COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 1° aprile 2022

1 Aprile 2022
News La Forza del Territorio del 1° aprile 2022

Primo piano

 

 

ASTI, UCRAINA: SOS SCORTE RISTORANTI IN RUSSIA 

Penalizzato il Made in Piemonte già dall’embargo e ora da guerra

 

L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, e ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti a partire da proprio dall’ Asti. È quanto emerge dallo studio di Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dai Ristoratori e Albergatori della Federazione Russa sui problemi di approvvigionamento per ristoranti e caffè in Russia che non riescono a ricevere i prodotti necessari a causa delle sanzioni, oltre che per la svalutazione del rublo.

Alcune spedizioni, secondo gli operatori russi, sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto. Il tutto mentre sull’agroalimentare italiano continua a pesare l’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014 come risposta alla sanzioni occidentali per l’annessione della Crimea.

Nel 2021 il Piemonte ha esportato in Russia merci per 820,6 milioni di euro con una crescita del +28,3% rispetto al 2020. Il Piemonte è la 4° regione italiana per export in Russia e incide per il 10,7% sull’export nazionale.

“Il mercato russo è sempre stato molto importante per il nostro export provinciale per tutto il settore vitivinicolo ma anche regionale, infatti, veniva esportato il 30% circa della produzione piemontese, soprattutto per quanto riguarda frutta, verdura, formaggi e vino –  sottolinea Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti.

“Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge ora la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. – sottolinea Diego Furia direttore Coldiretti Asti. “Nei supermercati russi si possono, infatti, trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali.

“Il danno,” – conclude Furia – “riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, ha dovuto rinunciare ai prodotti alimentari Made in Italy originali”. 

 

 

Dal Territorio

 

 

PUGLIA, BENE NUOVI BANDI SU BIOLOGICO CHE APRONO A MELOGRANO, FICO E NOCE

 

Bene i nuovi bandi del PSR Puglia per sostenere e incentivare l’agricoltura biologica che aprono a melograno, mandorlo e noce. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia che ringrazia l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia per aver accolto le sollecitazioni di Coldiretti Puglia a far rientrare le colture frutticole nei nuovi bandi dello sviluppo rurale.

Gli avvisi pubblici regionali di prossima uscita, con una dotazione di 38 milioni di euro, fanno il paio con la nuova legge nazionale sul bio, che prevede l’introduzione di un marchio per il biologico italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il provvedimento sostiene – spiega Coldiretti Puglia – poi l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione, oltre alla definizione dei biodistretti.

Un provvedimento fortemente sostenuto alla Coldiretti – sottolinea Coldiretti regionale – per rispondere alle attese di produttori e consumatori che in misura crescente si avvicinano al biologico, il quale finisce oggi nel carrello della spesa di quasi due italiani su tre (64%).

Con gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, è importante l’approvazione definitiva della legge sul biologico. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale, con la Puglia che è la seconda regione più bio d’Italia, con 270mila ettari coltivati e 9267 operatori, una incidenza del 21% delle superficie biologiche sul totale, dove – aggiunge Coldiretti Puglia – sono aumentati i consumi familiari di alimenti biologici proprio sotto la spinta salutista innescata dall’emergenza Covid. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.

Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento – afferma Coldiretti Puglia – di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. E’ necessario al contempo che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore.

In Puglia è cresciuta di un ulteriore 1% la superficie biologica e dell’1,1 di produttori e preparatori, dopo un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati.

La grande richiesta dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.

La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Covid e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti – aggiunge Coldiretti Puglia – in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.

E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – conclude Coldiretti Puglia – anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.

 

 

TOSCANA, EMERGENZA ADDIO DOPO CRACK DA 350 MILIONI DI EURO PER AGRITURISMI

 

350 milioni di euro di mancati introiti per le strutture agrituristiche della Toscana solo per l’assenza forzata dei turisti stranieri bloccati alle frontiere a causa dei vari lockdown o scoraggiati dalle necessarie misure restrittive adottate. E’ l’ammanco monstre stimato da Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana, l’associazione che raduna gli agriturismi, in occasione dell’addio graduale a partire dal 1 aprile dello stato di emergenza per arginare la diffusione del contagio calcolato tra il 2020 ed il 2021 con presenze straniere crollate, rispetto al periodo pre-Covid (il 2019), rispettivamente del 67% e del 31,8%. 

