E’ finalmente partita l’indagine conoscitiva sulla filiera lattiero-casearia da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che era stata sollecitata proprio dalla stessa Coldiretti nel corso della manifestazione “un giorno da allevatore” promossa nelle principali piazze italiane.
L’iniziativa segue casi analoghi in Francia e Spagna, da parte delle rispettive Antitrust.
Il prezzo del latte fresco di alta qualità in Italia moltiplica più di quattro volte dalla stalla allo scaffale, pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi al litro e con la spesa media per il latte che è di 1,5 euro al litro sugli scaffali. Allevatori che non riescono più a coprire neanche i costi per l’alimentazione con la chiusura negli anni della crisi di una stalla su cinque e la perdita di 32mila posti di lavoro.
La Coldiretti e il Codacons avevano chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato perché anche in Italia – sottolinea il presidente Coldiretti Moncalvo – si registrano infatti i comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna ed poi anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale.
In Francia l’Antitrust ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros’s Novandie per pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni), Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni). Nel nostro paese esiste – sostiene Moncalvo – un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose.
Importanti sono anche le misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con l’intervento dell’Antitrust attraverso il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo e le segnalazioni dell’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) ma anche con l’inasprimento delle sanzioni per violazioni delle prescrizioni dell’art. 62 che vengono innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro.