificati tra loro” conclude Barbacovi.

 

PADOVA, MALATTIE PROFESSIONALI, FENOMENO IN AUMENTO: +22%

Oltre un quarto delle denunce di malattia professionale

Cresce il numero di denunce per malattie professionali, Padova si piazza al primo posto in Veneto. Nel 2022 l’incremento è stato significativo un po’ in tutti i settori, sulla spinta anche della fine delle restrizioni imposte dalla pandemia nel biennio precedente. I dati Inail per il 2022 posizionano Padova al primo posto per denunce di malattie professionali con 1.163 domande e un incremento del 21,9% rispetto all’anno precedente. In sostanza nella nostra provincia si registrano oltre un quarto delle denunce di malattie professionali presentate in Veneto, in totale più di 3.900. La malattia professionale è una patologia che il lavoratore contrae nello svolgere la propria attività lavorativa ed è dovuta ad alcuni fattori presenti nell’ambiente nel quale presta la propria attività professionale. Si differenzia dall’infortunio sul lavoro perché questo accade in maniera rapida ed immediata, mentre la malattia professionale si sviluppa nel tempo a causa dell’esposizione ad uno o più fattori di rischio.

A tutela dei lavoratori di ogni settore che riscontrano malattie professionali l’Inail eroga il pagamento di un indennizzo e/o una rendita. Non si tratta di poche centinaia di euro ma di assegni “pesanti”, soprattutto in tempo di crisi, spiega il responsabile di Epaca Padova, il patronato di Coldiretti presente su tutta la provincia con 9 sedi territoriali a servizio dei lavoratori di ogni settore, dei cittadini, pensionati e famiglie. I dati del 2022 confermano una tendenza già riscontrata negli ultimi anni, con un significativo aumento dei casi di malattia professionale e delle relative istruttorie per il riconoscimento di un indennizzo.

“Si tratta del fondamentale riconoscimento di un diritto dei lavoratori che nella loro vita professionale si sono trovati ad affrontare problemi di salute. – afferma Antonino Vescio, responsabile del Patronato Epaca di Padova– La quasi totalità dei lavoratori infatti sono assicurati obbligatoriamente all’Inail, quindi sono tutelati non solo se subiscono un infortunio sul lavoro – altro ambito di tutela per tutti i lavoratori da parte del Patronato Epaca – ma anche se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati. Possono essere agenti fisici, chimici o biologici, come ad esempio l’esposizione a sostanze dannose, il rumore, l’uso prolungato di determinati strumenti, autisti, ma anche i movimenti ripetuti manualmente solo per citarne alcuni. Possono incorrere le malattie professionali tutti i lavoratori, ad esempio agricoltori, ma anche lavoratori artigiani come edili, fabbri, termoidraulici, estetiste, parrucchieri, autisti, tassisti, ristoratori”.

Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. Per arrivare a questo, però, è necessario che gli interessati siano seguiti con attenzione e professionalità fin dall’inizio. Il Patronato Epaca, forte dei suoi sessant’anni di assistenza ai lavoratori di numerosi settori, dall’agricoltura all’artigianato e ai servizi, è in grado di seguire tutto il percorso fino al riconoscimento della malattia professionale e alla liquidazione in tempi rapidi, dialogando quotidianamente con gli uffici dell’Inail e gli altri Enti.

“Il riconoscimento da parte dell’Inail comporta un indennizzo per il lavoratore – aggiunge il responsabile di Epaca Padova – che può essere liquidato con un pagamento una tantum (danno biologico) o con l’erogazione di una rendita mensile, a seconda del punteggio riconosciuto. Epaca garantisce la presenza nei propri uffici territoriali del medico convenzionato qualificato per la valutazione delle patologie e tutta l’assistenza necessaria per l’istruttoria e la trattazione della pratica in tempi rapidi. Oltre alla prima valutazione il Patronato tutela anche la fase di ricorso amministrativo e legale, in caso appunto di respingimento della istanza da parte dell’Istituto. La disciplina che regolamenta il riconoscimento delle malattie professionali si è nel tempo evoluta in considerazione del fatto che anche le mansioni lavorative e le loro modalità di esecuzione si sono modificate negli anni, quindi oggi sempre più ampie categorie di lavoratori hanno diritto a chiederne il riconoscimento.