“Con l’allentamento della stretta-Covid e gli spiragli di tregua in Ucraina la partenza della stagione turistica di primavera, scandita dal prossimo ponte pasquale e dal 24 aprile, saranno il primo vero test della nuova ripartenza. – commenta Luca Serafini, Presidente Terranostra Toscana –  Sono stati due anni molto duri con perdite a doppie cifre a causa delle restrizioni e dei timori da contagio compensate solo in parte dal buon andamento del periodo estivo. Ci aspettiamo, anche grazie al progressivo abbandono delle misure di prevenzione, il ritorno graduale dei turisti stranieri che sono molto importanti per il turismo, per le nostre città d’arte e per i nostri borghi. Per ora le prenotazioni sono inferiori alle aspettative di questo periodo e ancora molto lontane dalla prospettive dei 100 mila arrivi che avevamo registrato nel solo aprile 2019. Senza queste nuove condizioni di incertezza ci avvieremmo probabilmente verso il tutto esaurito tanto è il desiderio di recuperare il tempo perduto a causa del Covid”.

Il risultato, secondo l’analisi di Coldiretti e Terranostra si traduce in una perdita di fatturato, tra pernottamenti, ristorazione e souvenir enogastronomici di 350 milioni di euro per il solo settore degli agriturismi compensato, solo in parte, dalla scoperta e riscoperta da parte dei turisti italiani delle nostre campagne. Il 2021 è infatti stato l’anno del turismo di prossimità con il record di presenze nelle strutture agrituristiche toscane di cittadini italiani, circa 1,8 milioni, 400 mila in più rispetto al periodo pre-Covid

Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi con oltre 340 mila arrivi (dato pre-Covid) di cui quasi 200 mila di soli stranieri per un fattura complessivo di circa 20 milioni di euro. Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata a far scegliere l’agriturismo – continua Coldiretti Toscana – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. La Toscana con 5.474 strutture agrituristiche è la regina del turismo rurale nel Bel Paese intercettando da sola un turista su cinque e con la più alta presenza di imprese femminile alla guida aziendale; 4.962 le strutture che offrono alloggio per oltre 85 mila posti letto, 1.880 ristorazione, 1.679 degustazione, 165 campeggio, 758 altre attività.

 

 

PIEMONTE, RINCARI ENERGIA GRAVANO SU FAMIGLIE E AZIENDE AGRICOLE

 

Sono 4 milioni le famiglie in condizioni di povertà energetica messe in crisi dalle bollette di luce e gas che colpiscono cittadini ed imprese con l’aumento dei costi che rende più onerosa la produzione e la commercializzazione. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’OIPE nel commentare le tariffe di luce e gas che scatteranno da oggi, primo aprile, secondo quanto stabilito dall’Autorità di regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) con un aggravio per l’elettricità dell’83% % e per il gas del 71% su base annua, anche se in calo rispetto al trimestre precedente.

Il risultato è che più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea.

“Una situazione – rilevano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – che pesa su quegli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, ma che riduce anche il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, oltre ad aumentare i costi delle imprese il cui lavoro è fondamentale per garantire il nostro patrimonio agroalimentare. Il costo dell’energia si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. L’agricoltura – concludono Moncalvo e Rivarossa – deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti con un incremento medio di almeno 1/3 dei costi produzione”.

 

 

PUGLIA, VOLANO PREZZI FRUTTA E VERDURA

Crisi profonda nei campi per 1 azienda agricola su 10

 

Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che arrivano all’8,1% per la frutta fino al 17,8% per le verdure ma nei campi e nelle stalle è crisi profonda con più di 1 azienda agricola su 10 (11%) che è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sulla base dei dati Istat a marzo che evidenziano un’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari al consumo del +5,5% con l’inflazione che sale al +6,7%, che non si registrava da luglio 1991, ma è allarme deflazione nei campi, dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori restano bassi nonostante i forti aumenti dei costi di produzione, con coefficienti di ricarico dal campo alla tavola del 525% per il cavolo cappuccio, del 400% per la verza, del 257% per le rape, del 150% per i broccoli e del 100% per i carciofi.

Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti regionale – non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera.

