E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la raccomandazione della Commissione dell’8 novembre 2013 riguardante le analisi dei tenori di acrilamide negli alimenti.
Sulla base dei risultati delle analisi ottenuti nel periodo 2011-2012 e dei risultati del monitoraggio ottenuti in applicazione delle raccomandazioni 2007/331/CE e 2010/307/UE la Commissione ha ritenuto opportuno modificare alcuni valori indicativi forniti nell’allegato della raccomandazione del 2011. Tale atto giuridico sostituisce pertanto la raccomandazione del 10 gennaio 2011.
Secondo la nuova raccomandazione adottata:
– Nei casi in cui il tenore di acrilamide di un alimento rilevato nel corso del monitoraggio superi il valore indicativo fissato per la rispettiva categoria alimentare gli Stati membri dovrebbero effettuare – con la partecipazione attiva degli operatori del settore alimentare – ulteriori analisi sui metodi di produzione e di trasformazione utilizzati dai produttori alimentari
– Il tenore di acrilamide dovrebbe essere valutato senza considerare l’incertezza di misura analitica
– Le analisi dovrebbero comprendere la verifica delle procedure basate sull’analisi dei rischi e dei punti critici di controllo (HACCP) dell’operatore del settore alimentare allo scopo di accertare:
a) se l’operatore del settore alimentare ha individuato nel sistema HACCP o in un sistema simile le fasi di trasformazione che possano determinare la formazione di acrilamide;
b) se l’operatore del settore alimentare ha adottato misure di attenuazione adeguate
– In particolare le analisi dovrebbero stabilire in quale misura l’operatore del settore alimentare abbia applicato i mezzi attualmente conosciuti per ridurre al minimo i tenori di questa sostanza
– I risultati dovrebbero essere trasmessi alla Commissione entro il 31 ottobre 2014 ed entro Il 30 aprile 2015.
I risultati del monitoraggio per il periodo dal 2007 al 2010 sono stati pubblicati dall’Efsa nella relazione scientifica del 18 ottobre 2012. L’Authority ha concluso che non esisteva una tendenza omogenea nei vari gruppi alimentari verso tenori più bassi di acrilamide e che era stata rilevata una riduzione di tali tenori solo in poche categorie alimentari (ad esempio nel pane morbido industriale i valori sono passati da 75 ?g per kilogrammo a 30 ?g), mentre in altre si era osservato un aumento dei tenori (patatine fritte, biscotti, crackers, caffè tostato e solubile).
Inoltre, in diversi alimenti i valori riscontrati eccedevano la soglia critica (dal 3% al 20% dei campioni) stabilita dalla Commissione Europea nel 2011.
Sulla base dei risultati delle analisi ottenuti nel periodo 2013-2014, dei risultati del monitoraggio ottenuti in applicazione della raccomandazione 2010/307/UE e dei risultati della valutazione dei rischi aggiornata dell’Efsa sulla presenza di acrilamide negli alimenti, la Commissione deciderà in merito alla necessità di adottare nuove misure appropriate.
EFSA, rapporto dati europei 2010 su acrilamide