Nello studio (Sarah M et al. “Growing up before growing out: secular trends in height, weight and obesity in 5-6- year old children born between 1970 and 2006” ArchDisChild, 2013) i ricercatori hanno esaminato i dati relativi all’altezza, peso e quindi obesità di 194.391 bambini dai 5 ai 6 anni nati tra il 1975 e il 2006. Questo è stato possibile grazie agli archivi delle scuole nelle aree di Abeerden city, Aberdeenshire and Moray, che registrano abitualmente i primi due parametri quando i bambini iniziano il primo anno delle elementari.
Obesità in declino per i bambini nati negli anni ‘70, un periodo in cui l’altezza aumentava più del peso e ha permesso all’indice di massa corporea di decrescere notevolmente. Il peso ha iniziato poi ad aumentare per i bambini nati tra la fine degli anni ‘70 e il 1998, e con esso l’obesità. Infine, i dati dichiaravano che nel periodo successivo, tra il 1998 e il 2006, nonostante l’obesità fosse tornata a diminuire, è risultata 4 volte più elevata rispetto alla generazione precedente.
Riassumendo: la linea che descrive la prevalenza dell’obesità è salita dal 1,3%, per i bambini nati nel 1976, al 6,9% per quelli del 1998, per diminuire poi al 5,7% tra i nati nel 2006. Con un focus nella stratificazione della popolazione, ciò che è emerso è che l’obesità era inizialmente prevalente nelle ragazze e nelle comunità più benestanti, per poi espandersi maggiormente nelle comunità più povere e tra i ragazzi.
In un articolo apparso sul sito www.scotsman.com il Dr.Turner, coautore della ricerca, non sa dare una spiegazione precisa per questi risultati: “L’unico suggerimento che abbiamo è che questo aumento non sia altro che uno specchio del cambiamento della società”.
Comparando infatti le linee temporali, ciò che è emerso è che l’inizio dell’aumento dell’obesità infantile è coinciso esattamente con la scoperta di pozzi di petrolio nel mare del Nord nei primi anni ‘70, evento che ha dato l’avvio alla rinascita industriale dello stato. Più occupazione, economia florida e drastico aumento dell’introito calorico per la popolazione, uno scenario che rispecchia pienamente la prima definizione dell’obesità come “malattia del benessere”.
“In seguito”, puntualizza, “la riduzione della prevalenza osservata per i bimbi nati tra il 1998 e il 2006 è probabilmente da attribuirsi alle politiche di prevenzione a sostegno di un’alimentazione sana e di un miglior stile di vita”. Stile di vita che forse, al giorno d’oggi, è più oneroso per le famiglie vista l’inversione dell’incidenza che ora dilaga nelle fasce più povere.
La buona notizia dello studio è che le politiche di prevenzione dell’obesità riescono ad essere efficaci, la cattiva è che al giorno d’oggi non riescono ad essere abbastanza forti contro il suo nuovo miglior alleato: la povertà.
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