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Senza glutine” sbarca in USA

19 Settembre 2013
Senza glutine” sbarca in USA

Il frumento (ovvero tutte le specie di Triticum, come il frumento duro, la spelta e il kamut), la segale e l’orzo sono cereali contenenti glutine. Il glutine presente in tali cereali può provocare effetti negativi per la salute delle persone intolleranti al glutine (celiaci) che devono quindi evitare ogni contatto con esso.

Da questa estate il “senza glutine” va in etichetta anche negli USA. Nel dettaglio, le indicazioni ammesse saranno:

“no gluten,” “free of gluten,” or “without gluten”

Con i deposito presso il Federal Register infatti, è fatta possibilità-su base volontaria- indicare la menzione “senza glutine”, in modo da facilitare le scelte dei consumatori. Il requisito necessario per avvalersi di tale claim, è la presenza al massimo di 20 mg/kg (o parti per milione, ppm) di glutine.

Altri aspetti della norma USA prevedono che prodotti derivati dal grano con glutine al di sotto dei 20/mg /kg e anche quando non trattati, possano indicare “senza glutine”.

Mentre per gli ingredienti, qualora vengano trattati per privarli del glutine e rispettino la soglia, può essere usato il “senza glutine”-specificando a chiare lettere “prodotto con glutine rimosso”. Insomma, l’unico requisito è che i valori per kg rimangano al di sotto della soglia, sia in alimenti semplici che in matrici alimentari complesse, con diversi ingredienti.

E’ una norma di buon senso, molto pragmatica, e che come fanno gli americani di solito, fissa valori soglia sul prodotto finale più che considerare i soli aspetti produttivi. La norma recepisce peraltro quanto già stabilito in sede internazionale (Codex Alimentarius) e applicata in Europa e in Canada.  Il tempo di adeguamento per le imprese è fissato al 5 agosto 2013. E’ considerata una indicazione ingannevole la presenza del disclaimer “può contenere frumento” (o equivalente fonte di glutine) associata alla indicazione “senza glutine”: a meno che non si precisi che in realtà il prodotto è stato trattato per eliminare il frumento (o equivalente fonte di glutine).

Differenze con l’Europa

 Nel Vecchio Continente,  la normativa in materia –il regolamento (CE) n. 41/2009, oltre alla menzione “senza glutine”, permette di indicare “contenuto di glutine molto basso”: tale etichettatura  si applica invece solamente ai prodotti alimentari dietetici, e che devono contenere meno di 100 mg/kg di glutine nel prodotto finito.

Tuttavia, negli USA- a differenza di quanto stabilito in Europa, anche alimenti naturalmente privi di glutine come verdura, latticini, carne, potranno utilizzare tale messaggio promozionale. In Europa questo non è consentito, in quanto potrebbe sembrare un messaggio ingannevole (suggerendo che altri tipi di insalata, latticini o carne lo contengano) è fuorviante per il consumatore: che potrebbe essere portato a voler spendere qualcosa in più per garanzie di fatto già fornite da tutti i cibi analoghi. In Europa, la menzione “senza glutine” o “a basso tenore di glutine” va di fianco alla denominazione di vendita.

Con l’entrata in vigore del regolamento (Ue) n.1169/2011 vi sarà la traslazione dal vecchio al nuovo regolamento per disciplinare la materia. Tecnicamente questo dovrebbe avvenire mediante un atto delegato e un atto di esecuzione e in questo modo non vi sarebbe la procedura di codecisione con il Parlamento europeo.

In Argentina i limiti per il glutine sono assai più restrittivi, dal 2010, in base ad una normativa nazionale che impone una soglia massima di 10 mg/kg per l’indicazione “senza glutine”.

Federal Register announcement