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Zuccheri aggiunti, come diminuirli nei prodotti trasformati?

18 Dicembre 2015
Zuccheri aggiunti, come diminuirli nei prodotti trasformati?

Nel 2011 era stato definito in via preliminare un quadro UE per le iniziative nazionali in materia di nutrienti selezionati, da parte dell’iniziativa pubblico-privata dell’High Level Group entro la Commissione Europea (Gruppo di Alto Livello).

I membri del Gruppo avevano spinto i servizi della Commissione a sviluppare criteri di riferimento concreti su determinate categorie di prodotti alimentari, in modo del tutto simile a quello per l’iniziativa di riduzione del sale dell’UE. Sulla base dei risultati di una riunione di esperti il 17 febbraio 2015 e le discussioni in seno al Gruppo di Alto Livello, è stata sviluppatauna proposta per un nuovo allegato al Framework dell’UE per le iniziative nazionali su nutrienti selezionati.

La svolta di Riga

In un in incontro informale con i Ministri della Salute della UE a Riga in lettonia, lo scorso aprile, la maggioranza dei ministri ha riportato la necessità di un’azione chiara ed efficace per ridurre la presenza di zuccheri aggiunti (“free sugars” o “added sugars”), per meglio contrastare l’obesità e sovrappeso crescenti negli Stati dell’Unione.

Sebbene Efsa- l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare- nel 2010 avesse pubblicato una opinione scientifica non concludendo sul legame tra zuccheri e obesità (ma solo su zuccheri e carie dentale), la Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha negli ultimi hanno ristretto le maglie, chiedendo di fissare un obiettivo massimo del 10% di calorie giornaliere da zuccheri-mentre alcuni Stati hanno fissato addirittura al 5% il contenuto cui limitarsi.

“Zuccheri”

Gli zuccheri sono intesi come i monosaccaridi e i disaccaridi, mentre il termine “aggiunti” si riferisce a sucralosio, fruttosio, glucosio, amido idrolizzato (sciroppo di glucosio, sciroppo ad alto contenuto di fruttosio) e altre preparazioni zuccherine aggiunte durante la preparazione o trasformazione

I polialcoli (sorbitolo, xilitolo, mannitolo e lattitolo) non sono considerati zuccheri.

Miele, succhi di frutta e dintorni

Per contro, gli zuccheri contenuti in miele, succhi di frutta e sciroppi-così come nei rispettivi concentrati- sono considerati zuccheri aggiunti.

L’Allegato e il Framework di azione

L’allegato che verrà pubblicato e come richiamato dagli Stati membri, intenderà proteggere in particolare i bambini, oltre alla popolazione in generale. Gli Stati possono focalizzare le proprie iniziative su nutrienti selezionati, categorie alimentari precise –ma servirà un’azione concertata a livello UE, sebbene le priorità saranno decise sulla base di aspetti di salute della popolazione nazionale, delle tradizioni alimentari, dei modelli di consumo.

Categorie alimentari interessabili

Tra le varie categorie che più facilmente possono avere obiettivi di riferimento per la riduzione degli zuccheri, si trovano: bevande zuccherate e soft drink, cereali da colazione, gomme e caramelle, biscotti e dolci, piatti pronti, snack, salse come ketchup, pane, dessert e gelati, frutta in scatola.

Sarà inoltre necessario focalizzarsi al contempo, non solo sulla mera riduzione di zuccheri, ma anche diminuzione di contenuto calorico. Infatti l’alternativa è che il calo di zucchero venga compensato da ricette più ricche di grassi –ad esempio, aumentando così la densità dell’alimento e la sua “insalubrità”.

In alternativa alla riformulazione dei prodotti, in certi casi l’approccio più vantaggioso può essere semplicemente la riduzione delle unità di consumo e delle porzioni, guidando il consumatore ad assumere meno zuccheri.

Questo è particolarmente vero per prodotti che difficilmente possono essere riformulati (es, dolci) o che sono consumati generalmente in piccole quantità o episodicamente.

Tempi

Entro la fine del 2016 gli Stati membri dovranno adottare un accordo sulla visione e sugli obiettivi genrali.

La Commissione europea intende promuovere un ampio confronto e coinvolgimento dei produttori, dalle Piccole e Medie Imprese alle multinazionali, con una procedura di monitoraggio.

Gli agricoltori europei sono presenti al tavolo.

Delicato soprattutto il discorso del considerare zuccheri aggiunti quelli presenti in succhi di frutta o miele.  Il fruttosio infatti presenta un indice glicemico minore (ovvero una risposta insulinica), con meno controindicazioni di salute. Inoltre, la frutta presenta importanti fitonutrienti come bioflavonoidi, vitamine e minerali, a differenza di dolci e pasticceria.

Proprio per questo la Commissione nella lista degli alimenti “target” non sembra includere apertamente i succhi di frutta- ma si tratta poi di capire cosa si debba intendere per…bevande zuccherate.