Data la complessità della materia, per essere certi di una tutela attenta e qualificata fin dalla prima valutazione offerta da una struttura composta da persone preparate e supportati dalla professionalità dei nostri consulenti medici e legali convenzionati è necessario che, in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici Epaca per avviare la pratica”.

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LIVORNO, GRANDINE SUI VIGNETI EROICI DELL’ISOLA D’ELBA

I verdi germogli dei vigneti eroici strappati dalle viti da chicchi di grandine grossi come noccioline: è questa la desolante immagine che resterà ai viticoltori elbani del ponte pasquale. E’ Guido Allori, presidente della sezione elbana di Coldiretti e viticoltore, a documentarlo in un video girato con il cellulare. Nel video, il giorno dopo la calamità, si vedono chiaramente i rami della vite danneggiati ed i germogli a terra. La violenta grandinata, che ha interessato l’Isola d’Elba nella serata di sabato 8 aprile, si è abbattuto sull’area che va tra Lacona a Mola: un territorio vocato alla produzione dei due pregiati Doc isolani come l’Ansonica e l’Aleatico. A fornire un primo bilancio degli effetti della violenta grandinata di sabato sull’isola e su parte della regione, è Coldiretti Livorno. “Non appena riprenderà il normale ciclo vegetativo delle viti avremo un quadro reale e più completo dei danni prodotti dalla grandinata. – spiega Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – Ci vorranno dieci-quindici giorni per capire la reale entità della calamità sulla prossima vendemmia”.

Il brusco abbassamento della colonnina di mercurio negli scorsi giorni in molte zone della regione è arrivato dopo un inverno insolitamente caldo, con temperature superiori di 1,2 gradi alla media storica che aveva innescato il risveglio anticipato della vegetazione di piante ed alberi da frutto. L’Isola d’Elba non fa eccezione: a marzo la temperatura media è stata di 12,7 gradi, superiore di 1,5 gradi rispetto alla media storica del trentennio 1991-2020. 

Anche dove gli agricoltori hanno affrontato i costi dell’assicurazione il danno rimane comunque pesante per la presenza di franchigie attorno al 30%. Una vera e propria calamità che colpisce le colture già stressate dalla siccità della scorsa estate: uno scenario che si preannuncia complicato anche nei prossimi mesi con un livello di criticità tra il severo per la parte Ovest e moderato per la parte Est che si affaccia sulla Toscana. 

I raccolti – spiega Coldiretti Livorno – sono sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni e messo a rischio la sopravvivenza delle imprese agricole. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Livorno – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

TREVISO, ALLARME: -8% CONSUMI FRUTTA CON TAGLIO POTERE ACQUISTO

“Prezzi e clima si abbattano sui consumatori costretti a tagliare i consumi di frutta”. Anche Coldiretti Treviso lancia l’allarme su quello che è un segnale grave che danneggia gli agricoltori ma in primis la dieta delle famiglie. Con il caro prezzi e il cambiamento climatico che ha decimato i raccolti, gli italiani, infatti, hanno tagliato gli acquisti di frutta che crollano nel 2022 dell’8% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy a commento dei dati Istat sul calo del potere di acquisto del 3,7% nel quarto trimestre del 2022. Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – hanno ridotto del 17% le quantità di pere, del 11% le arance e l’uva da tavola, dell’8% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 5% le mele. Il risultato è che con 2,8 miliardi di chili nel 2022 il consumo di frutta degli italiani – precisa la Coldiretti – è risultato poco più della metà di quello di fine secolo nel 2000 con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini. A diminuire del 10% – continua la Coldiretti – sono stati anche gli acquisti di ortaggi con riduzioni del 12% in quantità per le insalate e del 22% per i fagiolini.  Il brusco calo – sottolinea la Coldiretti – ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana. Un dato ancora più allarmante – conclude Coldiretti – se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.

