L’industria ritiene che non sia possibile, per ragioni economiche, destinare esclusivamente a scopi alimentari cisterne per grassi e oli a scopo alimentare, dal momento che dovrebbero fare ritorno nei porti di partenza ormai vuote.
In ragione di queste considerazioni, organismi come il SCF (Comitato Scientifico sul Cibo, della Commissione Europea) il Codex Alimentarius, la OMS e la FAO hanno intrapreso azioni per individuare Codici di Condotta adeguati al fine di rendere possibile un utilizzo promiscuo di navi da cisterna.
A tal proposito EFSA, nel corso dell’anno, ha cercato di stabilire una valutazione della sicurezza delle prassi impiegate, sostanzialmente avvallandole.
EFSA sta poi proseguendo autonomamente una valutazione della tossicità su sostanze precedentemente riscontrate entro le cisterne adibite a trasporti alimentari. Dopo una prima serie di sostanze valutate come potenzialmente di interesse tossicologico, EFSA ha rilasciato un parere per i successivi 14 contaminanti, dando così risposta alla richiesta della Commissione Europea di valutarne la sicurezza per ingestione.
Ricordiamo ad esempio come un problema recentemente balzato agli onori della cronaca riguardasse proprio la contaminazione accidentale con derivati del petrolio dell’olio di girasole ucraino destinato a scopi alimentari.
Le sostanze indagate avrebbero una serie di usi industriali e agricoli. Il Panel sui Contaminanti ha valutato la sicurezza in base a parametri stabiliti dal Panel stesso nel corso di quest’anno. Sei sostanze sono state considerate non rischiose (nitrato di calcio, nitrato di ammonio, perossido di idrogeno, isobutanolo, kaolin slurry e fruttosio). Altre sostanze (come il cicloesanolo, di uso anche farmaceutico, e il cicloesanone) non sono invece state giudicate sicure, o in ragione di dati negativi di origine tossicologica o per la carenza di dati al riguardo. Così pure per il 2,3-butanediolo, utilizzato per inchiostro, in profumeria e nell’industria elettronica.
Di contro, i mix di acidi grassi e di alcoli grassi non dovrebbero causare nessuna preoccupazione per la salute. Le stesse conclusioni per mix di grassi esteri derivati da acidi grassi e alcoli grassi, o da acidi grassi e metanolo o etanolo, almeno in seguito ad una accertamento sulla loro non provenienza da fonti contaminate o da posti di raccolta di rifuti.
Il Panel non avrebbe inoltre abbastanza informazioni circa oli vegetali che subiscono un particolare trattamento (epossidasi).
A livello Europeo, l’Opinione Guida del Comitato Scientifico sul Cibo della Commissione Europea prevede una chek-list con 5 punti critici da valutare per garantire la sicurezza dei trasporti.
- Non vi sono preoccupazioni tossicologiche intrinseche alla sostanza valutata in particolare con riferimento alla cancerogenicità, alla genotossicità, per le quali lo stabilimento di una soglia è sempre difficile.
- Efficacia delle procedure usate per pulire le cisterne prima del successivo imbarco di nuovo materiale a usi alimentari
- Fattore di diluizione in relazione al potenziale quantitativo residuo di imbarchi precedenti e ogni impurità che può derivare dagli imbarchi precedenti.
- Successiva applicazione di processi di raffinamento e di solventi che possono determinare la presenza di possibili contaminanti residui.
- Disponibilità di metodi analitici per controllare la presenza di quantità di residui o l’assenza di contaminazione negli oli e grassi per scopi alimentari.
Questa chek-list è stata aggiornata successivamente dalla FAO (Comitato Codex su oli e grassi) con una lista per la valutazione delle sostanze ammissibili. EFSA ha poi, su richiesta della Commissione Europea, valutato la lista del Codex in confronto alla lista del Comitato Scientifico sul Cibo europeo. Sebbene EFSA confermi che le Linee Guida non siano in conflitto, nel documento del Codex manca ogni riferimento al punto 5 (disponibilità di metodi analitici per controllare i residui), giudicato al contrario importante da EFSA nella sua opinione.
Per leggere l’opinione scientifica di EFSA:
Scientific Opinion on the evaluation of substances as acceptable previous cargoes for edible fats and oils