Il caro energia – sottolinea la Coldiretti – investe consumatori e agricoltori che sono colpiti direttamente dall’aumento delle bollette ma anche indirettamente per l’impatto sui costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole. Nelle campagne – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti Puglia – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti – sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, lavorando da subito – conclude Coldiretti Puglia – per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

 

 

VERONA, CARO CARBURANTE: SOS GASOLIO DA CAMPI A TAVOLE

 

Il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni agromeccaniche dei terreni cresciuti dal 25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni in una situazione in cui l’Italia deve aumentare la produzione nazionale di cibo con almeno un milione gli ettari in piu’ da coltivare da nord a sud per garantire le forniture alle famiglie. È l’allarme di Coldiretti e Apima Verona, la confederazione degli agromeccanici, in riferimento alla corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, che pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti.

Una emergenza proprio nel pieno delle semine primaverili necessarie alla provincia veronese per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all’importazione derivate dalla guerra in Ucraina.

“Bisogna intervenire sul caro gasolio che rischia di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari” afferma il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini nel sottolineare che “l’Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese”.

“Nella programmazione a lungo termine diviene necessario creare sinergie tra le risorse della Pac e quelle del Pnrr che puntino a rafforzare la ricerca in campo agricolo, diffondere le tecniche di agricoltura di precisione e conservativa, provvedere a infrastrutture logistiche per ridurre tempi e costi, anche ambientali, dei trasporti, costruire bacini per l’accumulo dell’acqua, sperimentare subito in pieno campo le TEA,” afferma il Presidente di Apima Verona Gianni Dalla Bernardina nell’evidenziare che si tratta di “interventi che la Confederazione da tempo pone sui tavoli di lavoro e che vanno di pari passo con il riconoscimento del ruolo degli agromeccanici all’interno della filiera agricola”.

 

 

VARESE, RODOLFO MAZZUCOTELLI È IL NUOVO DIRETTORE DI COLDIRETTI VARESE

 

Rodolfo Mazzucotelli è nuovo direttore di Coldiretti Varese. 56 anni, è originario del lecchese e, negli ultimi sette, ha guidato la federazione di Pavia: oggi il cambio di testimone con Giovanni Luigi Cremonesi che, dopo quasi tre anni nel Varesotto, dirigerà Coldiretti Sondrio.

“Inizio questo mandato con entusiasmo e la consapevolezza di vivere un momento molto importante” rimarca Mazzucotelli. “L’agricoltura della provincia prealpina esce da due anni di emergenza pandemica e si trova ora ad affrontare gli effetti delle attuali tensioni internazionali, con rincari di materie prime e costi di produzione che mettono in difficoltà l’intera economia nazionale. Un periodo di ripetute complessità, quindi, nel corso del quale i nostri imprenditori agricoli hanno dimostrato e dimostrano tuttora la strategicità del loro lavoro, mettendoci responsabilità e cuore. Hanno assicurato il cibo nel corso dei ripetuti lockdown e, oggi, cercano quanto più possibile di non trasferire sui consumatori gli effetti della crisi: sono convinto che la nostra agricoltura possa e debba vivere un rinnovato e positivo protagonismo quale forza motrice del Paese. E’ un’agricoltura sana, solida e fatta di eccellenze che tutto il mondo ci invidia: i nostri territori, così vicini all’Europa e meta di un turismo internazionale, hanno un ruolo e una responsabilità importante nel promuovere le proprie identità agroalimentari, senza dimenticare l’ormai vicino appuntamento olimpico di Milano-Cortina 2026. Un evento che proietterà il nord Lombardia sul palcoscenico mediatico a livello mondiale. Ecco quindi che diventa imprescindibile assicurare prospettive di futuro alle nostre imprese agricole, agendo anche in relazione ad altri fronti delicati come il contrasto ai danni della fauna selvatica. Mi riprometto, fin da subito, di ascoltare le istanze dei soci e del territorio, lavorando perchè il confronto sia costruttivo sul piano istituzionale e possa portare a soluzioni efficaci”.

A Mazzucotelli vanno gli auguri dell’intero consiglio direttivo della federazione e del presidente Fernando Fiori“Diamo il benvenuto a un nuovo direttore che conosce molto bene il territorio del settentrione lombardo: dopo la laurea in scienze agrarie, Mazzucotelli è stato segretario di zona a Lecco e a Merate, e prima di essere chiamato alla direzione di Pavia era vicedirettore della federazione di Como-Lecco. Buon lavoro a lui e a Giovanni Luigi Cremonesi, che ringraziamo di vero cuore, per il prosieguo della sua carriera professionale”.

