Quali futuri driver per i prezzi agroalimentari, e quali tendenze sulla scena globale? Un rapporto congiunto della Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico (OCSE; o OECD in inglese) e dalle FAO mette in luce aspetti “a venire” su scala internazionale ma anche regionale, con una attenzione speciale al caso brasiliano.

Equilibrio domanda e offerta…
Se la domanda di proteine animali è sicuramente in crescita, confermando la “transizione nutrizionale” di diverse parti del mondo, la crescita della produzione e dei raccolti dovrebbe essere reale. In tal senso, prezzi dovrebbero non aumentare in modo significativo, in ragione del petrolio che dovrebbe rimanere economico consentendo un aumento proporzionale delle rese. Ma vi sono delle incognite.
…le vulnerabilità di filiera conducono a rischi
Da un lato, l’aumento della concentrazione dell’offerta in capo ad alcuni paesi esportatori aumenta la vulnerabilità complessiva, con possibili shock. E così, OCSE e FAO ipotizzano almeno uno shock grave nel prossimo decennio a livello di mercato. Il Brasile intanto dovrebbe aumentare la produttività, sostenendo le esportazioni e riducendo la povertà nelle sue aree rurali. Al contempo, le scelte ambientali dovrebbero alleviare le conseguenze critiche. Il Brasile è oggi il secondo produttore agricolo mondiale e il suo ruolo chiave è atteso nel sostenere la domanda crescente dall’Asia. La crescita della produttività dovrebbe poter sostenere una crescita produttiva, in ragione delle maggiori rese dei suoli a dimora e di una conversione di terre ora non ad uso agricolo.
Ricordiamo che il 2015 è l’anno internazionale dei suoli. La FAO sta lavorando con i suoi partner per coinvolgere il pubblico sulla necessità di gestire in modo sostenibile i fertilizzanti. L’uso dei fertilizzanti potrebbe superare i 200,5 milioni di tonnellate nel 2018 -un 25 per cento in più del volume registrato nel 2008. Nello stesso tempo l’offerta dei fertilizzanti dovrebbe essere in grado- sempre in base alle previsioni FAO- di supportare la domanda, anche se vi sono incertezze circa i costi dei fertilizzanti stessi.