Strumento volontario, e con disciplinari regionali di produzione ancora in preparazione: ma il sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI) fa passi avanti, con il decreto Mipaaf del 29 luglio 2014. Dopo infatti che la Legge 4 del 3 febbraio 2011 ha istituito, all’art. 2 comma 3, il SQNPI , con la promessa di “una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, benessere degli animali o tutela ambientale”, la domanda allora è: cosa devono fare gli agricoltori per accedervi?
L’uso del marchio
Per essere abilitati all’uso del marchio sulla produzione integrata (vedi sotto), i produttori potranno rivolgersi al CAA o all’organismo pagatore competente per poter accedere al sistema, previa la preparazione del fascicolo aziendale, e successivamente, comunicazione all’organismo di controllo dell’apposito elenco ministeriale. Il produttore agricolo dovrà poi dimostrate tramite le procedure di autocontrollo, di rispettare i requisiti del disciplinare regionale, molti dei quali ancora in scrittura.
Il sistema dei controlli prevede inoltre un primo livello (controllo annuale in azienda e sui residui, e verifica iniziale del piano di auto-controllo per accedere al sistema), e controlli di secondo livello su Organizzazioni dei Produttori.

Vantaggi
I vantaggi riguardano sia la possibilità di accedere a finanziamenti dei Piani di Sviluppo Rrurale (PSR) per tramite dei sistemi di qualità alimentare (come da reg. 1305/2013, art. 16) o altri sistemi di qualità agroambientale sempre da PSR.
Ancora, per rispettare il piano di azione nazionale (PAN), come stabilito dalla Dir. 2009/128/CE, per il corretto uso dei fitosanitari.
Ci si attende l’operatività del sistema entro la fine dell’anno.