Nel suo saluto, lo stesso Cremonesi ha ringraziato l’intera dirigenza e struttura di Coldiretti Varese: “Con oggi si conclude un cammino importante, grazie alla quale porto nel mio futuro un intenso bagaglio di esperienza lavorativa e non solo: sono stati anni intensi ed entusiasmanti, durante i quali abbiamo costruito insieme un percorso che spero venga ricordato come positivo. Adesso approccio il mio nuovo incarico, che mi porta poco lontano dalla provincia di Varese, con lo stesso desiderio di dare il mio contributo alla crescita di Coldiretti”.

 

 

PAVIA, SI RINNOVA ANTONIO TESSARI NUOVO DIRETTORE

 

Cambio al vertice della Coldiretti di Pavia: Antonio Tessari, veneziano di 51 anni, è il nuovo Direttore della Federazione provinciale. Tessari, che ha un’esperienza di trent’anni nella più importante Organizzazione agricola professionale italiana, succede a Rodolfo Mazzucotelli, che è stato Direttore di Coldiretti Pavia dall’aprile 2015 e che da oggi prende la Direzione di Coldiretti Varese Como Lecco. La nomina è stata formalizzata all’unanimità dal Consiglio direttivo della Federazione provinciale di Pavia, a cui erano presenti anche il Capo area Organizzazione della Confederazione Nazionale Coldiretti Giovanni Benedetti e il Direttore di Coldiretti Lombardia Tino Arosio.

«E’ un onore per me essere chiamato a guidare una Federazione così importante – dice il nuovo Direttore di Coldiretti Pavia – Questa è una delle più rilevanti province agricole del nostro Paese: qui mi attende un percorso nuovo, nel quale mi auguro di poter portare il bagaglio professionale maturato in questi anni». Antonio Tessari ha iniziato la sua attività in Coldiretti negli anni Novanta, ricoprendo la carica di Segretario di Zona prima Favaro Veneto e poi a Cavallino Tre Porti, per passare poi a Portogruaro e infine a Mirano Mestre. «Lavorerò per dare continuità al progetto promosso dalla nostra Organizzazione – dice ancora il neo Direttore di Coldiretti Pavia – proseguendo nell’impegno quotidiano che Coldiretti mette in campo per il bene del nostro territorio e delle imprese che rappresentiamo».

«Sono grato ai dirigenti, ai collaboratori e ai soci insieme a cui ho lavorato in questi sette anni – dice invece Rodolfo Mazzucotelli – La Direzione di Coldiretti Pavia è stata per me un’esperienza molto importante, un onore e una straordinaria opportunità dì crescita personale e professionale. Sono sicuro che il collega saprà continuare a consolidare il ruolo di Coldiretti dal punto di vista sociale e sindacale». Coldiretti Pavia conta oltre 4 mila associati, ed è articolata in nove Uffici di Zona dislocati sull’intero territorio provinciale e in una Sede centrale a Pavia. «A Rodolfo Mazzucotelli vanno i ringraziamenti miei personali e di tutta la dirigenza per il prezioso lavoro svolto in questi anni, segnati anche da una pandemia che nessuno si aspettava di affrontare ma da cui l’agricoltura è riuscita a uscire a testa alta grazie costante impegno dei soci e della nostra Organizzazione – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Ad Antonio Tessari vanno i migliori auguri di buon lavoro: insieme alla struttura di Coldiretti continueremo a fornire ai nostri associati i giusti strumenti migliori per affrontare il futuro che attende l’agricoltura italiana».

 

 

RAVENNA, I GIOVANI STUDIANO COME CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI

 

Dalle dune e grattacieli di Dubai alle aule e ai campi-laboratorio dell’Acqua Campus ANBI gestito dal Canale Emiliano Romagnolo. Gli imprenditori agricoli under 30 di Coldiretti Giovani Impresa Ravenna, il movimento giovanile dell’Organizzazione agricola, sono impegnati in una formazione professionale esperenziale che non conosce confini e che verte in particolare sulle nuove tecniche irrigue applicate al risparmio idrico, sulle tecnologie innovative finalizzate al contrasto dei cambiamenti climatici e sul tema dell’ecosostenibilità di mercato e prodotto.

