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STRALCI RELAZIONE PRESIDENTE COLDIRETTI SERGIO MARINI – ASSEMBLEA 5 LUGLIO

5 Luglio 2012
STRALCI RELAZIONE PRESIDENTE COLDIRETTI SERGIO MARINI – ASSEMBLEA 5 LUGLIO

CRISI: MARINI (COLDIRETTI), PER BATTERLA  L’ITALIA TORNI A FARE L’ITALIA 

“Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante:  l’Italia  e il  suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. C’e’ una Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. E’ questa l’Italia futura, quella per cui – ha precisato Marini – il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile – ha concluso Marini – con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme. 
 
SPENDING REVIEW: MARINI (COLDIRETTI), TAGLI I 100 GG DI BUROCRAZIA
Occorre cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. Il vero vantaggio di una spending review “possibile” – ha sottolineato Marini – non è solo nel taglio del personale  pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy ma non c’è dubbio che troppo spesso – ha concluso Marini –  la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa micidiale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil.
 
CRISI: MARINI (COLDIRETTI),  C’E’ UNA VIA ITALIANA ALLO SVILUPPO
 “Il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e della finanza da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i nostri territori spingendo a produrre al minor costo senza tenere in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico che provocano”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. Siamo convinti – ha sostenuto Marini – che il nostro Paese possa ritrovare una via sostenibile di sviluppo e competitività sui mercati locali e globali  solo se saprà ripartire dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale, e dalla creatività delle sue piccole e medie imprese che insieme rendono distintivo il  marchio Italia. Una via che – ha precisato Marini – saprà reggere anche la competizione globale, contando sulla produzione e su flussi di merci speciali per bisogni speciali, percepiti dai consumatori sparsi in molti luoghi del mondo. Ma vi è anche un altro aspetto, forse più importante. L’agricoltura che rappresentiamo, fatta di dialogo diretto con la società attraverso la vendita diretta e di risposte concrete alle sue scelte di consumo sempre più consapevoli, racconta che si può generare nuova economia e nuova occupazione arricchendo nel contempo la comunità, garantendo la nostra gente prima come cittadini e poi come consumatori. E’ tempo – ha concluso Marini – di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale.
 
RIFORME: MARINI (COLDIRETTI) POLITICA SPESSO HA SMARRITO CAMMINO
“Troppo spesso la politica ha smarrito il suo cammino: non media fra le spinte conflittuali dei ceti e degli stati, con sempre maggior frequenza confonde gli interessi particolari con quelli generali. Così in Italia e così in Europa”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. Si dice – ha sottolineato Marini – che stiamo vivendo una crisi finanziaria economica globale: questa è una “non verità” perché quella che stiamo vivendo è una crisi “politica globale”. La responsabilità è infatti della politica che ha fatto un passo indietro, accettando la globalizzazione dei mercati senza globalizzarsi. In ciò – ha precisato Marini – non è mancata una certa supponenza: l’idea infatti che il mercato si sarebbe autoregolamentato è stata puntualmente smentita dalla storia. La globalizzazione senza regole è diventata globalismo, il mercato senza regole mercatismo dove tutto è merce e il Pil è l’unico misuratore con la speculazione che vince sull’etica e sul lavoro. Dalla politica non si prescinde, oltre c’è il vuoto, lo sappiamo, ma sappiamo anche che “la cattiva politica”  – ha sottolineato Marini – rischia di compromettere il destino del paese e il destino dell’Europa. Abbiamo bisogno di tanta buona politica, che sappia intervenire tempestivamente, che sia rivolta al fare, che ritrovi una salda visione etica. Ne abbiamo bisogno a casa nostra e fuori.  Per usare le parole di De Gasperi – ha concluso Marini – “Lo sforzo di mediazione e di equità……è compito necessario dell’Autorità europea”. 
 
CRISI: MARINI (COLDIRETTI) INVESTIRE SU VALORI ETICI E BENI COMUNI
“Possediamo una borsa valori che sa misurare con puntualità solo il danaro e la ricchezza”.  E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. La crisi  in cui viviamo non deve oscurare – come è accaduto in questi anni – la necessità di investire anche su un’altra gamma di valori, che – ha sottolineato Marini – sono valori che non si vendono e acquistano e che quindi non sono misurati dal Pil ma sono durevoli, continuativi che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali, la solidarietà. In questi anni – ha continuato Marini – l’Italia ha conosciuto il logorio di una serie di beni che nell’ultimo cinquantennio le hanno consentito di diventare una grande potenza economica. Un ulteriore peggioramento su questa strada, potrebbe comprometterne severamente la ripresa. Vi sono “beni” dalla cui stabilità dipendono le energie stesse e la coesione dell’intera comunità: ci riferiamo alla salute, alla formazione, al concetto di sussidiarietà, alla strumentazione scientifica, a condizioni di lavoro ‘dignitose’ che necessariamente comprendono una soglia di reddito equa per tutti.  Dalla tenuta di questo patrimonio, in un’economia sociale di mercato – ha concluso Marini – dipendono le vite delle famiglie, l’avvenire dei figli, l’autunno degli anziani e i singoli destini individuali.  Noi restiamo impegnati per far sì che l’azione dello stato, delle amministrazioni pubbliche, dei soggetti privati sia avviata in questa direzione.
 
CRISI: MARINI (COLDIRETTI), MERCIFICAZIONE CIBO AFFAMA 1 MLD DI PERSONE
La mercificazione del cibo accende focolai di rivolte e costringe un miliardo di persone a soffrire la fame. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. La speculazione non dà ormai riparo da periodiche volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli che è solo uno degli effetti di un sistema economico globale che ha declassato il cibo a merce qualsiasi dimenticandone l’essenza come bene essenziale e, per sua natura, a destinazione universale. E’ sul valore del cibo come bene comune e della produzione agricola come sua premessa primaria che si basa il nostro progetto a sostegno dell’agroalimentare italiano. Il valore del cibo come bene comune – ha sostenuto Marini – è l’unico che possa garantire uno sviluppo sostenibile della produzione alimentare fondato sui territori che coniughi i principi di sovranità e sicurezza alimentare con quelli di equità e accessibilità di tutti al cibo. E’ attorno a questo valore che – ha concluso Marini – la nostra agricoltura di qualità concilia gli interessi delle nostre imprese con quelli dei cittadini e della collettività.
 
UE: MARINI (COLDIRETTI), POLITICA TORNATA SOVRANA. VETO ANCHE SU PAC
Con il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che puo’ recuperare la sua sovranità e l’Italia puo’ tornare ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. La politica – ha sottolineato Marini – ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della politica agricola comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita del Made in Italy. L’agricoltura – ha concluso Marini –  produce beni etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai quale dipende molta parte della qualità della vita degli italiani.
 
CRISI: MARINI (COLDIRETTI) AGROALIMENTARE ITALIANO E’ MODELLO VINCENTE
“Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione  che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane”.  E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. Questo patrimonio è inalienabile e costituisce la più forte leva competitiva del nostro ‘produrre’, come confermano le imitazioni del nostro Made in Italy su scala mondiale che hanno raggiunto – ha sottolineato Marini – proporzioni gigantesche a riprova della sua assoluta unicità e della sua straordinaria bontà. L’agroalimentare italiano è un riferimento per individuare strategie di sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese. Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare. Un settore – ha concluso Marini – che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro.