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Latte di proseguimento, correggere la composizione

30 Aprile 2014
Latte di proseguimento, correggere la composizione

Finalmente una parola chiara, che si pronuncia circa la necessità e utilità dei latti sostitutivi di quello materno e poi quelli di proseguimento: tanto quelli per l’infanzia, ovvero destinati ai neonati (fino ai 6 mesi), ma anche per i bambini dai 2-3 anni.

EFSA dichiara -confermando il proprio parere di ottobre 2013- intanto che il latte di mucca e di capra sono perfettamente idonei allo scopo nutrizionale, non essendo necessari latti sostitutivi. E questo, che apparentemente sembra un passaggio superfluo, segna invece una svolta entro la comunità scientifica. Negli ultimi decenni infatti, grazie anche ad una martellante pubblicità e sensibilizzazione dei produttori, le formule a base di latte in polvere avevano conquistato larghe fette di mercato, con la complicità dei pediatri. Che spesso finivano per raccomandare "alternative" al latte di mucca in quanto "più bilanciate" nutrizionalmetne, ovvero con un minore contenuto di proteine. L’idea era che favorissero sovrappeso e obesità infantile, poi facili da mantenere in età adulta. Ma poi, il cambio di sensibilità. Con EFSA che già nei mesi scorsi aveva definito perfettamente adeguato il latte vaccino, e spesso inutili i latti in formula.

baby milk bottle

Consultazione pubblica e nuova bozza

EFSA in questi giorni ha poi lanciato una Consultazione pubblica sulla sua nuova bozza scientifica circa le formule di proseguimento e i latti per l’infanzia più in generale. Il parere di EFSA considera la più recente evidenza circa i fabbisogni nutrizionali dei bambini nella UE. 

EFSA raccomanda  precisi quantitativi di proteine, grassi e carboidrati, ma anche micronutrienti (vitamine e sali minerali). Inoltre, precisa che le formule non debbono eccedere nella aggiunta di nutrienti, in quanto i livelli minimi proposti coprono i bisogni virtuali di tutti i bambini nati a termine. Un quantitativo di 500 kilocalorie al giorno sembra quindi adeguato. Un eccesso di nutrienti potrebbe viceversa essere dannoso per reni e fegato dei neonati.

Fonti diverse di proteine: da verificare

Tra le conclusioni di EFSA inoltre, vi è che le proteine diverse da quelle di mucca e capra dovrebbero essere valutate clinicamente sia circa la sicurezza alimentare, sia circa la validità per il gruppo di consumatori di riferimento. Le proteine idrolizzate non sarebbero inoltre descritte in modo sufficientemente preciso per poter essere approvate.

Infine, l’apporto di aminoacidi dovrebbe essere garantito, in modo equivalente rispetto a quello dell’allattamento al seno.

Baby drinking from bottle

 

Supplementi non richiesti

Ma EFSA va oltre: dichiarando non necessaria la supplementazoine con acidi grassi come l’arachidonico, l’eicopentaesanoico (EPA)-un tipo di omega 3- , ma anche il cromo, la taurina, gli olisaccaridi, probiotici o simbiotici. Questo in particolare per le formule di proseguimento. Stessa cosa per colina, inositolo e carnitina- e diversamente dai latti d’infanzia.

In ogni caso EFSA non definisce precisi criteri composizionali per i latti di proseguimento, in quanto quelli per l’infanzia- si legge- possono essere utilizzati anche successivamente.

Ora la Consultazione pubblica, che rimarrà aperta fino al 29 maggio 2014.