Nei giorni scorsi una delegazione di Giovani di Coldiretti Ravenna composta dal Delegato provinciale Michele Graziani, titolare dell’omonima azienda ortofrutticola e vitivinicola di Villa San Martino, insieme a Beatrice Pirazzini, coltivatrice di frutteti biologici nella campagna lughese e a William Zauli, frutticoltore e viticoltore di Brisighella,  hanno preso parte al viaggio studio a Dubai organizzato da Dinamica per Coldiretti Giovani Impresa Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di sviluppo rurale.

Obiettivo dell’esperienza formativa la conoscenza di realtà imprenditoriali degli Emirati Arabi, l’approfondimento di esperienze per affrontare i cambiamenti climatici attraverso le nuove tecnologie e per migliorare le proprie conoscenze sulla gestione dell’azienda agricola in condizioni di siccità e la visita guidata all’Expo.

“Nei cinque giorni di permanenza a Dubai – spiega il Delegato Graziani – abbiamo fatto tappa al RIT-Rochester Institute of Tecnology, centro di ricerca che lavora sullo sviluppo di progetti per la raccolta robotizzata e su nuovi sistemi per il risparmio idrico poi, prosegue, abbiamo visitato Badia Farm, fattoria che utilizza la tecnologia idroponica e le tecniche di coltivazione verticale per produrre ortaggi naturali e abbiamo avuto modo di studiare i processi di desalinizzazione dell’acqua oltre al sua impiego razionale nella coltivazione e nell’allevamento zootecnico, da ultimo, ovviamente abbiamo visitato Expo, in particolare gli spazi destinati all’ecosostenibilità e l’area occupata dall’Italia”.

Il viaggio a Dubai, parte del più ampio progetto di formazione continua che Coldiretti Giovani Impresa Ravenna ha avviato da diversi anni con l’obiettivo di professionalizzare i giovani imprenditori agricoli attraverso esperienze multidisciplinari, ha anticipato di una settimana la giornata-studio promossa da Coldiretti, sempre col supporto di Dinamica, presso l’Acqua Campus di Budrio (BO) alla quale hanno preso parte una trentina di agricoltori under 30 della provincia di Ravenna e della Romagna.

Acqua Campus è il polo all’avanguardia dell’ANBI gestito dal CER ed è dedicato al trasferimento dell’innovazione alle imprese che operano in agricoltura: è costituito da un moderno centro per le ricerche irrigue e da un centro dimostrativo delle tecnologie di eccellenza per la distribuzione aziendale e consortile delle acque.

“Oltre a nozioni tecniche per il corretto utilizzo dell’acqua in un’ottica di risparmio idrico, alla luce anche dello stato di siccità perdurante che non sta lasciando tregua al nostro territorio e che le precipitazioni degli ultimi giorni non hanno minimamente scalfito – commenta il Delegato Graziani – con il supporto dei tecnici del CER abbiamo appreso utili linee guida per l’irrigazione antibrina e la climatizzazione finalizzate a contrastare le gelate tardive, negli ultimi anni vero e proprio flagello per le nostre imprese”.

La formazione professionale dei giovani imprenditori proseguirà nelle prossime settimane con altre visite aziendali e webinar specifici.

 

 

COMO-LECCO, RODOLFO MAZZUCOTELLI È IL NUOVO DIRETTORE

 

Rodolfo Mazzucotelli è nuovo direttore di Coldiretti Como Lecco. 56 anni, è originario del lecchese e, negli ultimi sette, ha guidato la federazione di Pavia: oggi il cambio di testimone con Giovanni Luigi Cremonesi che, dopo quasi tre anni nelle province lariane, dirigerà Coldiretti Sondrio.

