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Pesticidi a tavola? La nuova direttiva 128 e i dati di Legambiente.

31 Ottobre 2012
Pesticidi a tavola? La nuova direttiva 128 e i dati di Legambiente.

Come ogni anno, Legambiente ha raccolto i dati pubblici disponibili su commercio e utilizzo di pesticidi e li ha confezionati nel rapporto “Pesticidi nel piatto”. I valori sono desunti dai campionamenti e dalle analisi realizzati dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) volti a monitorare la quantità di residui di pesticidi rilevati nei campioni di ortofrutta e derivati. L’edizione 2012 del rapporto accompagna il processo di recepimento italiano della Direttiva UE sull’uso sostenibile dei pesticidi e della definizione del relativo Piano d’Azione Nazionale. Un tema, quello dei pesticidi, che ritorna dunque di attualità. I dati messi insieme ed elaborati da Legambiente presentano nel complesso un’ampia variabilità tra le diverse regioni, come del resto negli anni passati.

Il rapporto 2012 dimostra una diminuzione dei campioni multi-residuo, da sempre al centro dell’attenzione di Legambiente, di un punto percentuale circa (17,1% nel 2012 rispetto al 18,5% del2011). Anche i residui in genere diminuiscono (solo 0,6% i campioni che superano i Limiti Massimi di Residuo, soglia che però è fissata a 100 volte sotto un qualche effetto fisiologico osservabile, per precauzione).

Tuttavia Legambiente pone l’attenzione ancora su quei campioni con diversi attivi, e con una comprensione ancora non ben nota degli effetti sulla salute. Ma valgono qui le considerazioni fatte gli anni scorsi (si veda il nostro rapporto). Le sostanze attive di norma possono avere effetti o di semplice sommatoria (qualora abbiano target tossicologici simili entro l’organismo umano, come nel caso di alcune sostanze che agiscono sulla colinesterasi e sul sistema nervoso, EFSA si è espressa in proposito) o di interazione (sinergici), il che può portare a risultati imprevisti e non lineari rispetto alla mera sommatoria. Inoltre, EFSA asserisce a chiare lettere che gli effetti di interazione non sembrano preoccupanti. Sono preoccupanti semmai gli effetti di sommatoria, questi sì dovuti a sostanze chimiche o metaboliti che colpiscono gli stessi organi in modo cumulato. Compromettendo la capacità di de-tossificazione di singoli organi-percorsi metabolici.

In ogni caso, EFSA li sta studiando da anni: va detto pure, per completezza, che gli effetti di interazione non sono così evidenti o scontati.  

Quello che però Legambiente non dice mai è che l’Italia si posiziona ai primissimi posti in Europa per uso sostenibile degli agro farmaci. Ma l’aspetto forse più interessante che trapela dal rapporto riguarda la ricezione della Direttiva sull’uso sostenibile degli argo farmaci, la 2009/128, recepita in Italia in agosto con Decreto Legislativo 14 Agosto 2012, n° 150, pubblicato sulla GU 202 del 30 agosto scorso.

Questa più che non rapporti allarmistici sarà in grado di permettere un uso ancora più accorto degli agro farmaci, che vedono i Limiti Massimi di Residuo armonizzati a livello europeo con il Reg. 396/2005.

Aspetti rilevanti

La nuova Direttiva 128 fa chiarezza su aspetti spesso dibattuti da anni. Fa la propria comparsa la figura del consulente, che permetterà – tramite una abilitazione speciale- di dare informazioni agli acquirenti nei punti vendita, circa condizioni di utilizzo e smaltimento degli agro farmaci, con un occhio di riguardo per i trattamenti ora di prassi in Europa come la lotta integrata. Una sorta di farmacista insomma, in grado di vendere i vari farmaci in condizioni di expertise tecnica.

Gli agricoltori non sono rappresentati entro il  “Consiglio tecnico scientifico sull’uso sostenibile del prodotti fitosanitari” –ed è una grave carenza, come lo è il carico crescente di burocrazia ancora una volta sulle spalle dei produttori.

Altro aspetto per certi aspetto nuovo riguarda il patentino, introdotto in tutta Europa, ma diverso ora da quello pre-esistente in Italia in quanto consente non solo acquisto- come fino ad ora- ma anche utilizzo, estendendo quindi la copertura normativa su aspetti prima lasciati al buon senso delle persone, e spesso con un cattivo uso dei fitosanitari e possibili problemi per la salute. Questo certificato diventa necessario solo per i professionisti.

Altri aspetti presenti nella Direttiva (e nel Decreto di ricezione in Itaila) sono:

Misure di mitigazione (per limitare danni a organismi non bersaglio, tramite apposite attrezzature)

Trattamenti aerei vietati, ma con possibilità di deroga laddove non vi siano alternative (l’Italia li aveva già vietati, prima della legislazione UE)

Protezione delle acque (con misure specifiche: anche qui l’Italia precorre l’Europa)

Riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari in aree specifiche

Registro dei trattamenti

Difesa integrata obbligatoria

Le sanzioni (da 5.000 a 20.000 Euro per acquisto, utilizzo, vendita o detenzione di prodotti fitosanitari o coadiuvanti senza certificato di abilitazione, da 1.000 a 10.000 Euro per mancato accertamento dell’idoneità, per citare esempi).

Le novità entreranno in vigore a novembre del 2015.

Link utili

Pesticidi nel piatto: la verità sulla situazione italiana


DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012, n. 150
Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi.

Approccio di EFSA alla valutazione congiunta multi-residuo