In base alla recente bozza di una proposta della Commissione europea, il meccanismo della “Cooperazione regolatoria” potrebbe erodere spazi significativi di sovranità nazionale.
Con l’Unione europea al vaglio degli USA ogni volta che la normativa alimentare ed ambientale è in fase di preparazione. Una ingerenza esterna al di fuori del controllo dei cittadini europei.
E’ infatti dei giorni scorsi una proposta aggiornata sulla “Regulatory Cooperation”, entro il Transatlantic Trade and Investment Partnership, meglio noto come TTIP- l’accordo commerciale UE USA su cui si sta lavorando da ormai qualche anno. La bozza, pubblicata dalla Commissione europea, è qui disponibile– e viene rilasciata in occasione del 9° round di negoziati
Il testo va a rinfocolare i dubbi e sospetti sulla reale portata del TTIP: i principali dei quali, circa la presunta capacità di rilassare le regole europee in materia di sicurezza alimentare e ambientale, salute e benessere degli animali e standard dei lavoratori.
Ma di cosa si tratta? Cosa sarebbe questa “regulatory cooperation”?
Intanto è positivo che se ne parli. E questo è in linea con l’aumentata attenzione alla trasparenza e con l’impegno a pubblicare le proposte di testi, una volta programmate entro la negoziazione sul TTIP.
Eppure, uno degli aspetti più controversi sarebbe proprio la creazione di un “Regulatory Cooperation Body” (RCB), che consentirebbe agli USA uno scrutinio preventivo sulle norme UE ancora in fase di gestazione.
E durante la “preparazione tecnica di proposte per l’aggiornamento, modifica o aggiunta di aspetti specifici o settoriali”.
Sebbene il RCP non avrà la capacità di adozione di atti legali, stante il largo ricorso alla procedura di comitatologia e “atti delegati” o di esecuzione- con forte potere discrezionale della Commissione- c’è da attendersi che avrà margini di influenza significativi negli aspetti più tecnici. Guarda a caso, quelli sui quali il Parlamento europeo ha una ridotta capacità di intervento, in quanto si tratterebbe di “dettagli”. E il diavolo, si sa, i dettagli li abita.
Consultazioni pubbliche
Ad ogni modo, l’Unione Europea dovrebbe rendere pubblici agli USA almeno una volta all’anno tutti gli atti normativi programmati, inclusi quelli su cibo e ambiente- comprensivi di tempistica delle varie fasi.
Consultazioni con le parti interessate (stakeholder) e una analisi di impatto sul commercio e gli investimenti sono previste su ogni proposta. L’analisi di impatto includerebbe comunque anche aspetti non strettamente economici.
E’ previsto inoltre un Focal Point di contatto e scambio di informazioni tra USA ed Europa.