 

COMO-LECCO, SICCITÀ: BENE IL PIANO DEL GOVERNO PER SALVARE L’AGRICOLTURA  

«Per salvare l’agricoltura lariana e italiana dalla siccità che minaccia il prosieguo dell’annata è necessario fare quadrato. Bene l’intervento del Governo per fronteggiare un grave problema che colpisce a più ampio raggio un Paese dove si perde ogni anno l’89% dell’acqua che arriva al suolo grazie alla pioggia». Lo afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco nel commentare positivamente il decreto legge approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri che contiene misure utili per contrastare la crisi idrica dall’istituzione della cabina di regia per l’emergenza alla nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti. In particolare, per superare la difficoltà di svolgimento delle procedure amministrative, il Commissario – evidenzia l’organizzazione agricola – potrà adottare in via d’urgenza i provvedimenti per fronteggiare la crisi idrica anche derogando alle disposizioni vigenti in materia.

«Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni a livello nazionale, gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare» prosegue il presidente Trezzi nel sottolineare che «è necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio al fine di conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura».

Per questo – continua Coldiretti – sono importanti all’interno del decreto le norme per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche ed anche quelle per l’aumento dei volumi utili degli invasi in regime di emergenza idrica, anche con finalità irrigue. Di rilievo la previsione che consente la realizzazione di piccoli invasi privati per la raccolta di acque meteoriche per uso agricolo. Insieme a tale novità è importante – afferma la Coldiretti – la disposizione che ammette il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo.

Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al granoturco per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come il Grana Padano o il Gorgonzola, la cui produzione è alimentata anche grazie al latte prodotto nelle stalle lariane.

L’inverno, che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base dei dati Isac Cnr, ha lasciato l’Italia del nord a secco con danni stimati in 6 miliardi all’agricoltura italiana. La mancanza di precipitazioni – conclude la Coldiretti interprovinciale – sta condizionando le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento meno esigenti dal punto di vista idrico.

 

Appuntamenti

 

SARDEGNA, MARMILLA IN PIAZZA: ‘NO’ AL PARCO EOLICO VICINO SITO UNESCO ‘SU NURAXI’

Domani grande manifestazione con oltre 70 trattori e rappresentanti dei territori

Si alza il grido d’allarme della Marmilla per dire ‘no’ alla costruzione di un parco eolico vicino al sito Unesco di ‘Su Nuraxi’. Domani mattina (12 aprile) sarà grande manifestazione con partenza da Genoni alle ore 9.30 per arrivare al centro Giovanni Lilliu di Barumini (ore 11 circa) dove è in programma una riunione aperta e congiunta dei consigli comunali delle amministrazioni coinvolte, oltre Barumini e Genoni, anche Escolca, Nuragus, Las Plassas, Gesturi, Gergei e Villanovafranca. 

All’appuntamento di Barumini, proposto dai soci della Coldiretti del territorio, parteciperanno agricoltori, allevatori, cittadini e i sindaci dei Comuni interessati che si sono attivati prontamente per denunciare il problema. Presenti anche rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, associazioni e Unioni dei Comuni per ascoltare la voce delle comunità locali davanti alla possibile installazione di 17 aerogeneratori da oltre 200 metri di altezza a ridosso di uno dei siti più importanti per il turismo storico e archeologico sardo in un progetto calato dall’alto, senza dimenticare l’impatto sul comparto agricolo e zootecnico del territorio. 

Attesi oltre 70 trattori, decine di auto e furgoncini al seguito con tutte le popolazioni interessate e preoccupate per il futuro del territorio.

 

UMBRIA, GIOVANI IMPRESA: ARRIVA L’INCONTRO PER RACCONTARE LA NUOVA PAC 2023-27

Per la diffusione delle conoscenze in ambito agricolo e per analizzare le future opportunità