“Inizio questo mandato con entusiasmo e la consapevolezza di vivere un momento molto importante” rimarca Mazzucotelli. “L’agricoltura lariana esce da due anni di emergenza pandemica e si trova ora ad affrontare gli effetti delle attuali tensioni internazionali, con rincari di materie prime e costi di produzione che mettono in difficoltà l’intera economia nazionale. Un periodo di ripetute complessità, quindi, nel corso del quale i nostri imprenditori agricoli hanno dimostrato e dimostrano tuttora la strategicità del loro lavoro, mettendoci responsabilità e cuore. Hanno assicurato il cibo nel corso dei ripetuti lockdown e, oggi, cercano quanto più possibile di non trasferire sui consumatori gli effetti della crisi: sono convinto che la nostra agricoltura possa e debba vivere un rinnovato e positivo protagonismo quale forza motrice del Paese. E’ un’agricoltura sana, solida e fatta di eccellenze che tutto il mondo ci invidia: i nostri territori, così vicini all’Europa e meta di un turismo internazionale, hanno un ruolo e una responsabilità importante nel promuovere le proprie identità agroalimentari, senza dimenticare l’ormai vicino appuntamento olimpico di Milano-Cortina 2026. Un evento che proietterà il nord Lombardia sul palcoscenico mediatico a livello mondiale.

Ecco quindi che diventa imprescindibile assicurare prospettive di futuro alle nostre imprese agricole, agendo anche in relazione ad altri fronti delicati come il contrasto ai danni della fauna selvatica. Mi riprometto, fin da subito, di ascoltare le istanze dei soci e del territorio, lavorando perchè il confronto sia costruttivo sul piano istituzionale e possa portare a soluzioni efficaci”.

A Mazzucotelli vanno gli auguri dell’intero consiglio direttivo della federazione e del presidente Fortunato Trezzi“Diamo il benvenuto a un nuovo direttore che conosce molto bene il territorio e la nostra federazione Coldiretti, dove già in passato ha vissuto una parte importante della sua carriera: dopo la laurea in scienze agrarie, Mazzucotelli è stato segretario di zona a Lecco e a Merate, e prima di essere chiamato alla direzione di Pavia era vicedirettore della federazione di Como-Lecco. Buon lavoro a lui e a Giovanni Luigi Cremonesi, che ringraziamo di vero cuore, per il prosieguo della sua carriera professionale”.

Nel suo saluto, lo stesso Cremonesi ha ringraziato l’intera dirigenza e struttura di Coldiretti Como Lecco: “Con oggi si conclude un cammino importante, grazie alla quale porto nel mio futuro un intenso bagaglio di esperienza lavorativa e non solo: sono stati anni intensi ed entusiasmanti, durante i quali abbiamo costruito insieme un percorso che spero venga ricordato come positivo. Adesso approccio il mio nuovo incarico, che mi porta poco lontano dalle nostre due province lariane, con lo stesso desiderio di dare il mio contributo alla crescita di Coldiretti”.

 

 

Appuntamenti

 

 

GROSSETO, SVILUPPO SOSTENIBILE E EDUCAZIONE ALIMENTARE.

Gli agricoltori in classe, gli alunni in azienda.

 

Gli agricoltori in classe per il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”. Partirà lunedì’ 4 aprile dall’Istituto Bianciardi di Grosseto il progetto previsto nell’ambito del Protocollo di Intesa “Per la promozione delle competenze connesse alla sostenibilità nell’alimentazione, per lo sviluppo dell’economia circolare, della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale”, siglato nel 2019 con il Ministero dell’Istruzione, attraverso cui Coldiretti propone alle scuole un percorso formativo denominato appunto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”. In classe, a fare lezione, ci saranno gli agricoltori della Maremma con la partecipazione delle donne del Comitato Donne Impresa Coldiretti Grosseto ma anche di medici e nutrizionisti. “Il progetto – analizza Ilaria Di Ludovico, Delegata Donne Impresa Coldiretti Grosseto – ha l’obiettivo di avvicinare al mondo agricolo le nuove generazioni, educare gli studenti, futuri cittadini e consumatori, a mangiare sano seguendo un corretto stile di vita. Chi meglio degli agricoltori e dello staff di Coldiretti e Campagna Amica possono guidare questo percorso? Le lezioni rappresentano momenti di didattica, nel percorso formativo, di grande interesse e curiosità per gli alunni di tutte le età. Le visite in fattoria, così come la narrazione degli agricoltori, sono momenti di contatto diretto ed esperienza. I contenuti arrivano al bersaglio. Se noi facciamo maturare già in età scolare la consapevolezza che un’alimentazione sana, è un’alimentazione trasparente, tracciabile, sostenibile e sicura, abbiamo creato le condizioni per una comunità responsabile e cosciente in grado di scegliere e di comprendere la differenza tra un prodotto senza distintitività, identità e assolutamente anonimo, con un prodotto agricolo, a filiera corta, riconoscibile e con una identità precisa”.

