La scrapie è una malattia neurodegenerativa appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili che colpisce gli ovini e i caprini. Causata da agenti definiti definiti prioni (una forma anomala di proteina), al momento non vi sono prove che la malattia possa essere trasmessa all’uomo. L’aumentata attenzione nei confronti di questa malattia è dovuta soprattutto al rischio ipotizzato che la BSE potesse trasmettersi alla specie ovi-caprina con conseguente pericolo per l’uomo. Ma il monitoraggio effettuato in Europa a partire dal 2001, mediante l’esecuzione di oltre 5 milioni di test ha permesso di concludere che, ad oggi, il rischio BSE negli ovicaprini è da considerarsi trascurabile. La scrapie si trasmette prevalentemente per via orizzontale e “materna”. L’agente infettivo può persistere per anni nell’ambiente contaminato e si sospetta che le placente di pecore infette che partoriscono sui pascoli possano rappresentare una si fonte di infezione per le altre pecore.
I sintomi
Gli animali che vengono colpiti dalla malattia mostrano delle modificazioni comportamentali che si manifestano attraverso: ipereccitablità, aggressività, nervosismo e paura, depressione. Un sintomo caratteristico è il grattamento.
Dove si trova
La comparsa della scrapie classica varia enormemente all’interno dell’UE. Nel complesso, è stata segnalata in 17 Stati membri. In alcuni di essi i casi si sono ridotti nel corso del tempo, mentre in altri non è stata osservata una tendenza chiara. A partire dal 2004 in Italia e negli altri Paesi membri, la scrapie è soggetta ad un piano nazionale di sorveglianza che prevede l’esecuzione di test post-mortem su un campione annuale di ovini e caprini. I risultati di tale attività sono pubblicati da parte della Commissione Europea in un apposito report annuale.
Il parere dell’Efsa
Nel nuovo parere appena pubblicato gli esperti dell’Efsa sottolineano che il rilevamento e l’eliminazione degli allevamenti infetti se non supportati da adeguati programmi di selezione da soli non sono sufficienti a ridurre i casi di questa malattia. Lo dimostra il fatto che negli ultimi dieci anni i casi sono diminuiti proprio nei Paesi che hanno attuato i programmi di selezione per la resistenza alla malattia più efficaci. Inoltre, secondo le conclusioni del gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici, sarebbe possibile debellare la scrapie classica negli ovini se la percentuale di ovini resistenti fosse superiore a una determinata soglia.
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