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OGM, la Commissione si difende da accuse su studi a 90 giorni

11 Novembre 2014
OGM, la Commissione si difende da accuse su studi a 90 giorni

E’ stato duramente attaccato Il progetto GRACE (GMO Risk Assessment and Communication of Evidence) della Commissione Europea–volto a valutare gli studi a 90 giorni sui roditori. Studi peraltro divenuti obbligatori in Europa nel 2013, a seguito di apposita normativa (Reg.(UE) 503/2013).  I risultati del progetto GRACE sono stati pubblicati lo scorso 20 ottobre, e non hanno mancato di sollevare un coro di critiche.

Una ONG tedesca, Tesbioch, ha infatti pubblicato un rapporto assai scettico sulle prove di alimentazione animale con mais MON810 (con due gruppi: uno alimentato con 11% della dieta OGM, l’altro con 33%), e sulla dimostrazione di sicurezza conseguente.  

L’articolo della discordia

La Commissione aveva pubblicato un articolo scientifico sulla rivista Archives of Toxicology, volto a sottolineare i risultati degli studi alimentari a 90 giorni sui roditori, proprio in conclusione al progetto GRACE. Lo studio concludeva che tutte le evidenze finora accumulate non mostrano effetti tossicologicamente rilevanti nei ratti. Una promozione della dieta con OGM? Ma tale articolo è stato prontamente criticato. La replica, di Testbiotech, consiste infatti in un rapporto, pubblicato sul proprio sito.

Tra i principali punti criticati:

– è inaccettabile considerare la diminuzione delle proteine totali ematiche ed il peso del pancreas, così come l’aumento dei livelli di glucosio ematico come irrilevanti- come fa l’articolo; il calo delle proteine ematiche sarebbe da attribuirsi a sindrome nefrotica, in base alla letteratura disponibile (con danni ai reni quindi);

– la rivista su cui è stato pubblicato l’articolo ha profonde e ben stabilite affiliazioni con l’industria, e non è stato seguito un vero e proprio processo di revisione dei pari. L’articolo dovrebbe di conseguenza- chiede Testbiotech- essere “retracted”- ovvero ritirato (ndr- come era successo con il paper di Seralinì); ad esempio, una delle autrici -Kerstin Schmidt- non avrebbe dichiarato di lavorare per una società -BioMath -con commesse per la Monsanto, nel programma di monitoraggio per la coltivazione di MON810; altri ricercatori hanno evitato di dichiarare la propria affiliazione a ILSI, la super-lobby con 400 tra le maggiori imprese di “big food” su scala globale; come si legge sul rapporto Testiobiotech (a sua volta nascosta dietro la International Society for Biosafety Research (ISBR), con la stessa sede legale di ILSI, e con gli stessi potenti sponsor):

“The International Life Sciences Institute (ILSI) is financed by food, pharmaceutical and agrochemical companies. For example, its European branch (ILSI Europe) lists following members and supporting companies: BASF, Bayer CropScience, Cargill, Coca-Cola, Danone, Dow Europe, DuPont de Nemours, General Mills, Kellogg, Mars, McDonald’s, Merck Consumer Healthcare. Monsanto, Nestlé, PepsiCo International, Pfizer Consumer Healthcare.”

Ancora, la rivista Archives of Toxicology avrebbe da sempre avuto legami con l’industria del tabacco, cercando di proporre dati viziati.

 Ricordiamo che la presidente del Board di Efsa Diana Banati era stata costretta alle dimissioni dalla carica proprio perché in conflitto di interessi non dichiarato con ILSI. In base alla nuova policy sull’indipendenza del 2012, nessun affiliato ad ILSI può essere eletto chair o vice-chair di qualsiasi gruppo scientifico di Efsa, né semplicemente partecipare a gruppi di lavoro entro cui ha una significativa esperienza come membro di ILSI.

– il progetto GRACE; finanziato per 6,6 milioni di euro dalla Commissione, vede una metà dei propri partecipanti “esperti” con radicata provenienza dall’industria biotecnologica, con un chiaro orientamento positivo pregresso sugli OGM. E’ necessario, stando a Testbiotech, che i denari pubblici vengano spesi con vera indipendenza della ricerca.

La risposta della Commissione

Sulla maggior parte dei punti, la risposta della Commissione europea è precisa: se vi fosse stata sindrome nefrotica, edema e alterazioni morfologiche dei reni sarebbero emerse, cosa invece non accaduta. Per la diversa concentrazione di proteine ematiche, la Commissione obietta che non vi è una differenza statisticamente e biologicamente rilevante nei vari gruppi con alimentazione GM o meno, riconducibile proprio alla dieta GM- e idem circa il glucosio nel sangue e circa il peso del pancreas.

Dove però si ha l’impressione che la risposta GRACE non arrivi, è circa il conflitto di interessi sollevato da Testbiotech. Qui proprio non vi è alcuna risposta. Così come circa il processo editoriale, che non viene commentato. Aspetti forse più delicati e importanti che non sottili disquisizioni statistiche, e che però hanno la possibilità di orientare il sentiment pubblico circa lo stato attuale della ricerca sugli OGM.