La prima scuola ad ospitare il progetto sarà, come anticipato, l’istituto Bianciardi dove saranno coinvolte 4 classi ed 80 ragazzi delle superiori. Per loro cinque ore di lezione in aula orientate sul valore del cibo, la stagionalità, i prodotti locali, consumo prodotti a km 0, etichettatura e dieta mediterranea con la partecipazione, a fianco delle contadine docenti, della dottoressa Valentina Culicchi, nutrizionista della ASL Grosseto e specialista in scienze dell’alimentazione e responsabile del servizio di nutrizione clinica presso l’ospedale Misericordia di Grosseto. Successivamente le classi saranno accompagnate nella visita didattica presso la Cooperativa Latte Maremma dove gli studenti potranno visionare i vari processi di lavorazione e trasformazione del latte bovino proveniente da soli allevamenti locali e toscani. Nelle settimane seguenti il progetto continuerà con il coinvolgimento di altri 60 studenti delle classi delle medie di Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto. Anche per loro lezioni teoriche in classe e visita ad un’azienda che produce miele.

 

 

TREVISO, VITTORIO SGARBI OSPITE DI COLDIRETTI TREVISO

Al 1° Forum della comunicazione d’impresa del settore primario

 

Il 4 aprile si svolgerà il 1° Forum della comunicazione d’impresa del settore primario voluto e organizzato da Coldiretti Treviso in collaborazione con Camera di commercio di Treviso e Belluno, CentroMarca Banca e Consorzio Agrario di Treviso e Belluno. Il titolo scelto in sintonia con l’ospite che chiuderà il Forum è “La tua azienda è l’opera della tua vita: ci sono tanti strumenti per raccontarla”. L’ospite per la chiusura sarà Vittorio Sgarbi. Presente anche l’analista Roberto Weber del centro Studi Divulga. La giornata, riservata esclusivamente alle imprese agricole associate, è stata subito sold out. In 130 imprenditori agricoli potranno ascoltare e interagire con una decina di relatori che presenteranno vari strumenti per comunicare. Il 1° Forum della comunicazione d’impresa del settore primario si svolge presso Tenuta Astoria a Refrontolo.

“Il tema della comunicazione per ogni impresa è qualcosa di fondamentale e da tenere bene presente per affrontare il mercato di riferimento e costruire un dialogo con i consumatori che si vogliono convincere con la bontà e qualità dei propri prodotti – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – In questo primo Forum abbiamo voluto dar spazio a diversi professionisti per dar vita ad una panoramica ampia sulla comunicazione che oggi un’impresa può adottare nel suo quotidiano”.      

Programma del 1° Forum della comunicazione d’impresa del settore primario

Lunedì 4 aprile 2022 a partire dalle 9,30. Presentazione della giornata: Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso e Tiziano Cenedese, presidente di CentroMarca Banca.

Ore 10,00 Brand identity: l’importanza di sapere chi siamo a cura di Carlo Caldonazzo (Agenzia pubblicitaria Ad010), Ore 10,30 Comunicare con il Web: introduzione al digital marketing a cura di Roberto Cavasin (Professionista digitale); Ore 11,00 Il linguaggio del video: non più utile, ma necessario a cura di Jurji Magoga (Zeta Group, communication by immane); Ore 11,30 I sogni crescono negli orti: sta a noi coglierli e saperli raccontare a cura di Paolo Manzan e Carlo Giustini

(Az. Agr. Nonno Andrea); Ore 12,00 Fotografia aziendale: chi fa l’azienda oltre il prodotto a cura di Alfonso Lorenzetto (Fotografo professionista).  Ore 12,30 Come scelgono i consumatori? a cura di Roberto Weber Centro Studi Divulga. Ore 13,00 Condivisione e quesiti in sala. Ore 13,30 Colazione di Campagna Amica. Ore 14,15 Saluto introduttivo lavori del pomeriggio di Mario Pozza, presidente CCIAA di Treviso e Belluno; Ore 14,30 Vino e Social media: come costruire un’identità di marca e accrescere la propria notorietà a cura di Davide Pretto (Garage Raw); Ore 15,00 E-Commerce: come, quando e perché a cura di Enrico Cammareri (Geppa web agency); Ore 15,30 La Digitalizzazione dentro e fuori il Consorzio a cura di Enrico Masucci (SMC Treviso srl), Ore 16,00 Storytelling d’impresa: Astoria e la comunicazione; Ore 16,30 LA TUA AZIENDA È L’OPERA DELLA TUA VITA conclusioni di Vittorio Sgarbi. Moderazione a cura di Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti di Treviso. 