Domani 12 aprile alle ore 17.00 presso il Frantoio Centumbrie a Magione, tappa umbra per “La nuova PAC 2023-2027”, il ciclo di workshop sulla nuova Pac promosso da Coldiretti e Coldiretti Giovani Impresa, che prevede incontri territoriali in tutte le regioni italiane. Un’occasione di approfondimento sulle tematiche della PAC, del PSR, ma anche sul Portale del Socio e sull’utilizzo di Demetra, strumenti fondamentali per la gestione dell’azienda agricola. Saranno numerosi i giovani imprenditori che potranno seguire gli interventi di: Stefano Ciliberti, Esperto di Politica agricola comunitaria con una panoramica sulla struttura del primo pilastro; Carlo Biondini, Responsabile Coldiretti PSR regionale, sulle scelte fatte sul PSR regionale; Lorenzo Belcapo, Responsabile Tecnico Nazionale CAA Coldiretti, che parlerà di tutte le funzionalità del Portale del Socio e Demetra; Stefano Leporati, Segretario Nazionale Coldiretti Giovani Impresa, che interverrà sulle politiche nazionali per le giovani imprese; prevista anche la testimonianza di un giovane imprenditore e il dibattito. L’incontro sarà aperto dal Direttore Coldiretti Umbria Mario Rossi e moderato dal giornalista Gilberto Santucci, con la chiusura lavori affidata al Delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Francesco Panella.

La nuova Pac – sottolinea Mario Rossi Direttore Coldiretti Umbria – è entrata in vigore da pochi mesi e, seppure conservi alcuni elementi della vecchia programmazione, presenta importanti novità per le aziende agricole. Quella che debutta è una Politica agricola comune nel segno dell’ambiente in linea con il Green Deal che sta permeando tutte le politiche dell’Unione Europea. L’obiettivo della nostra iniziativa, che rientra in un progetto di informazione cofinanziato proprio dall’Unione Europea è – precisa Rossi – quello di informare gli agricoltori sul funzionamento della nuova Politica agricola, con un ciclo di seminari in tutto il territorio italiano. La finalità dei workshop – ribadisce Rossi – è creare un tavolo di confronto e discussione per massimizzare la diffusione delle conoscenze in ambito agricolo, nonché fornire una panoramica di quelle che saranno le future opportunità offerte dalla Pac 23-27. Un’iniziativa portata avanti al fine di illustrare al meglio a tutti gli agricoltori il suo impianto programmatico e riflettere sulle opportunità riservate al giovane mondo imprenditoriale. Ma anche per analizzare le scelte effettuate a livello locale sullo sviluppo rurale, così come gli strumenti tecnici che possono agevolare il lavoro delle nostre imprese.

La Pac rimane una componente fondamentale per la sostenibilità economica delle imprese agricole. È importante, specie in questa fase storica – spiega Francesco Panella Delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa – un confronto stretto e diretto con tutti gli imprenditori impegnati nel settore primario, a cominciare dalle giovani generazioni, mettendo al loro servizio quante più nozioni e informazioni possibili, utili a sviluppare un comparto chiave per tutto il tessuto economico. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – sottolinea Panella – si riflette nella convinzione che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale; proprio le aziende condotte da giovani si stanno dimostrando le più attente al cambiamento e all’uso di nuovi strumenti, in grado di renderle maggiormente competitive, ancor più rispettose del territorio e più attente alla qualità.

 

MANTOVA, DOMANI L’ASSEMBLEA ANNUALE

Domani mattina (ore 10:15) all’Hotel La Favorita di Mantova è in programma l’assemblea di Coldiretti Mantova presieduta dal presidente Paolo Carra, con l’approvazione del bilancio e l’avvio dell’iter che porterà al rinnovo delle cariche sociali provinciali entro la fine di giugno.

All’appuntamento assembleare di Coldiretti Mantova prenderà parte anche il professor Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano e ordinario di Ingegneria Gestionale, con una relazione sul tema “Mercati, marketing e innovazione”.

 

PISTOIA, FORME DI GESTIONE SOSTENIBILE DEL BOSCO: CORSO TARGATO #FORLEAVES

Primo appuntamento a Prato

A partire dal 12 aprile a Prato, un corso breve con vari appuntamenti per studiare le forme di gestione sostenibile del bosco. Si tratta 5 nuovi appuntamenti formativi targati For.LEAVEs, il Gruppo Operativo di cui fanno parte l’Unione dei Comuni Montani dell’Appennino Pistoiese (capofila), Disei-Università di Firenze, Impresa Verde-Coldiretti Pistoia; Anci-Toscana e le aziende agricole Le Roncacce e Società Agricola Montana.

Le giornate di formazione sono incentrate sullo studio di forme di gestione sostenibile del bosco e le normative di riferimento, l’interazione del bosco con il verde urbano ed i principali elementi di progettazione, le reti ecologiche, il governo delle acque e la rigenerazione del bosco e la cultura del bosco in #Toscana, attraverso interventi dei rappresentanti istituzionali, esperti tecnici e professionisti del settore.

