Efsa tramite una sua opinione (Panel FEEDAP su mangimi) è arrivata alla conclusione: è possibile una riduzione considerevole della concentrazione di zinco nei mangimi e nelle miscele per mangimi, in ragione del minore fabbisogno atteso negli animali da cibo ma anche in quelli da compagnia.

Lo zinco è un minerale essenziale, presente in tutti i mammiferi, e nel corpo umano nella misura di 2.3 grammi. Sovraintende a diversi processi cellulari di catalisi e regolazione a livello di proteine.
Il nuovo contenuto massimo sarebbe di 150 mg/kg di zinco per un mangime completo per maiali, scrofe, conigli, salmonidi (dagli attuali 200); ma anche cani e gatti (dagli attuali 250); e 120 mg/kg per tacchini da ingrasso (oggi su un valore di 150 mg/kg). Un valore di 100 mg/kg invece considerato adeguato per tutte le altre specie.
I nuovi limiti garantirebbero sia la sicurezza ed il benessere degli animali che dei consumatori. Il Panel si attende che una riduzione così intesa di zinco somministrato possa dare luogo ad un calo delle emissioni di zinco nell’ambiente del 20%.
Efsa è giunta a tale parere dopo una raccolta di dati nazionali (call for data). La diffusione ambientale dello zinco ricostruibile attraverso i dati forniti a livello agricolo consente di stimare come la concimazione rappresenti una delle fonti principali di emissioni di zinco nell’ambiente. Circa 14600 tonnellate di zinco finiscono ogni anno nei campi in seguito alla concimazione, con valori diversi tra Stati membri (da 36 kg/ettaro dell’Austria a 658 kg/ettaro dell’Olanda).
In base al parere di EFSA l’uso di zinco potrebbe essere ridotto di un ulteriore 30% facendo ricorso a fitasi, enzima che può essere aggiunto ai mangimi e per i quali EFSA ha prodotto un parere in passato circa la sicurezza d’uso.
Parere di Efsa