 

 

ALESSANDRIA, PASQUA: ARRIVA L’AGRICOLOMBA

Realizzata con grani antichi, gusto tradizionale o arancia bio

 

Fine delle restrizioni, tornano le scampagnate. Agriturismi pronti per le festività di primavera

Arriva in tavola la colomba pasquale a chilometro zero realizzata con grani antichi: la dolce risposta alla richiesta dei consumatori di portare in tavola prodotti artigianali, a impatto zero. Al Mercato Coperto di Campagna Amica, in via Guasco 19 ad Alessandria, da martedì 5 aprile, sarà possibile acquistare o prenotare l’agricolomba a chilometro zero, nella versione tradizionale o all’arancia bio.

Le novità non finiscono qui: infatti, ogni due colombe acquistate, ci sarà in regalo una bottiglia di Brachetto d’Acqui. I produttori saranno come sempre a disposizione per consigliare i visitatori del mercato nella scelta dei prodotti di stagione da utilizzare per realizzare i piatti della tradizione alessandrina e per qualche golosa anticipazione del menù di Pasqua 2022.

Alla colomba spetta dunque il posto principale ma non mancheranno pietanze e altri dolci della tradizione locale: tutto realizzato dai cuochi contadini di Campagna Amica.

“Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, per gli adulti Pasqua è l’occasione di riscoprire sapori del passato e ricette che nascondono spesso piccoli segreti che le rendono inimitabili dai grandi marchi industriali – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Specialità da gustare in previsione delle festività pasquali e dei ponti di primavera, che saranno favoriti dalla fine dello stato di emergenza”. Tornano, infatti, dopo due anni di restrizione scampagnate e gite fuori porta, soluzione perfetta per chi non vuole rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare.

Molte aziende, infatti, si sono attrezzate con la messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

Le strutture agrituristiche di Terranostra presenti della provincia alessandrina sono pronte sia per l’accoglienza degli ospiti, sia per chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini, o delle pietanze da asporto.

“Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

I ponti di Pasqua e primavera rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani.

 

 

PISTOIA, A LOURDES NEL MESE MARIANO, APERTE LE PRENOTAZIONI

 

Programmato due anni fa, finalmente il pellegrinaggio a Lourdes è possibile. Organizzato in collaborazione da Diocesi di Pistoia, Fondazione Giorgio Tesi Onlus, Associazione Amici di Lourdes e Coldiretti Pistoia il viaggio è programmato dal 16 al 18 maggio, su volo charter che parte e rientra all’aeroporto di Bologna. Il pellegrinaggio di 3 giorni è aperto a tutti i fedeli e vedrà la partecipazione di S.E.R. Mons. Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia.

“Finalmente sono ripresi i pellegrinaggi a Lourdes –spiega Don Luciano Tempestini, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Pistoia-. Abbiamo bisogno di contemplare Maria perché in questi tempi difficili l’incontro con Lei ci indica un cammino da fare insieme. Il pellegrinaggio nel mese mariano è una opportunità di guardare con occhi nuovi il sentiero da percorrere. Pistoia ha un rapporto privilegiato con questa cittadina dei Pirenei continuiamo a viverlo. Certo sono solo tre giorni ma potremmo viverli con intensità”.

LE PRENOTAZIONE SONO GIÀ APERTE. PER INFORMAZIONI:

La Ranita Viaggi, 0573 1782033 Marta +39 335 6259999 – marta@laranitaviaggi.it

Fondazione Giorgio Tesi onlus, Carlo Vezzosi 349 4959215 – info@fondazionegiorgiotesi.it

Coldiretti Pistoia, 0573 991011 Domenico Murrone 333 8191948 domenico.murrone@coldiretti.it

Associazione Amici di Lourdes, Diacono Marco Baldi 347 1127797