Primo appuntamento

MERCOLEDÌ 12 APRILE 2023 a Prato (PO), Sala Provincia di Prato, Via Bettino Ricasoli, n. 25 dalle 9 alle 13 FORME DI GESTIONE SOSTENIBILE DEL BOSCO

Con Simone Calamai, Presidente della Provincia di Prato e Sindaco di Montemurlo; Giovanni Morganti, Sindaco di Vernio e Delegato Forestazione Anci Toscana; Alessandro Venturi, Parco Agricolo di Prato; Francesco Benesperi, Unione dei Comuni Montani Appennino Pistoiese; Stefano Berti Foresta Modello delle Montagne Fiorentine; Marco Mucini, CONSIAG; Francesca Ciuti, Tecnico faunistico e ricercatrice; Simone Vergari, Centro di Natura ed Archeologia Appennino Pistoiese. Nel pomeriggio poi tavolo di confronto con Organizzazioni di Categoria,

Consorzi, Aziende ed Associazioni.

Modalità di iscrizione: la partecipazione ai workshop è gratuita. Verrà effettuata in presenza ed anche on line.

I workshop sono riservati a imprenditori agricoli/forestali dotati di partita IVA (o dipendenti di imprese agricole/forestali), amministratori pubblici e dipendenti pubblici. Per iscriversi è necessario compilare l’apposito modulo per ogni workshop scelto, che potete sollecitare attraverso e-mail ed inviarlo, insieme ad una copia di un documento valido di identità coltiviamolamontagna@ancitoscana.it

 

PARMA, MERCATO CAMPAGNA AMICA IN VIA CAVOUR CON TANTE NOVITA’ ALIMENTARI

Agriaperitivo per degustare le eccellenze del mercato

Venerdì 14 aprile il Mercato di Campagna Amica a Fidenza, in occasione dell’avvio nel weekend della grande manifestazione InBorgo e in collaborazione con il Comitato dei Commercianti di Via Cavour e l’Amministrazione Comunale, si trasferirà nel centrale corso pedonale di Via Cavour.

Per l’occasione – comunica Coldiretti – all’abituale offerta di prodotti a km zero, in vendita e degustazione al mercato, si aggiungeranno altre nuove proposte agroalimentari del territorio per offrire ai consumatori un paniere ancora più ricco di prodotti da mettere in tavola: dalla frutta e verdura fresca di stagione ai trasformati a base di verdure dell’orto, dai prodotti da forno  alle farine; dalle uova di galline allevate a terra alle carni avicole; dal miele di diverse varietà al propoli biologico e tanti prodotti per la cosmesi a base di miele; dal Parmigiano Reggiano di Sola Bruna di montagna al burro; dai prodotti da forno e pane a base di farro e grani antichi all’olio extravergine di oliva italiano spremuto a freddo a formaggi freschi e stagionati e yogurt di capra Camosciata delle Alpi.

Alle ore 11 è previsto un Agriaperitivo Campagna Amica presso il Bar La Strega di Via Cavour per degustare le eccellenze alimentari proposte nel Mercato.

“Una bella iniziativa che mette in luce la sinergia creata tra i produttori agricoli di Campagna Amica con il Comitato dei Commercianti di Via Cavour e con il Comune  – comunica la Presidente di Agrimercato Parma Franca Boschi – con l’obiettivo condiviso di valorizzare il centro cittadino fidentino e promuovere le produzioni del territorio, offrendo ai cittadini l’opportunità di assaporare tutto il gusto della tradizione e della cultura rurale e conoscere da vicino i prodotti e le loro caratteristiche qualitative e distintive.  E’ la giusta premessa- conclude Franca Boschi- alla Festa InBorgo tesa a celebrare la creatività, la storia e le idee innovative della nostra terra”.

Chi parteciperà al Mercato di Campagna Amica – evidenzia Coldiretti- potrà sottoscrivere la petizione per dire “NO AL CIBO SINTETICO”, esprimendo così il proprio sostegno alla difesa del Made in Italy e delle vere produzioni agricole.